Tempi che cambiano.

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi anche se non fossero stati deficienti avresti preferito stare con tua figlia
Se sono innamorata passo tempo volentieri con quella persona ma vado volentieri anche al cineforum con persone con cui sto bene.
Quella uscita al bowling è stata decisiva.
🤔
In seguito ho frequentato persone meno deficienti.
 

Nicky

Utente di lunga data
Dopo quarant’anni è ancora (insieme a mio figlio) la persona che preferisco.
Questo mi sembra normale, a meno che una persona non abbia la sfortuna di avere un cattivo rapporto con i figli.
E capisco che, rispetto a fare esperienze insignificanti, sia meglio trascorrere il tempo con i figli.
Ma le persone non sono una cosa sola, non sono monodimensionali; vanno al cineforum perché, ad esempio, sono dei professionisti appassionati del loro lavoro, ma hanno l'esigenza di nutrire la mente in altro modo.
Per i figli si è, giustamente, madri o padri, ma si è anche altro. Quello che si dovrebbe far capire è che essere genitori non distrugge l'identità, non la fagocita, ma la arricchisce.
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Quella uscita al bowling è stata decisiva.
🤔
In seguito ho frequentato persone meno deficienti.
È proprio diverso il modo di vedere le cose tra me e te
Pensa alla cena con amica al ristorante che per te non aveva senso☺
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo mi sembra normale, a meno che una persona non abbia la sfortuna di avere un cattivo rapporto con i figli.
E capisco che, rispetto a fare esperienze insignificanti, sia meglio trascorrere il tempo con i figli.
Ma le persone non sono una cosa sola, non sono monodimensionali; vanno al cineforum perché, ad esempio, sono dei professionisti appassionati del loro lavoro, ma hanno l'esigenza di nutrire la mente in altro modo.
Per i figli si è, giustamente, madri o padri, ma si è anche altro. Quello che si dovrebbe far capire è che essere genitori non distrugge l'identità, non la fagocita, ma la arricchisce.
È quello che ho scritto più volte.
A meno che io ti appaia come una persona unidimensionale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È proprio diverso il modo di vedere le cose tra me e te
Pensa alla cena con amica al ristorante che per te non aveva senso☺
Le ho fatte.
Le mie amiche hanno preferito sempre vedersi non a cena. Ti avevo anche detto allora che è anche una questione di spesa.
Ma io parlavo di figli piccoli.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Le ho fatte.
Le mie amiche hanno preferito sempre vedersi non a cena. Ti avevo anche detto allora che è anche una questione di spesa.
Ma io parlavo di figli piccoli.
Facevo l'esempio del fatto che siamo diverse
Anche con i figli piccoli avevo piacere a passare qualche serata con le amiche o sola con mio marito. Ho sempre avuto il bisogno di spazi miei non legati a loro
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Facevo l'esempio del fatto che siamo diverse
Anche con i figli piccoli avevo piacere a passare qualche serata con le amiche o sola con mio marito. Ho sempre avuto il bisogno di spazi miei non legati a loro
Io quando erano piccoli non amavo stare senza di loro...
Perché stavo fuori più di 12 ore al giorno
Da qualche anno invece
Vivono quasi da soli🤣🤣🤣
Ma onestamente tornerei agli anni trascorsi a fare Pic nic sul balcone
 

hammer

Utente di lunga data
Ma perché poi dobbiamo confrontarci con un popolo sfortunato in guerra?
Siamo così messi male o abbiamo veramente ridimensionato le aspettative?
Confrontiamoci almeno con l'Olanda!
Cazzo, tra poco il modello dell'Italia rischia di diventare il Bangladesh, se continuiamo con questi ragionamenti.
Un po' come quando una volta si diceva al bambino "Mangia, perché in Africa muoiono di fame".
Ma non è che uno deve diventare obeso qui perché in Africa qualcuno muore di fame.
Non è un ragionamento produttivo, perché non risolve nulla, abbassa solo le aspettative per entrambi condannandoci al fallimento.
L'Italia era una potenza industriale e attualmente è in decadenza.
Dobbiamo trovare soluzione per rialzarci e sostenere il futuro nostro e delle generazioni future, ma con questo livellamento verso il basso. condanniamo tutti al fallimento.
È difficile immaginare un cambiamento reale quando una parte politica fonda il proprio potere sull’impoverimento delle masse, con l’obiettivo di ricreare un sottoproletariato da cui attingere consenso elettorale, perpetuando così l’esistenza della propria élite nel tempo e nello spazio.
Non è meno difficile quando l’altra parte politica agisce, con mezzi spesso subdoli, per tutelare gli interessi dei grandi centri di potere economico e finanziario.
Ciò di cui ci sarebbe davvero bisogno è una profonda e autentica rivoluzione liberale. Ma, allo stato attuale, mancano le menti necessarie per concepirla e realizzarla. E chi scrive, purtroppo, non ha molto tempo disponibile.
 

