Sopportazione

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sienne

lucida-confusa
è fastidioso il fatto che si debba sempre abbellire qualcosa
nn ha senso

Ciao

non è abbellire, ma neutralizzare il più possibile ... è ben altra cosa ...


sienne
 

Dalida

Utente di lunga data
è fastidioso il fatto che si debba sempre abbellire qualcosa
nn ha senso

una persona a me molto cara è disabile. storicamente, termini come "handicappato" o "mongoloide" o "ritardato" hanno un'accezione dispregiativa quindi, per tutelare la dignità di quella persona [che peraltro è incapace di intendere e volere, quindi non può farlo da sé], preferisco chiamarla disabile. non si abbellisce mica nulla, si prova a non essere le persone fastidiose di cui poi ci si lamenta [non mi riferisco a te nello specifico, parlo in generale, ci tengo a sottolinearlo].
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

cioè, a un bambino non direi mai, sei un po' idiota ...
ma direi, hai qualche difficoltà ...

C'è una differenza abissale ... che non è abbellire ...


sienne
 

sienne

lucida-confusa
si spera di neutralizzare, ma cambiare le parole nn cambia il succo
e alla fine è il succo che conta

Ciao

si. Quello che ho detto prima, che alla fine dipende dalle intenzioni.

Ma certe connotazioni negative, non le togli, anche se con buone intenzioni.
Non definisco un mio amico omosessuale, frocio ... sapendo bene,
come viene anche utilizzata la parola.


sienne
 

Hellseven

Utente di lunga data
"l'inferno sono gli altri" come dice sartre.
Verde se potessi ma già te ne ho dato uno da poco ....:)
In effetti imperdonabile superficialità la mia.
Ma a Sartre, e ora qualcuno si incazzerà di brutto ma tant'è, rispondo col Mahatma

"Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere".

Sopportatemi, se potete:)
 

Dalida

Utente di lunga data
Verde se potessi ma già te ne ho dato uno da poco ....:)
In effetti imperdonabile superficialità la mia.
Ma a Sartre, e ora qualcuno si incazzerà di brutto ma tant'è, rispondo col Mahatma

"Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere".

Sopportatemi, se potete:)

beh, potresti rispondermi proprio con l'amato roth "perché non provate voi a tollerare me?". :D
il tema della convivenza con "gli altri" secondo me, va ricondotto sempre a noi stessi. come praticamente tutto.
 
il politicamente corretto è ipocrisia
ti faccio un esempio molto terra terra
quando andavo all'asilo con me c'era un bambino handicappato
che poi è diventato portatore di handicap
che poi è diventato disabile
che poi è diventato diversamente abile
sono passati 30 anni, gli hanno cambiato nome
perchè handicappato era ritenuto offensivo
ma lui è rimasto sempre la stessa persona
è come le puttane che adesso sono escort
è come un delinquente che muore e diventa santo
e tanto altro ancora
io invece penso che a volte nelle parole ci sia un'evoluzione nella sensibilità della gente e quel bambino in un diversamente abile ci poteva leggere affetto e attenzione al fatto che c'erano tante cose nelle quali magari non era handicappato, anzi.
 

birba

Utente di lunga data
io invece penso che a volte nelle parole ci sia un'evoluzione nella sensibilità della gente e quel bambino in un diversamente abile ci poteva leggere affetto e attenzione al fatto che c'erano tante cose nelle quali magari non era handicappato, anzi.
nel caso specifico, lui nn si rende conto di niente
 

birba

Utente di lunga data
chi gli vuole bene sì.e comunque personalmente non ne sarei mai sicura.
in genere non dobbiamo vendere tutta la buona educazione e sensibiità per ipocrisia
quindi secondo te io nn sono né educata né sensibile...
cmq, per la cronaca, quel bambino io l'ho visto diventare grande
e sono pure io tra le persone che gli vogliono bene
e se ti dico che, poverino, non si rende conto, te lo dico perchè è vero
e francamente nn mi sento di dire che sia tutelato dalle parole
 

Dalida

Utente di lunga data
sì ma questo si fa con l'educazione, nn cambiando nome alle cose
l'educazione passa anche attraverso il linguaggio, e anche attraverso le leggi contro la discriminazione [ci sono state sentenze che hanno ritenuto lesivi della dignità personale alcuni epiteti]. ripeto, cosa c'è di male se può aiutare chi già vive una situazione di sofferenza? io non mi sentirei meno ipocrita a chiamare un disabile "handicappato", mi sentirei solo un'incivile.
 
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