Tempi che cambiano.

hammer

Utente di lunga data
Lo aveva anche il mio papà.
Spero che lo abbia ancora.
Noi dopo qualche anno lo buttammo nella spazzatura e non so che fine abbia fatto.
Era invece un computer raro visto che non venne prodotto in grandi quantità e presto venne sostituito dai McIntosh.
Oggi sul mercato collezionistico può arrivare a valere ben oltre i 5000 euro.
Quando ci penso piango.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il futuro è una categoria dei vecchi.
E' chi percepisce vicina la morte che percepisce l'esistenza di un tempo chiamato futuro.

Quando sei giovane, ti senti potente. Immortale.
La tua categoria è il presente.
Tu sei, nella tua percezione di te, il protagonista e l'artefice della tua storia. Ad ogni costo.
I giovani, biologicamente, sono esseri prepotenti, desiderosi del proprio potere, impetuosi, incoscienti.
Hanno una valutazione del rischio correlata a questa percezione del mondo.
Onestamente ne vedo gran pochi di giovani :D quelli che incontro sono prudentissimi, attenti, stanno in fila, ubbidiscono.
Ogni tanto mi vien da dirgli "ma disubbidisci, per la miseria. Incazzati porca puttana. Manda tutto a fare in culo. Ribalta il tavolo. Fai quello che vuoi tu. Giusto sbagliato che sia. Prova. Osa. Rischia. Vivi. Fottitene dell'eredità e soprattutto di esserne contenitore".

Qui, nel nostro paese, i giovani sui 20 anni sono una minoranza.
E si muovono in dinamiche di minoranza.

Una delle dinamiche di minoranza è che per sopravvivere deve necessariamente adattarsi alla maggioranza.
Vivono in un paese di vecchi, governato da vecchi in una prospettiva da vecchi.
Siamo uno dei paesi più vecchi a livello mondiale.

Vivono in un paese che li considera come coloro i quali raccoglieranno l'eredità.
Che è una prospettiva completamente diversa dal vivere in paesi dove i giovani rappresentano l'incognita su cui investire.


Onestamente, io penso che noi vecchi dovremmo interrogarci su quanto e come gli stiamo tarpando le ali, piuttosto che volergli insegnare qualcosa.
 

Gaia

Utente di lunga data
Spero che lo abbia ancora.
Noi dopo qualche anno lo buttammo nella spazzatura e non so che fine abbia fatto.
Era invece un computer raro visto che non venne prodotto in grandi quantità e presto venne sostituito dai McIntosh.
Oggi sul mercato collezionistico può arrivare a valere ben oltre i 5000 euro.
Quando ci penso piango.
Il futuro è una categoria dei vecchi.
E' chi percepisce vicina la morte che percepisce l'esistenza di un tempo chiamato futuro.

Quando sei giovane, ti senti potente. Immortale.
La tua categoria è il presente.
Tu sei, nella tua percezione di te, il protagonista e l'artefice della tua storia. Ad ogni costo.
I giovani, biologicamente, sono esseri prepotenti, desiderosi del proprio potere, impetuosi, incoscienti.
Hanno una valutazione del rischio correlata a questa percezione del mondo.
Onestamente ne vedo gran pochi di giovani :D quelli che incontro sono prudentissimi, attenti, stanno in fila, ubbidiscono.
Ogni tanto mi vien da dirgli "ma disubbidisci, per la miseria. Incazzati porca puttana. Manda tutto a fare in culo. Ribalta il tavolo. Fai quello che vuoi tu. Giusto sbagliato che sia. Prova. Osa. Rischia. Vivi. Fottitene dell'eredità e soprattutto di esserne contenitore".

Qui, nel nostro paese, i giovani sui 20 anni sono una minoranza.
E si muovono in dinamiche di minoranza.

Una delle dinamiche di minoranza è che per sopravvivere deve necessariamente adattarsi alla maggioranza.
Vivono in un paese di vecchi, governato da vecchi in una prospettiva da vecchi.
Siamo uno dei paesi più vecchi a livello mondiale.

Vivono in un paese che li considera come coloro i quali raccoglieranno l'eredità.
Che è una prospettiva completamente diversa dal vivere in paesi dove i giovani rappresentano l'incognita su cui investire.


Onestamente, io penso che noi vecchi dovremmo interrogarci su quanto e come gli stiamo tarpando le ali, piuttosto che volergli insegnare qualcosa.
sono d’accordo, ma con moderazione e morigeratezza.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il futuro è una categoria dei vecchi.
E' chi percepisce vicina la morte che percepisce l'esistenza di un tempo chiamato futuro.

