Tempi che cambiano.

Pincopallino

Utente di lunga data
La mancata crescita degli stipendi dei lavoratori dipendenti è un fatto.
Ma che ora si viva peggio dei nonni, lo pensi solo tu.
Ma guarda, i miei nonni erano partigiani, ad uno hanno sparato alle rotule, i fascisti durante un rastrellamento non di ebrei ma di giovani da arruolare stanavano tutti i ragazzotti dalle loro abitazioni per mettergli la divisa e mandarli al macello.
mangiavano si e no una volta al giorno e la carne veniva sostituita dallo strutto che è ben altro.
Oggi mal che vada ci viene il diabete, la pressione alta, il cancro e un’unghia incarnita.
Dire che stavano meglio loro mi fa un po’ senso.
Se invece il confronto è con i miei genitori, diventanti grandi nel periodo della ricostruzione allora si, qualche dubbio sul fatto che stessero meglio di noi mi viene.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
La mancata crescita degli stipendi dei lavoratori dipendenti è un fatto.
Ma che ora si viva peggio dei nonni, lo pensi solo tu.
Mia mamma e mio papà hanno fatto gli operai. In due prendevano il mio stipendio attuale. Hanno risparmiato soldi che io non risparmierei nemmeno vivendo due vite
Se con l'euro non avessero raddoppiato i prezzi sarei una signora.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, per come hanno vissuto. A me personalmente dei soldi non frega molto e non ho particolari pretese in termini di tenore di vita.
Allora spiega.
Nel bellissimo libro di Cialdini* vengono spiegati alcuni meccanismi mentali, su cui si basano molti giochi.
Ad esempio nel gioco L’Eredità si arriva all’ultimo gioco, la ghigliottina (che corrisponde al dimezzamento del capitale, ma fa pensare alla Rivoluzione Francese, ammesso che qualcuno sappia cosa sia stata) con un capitale, che è calcolato dal meccanismo del gioco, cospicuo e che potenzialmente potrebbe essere il monte premi.
Quando si arriva lì, per il concorrente e anche per il pubblico, quelle migliaia di euro sono percepite già in tasca e possono solo essere perse…
Quindi noi ci sentiamo defraudati ogni volta che ci sembra di perdere diritti acquisiti, ma questo non accade se non li si considera già in tasca.
Infatti le persone sane non si stupiscono che finisca una relazione, ma sono devastati più la relazione è lunga e la persona era considerata ormai “acquisita“, data per scontata.
Uguale è per il tenore di vita. Per la mia personale storia e per carattere io non ho dato mai per acquisito quasi niente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Appena l'ho visto, ho commentato quel film come anacronistico e pretestuoso. Non poteva esistere, in quegli anni, una figlia che rimprovera la madre di non ribellarsi ai maltrattamenti del marito. Non poteva esistere neppure quella rete di solidarietà tra amiche, semplicemente perché una donna non poteva prendere coscienza di essere maltrattata e picchiata. Era normale.
Mmm no.
Ma io penso a mia mamma.
 

danny

Utente di lunga data
Mia mamma e mio papà hanno fatto gli operai. In due prendevano il mio stipendio attuale. Hanno risparmiato soldi che io non risparmierei nemmeno vivendo due vite
Se con l'euro non avessero raddoppiato i prezzi sarei una signora.
Idem.
Adesso facciamo fatica lavorando in due.
 

Brunetta

Utente di lunga data
I miei nonni non erano benestanti.
Vivevano tutti in una casa popolare.
All'epoca c'erano le case popolari per le famiglie monoreddito.
Ma i miei genitori sono andati in pensione a 55 anni, hanno guadagnato abbastanza con una scolarità minima, mio padre aveva un reddito 30 anni fa di 5 milioni al mese, ha girato il mondo, si è fatto auto belle, barche, moto e villa pur essendo divorziato, oltre ovviamente a una caterva di belle donne il tutto solo con i guadagni del proprio lavoro e partendo da una famiglia povera.

