Tempi che cambiano.

jack-jackson

Utente di lunga data
L’interesse per le persone si educa.
Sono i genitori che hanno smesso di ascoltare i loro genitori e non trasmettono ai piccoli che è una cosa interessante.
Secondo me si da per scontato che ci sia il tempo per tutto, quando invece così non è, come a dire ma si dai passerò più tempi con i nonni più avanti tanto sono lì intanto mi rincoglionisco davanti alla playstation.
 

danny

Utente di lunga data
Ma io non mi ritengo affatto sfortunata. Dico quello che vedo, frequentando persone nella mia fascia di età. E quelle con cui approfondisco e instauro rapporti duraturi sono persone che la pensano come me. Vedi il post prima, non punto assolutamente il dito contro tutti. Ma se mi si chiede un pensiero generale, io non posso soffermarmi solo sulle eccezioni perché le ritengo, vivendole in prima persona, una minoranza pur riconoscendone (per fortuna) l esistenza.
Hai portato un'ottima testimonianza, secondo me, diretta, non un'opinione filtrata dalla TV o da La Repubblica, da un Gramellini qualsiasi.
Chi la vuole capire l'ha capita.
Chi non la vuole capire resterà comunque della sua idea sempre e comunque.
 

Rebecca89

Sentire libera
Ed è quello che si ricollega al discorso dei social che ti staccano la testa dalla realtà, io non vedo nei miei fratelli più piccoli la curiosità e voglia di sentire i racconti dei nonni per esempio, oggi purtroppo alcuni sono venuti a mancare ma io ricordo che passavo molto tempo ad ascoltare i racconti della loro vita che posso dire è stata avventurosa.
Ma pure questa per me sai che è un po' chiusura mentale?
Ok. Ci sono i social. Siamo una generazione dove regnano sovrani i social.
Cosa ne facciamo di questi social visto che ci stanno? Ci adattiamo a seguire i tik tok? A vedere i vippese, o tutorial di trucchi, le notizie di gossip, i cazzi degli altri (in senso metaforico)?
Perché ci sono anche cose interessanti. Si ha la curiosità delle cose interessanti? Non so. Io su Instagram seguo artisti. Blog di viaggi e curiosità nel mondo. Profili di attualità, di cose assurde che accadono. Uso facebook perché per il mio lavoro ci sono dei gruppi che mi sono molto utili. I social non spengono la curiosità. Bisogna essere curiosi, questa è la base. E la curiosità la acquisisci prima verso quello che hai fuori, con il mondo fuori, e poi la approfondisci con i mezzi che ci sono. È qui l errore. Per me almeno.
 