danny

Utente di lunga data
Tornando all'argomento, opererei una personale sintesi.
A mio parere i tempi cambiano in virtù del contesto, il che comprende tutti i mutamenti in seno alla società.
Ma fondamentalmente l'essere umano resta uguale, con le stesse aspirazioni, gli stessi problemi e le stesse voluttà negli anni.
Il problema demografico esiste da decenni, è trattato anche esaurientemente in un libro di Piero Angela, in cui viene spiegata anche la questione della piramide demografica, ovvero viene palesata l'inevitabile e ovvia estinzione a cui stiamo andando incontro.
Ma di per sé ciò non può essere imputato a chi non fa figli per scelta, perché la legittimità di ciò non può essere messa in discussione e anche perché questo comportamento è sempre esistito (la famosa tassa sul celibato aveva proprio lo scopo di perseguire una scelta LEGITTIMA anche all'epoca presente).
Il problema invece è dovuto al fatto che chi ha la volontà di fare figli si trova ad aver soddisfatte tutte le necessità per gestire la situazione troppo tardi, pertanto si limita a uno, massimo due figli per coppia, ciò che l'anagrafe consente.
Non è una novità, perché anche la mia generazione soffriva di un ritardo nel raggiungimento dell'indipendenza che veniva stigmatizzato dai coetanei europei, molto più precoci nel raggiungere una situazione ottimale organizzativa ed economica per poter operare scelte.
Già qualche decennio fa notavo la gioventù delle famiglia francesi e la loro propensione a fare più figli in conseguenza di ciò, ma è anche vero che i giovani acquisivano l'indipendenza molto prima che da noi.
Sull'edonismo e altre romanticherie simili... Anni fa, chi era andato a risiedere in Svizzera tra i miei amici ingegneri parlava di quell'usanza locale di godere di anni sabbatici per girare il mondo o per altre ragioni personali. A noi sembrava fantascienza, ma probabilmente la disponibilità di lavoro e soldi rendeva realizzabile ciò che per noi era impossibile.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Tornando all'argomento, opererei una personale sintesi.
A mio parere i tempi cambiano in virtù del contesto, il che comprende tutti i mutamenti in seno alla società.
Ma fondamentalmente l'essere umano resta uguale, con le stesse aspirazioni, gli stessi problemi e le stesse voluttà negli anni.
Il problema demografico esiste da decenni, è trattato anche esaurientemente in un libro di Piero Angela, in cui viene spiegata anche la questione della piramide demografica, ovvero viene palesata l'inevitabile e ovvia estinzione a cui stiamo andando incontro.
Ma di per sé ciò non può essere imputato a chi non fa figli per scelta, perché la legittimità di ciò non può essere messa in discussione e anche perché questo comportamento è sempre esistito (la famosa tassa sul celibato aveva proprio lo scopo di perseguire una scelta LEGITTIMA anche all'epoca presente).
Il problema invece è dovuto al fatto che chi ha la volontà di fare figli si trova ad aver soddisfatte tutte le necessità per gestire la situazione troppo tardi, pertanto si limita a uno, massimo due figli per coppia, ciò che l'anagrafe consente.
Non è una novità, perché anche la mia generazione soffriva di un ritardo nel raggiungimento dell'indipendenza che veniva stigmatizzato dai coetanei europei, molto più precoci nel raggiungere una situazione ottimale organizzativa ed economica per poter operare scelte.
Già qualche decennio fa notavo la gioventù delle famiglia francesi e la loro propensione a fare più figli in conseguenza di ciò, ma è anche vero che i giovani acquisivano l'indipendenza molto prima che da noi.
Sull'edonismo e altre romanticherie simili... Anni fa, chi era andato a risiedere in Svizzera tra i miei amici ingegneri parlava di quell'usanza locale di godere di anni sabbatici per girare il mondo o per altre ragioni personali. A noi sembrava fantascienza, ma probabilmente la disponibilità di lavoro e soldi rendeva realizzabile ciò che per noi era impossibile.
Io credo che tutte le statistiche siano variamente interpretabili, e soprattutto che nessuna tenga conto di una variabile fondamentale, ma purtroppo solo qualitativa e di mutevole definizione che è la "felicità" o la ricerca di essa. Per esempio un tempo facevano figli come se piovesse nonostante la miseria, la famiglia era "unita", ecc ecc, ma erano felici? e oggi lo sono? Io credo che il declino demografico non sia solo una questione economica o biologica: è il riflesso di un mutamento profondo nel nostro modo di concepire la vita "buona". In fondo, fare un figlio è un atto di speranza, e se la felicità sembra irraggiungibile, la speranza si spegne, non per mancanza d’amore, ma per impossibilità simbolica. Se vogliamo invertire la rotta, forse non servono solo più incentivi economici, ma una nuova narrazione culturale della felicità e della fiducia nel futuro.
 