Quando sei giovane, ti senti potente. Immortale.
La tua categoria è il presente.
Tu sei, nella tua percezione di te, il protagonista e l'artefice della tua storia. Ad ogni costo.
I giovani, biologicamente, sono esseri prepotenti, desiderosi del proprio potere, impetuosi, incoscienti.

Hanno una valutazione del rischio correlata a questa percezione del mondo.
Onestamente ne vedo gran pochi di giovani :D quelli che incontro sono prudentissimi, attenti, stanno in fila, ubbidiscono.
Ogni tanto mi vien da dirgli "ma disubbidisci, per la miseria. Incazzati porca puttana. Manda tutto a fare in culo. Ribalta il tavolo. Fai quello che vuoi tu. Giusto sbagliato che sia. Prova. Osa. Rischia. Vivi. Fottitene dell'eredità e soprattutto di esserne contenitore".

Qui, nel nostro paese, i giovani sui 20 anni sono una minoranza.
E si muovono in dinamiche di minoranza.

Una delle dinamiche di minoranza è che per sopravvivere deve necessariamente adattarsi alla maggioranza.
Vivono in un paese di vecchi, governato da vecchi in una prospettiva da vecchi.
Siamo uno dei paesi più vecchi a livello mondiale.

Vivono in un paese che li considera come coloro i quali raccoglieranno l'eredità.
Che è una prospettiva completamente diversa dal vivere in paesi dove i giovani rappresentano l'incognita su cui investire.


Onestamente, io penso che noi vecchi dovremmo interrogarci su quanto e come gli stiamo tarpando le ali, piuttosto che volergli insegnare qualcosa.
Casso non sono mai stato giovane! Ciononostante, vecchia ci sarai tu!
 

hammer

Utente di lunga data
Il futuro è una categoria dei vecchi.
E' chi percepisce vicina la morte che percepisce l'esistenza di un tempo chiamato futuro.

Quando sei giovane, ti senti potente. Immortale.
La tua categoria è il presente.
Tu sei, nella tua percezione di te, il protagonista e l'artefice della tua storia. Ad ogni costo.
I giovani, biologicamente, sono esseri prepotenti, desiderosi del proprio potere, impetuosi, incoscienti.
Hanno una valutazione del rischio correlata a questa percezione del mondo.
Onestamente ne vedo gran pochi di giovani :D quelli che incontro sono prudentissimi, attenti, stanno in fila, ubbidiscono.
Ogni tanto mi vien da dirgli "ma disubbidisci, per la miseria. Incazzati porca puttana. Manda tutto a fare in culo. Ribalta il tavolo. Fai quello che vuoi tu. Giusto sbagliato che sia. Prova. Osa. Rischia. Vivi. Fottitene dell'eredità e soprattutto di esserne contenitore".

Qui, nel nostro paese, i giovani sui 20 anni sono una minoranza.
E si muovono in dinamiche di minoranza.

Una delle dinamiche di minoranza è che per sopravvivere deve necessariamente adattarsi alla maggioranza.
Vivono in un paese di vecchi, governato da vecchi in una prospettiva da vecchi.
Siamo uno dei paesi più vecchi a livello mondiale.

Vivono in un paese che li considera come coloro i quali raccoglieranno l'eredità.
Che è una prospettiva completamente diversa dal vivere in paesi dove i giovani rappresentano l'incognita su cui investire.


Onestamente, io penso che noi vecchi dovremmo interrogarci su quanto e come gli stiamo tarpando le ali, piuttosto che volergli insegnare qualcosa.
Dire che "il futuro è una cosa da vecchi" è un’idea affascinante, ma non realistica.
Il futuro appartiene ai giovani, perché sono loro a doverlo costruire.
Non vivono solo nel presente: fanno progetti, si pongono domande, cercano strade nuove.
Se oggi sembrano più prudenti, non è perché sono deboli, ma perché vivono in un mondo difficile, dove ogni scelta pesa.
La voglia di cambiare c’è ancora, solo che prende forme diverse: meno rumorose, più impegnative, per la grande maggioranza di loro.
Adattarsi non vuol dire arrendersi, ma trovare spesso un modo per andare avanti.
Se sembrano minoranza, è perché vivono in un paese vecchio, che spesso non li ascolta, troppo preso da problemi tipici della vecchiaia.
Ma sono proprio loro a doversi inventare il mondo che verrà.
Il futuro appartiene a loro.
 

danny

Utente di lunga data
la nostra editing non la pensa così.
vedremo.
secondo me andranno avanti entrambe le realtà, quella di ora, che scrive per passione e pubblica ancora su carta, e quella che lo fa solo a scopo di lucro puntando quindi sulla massimizzazione del profitto utilizzando tutti i sistemi che lo permettono.
Dipenderà dai margini, per editori e professionisti.
E soprattutto dall'approccio consapevole dei cambiamenti a un settore tradizionalista per definizione.
Aumento costi energia e carta contribuiranno.
 