danny

Utente di lunga data
Ma pure questa per me sai che è un po' chiusura mentale?
Ok. Ci sono i social. Siamo una generazione dove regnano sovrani i social.
Cosa ne facciamo di questi social visto che ci stanno? Ci adattiamo a seguire i tik tok? A vedere i vippese, o tutorial di trucchi, le notizie di gossip, i cazzi degli altri (in senso metaforico)?
Perché ci sono anche cose interessanti. Si ha la curiosità delle cose interessanti? Non so. Io su Instagram seguo artisti. Blog di viaggi e curiosità nel mondo. Profili di attualità, di cose assurde che accadono. Uso facebook perché per il mio lavoro ci sono dei gruppi che mi sono molto utili. I social non spengono la curiosità. Bisogna essere curiosi, questa è la base. E la curiosità la acquisisci prima verso quello che hai fuori, con il mondo fuori, e poi la approfondisci con i mezzi che ci sono. È qui l errore. Per me almeno.
Non è poi che noi più vecchi non si segua i social, tra l'altro. Facebook è ormai una specie di RSA digitale, per dire.
Comunque anche io uso i social allo stesso modo, selezionando i contenuti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non è poi che noi più vecchi non si segua i social, tra l'altro. Facebook è ormai una specie di RSA digitale, per dire.
Comunque anche io uso i social allo stesso modo, selezionando i contenuti.
Vecchi noi? Al massimo diversamente giovani
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Ma pure questa per me sai che è un po' chiusura mentale?
Ok. Ci sono i social. Siamo una generazione dove regnano sovrani i social.
Cosa ne facciamo di questi social visto che ci stanno? Ci adattiamo a seguire i tik tok? A vedere i vippese, o tutorial di trucchi, le notizie di gossip, i cazzi degli altri (in senso metaforico)?
Perché ci sono anche cose interessanti. Si ha la curiosità delle cose interessanti? Non so. Io su Instagram seguo artisti. Blog di viaggi e curiosità nel mondo. Profili di attualità, di cose assurde che accadono. Uso facebook perché per il mio lavoro ci sono dei gruppi che mi sono molto utili. I social non spengono la curiosità. Bisogna essere curiosi, questa è la base. E la curiosità la acquisisci prima verso quello che hai fuori, con il mondo fuori, e poi la approfondisci con i mezzi che ci sono. È qui l errore. Per me almeno.
Non dico che non siano utili per per chi come te potrebbe usarli nell'ambito lavorativo e perché no per farsi pubblicità, ma quando questo mezzo ci dissocia dalla realtà iniziano i problemi, è giusto quando dici che prima viene quello che è reale e sta fuori e dopo quello che hanno da offrire i social.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Poi non si può non far presente che i giovani di oggi sono nati nell'era dei social, per loro perciò è quasi uno stile di vita oltre ad essere un mezzo di comunicazione, una volta si usava carta e penna
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non mi ritengo affatto sfortunata. Dico quello che vedo, frequentando persone nella mia fascia di età. E quelle con cui approfondisco e instauro rapporti duraturi sono persone che la pensano come me. Vedi il post prima, non punto assolutamente il dito contro tutti. Ma se mi si chiede un pensiero generale, io non posso soffermarmi solo sulle eccezioni perché le ritengo, vivendole in prima persona, una minoranza pur riconoscendone (per fortuna) l esistenza.
Non ho detto che sei sfortunata nel senso che conosci gente scema, sono certa che costruisci rapporti con persone valide. Comunque è frustrante vedere la vacuità di tanti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Secondo me si da per scontato che ci sia il tempo per tutto, quando invece così non è, come a dire ma si dai passerò più tempi con i nonni più avanti tanto sono lì intanto mi rincoglionisco davanti alla playstation.
In questo periodo, per ragioni di cui non voglio parlare, ho passato parecchi giorni in ospedale, negli orari di visita.
Venivano figli a trovare anziani malati. Qualcuno non faceva presagire niente di buono. I ragazzini che venivano portati, penso per non lasciarli soli, erano concentrati tutto il tempo sugli smartphone. Nessuno dei parenti ci trovava nulla di strano.
 

hammer

Utente di lunga data
Avevo accennato prima come questo atteggiamento mi ricordasse un po' quel riscontro, in negativo, che avevo avvertito nel confronto diretto con alcuni abitanti di Cuba, che aveva spento gli entusiasmi con cui ero approdato.
Noi si era alla fine di un decennio come quello degli anni 90 che potrei dire euforico.
Da Mani Pulite al crollo del muro, alla crescita dei movimenti ecologisti, ai fermenti culturali, fino alla diffusione delle vetture catalitiche non inquinanti, la Movida, i viaggi all'estero, l'oscar per i film italiani, la realtà musicale ancora molto stimolante, quella lavorativa che sembrava inarrestabile...
Tutto culminò e probabilmente finì nel 2001, con Genova e il G8 e poi in maniera tragica con le Torri Gemelle e l'impatto dell'euro in Italia..
Da lì, l'anno del mio matrimonio, iniziò un processo di decadenza progressivo.
A Cuba noi, reduci da quel periodo magico, avvertimmo la presenza di una rassegnazione onnipresente, di uno spirito di sopravvivenza e dello stare a galla che era diventato metodo. Ci fu raccontato, spiegato, cancellando l'immagine che avevamo recepito stando in Italia.
Di certe situazioni ce ne si accorge solo quando si entra in contatto con realtà profondamente diverse, serve un confronto e la volontà di farlo per vedere il reale in maniera più chiara, altrimenti nel fluire e nell'abitudine ci si perde.
Esistono sistemi politici che interpretano l’egualitarismo come livellamento verso il basso, mirano cioè a rendere tutti uguali, ma nella povertà, fatta eccezione per l’élite politica che detiene il potere.
In Italia, questa visione è stata promossa attraverso politiche fiscali fortemente punitive, che hanno scoraggiato la crescita, la libera iniziativa e soprattutto il merito. La situazione attuale è il risultato diretto di queste scelte ideologiche del piffero.
Riesce difficile restare sereni quando pensi agli incapaci e agli imbecilli che ci hanno governato in momenti molto importanti.

