Mi ripeto.
La progettazione, pianificazione della vita è in gran parte indispensabile, prosaicamente per avere una competenza lavorativa, trovare lavoro e tenerselo, avere una casa e avere di che vivere sapendo discernere tra spese indispensabili e no, per non andare in rovina.
Le cronache ci dicono che si può andare in rovina anche con un reddito invidiabile.
Le scelte sono conseguenti a queste competenze.
Sì è come la scelta degli shampoo. Si deve decidere quale ci renderà i capelli più belli, liberi nel vento. Ma c’è sempre la possibilità di trovare uno shampoo migliore, più profumato.
Se non c’è la competenza di capire che è solo uno shampoo e che i capelli che sogniamo come segno di fascino e che ci darebbero sicurezza non li avremo mai, continueremo a comprare shampoo.
Si può sostituire shampoo con relazioni, serate, aperitivi, scopate, viaggi, senza mai essere in grado di stabilire una graduatoria di priorità.
In questa prospettiva di consumo infinita, un figlio disturba.