Si chiamano opportunità. Sono quelle che vengono gradualmente a mancare ai ventenni di oggi.
E che tu e la generazione dei miei genitori avete avuto più di noi, e che io ho avuto più di mia figlia.
Tu misuri sempre e solo gli oggetti di consumo, non le possibilità di scelta.
Le opportunità le puoi sfruttare oppure le puoi buttare via, ma se ci sono la tua libertà di scegliere e di rendere la tua vita migliore è amplificata.
E riguardano anche i figli, certo. Perché se tu hai un buon posto da giovane, sei tranquillo e puoi organizzarti un figlio lo fai, ne fai anche due, tre.
Se hai contratti a termine, finisci di lavorare alle 8 di sera, misuri i soldi per pagarti il mutuo trentennale e non puoi manco permetterti di avere un'auto tanto sei strepennato, il figlio lo rimandi a tempi migliori.
Se poi hai genitori che devono lavorare fino e oltre i 70 anni, hai ancora meno opportunità.
Quindi parli di diritti?
Su questo concordo.
Ma si è accettato che venissero definiti privilegi, quando riguardano gli altri.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Allora spiega.
Nel bellissimo libro di Cialdini* vengono spiegati alcuni meccanismi mentali, su cui si basano molti giochi.
Ad esempio nel gioco L’Eredità si arriva all’ultimo gioco, la ghigliottina (che corrisponde al dimezzamento del capitale, ma fa pensare alla Rivoluzione Francese, ammesso che qualcuno sappia cosa sia stata) con un capitale, che è calcolato dal meccanismo del gioco, cospicuo e che potenzialmente potrebbe essere il monte premi.
Quando si arriva lì, per il concorrente e anche per il pubblico, quelle migliaia di euro sono percepite già in tasca e possono solo essere perse…
Quindi noi ci sentiamo defraudati ogni volta che ci sembra di perdere diritti acquisiti, ma questo non accade se non li si considera già in tasca.
Infatti le persone sane non si stupiscono che finisca una relazione, ma sono devastati più la relazione è lunga e la persona era considerata ormai “acquisita“, data per scontata.
Uguale è per il tenore di vita. Per la mia personale storia e per carattere io non ho dato mai per acquisito quasi niente.
Non c'è molto da spiegare, io non posso certo lamentarmi della mia condizione economica o lavorativa, da quel punto di vista sto più che bene, anche perchè non ho particolari pretese. Sono stato fortunato, ma mi sono anche fatto un mazzo tanto per arrivarci. Quello che invidio dei miei genitori non è che hanno avuto più possibilità di me, ma che sono ancora sereni insieme da una vita.
 

danny

Utente di lunga data
Ma guarda, i miei nonni erano partigiani, ad uno hanno sparato alle rotule, i fascisti durante un rastrellamento non di ebrei ma di giovani da arruolare stanavano tutti i ragazzotti dalle loro abitazioni per mettergli la divisa e mandarli al macello.
mangiavano si e no una volta al giorno e la carne veniva sostituita dallo strutto che è ben altro.
Oggi mal che vada ci viene il diabete, la pressione alta, il cancro e un’unghia incarnita.
Dire che stavano meglio loro mi fa un po’ senso.
Se invece il confronto è con i miei genitori, diventanti grandi nel periodo della ricostruzione allora si, qualche dubbio sul fatto che stessero meglio di noi mi viene.
I miei nonni hanno vissuto di merda.
Due guerre, morti, paura, povertà.
Sono cresciuto tra i vecchi, la loro durezza me la ricordo bene, frutto di un'epoca aspra, dura.
Molto diversi i miei genitori, che hanno vissuto la loro gioventù negli anni 70.
Mia madre andava già in discoteca, si vestiva bene, viaggiava.
Mio padre ho già detto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mia mamma e mio papà hanno fatto gli operai. In due prendevano il mio stipendio attuale. Hanno risparmiato soldi che io non risparmierei nemmeno vivendo due vite
Se con l'euro non avessero raddoppiato i prezzi sarei una signora.
Tu non risparmi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Idem.
Adesso facciamo fatica lavorando in due.
Ma hai tenore di vita dei nonni?
Tuo padre è un caso particolare. Vai in un bar o in un centro anziani a chiedere quale reddito e quali consumi hanno avuto.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
I miei nonni hanno vissuto di merda.
Due guerre, morti, paura, povertà.
Sono cresciuto tra i vecchi, la loro durezza me la ricordo bene, frutto di un'epoca aspra, dura.
Molto diversi i miei genitori, che hanno vissuto la loro gioventù negli anni 70.
Mia madre andava già in discoteca, si vestiva bene, viaggiava.
Mio padre ho già detto.
Quindi i tuoi nonni non stavano meglio di te, corretto?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Allora spiega.
Nel bellissimo libro di Cialdini* vengono spiegati alcuni meccanismi mentali, su cui si basano molti giochi.
Ad esempio nel gioco L’Eredità si arriva all’ultimo gioco, la ghigliottina (che corrisponde al dimezzamento del capitale, ma fa pensare alla Rivoluzione Francese, ammesso che qualcuno sappia cosa sia stata) con un capitale, che è calcolato dal meccanismo del gioco, cospicuo e che potenzialmente potrebbe essere il monte premi.
Quando si arriva lì, per il concorrente e anche per il pubblico, quelle migliaia di euro sono percepite già in tasca e possono solo essere perse…
Quindi noi ci sentiamo defraudati ogni volta che ci sembra di perdere diritti acquisiti, ma questo non accade se non li si considera già in tasca.
Infatti le persone sane non si stupiscono che finisca una relazione, ma sono devastati più la relazione è lunga e la persona era considerata ormai “acquisita“, data per scontata.
Uguale è per il tenore di vita. Per la mia personale storia e per carattere io non ho dato mai per acquisito quasi niente.
Ah e riguardo alle relazioni, come ho detto altre volte è come con i gatti. Il primo gatto che ti muore sotto una macchina è una comprensibile tragedia (specialmente se hai 8 anni), il secondo ti dispiace molto e forse anche il terzo se era particolarmente simpatico o affettuoso, ma poi morto un gatto ne arriva sempre un altro e alla fine non te li ricordi nemmeno tutti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ah e riguardo alle relazioni, come ho detto altre volte è come con i gatti. Il primo gatto che ti muore sotto una macchina è una comprensibile tragedia (specialmente se hai 8 anni), il secondo ti dispiace molto e forse anche il terzo se era particolarmente simpatico o affettuoso, ma poi morto un gatto ne arriva sempre un altro e alla fine non te li ricordi nemmeno tutti.
Quindi ti sembra migliore una società più normativa che conteneva le azioni impulsive.
È vero o riguarda solo le relazioni?
 