Con l’euro lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più.
Romano Prodi, 1999
 

jack-jackson

Utente di lunga data
In questo periodo, per ragioni di cui non voglio parlare, ho passato parecchi giorni in ospedale, negli orari di visita.
Venivano figli a trovare anziani malati. Qualcuno non faceva presagire niente di buono. I ragazzini che venivano portati, penso per non lasciarli soli, erano concentrati tutto il tempo sugli smartphone. Nessuno dei parenti ci trovava nulla di strano.
Spero si risolva
È diventata una normalità comunque, basta andare al ristorante
 

Brunetta

Utente di lunga data
Spero si risolva
È diventata una normalità comunque, basta andare al ristorante
Credo che sia una modalità per preservarli in qualche modo dal dolore della malattia e della morte.
Mi immagino malata gravemente e a come sarei confortata dal parlare con i nipoti.
 

danny

Utente di lunga data
Io all'epoca leggevo i fumetti.
I bambini hanno sostituito i fumetti con lo smartphone nei momenti noiosi della vita.
Perché probabilmente in ospedale non avendo sviluppato un buon rapporto con i nonni che magari sono dei rompi coglioni sono lì solo per accompagnare i genitori.
Mia figlia è molto legata alla nonna, e ci va ogni momento che può, ma sbuffa quando deve andare dal nonno.
Adora mia madre, non sopporta mio padre.
Ognuno ha il rapporto che ha costruito.
 

