Tempi che cambiano.

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
,

Che poi qui si parla di fasi, ma le fasi dovrebbero prevedere fasi di crescita e altre di decrescita.
Noi costantemente da più di vent'anni, quasi 30 vediamo solo fasi di down.
Non facciamo in tempo a riprenderci da una crisi che ne arriva un'altra, e un'altra ancora, poi una guerra, poi le spese militari al 5%, poi....
Sai quanta gente ci campa sulle crisi? E se non c'è una crisi vera la si inventa. Vedi la "crisi" climatica che quando la sento nominare mi viene l'orticaria. Come se il problema del clima che cambia si risolvesse comprando lavatrici semoventi cinesi
 

danny

Utente di lunga data
Sai quanta gente ci campa sulle crisi? E se non c'è una crisi vera la si inventa. Vedi la "crisi" climatica che quando la sento nominare mi viene l'orticaria. Come se il problema del clima che cambia si risolvesse comprando lavatrici semoventi cinesi
Ma certo. Anche nelle crisi economiche c'è una redistribuzione delle ricchezze.
Sono decenni che ci hanno riempito l'ano di crisi, e adesso continuano a fare su e giù allargandocelo tanto che ormai ci siamo pure abituati.
Quando leggo FB noto una marea di rincoglioniti/e che rimpangono le mamme che li picchiavano e i papà che non li facevano uscire di casa a 20 anni la sera, e che probabilmente hanno visto un solo cazzo o una sola figa nella vita, che continuano a parlare di eccessivi consumi dei giovani, che queste nuove generazioni sono troppo viziate, che hanno tutto, che ai loro tempi quei magici tempi in cui non avevano un cazzo a detta loro ma non è vero erano felici.
Pe fortuna Fb i giovani lo disertano, con questo genere di argomenti sarebbero già in giro a mitragliare tutti gli over 60.
 

Marjanna

Utente di lunga data
@Rebecca89 ma te che ne pensi, di sti discorsi sui giovani visti dai vecchi e trattati dai vecchi dove vengono citati altri autorevoli vecchi?

Chiedo a te perchè sei tra le più giovani nel forum, e hai comunque aperto tu questo topic.

Io quando ero giovane negli adulti cercavo delle figure di riferimento, tipo persone sagge... e poi pareva sempre di stare dalla parrucchiera di periferia in ogni contesto.
 

Rebecca89

Sentire libera
@Rebecca89 ma te che ne pensi, di sti discorsi sui giovani visti dai vecchi e trattati dai vecchi dove vengono citati altri autorevoli vecchi?
Quello che vedo io?
Che ai giovani non gliene frega niente. Ma non so fino a che punto abbiano ragione. Non so proprio se ci riflettano su. E se questo sia un bene o un male, perché i vecchi diranno è un male, i giovani un chissenefrega. Io faccio parte della categoria che se lo chiede. Ma non cambia comunque niente perché siamo una minoranza.
I giovani si annoiano ad ascoltare discorsi da vecchi. Ma alla fine in realtà è perché è cambiato l entusiasmo e l interesse verso le cose. Non c è più curiosità. O meglio, c è una curiosità diversa tracciata da una società che inevitabilmente si segue, ma mi chiedo se sia davvero così inevitabile. Si parla di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti climatici...cose vissute nel tempo, studiare, approfondite...i giovani se ne fregano perché fondamentalmente non le hanno vissute. Oppure si sta dentro a una crisi ma non ne colgono realmente gli effetti. Si adattano. Abbiamo una parte "vecchia" che guarda con occhio critico quello che è stato e quello che è. E una parte nuova a cui della vecchia frega un cazzo e vive quello che ha senza rendersi conto che siamo plasmati in un contesto di sopravvivenza continua.
Ma quello che è peggio è che ci si lamenta di tutto senza poi fare realmente nulla. Cosa si potrebbe fare? Boh, forse già rendersi conto che lamentarsi e basta non ha senso?
 

ivanl

Utente di lunga data
Quello che vedo io?
Che ai giovani non gliene frega niente. Ma non so fino a che punto abbiano ragione. Non so proprio se ci riflettano su. E se questo sia un bene o un male, perché i vecchi diranno è un male, i giovani un chissenefrega. Io faccio parte della categoria che se lo chiede. Ma non cambia comunque niente perché siamo una minoranza.
I giovani si annoiano ad ascoltare discorsi da vecchi. Ma alla fine in realtà è perché è cambiato l entusiasmo e l interesse verso le cose. Non c è più curiosità. O meglio, c è una curiosità diversa tracciata da una società che inevitabilmente si segue, ma mi chiedo se sia davvero così inevitabile. Si parla di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti climatici...cose vissute nel tempo, studiare, approfondite...i giovani se ne fregano perché fondamentalmente non le hanno vissute. Oppure si sta dentro a una crisi ma non ne colgono realmente gli effetti. Si adattano. Abbiamo una parte "vecchia" che guarda con occhio critico quello che è stato e quello che è. E una parte nuova a cui della vecchia frega un cazzo e vive quello che ha senza rendersi conto che siamo plasmati in un contesto di sopravvivenza continua.
Ma quello che è peggio è che ci si lamenta di tutto senza poi fare realmente nulla. Cosa si potrebbe fare? Boh, forse già rendersi conto che lamentarsi e basta non ha senso?
Bravissima
 

