ma che c'entra?
non c'entra una cippa.
Non ti seguo.
Ask.fm è un social di merda, che permette alla gente di insultare gratuitamente. Nel caso specifico della ragazzina ha sicuramente inciso tantissimo. Guarda che i ragazzini di 13/14 anni (che poi sono quelli che usano Ask, perlopiù) sono in una fase critica e delicatissima della loro vita. C'è chi è forte e la vive spensieratamente. C'è invece chi è più fragile e la vive male già di suo... e se ti dicono "ucciditi che fai schifo" a ripetizione, può succedere che lo faccia.
Il mio amico aveva 20 anni. Età diversa. Motivazioni oscure ma sicuramente diversissime. Mica ho detto che tutti quelli che si uccidono lo fanno a causa di Ask. Ho detto solo che Ask è un social basato su dinamiche perverse e di merda. Anche mio figlio ha avuto commenti non bellissimi... Lui mi ha detto che se ne frega. Però erano solo due. magari invece non se ne frega affatto e ci è stato male. Chi lo sa? E' così difficile parlare con i ragazzi a quest'età e capire davvero che cosa gli frulla per la testa. Io ho scoperto che mio figlio "odia il suo corpo" solo perché l'ho spiato e gli ho letto le chat. Altrimenti mai al mondo l'avrei capito.
La mia adolescenza me la ricordo con terrore.
Da una parte i miei amici dell'infanzia alle prese con la droga.
Dall'altra i fighetti più ricchi delle zone centrali che mi prendevano in giro.
Io in mezzo in presa a una forte crisi di indentità, da qualunque parte mi voltavo mi sembrava di essere circondato da stronzi. Mi chiedevo il mio senso nel mondo: figlio di divorziati, con un nonno suicida, qualche dubbio sull'identità affettiva lo avevo. Non c'è niente di peggio a quell'età che ritrovarsi a mendicare una centralità affettiva nel gruppo dei coetanei.
E' normale nn piacersi da adolescenti: io non mi riconoscevo nel mio corpo che cambiava.
Lo osservi sulle spiagge nudiste, tutti nudi tranne gli adolescenti, che da bambini erano pure loro nudi.
E' che a un certo punto ti accorgi di avere un corpo, e cominci a farti delle paranoie perché quello è diventato il tuo biglietto da visita e magari non lo vorresti così, lo senti comunque estraneo.
I pensieri suicidi albergano in questa fase. Basta poco per vedersi crollare il mondo addosso, d'altronde noi siamo quello che abbiamo costruito, ma nell'adolescenza hai edificato, se ti va bene, ben poco, quello che hai è quello che ti hanno aiutato a costruire gli altri. In certi giorni ricordo che la mia vita pareva senza senso.
Ma pure il suicidio. Quando vedi una persona che si suicida a 11 anni, capisci che anche questa non è una soluzione e che l'unica è aspettare il giorno successivo in cui tutto può cambiare.
Comunque di cazzate ne ho fatte anch'io. Cose che oggi sarei pronto a stigmatizzare in un adolescente.
Mi ricordo che con gli adulti c'era un fossato, io mi vergognavo se uscivo con mia madre, lo trovavo troppo infantile.
Mi vergognavo di lei, delle sue ansie, non sopportavo che mi comprasse i vestiti quando lo faceva.
La sentivo lontana ma poi la tenevo lontana.
E soffrivo. Che casino, quell'età.
Un adulto è difficile che riesca a comprenderla, gli strati che ha sovrapposto tengono lontano, e anche se ci si improvvisasse "giovani" per loro saremmo sempre "vecchi". Troppo lontani.