Rebecca89

Sentire libera
Io all'epoca leggevo i fumetti.
I bambini hanno sostituito i fumetti con lo smartphone nei momenti noiosi della vita.
Perché probabilmente in ospedale non avendo sviluppato un buon rapporto con i nonni che magari sono dei rompi coglioni sono lì solo per accompagnare i genitori.
Mia figlia è molto legata alla nonna, e ci va ogni momento che può, ma sbuffa quando deve andare dal nonno.
Adora mia madre, non sopporta mio padre.
Ognuno ha il rapporto che ha costruito.
Amanda, Diabolik, Tex. Prima ancora Topolino e Paperino🫶🏼
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma no dai, non pensare a ste cose, poi hai anche dei figli che ti vogliono bene, non sei sola
Non era assolutamente una cosa triste né tanto meno un rimuginare.
Ho avuto un pensiero di empatia per quelle persone ricoverate senza poter chiacchierare con i nipoti.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Quello che vedo io?
Che ai giovani non gliene frega niente. Ma non so fino a che punto abbiano ragione. Non so proprio se ci riflettano su. E se questo sia un bene o un male, perché i vecchi diranno è un male, i giovani un chissenefrega. Io faccio parte della categoria che se lo chiede. Ma non cambia comunque niente perché siamo una minoranza.
I giovani si annoiano ad ascoltare discorsi da vecchi. Ma alla fine in realtà è perché è cambiato l entusiasmo e l interesse verso le cose. Non c è più curiosità. O meglio, c è una curiosità diversa tracciata da una società che inevitabilmente si segue, ma mi chiedo se sia davvero così inevitabile. Si parla di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti climatici...cose vissute nel tempo, studiare, approfondite...i giovani se ne fregano perché fondamentalmente non le hanno vissute. Oppure si sta dentro a una crisi ma non ne colgono realmente gli effetti. Si adattano. Abbiamo una parte "vecchia" che guarda con occhio critico quello che è stato e quello che è. E una parte nuova a cui della vecchia frega un cazzo e vive quello che ha senza rendersi conto che siamo plasmati in un contesto di sopravvivenza continua.
Ma quello che è peggio è che ci si lamenta di tutto senza poi fare realmente nulla. Cosa si potrebbe fare? Boh, forse già rendersi conto che lamentarsi e basta non ha senso?
Grazie della risposta :)
Ma tu dici che si lamentano? E di cosa?
Neppure io da giovane ero interessata al mondo dei vecchi (nel senso di adulti, coetanei dei propri genitori o nonni). Ne vedevo qualcuno che passava per casa ma non è che ci fossero sto gran dialogo. Comunque ascoltavo, osservavo, sentivo anche quello che si dicevano verso parenti assenti. Niente era solo lontanamente vicino a quello che scambiavo con i miei amici, o che arrivava attraverso libri.
Adesso probabilmente, con la testa di ora, prenderei in pugno la situazione magari vivendo con più interesse il girare qualche foto di tempi in cui non ero nata. Anche se le parole son sempre state poche. Diciamo che capirei di più cosa posso chiedere e cosa no.
Tu attraverso questo forum "parli" principalmente con over 40, se non over 50 e ancora di più, e mi chiedo se nel tuo tempo libero passeresti ore a parlare con persone molto più grandi di te. In genere un ritorno al parentado, alla frequentazione di persone più grandi in passato avveniva con la creazione della famiglia, con la nascita del primo figlio.
In qualche social a volte si vedono persone giovani che tra i loro amici hanno vecchi parenti. Questo prima dei social non esisteva. Ovvero se tipo io o qualche amica faceva delle foto, in vacanza, ad una festa, ect. non si apriva alcun contatto con altre generazioni.
A me pare i giovani, forse anche per i social, conoscano benissimo tutte le frasi fatte del mondo adulto, e a volte le sento usare a sproposito, ma è evidente che gli sono arrivate dagli adulti.
Non mi pare stranissimo non mostrare tanta partecipazione verso la storia che non si è vissuta. E riguardo miei coetanei, che si narrano come avessero chissà che vissuto, a me pare che spesso mentano.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Avevo accennato prima come questo atteggiamento mi ricordasse un po' quel riscontro, in negativo, che avevo avvertito nel confronto diretto con alcuni abitanti di Cuba, che aveva spento gli entusiasmi con cui ero approdato.
Noi si era alla fine di un decennio come quello degli anni 90 che potrei dire euforico.
Da Mani Pulite al crollo del muro, alla crescita dei movimenti ecologisti, ai fermenti culturali, fino alla diffusione delle vetture catalitiche non inquinanti, la Movida, i viaggi all'estero, l'oscar per i film italiani, la realtà musicale ancora molto stimolante, quella lavorativa che sembrava inarrestabile...
Tutto culminò e probabilmente finì nel 2001, con Genova e il G8 e poi in maniera tragica con le Torri Gemelle e l'impatto dell'euro in Italia..
Da lì, l'anno del mio matrimonio, iniziò un processo di decadenza progressivo.
A Cuba noi, reduci da quel periodo magico, avvertimmo la presenza di una rassegnazione onnipresente, di uno spirito di sopravvivenza e dello stare a galla che era diventato metodo. Ci fu raccontato, spiegato, cancellando l'immagine che avevamo recepito stando in Italia.
Di certe situazioni ce ne si accorge solo quando si entra in contatto con realtà profondamente diverse, serve un confronto e la volontà di farlo per vedere il reale in maniera più chiara, altrimenti nel fluire e nell'abitudine ci si perde.
Ma la prima percezione un minore la vive in casa, e nel percorso di studi che può fare.
Questo tempo è "finito" per noi, se proprio vogliamo -a livello mentale- non per loro.
Con percorso di studi mi riferisco a intraprendere studi che possono rendere più difficile trovare un lavoro.
Poi metti a ponte proprio l'anno in cui ti sei sposato... magari hai cambiato vita e questo ti ha dato una percezione diversa.
 
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