danny

Utente di lunga data
Quello che vedo io?
Che ai giovani non gliene frega niente. Ma non so fino a che punto abbiano ragione. Non so proprio se ci riflettano su. E se questo sia un bene o un male, perché i vecchi diranno è un male, i giovani un chissenefrega. Io faccio parte della categoria che se lo chiede. Ma non cambia comunque niente perché siamo una minoranza.
I giovani si annoiano ad ascoltare discorsi da vecchi. Ma alla fine in realtà è perché è cambiato l entusiasmo e l interesse verso le cose. Non c è più curiosità. O meglio, c è una curiosità diversa tracciata da una società che inevitabilmente si segue, ma mi chiedo se sia davvero così inevitabile. Si parla di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti climatico...cose vissute nel tempo, studiare, approfondite...i giovani se ne fregano perché fondamentalmente non le hanno vissute. Oppure si sta dentro a una crisi ma non ne colgono realmente gli effetti. Si adattano. Abbiamo una parte "vecchia" che guarda con occhio critico quello che è stato e quello che è. E una parte nuova a cui della vecchia frega un cazzo e vive quello che ha senza rendersi conto che siamo plasmati in un contesto di sopravvivenza continua.
Ma quello che è peggio è che ci si lamenta di tutto senza poi fare realmente nulla. Cosa si potrebbe fare? Boh, forse già rendersi conto che lamentarsi e basta non ha senso?
Non è un po' quella che io definisco come rassegnazion, tipica di una società che non riesce più a immaginare una crescita?
Più o meno cose simili me le ha dette mia figlia, come sua percezione.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Non ti preoccupare, non lo farò mai.
Un po' perché non me ne frega assolutamente nulla, un po' perché non andrò in pensione a un'età adeguata.
Soprattutto, mi auguro per te, perché non deciderai di sposarti con una sull'onda dell'entusiasmo per la figa...ta che sei convinto di fare. :rolleyes:
 

Rebecca89

Sentire libera
Non è un po' quella che io definisco come rassegnazion, tipica di una società che non riesce più a immaginare una crescita?
Più o meno cose simili me le ha dette mia figlia, come sua percezione.
Il punto è qui. Tu parli di rassegnazione. Un 30enne non è un termine che contempla. È rassegnato. Ma non lo ammette. Non se la immagina una crescita, non gli interessa perché è più impegnato a sopravvivere. Ma lo chiama vivere.
 

danny

Utente di lunga data
Avevo accennato prima come questo atteggiamento mi ricordasse un po' quel riscontro, in negativo, che avevo avvertito nel confronto diretto con alcuni abitanti di Cuba, che aveva spento gli entusiasmi con cui ero approdato.
Noi si era alla fine di un decennio come quello degli anni 90 che potrei dire euforico.
Da Mani Pulite al crollo del muro, alla crescita dei movimenti ecologisti, ai fermenti culturali, fino alla diffusione delle vetture catalitiche non inquinanti, la Movida, i viaggi all'estero, l'oscar per i film italiani, la realtà musicale ancora molto stimolante, quella lavorativa che sembrava inarrestabile...
Tutto culminò e probabilmente finì nel 2001, con Genova e il G8 e poi in maniera tragica con le Torri Gemelle e l'impatto dell'euro in Italia..
Da lì, l'anno del mio matrimonio, iniziò un processo di decadenza progressivo.
A Cuba noi, reduci da quel periodo magico, avvertimmo la presenza di una rassegnazione onnipresente, di uno spirito di sopravvivenza e dello stare a galla che era diventato metodo. Ci fu raccontato, spiegato, cancellando l'immagine che avevamo recepito stando in Italia.
Di certe situazioni ce ne si accorge solo quando si entra in contatto con realtà profondamente diverse, serve un confronto e la volontà di farlo per vedere il reale in maniera più chiara, altrimenti nel fluire e nell'abitudine ci si perde.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Avevo accennato prima come questo atteggiamento mi ricordasse un po' quel riscontro, in negativo, che avevo avvertito nel confronto diretto con alcuni abitanti di Cuba, che aveva spento gli entusiasmi con cui ero approdato.
Noi si era alla fine di un decennio come quello degli anni 90 che potrei dire euforico.
Da Mani Pulite al crollo del muro, alla crescita dei movimenti ecologisti, ai fermenti culturali, fino alla diffusione delle vetture catalitiche non inquinanti, la Movida, i viaggi all'estero, l'oscar per i film italiani, la realtà musicale ancora molto stimolante, quella lavorativa che sembrava inarrestabile...
Tutto culminò e probabilmente finì nel 2001, con Genova e il G8 e poi in maniera tragica con le Torri Gemelle e l'impatto dell'euro in Italia..
Da lì, l'anno del mio matrimonio, iniziò un processo di decadenza progressivo.
A Cuba noi, reduci da quel periodo magico, avvertimmo la presenza di una rassegnazione onnipresente, di uno spirito di sopravvivenza e dello stare a galla che era diventato metodo. Ci fu raccontato, spiegato, cancellando l'immagine che avevamo recepito stando in Italia.
Di certe situazioni ce ne si accorge solo quando si entra in contatto con realtà profondamente diverse, serve un confronto e la volontà di farlo per vedere il reale in maniera più chiara, altrimenti nel fluire e nell'abitudine ci si perde.
Ma Cuba era colpa dell'embargo amerikano! Vuoi mettere? Avevano la sanità pubblica migliore del mondo! (dicevano qui certuni)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
@Rebecca89 ma te che ne pensi, di sti discorsi sui giovani visti dai vecchi e trattati dai vecchi dove vengono citati altri autorevoli vecchi?

