Più che altro io trovo molto, troppo, semplificante il discorso.
Siamo profondamente ignoranti sul funzionamento complessivo del nostro organismo.
La depressione, stando ai dati oggi disponibili, e che si sono evoluti nel tempo, è il frutto della combinazione di cause genetiche e biologiche con cause ambientali e psicologiche.
Io penso ci sia da distinguere nettamente fra i sintomi, che segnalano il disturbo, e anche qui ci sarebbe poi da fare tutta una serie di distinzioni, e le conseguenze che i sintomi portano con sè.
Se non dormo per una settimana, per due settimana, per dire, col cazzo che la mattina mi alzo felice e contento e progetto il mio lavoro.
Chi ha provato, io fortunatamente mai, a non dormire può ben raccontare lo stato in cui si entra.
Questo è un esempio piuttosto scemo...ma anche significativo.
Non dormo perchè non ho progetti? non ho progetti perchè non dormo? Loop in cui una situazione appesantisce l'altra in una discesa verso il basso che, come il fiocco di neve, diventa valanga?
Insomma...io volerei bassa
Pensare di poter osservare e analizzare un fenomeno complesso con una prospettiva semplice non penso sia molto funzionale...
Quanto al "mal di vivere", mica è una novità moderna...Kierkegaard, Shopenauer, Sartre, Leopardi...o se vogliamo possiamo anche farci un giretto nei pre-esistenzialisti, Lucrezio Caro, Montagne, Pascal...anche De Sade
Ed è semplicemente l'espressione di "crisi", nelle sue diverse declinazioni...durante una crisi si soffre.
Che poi la crisi porti a cambiamenti, è un altro discorso. Quando si è in crisi si soffre.
I ragazzi soffrono. Hanno sempre sofferto. Si sono sempre uccisi. Sono stati mandati a morire pure.
Voglio dire...a volte mi sembra che ci sia una sorta di egocentrismo storico che riporta tutto all'oggi...la Morte, autoinflitta o eteroinflitta, fa parte della vita. Della Natura dei Viventi.
Parte delle libertà che si sono acquisite nel tempo riguarda anche il darsi la morte.
Scelta che sta entrando sempre di più nella quotidianità.
Una differenza, che secondo è particolare dell'oggi, è questa sacralità della Vita sconnessa dalla Sacralità della Morte. Ed è una Conoscenza che è sempre stata tramandata. Anche attraverso le favole. Cosa che avviene sempre meno...e si vive sempre di più in un mondo che promette l'eterno, che sia bellezza, salute, giovinezza senza confrontarsi con la Morte...che poveri giovanetti...mai siano esposti alle brutture e alla fatica del vivere..alla morte! Si traumatizzano.
Tornando a bomba...nella depressione reattiva uno degli episodi scatenanti può essere un lutto...che sia emotivo o fisico...e di nuovo, quindi, il confronto con la morte...
La crisi, in fondo, che sia sociale o individuale poco conta se non in termini di grandezze, è esattamente il morire a se stessi e sapersi rinascere...