The Reverend

Utente di lunga data
Dire che "il futuro è una cosa da vecchi" è un’idea affascinante, ma non realistica.
Il futuro appartiene ai giovani, perché sono loro a doverlo costruire.
Non vivono solo nel presente: fanno progetti, si pongono domande, cercano strade nuove.
Se oggi sembrano più prudenti, non è perché sono deboli, ma perché vivono in un mondo difficile, dove ogni scelta pesa.
La voglia di cambiare c’è ancora, solo che prende forme diverse: meno rumorose, più impegnative, per la grande maggioranza di loro.
Adattarsi non vuol dire arrendersi, ma trovare spesso un modo per andare avanti.
Se sembrano minoranza, è perché vivono in un paese vecchio, che spesso non li ascolta, troppo preso da problemi tipici della vecchiaia.
Ma sono proprio loro a doversi inventare il mondo che verrà.
Il futuro appartiene a loro.
Semmai a giovani non viene insegnato a sufficienza come vivere il presente. Infatti molti sono sbilanciati verso un futuro che di fatto non esiste. E così perdono il meglio che l'oggi porge a loro.
I vecchi (io no per fortuna) invece pensano troppo al passato. Specialmente al passato che non è mai stato
 

Gaia

Utente di lunga data
Semmai a giovani non viene insegnato a sufficienza come vivere il presente. Infatti molti sono sbilanciati verso un futuro che di fatto non esiste. E così perdono il meglio che l'oggi porge a loro.
I vecchi (io no per fortuna) invece pensano troppo al passato. Specialmente al passato che non è mai stato
Nessuno mente e’ in corsa guarda al percorso. Penso solo a correre. Lo dico perché io così mi sono sentita fino a poco tempo fa e a dire il vero anche ora.
Sempre in corsa verso un obiettivo.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Semmai a giovani non viene insegnato a sufficienza come vivere il presente. Infatti molti sono sbilanciati verso un futuro che di fatto non esiste. E così perdono il meglio che l'oggi porge a loro.
I vecchi (io no per fortuna) invece pensano troppo al passato. Specialmente al passato che non è mai stato
Ai giovani viene detto che non hanno futuro
 

Gaia

Utente di lunga data
Spero che lo abbia ancora.
Noi dopo qualche anno lo buttammo nella spazzatura e non so che fine abbia fatto.
Era invece un computer raro visto che non venne prodotto in grandi quantità e presto venne sostituito dai McIntosh.
Oggi sul mercato collezionistico può arrivare a valere ben oltre i 5000 euro.
Quando ci penso piango.
No, buttato. Anche io però sono fan della Apple. Mi piace molto perché ogni mio dispositivo e’ collegato all’altro.
E poi è semplice. Un’altro modo di lavorare proprio.
 

Marjanna

Utente di lunga data
In quel periodo per lavoro acquistammo un Apple Lisa. Il solo hard Disk esterno da 5 mb grande come un mattone costò 5 milioni.
Apple era così avanti che il Lisa aveva già un sistema operativo grafico a finestre ed un mouse.
io il primo mac che ho visto era il 128k

mi pareva la luna 🥰🤣


Avresti ragione se ci fosse uno sviluppo lineare, ma così non è stato fino ad ora e, dunque, possiamo presumere che non lo abbia neppure in futuro.
All’incremento esponenziale di potenza di calcolo delle macchine si è sovrapposto uno sviluppo impensabile degli algoritmi, in grado di autosvilupparsi.
Quindi non sarà un processo lento o, meglio, non lo è.
è che non credo che tutto sto poterucolo verrà dispensato aggratis in ogni realtà lavorativa.

io da quel che vedo le aziende lavorano con gestionali che hanno una base stile anni 90, l’interfaccia rimane quella più o meno, poi l’adattibilità ai vari settori sono accrocchi di programmazione, qualsiasi modifica la fanno strapagare.
è abbastanza ovvio che "un altro sistema" potrebbe facilmente soppiantare questo, poichè di fatto si lavora su una base vecchia.
non do per scontato che il costo sarà accessibile a tutti. poi posso sbagliare. ma la variabile prezzo la considero.

poi probabilmente vi sarà un corsa verso questo sistema, perchè quello che sta accadendo ora ne è una propaganda. ma la corsa non sarà necessariamente dei giovani, ma dei vecchi che per non essere vecchi è possibile rincorreranno un sistema giovane, ma senza avere più la spinta di andarci a fondo.

però ciò che saranno i mutamenti del domani, non riguardano solo la tecnologia, almeno non in Italia.
 
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