Io ricordo abbastanza bene la mia adolescenza e la ricordo al di fuori di quell'aura epica, smemorata delle difficoltà e degli insuccessi.
La cosa più triste che vivevo, il bisogno più impellente disatteso, lo capii solo dopo ed era il rapporto con i miei genitori, che proprio non c'erano e oscillavano tra il considerarmi un bambino da un lato, un adulto dall'altro.
Ed ero dispostissimo ad ascoltare quello che avessero avuto da dirmi per farmi capire cose della vita che non capivo o non vedevo, solo che loro non lo facevano.
Non è che gli adolescenti vivano solo una età difficile, vivono anche una età bisognosa di spiegazioni, di indicazioni, oltre che di comprensione.
Se queste spiegazioni siano inadeguate non lo so, ma potrebbero non andare bene mai, se sotto c'è un problema psicologico di accettazione.