Chiedo a te perchè sei tra le più giovani nel forum, e hai comunque aperto tu questo topic.

Io quando ero giovane negli adulti cercavo delle figure di riferimento, tipo persone sagge... e poi pareva sempre di stare dalla parrucchiera di periferia in ogni contesto.
Vecchia ci sarai tu, comunque
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il punto è qui. Tu parli di rassegnazione. Un 30enne non è un termine che contempla. È rassegnato. Ma non lo ammette. Non se la immagina una crescita, non gli interessa perché è più impegnato a sopravvivere. Ma lo chiama vivere.
La gente è scema in generale.
Improbabile che sia intelligente solo da giovane, per poi subire un decadimento progressivo.
Anche tra i giovani ci sono persone serie che approfondiscono e trovano modi utili per cambiare la loro condizione e migliorare la realtà.
I media sono più interessati a mostrare i violenti, gli ignoranti e i velleitari.
Magari tu sei sfortunata.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Quello che vedo io?
Che ai giovani non gliene frega niente. Ma non so fino a che punto abbiano ragione. Non so proprio se ci riflettano su. E se questo sia un bene o un male, perché i vecchi diranno è un male, i giovani un chissenefrega. Io faccio parte della categoria che se lo chiede. Ma non cambia comunque niente perché siamo una minoranza.
I giovani si annoiano ad ascoltare discorsi da vecchi. Ma alla fine in realtà è perché è cambiato l entusiasmo e l interesse verso le cose. Non c è più curiosità. O meglio, c è una curiosità diversa tracciata da una società che inevitabilmente si segue, ma mi chiedo se sia davvero così inevitabile. Si parla di guerre, di crisi economiche, di cambiamenti climatici...cose vissute nel tempo, studiare, approfondite...i giovani se ne fregano perché fondamentalmente non le hanno vissute. Oppure si sta dentro a una crisi ma non ne colgono realmente gli effetti. Si adattano. Abbiamo una parte "vecchia" che guarda con occhio critico quello che è stato e quello che è. E una parte nuova a cui della vecchia frega un cazzo e vive quello che ha senza rendersi conto che siamo plasmati in un contesto di sopravvivenza continua.
Ma quello che è peggio è che ci si lamenta di tutto senza poi fare realmente nulla. Cosa si potrebbe fare? Boh, forse già rendersi conto che lamentarsi e basta non ha senso?
Ed è quello che si ricollega al discorso dei social che ti staccano la testa dalla realtà, io non vedo nei miei fratelli più piccoli la curiosità e voglia di sentire i racconti dei nonni per esempio, oggi purtroppo alcuni sono venuti a mancare ma io ricordo che passavo molto tempo ad ascoltare i racconti della loro vita che posso dire è stata avventurosa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ed è quello che si ricollega al discorso dei social che ti staccano la testa dalla realtà, io non vedo nei miei fratelli più piccoli la curiosità e voglia di sentire i racconti dei nonni per esempio, oggi purtroppo alcuni sono venuti a mancare ma io ricordo che passavo molto tempo ad ascoltare i racconti della loro vita che posso dire è stata avventurosa.
L’interesse per le persone si educa.
Sono i genitori che hanno smesso di ascoltare i loro genitori e non trasmettono ai piccoli che è una cosa interessante.
 

Rebecca89

Sentire libera
La gente è scema in generale.
Improbabile che sia intelligente solo da giovane, per poi subire un decadimento progressivo.
Anche tra i giovani ci sono persone serie che approfondiscono e trovano modi utili per cambiare la loro condizione e migliorare la realtà.
I media sono più interessati a mostrare i violenti, gli ignoranti e i velleitari.
Magari tu sei sfortunata.
Ma io non mi ritengo affatto sfortunata. Dico quello che vedo, frequentando persone nella mia fascia di età. E quelle con cui approfondisco e instauro rapporti duraturi sono persone che la pensano come me. Vedi il post prima, non punto assolutamente il dito contro tutti. Ma se mi si chiede un pensiero generale, io non posso soffermarmi solo sulle eccezioni perché le ritengo, vivendole in prima persona, una minoranza pur riconoscendone (per fortuna) l esistenza.
 
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