danny

Utente di lunga data
Io credo che tutte le statistiche siano variamente interpretabili, e soprattutto che nessuna tenga conto di una variabile fondamentale, ma purtroppo solo qualitativa e di mutevole definizione che è la "felicità" o la ricerca di essa. Per esempio un tempo facevano figli come se piovesse nonostante la miseria, la famiglia era "unita", ecc ecc, ma erano felici? e oggi lo sono? Io credo che il declino demografico non sia solo una questione economica o biologica: è il riflesso di un mutamento profondo nel nostro modo di concepire la vita "buona". In fondo, fare un figlio è un atto di speranza, e se la felicità sembra irraggiungibile, la speranza si spegne, non per mancanza d’amore, ma per impossibilità simbolica. Se vogliamo invertire la rotta, forse non servono solo più incentivi economici, ma una nuova narrazione culturale della felicità e della fiducia nel futuro.
Mio padre è stato concepito mentre i miei nonni erano sfollati in campagna e Milano dove abitavano veniva bombardata e devastata dalle forze Angloamericane e Pippo (Beaufighter) mitragliava anche nei dintorni su chi camminava per strada nelle sue incursioni notturne, terrorizzando la popolazione e uccidendo persone civili a caso. Dove abito io si ricorda ancora una ragazzina, ammazzata dai britannici in questi raid che colpivano anche chi abitava nei piccoli centri.
Mia madre è nata dopo la fine della guerra, in un periodi di stenti.
Mia zia, che non ebbe figli, mi diceva che faceva la fila per il latte per mio padre piccolino, che come altri bambini denutriti finì accolto al termine delmconflitto dalle famiglie in Svizzera.
Mia nonna nacque nel 1914, all'inizio della prima guerra mondiale, ebbe un'unica figlia a 32 anni e visse i due conflitti, come suo marito, e gli altri miei nonni.
Mio suocero ebbe tre figli, ma le sue sorelle nemmeno uno.

Diciamo che oggi come allora si fanno figli perché si vogliono, nulla più, e se non si vogliono non si fanno. E si tromba anche con la stessa indole.
 
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gvl

Utente di lunga data
follia. Se uno vuole immolarsi per una causa, faccia; ma far fare la stessa cosa ad un figlio che non può decidere, è criminale
Secondo la nostra coscienza certamente ma per altri è invece un azione onorevole. Diverse culture e regole di società.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io credo che tutte le statistiche siano variamente interpretabili, e soprattutto che nessuna tenga conto di una variabile fondamentale, ma purtroppo solo qualitativa e di mutevole definizione che è la "felicità" o la ricerca di essa. Per esempio un tempo facevano figli come se piovesse nonostante la miseria, la famiglia era "unita", ecc ecc, ma erano felici? e oggi lo sono? Io credo che il declino demografico non sia solo una questione economica o biologica: è il riflesso di un mutamento profondo nel nostro modo di concepire la vita "buona". In fondo, fare un figlio è un atto di speranza, e se la felicità sembra irraggiungibile, la speranza si spegne, non per mancanza d’amore, ma per impossibilità simbolica. Se vogliamo invertire la rotta, forse non servono solo più incentivi economici, ma una nuova narrazione culturale della felicità e della fiducia nel futuro.
È quello che cercavo di dire.
Dipende in ciò che crediamo possa darci felicità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È quello che cercavo di dire.
Dipende in ciò che crediamo possa darci felicità.
Aggiungo che se l’aspirazione di ognuno è essere sempre giovani, sia come aspetto , sia come prospettive di godimento, non si può avere poi vicini figli che attestano che le decisioni sono state prese e non si torna indietro.
Figuriamoci se poi ci sono bimbetti che ti chiamano nonna.
Se una venticinquenne vuole essere considerata coetanea dai quindicenni (quando tra loro ci sono i dieci anni che cambiano tutto) e cinquantenni o più cercano partner massimo trent’anni… si è perso il senso del tempo.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Aggiungo che se l’aspirazione di ognuno è essere sempre giovani, sia come aspetto , sia come prospettive di godimento, non si può avere poi vicini figli che attestano che le decisioni sono state prese e non si torna indietro.
Figuriamoci se poi ci sono bimbetti che ti chiamano nonna.
Se una venticinquenne vuole essere considerata coetanea dai quindicenni (quando tra loro ci sono i dieci anni che cambiano tutto) e cinquantenni o più cercano partner massimo trent’anni… si è perso il senso del tempo.
ho una cugina diventata nonna a 33 anni :ROFLMAO:
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Una nostra amica molto figa tra l'altro e sui 50 è anche lei già nonna da anni.
mia cugina non è molto figa, ma molto zoccola e la prima figlia ha seguito le orme materne (anche perchè il padre non si sa chi sia) 😅
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Va bene lo stesso. In effetti anche un'amica di mia figlia è già mamma.
Stiamo smentendo tutto quello che è stato scritto finora 😁
diciamo che farsi mettere incinta a 17 anni da un cliente pagante non è il massimo eh
almeno la figlia è diventata mamma a 16 anni, ma sta tutt'ora col padre delle creature (perchè poi ne ha fatto anche un altro)
 
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