ivanl

Utente di lunga data
Quindi i tuoi nonni non stavano meglio di te, corretto?
i miei stavano lungamente meglio, hanno costruito una fabbrica e palazzi dove vivere; i miei genitori hanno vissuto la giovinezza negli anni 60/70, si sono laureati, viaggiavamo tutti gli anni ovunque, sono andati in pensione attorno ai 60 anni; ci hanno trasferito le case dei nonni e le loro. Senza quelle io non vivrei bene e comunque sto messo peggio di loro e devo fare molta più attenzione di loro alle spese.
 

danny

Utente di lunga data
Quindi parli di diritti?
Su questo concordo.
Ma si è accettato che venissero definiti privilegi, quando riguardano gli altri.
Non parlo solo di diritti.
Parlo di opportunità, ovvero di un complesso molto più variegato, che riguarda condizioni e circostanze favorevoli.
Avere per 30 euro al mese la casa popolare come noi o come la nostra amica ucraina è un'opportunità che ti consente di godere di più scelte favorevoli in altri ambiti rispetto allo stipulare un mutuo trentennale.
Avere una buona sanità pubblica ti consente di riservare i soldi che spendi per quella privata o per un'assicurazione per altro.
Non dover cambiare l'auto ogni dieci anni ma poter guidare veicoli usati ti consente di destinare ciò che risparmi ad altro.
Spendere meno per l'energia come accadeva fino a qualche anno fa ti consentiva di avere più soldi in tasca.
Avere una costanza di reddito ti consente di impegnarti in progetti a lunga scadenza.
Sapere di andare in pensione prima dei 60 anni ti impegna a valutare diversamente il tuo futuro e il lavoro, ma anche la possibilità di essere nonno.
Potrei continuare, ma è evidente che per una serie di fattori negli ultimi 20 anni, dall'euro in poi, ci sia stato un calo evidente di queste opportunità, e questo impatta proprio sui più giovani, che devono fare ancora progetti per il futuro.
 

danny

Utente di lunga data
Quindi i tuoi nonni non stavano meglio di te, corretto?
In guerra stanno bene solo gli strozzini e chi guadagna sulle disgrazie altrui.
Non possiamo paragonarci ora a chi ha vissuto in un conflitto, è illogico.
Dopo la guerra tutto è migliorato.
Invece per mia moglie, i bisnonni erano ricchi.
Avevano case, boschi e terreni in Brianza.
Noi abbiamo piccole frazioni di quei terreni.
Ah, anche un mio bisnonno non stava male. Fu uno dei primi ad avere l'auto a Milano negli anni 30, aveva un'impresa.
Era il ramo benestante. Quello che aveva il palco centrale alla Scala quando andava a teatro.

Ma questa è storia, passato lontano.
I nonni oggi dovremmo essere noi... Il confronto lo devono fare i giovani con noi 50/60enni.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quindi ti sembra migliore una società più normativa che conteneva le azioni impulsive.
È vero o riguarda solo le relazioni?
Come le contieni le azioni impulsive? Ovvero, sei immerso in cose che le stimolano ma non puoi dare sfogo per coercizione o sono limitate le occasioni che le stimolano e dunque non c'è coercizione? O con un'educazione di un qualche tipo che insegni a contenerle, non soffocandole ma inquadrandole nell'economia generale della propria vita?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io credo che per naturale funzionamento mentale e per impostazione di alcuni studi, si sia interiorizzato un pensiero di cambiamento storico come un progresso continuo lineare, ma pure con una percezione egocentrica della propria vita.
Io invece vedo i cambiamenti come un susseguirsi di alti e bassi con arretramenti e avanzamenti.
Per esemplificare uso il Congresso di Vienna (ma pure questo si studia e si comprende?) ma anche il Fascismo e come ci siano stati incarcerati ed esuli poi diventati Presidente della Repubblica, mentre per decenni la Repubblica era impensabile.
E i cambiamenti positivi nei tempi lunghi (…saremo tutti morti) a scalini.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come le contieni le azioni impulsive? Ovvero, sei immerso in cose che le stimolano ma non puoi dare sfogo per coercizione o sono limitate le occasioni che le stimolano e dunque non c'è coercizione? O con un'educazione di un qualche tipo che insegni a contenerle, non soffocandole ma inquadrandole nell'economia generale della propria vita?
La seconda.
 
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