Ho due personali teorie discordanti:
1- Prima (30 anni fa+) si tradiva uguale, solo che non si lasciavano tracce elettroniche (sms, whatsapp email) e quindi trovare delle prove era piu' complicato. Da quanto mi pare di aver letto qua tantissimi, me compreso, hanno appreso di essere cervi proprio grazie, o a causa, di messaggini malandrini.
2- Troppo benessere. Stiamo tutti discretamente bene e quindi a un certo punto cerchiamo qualcosa per "vivacizzare" la nostra vita. Prima il lavoro e le difficolta' della vita ci impedivano fisicamente di avere abbastanza energie per dedicarsi ad un'altra persona (borghesi e ricchi a parte)
Condivido; questo richiamo al temine desueto: "borghesi", mi fa quasi tenerezza, torna alla mente un'epoca,oramai lontana, in cui paradossalmente coesistevano la liberazione sessuale ed il delitto d'onore.È chiaro che le due concezioni di rapporto tra i sessi, ancorché sottoposte o meno al vincolo matrimoniale,che ne determinava la netta separazione tra sesso "libero" appunto ed impegno matrimoniale , derivavano prevalentemente dal fattore anagrafico e dall'area geografica di appartenenza (nelle regioni meridionali era ancora invalsa e più radicata l'idea che l'infedeltà coniugale di una moglie fosse più grave,o solo questa,costituisse pregiudizio dell'onorabilità).
Oggi,dopo mezzo secolo,rileviamo che nella provincia di Bolzano avvengano più "femminicidi" che in quella di Caltanissetta, e questo in molti
rapporti nemmeno più sottoposti al vincolo matrimoniale e, dopo quarant'anni dall'introduzione del divorzio.
Nulla è cambiato! Il distacco,il ferimento del nostro ego,la perdita dell'ammore
...ci riportano alla nostra primordiale animalità.
Ah....una ricerca condotta nella Germania est di quegli anni, stabiliva (autoreferenzialmente?) che i cittadini di quel paese
in cui era per antonomasia aborrita la definizione "classe borghese" (e a maggior ragione in URSS) praticassero il sesso in modo migliore (monogamo?), rispetto a quelli dei paesi "capitalisti". Bene....perché si tradisce? Per sesso, per amore, per tremila motivi? Sempre è successo e sempre succederà; certo che i condizionamenti di una vita grama distolgono dalla ricerca effimera,più o meno, del piacere o del "benessere" ma, spingono a soddisfare esigenze primarie di sopravvivenza,stabilito che il sesso rientri comunque tra queste ma, non "di vitale importanza" , in quel contesto.
Il benessere che citi , quello sociale economico (anche se oggi....con la crisi) dovrebbe portare anche quello esistenziale, quindi affettivo ,al soddisfacimento della sfera sentimentale e sessuale ma, non è così.....la tranquillità economica e la serenità che ne dovrebbero derivare non ci salvano dalle nostre debolezze ed insicurezze . Il suicidio del trentenne di Udine ci informa che pur essendo frustrato per l'impossibilità di una realizzazione professionale o lavorativa, vivendo coi genitori che gli facevano mancare nulla, era assillato dalla mancanza di amore, che non riusciva a trovare in rapporti nei quali, a suo dire,si concedeva senza riserve. Credo che oggi si sia più fragili che sessanta , settanta anni addietro.I nostri nonni e bisnonni erano piuttosto basici, i ruoli tra i sessi più definiti e, la famiglia ed i figli sottoposti a dogmi religiosi e sociali che,pur ipocritamente, agivano da collante.