Tempi che cambiano.

Brunetta

Utente di lunga data

Marjanna

Utente di lunga data
Tra individui adulti l'età è il parametro meno importante. Ciò che conta è lo stare bene insieme, in maniera generica, data dall'affinità di pensiero.
Ho conoscenze che frequento abitualmente dai 30 fino agli 84 anni.
Da sempre ho e abbiamo amici di età superiore alla mia anche di 30 anni.
Mentre posso anche stare male con coetanei molti lontani dal mio modo di vedere le cose.
Con i bambini è diverso, devi saper creare un legame per entrare nel loro mondo, perché sono un altro mondo sempre e comunque.
Neretto condivisibile ma non mi riferivo ad adulti ma a giovani.
Con giovani mi riferisco a ragazzi, tra cui una fascia può essere quella di cui fa parte tua figlia, quindi chi va ancora alle medie o liceo, e poi dai 20 ai 30 anni.
Sui 30 enni inizia un cambio vita, inevitabile tra chi si sposa o convive e ha figli (si parla di bambini piccoli), e chi non è sposato (anche se può essere fidanzato o avere una convivenza).
Se facevi la movida e andavi in discoteca a 20 anni (più o meno), non penso ci andavi con 40enni o 50enni. Uguale per un weekend in cui andare al mare, al parco, in gita... in media ci si muoveva tra coetanei. I pensieri, le parole, chiacchere di musica o altro, rimanevano fra noi, per il semplice motivo che -a meno di non tornare a casa e riportare un racconto verbale in famiglia- non esistevano mezzi di condivisione come i social.
Gli istanti non si potevano condividere all’istante, cosa che creava un filtro. Una foto o un racconto di un episodio potevi condividerlo ma dopo, quindi al massimo lo facevi con un amico, non con tua zio o zia 60enne (se accadeva vi era un rapporto profondo, ma era raro). Mia madre ad esempio non sapeva niente dei locali dove andavo, non ci capiva proprio niente, era un mondo a lei ignoto. Io sono stata anche in postacci, ad oggi penso di aver avuto un buon "angelo custode".


Grazie per avermi raccontato tu qualcosa di una generazione diversa dalla mia.
Cosa vuol dire ti sembra che mentano? Sono curiosa.
Io frequento persone più grandi di me. Ma l ho sempre fatto, sin da adolescente, mi sentivo sempre un pochino (poco eh, ho sempre la mia età) fuori luogo ma quel fuori luogo lo ritrovavo nei discorsi dei grandi. Due mie amiche hanno 44 e 46 anni per dire, ma anche a pallavolo stessa si sono nel tempo stretti rapporti non so, col mister e la sua famiglia, che comunque di anni ne hanno 52 lui e 50 la moglie. Con lei siamo anche andate qualche volta a fare un aperitivo. Forse essere stata la prima figlia di un gruppo di 20enni mi ha portata ad interagire bene anche con persone più grandi di me. Anche qui ci sto bene, non solo mi piace ascoltare le discussioni dai vostri punti di vista, ma imparo anche parecchio perché ci sono cose a volte che non so e le seguo o le approfondisco.
Di cosa si lamentano. Cerco di riportarti qualche esempio pratico. Mia cognata ha 28 anni e fa la commessa 5 giorni su 7 4 ore al giorno. Se la senti sta spaccata con la schiena ed ha la stanchezza di un muratore di 50. Ha lasciato il corso della lingua dei segni in cui credeva molto al terzo anno perché, iniziata la convivenza, doveva portare soldi a casa e due sere a settimana a fare due ore di corso non ce la faceva. Non voglio e non posso rapportarla a me e al mio modo di affrontare il lavoro per dire, però si è lasciata ingoiare smettendo di coltivare il suo. Magari non ci avrebbe fatto nulla in futuro, ma magari si. Il punto è che per pagare l affitto ha messo un pugno ad una passione che aveva. Io penso che a 28 anni, senza figli ma pure con i figli, puoi trovare il tempo per coltivare quello che ti piace. Questo quando dico camminare di pari passo. Vero che l affitto va pagato, vero che se non lavori non mangi, ma tu puoi stare dietro a quello che le responsabilità impongono senza perdere di vista te. Ma ti ci devi impegnare. E invece di impegnarsi, sta buttata sul divano lamentandosi che è stanca, che è annoiata, che prende poco, che le manca quello che faceva. Alché io le rispondo che può sempre ricominciare. E lei mi risponde a sua volta "non riesco, non ce la faccio."
Uno dei miei più cari amici ha la mia età. Ha chiuso la sua ditta dopo anni per mettersi dipendente di un posto che gli piace, lo paga bene, gli permette di avere più tempo per lui. Ha rischiato, perché comunque la sua ditta andava bene ma non seguiva più i ritmi, non aveva più una vita. La ragazza non voleva. Lui ha fatto comunque e gli è andata bene. Ma la stessa ragazza che non voleva per paura di un passo sbagliato non lavora. Perché la commessa non la vuole fare, il supermercato non gli piace, il weekend non vuole lavorare. Le hanno proposto degli stage interessanti, lei ha studiato grafica. Fai lo stage, magari impari altro, magari ti assumono, ma no. È una perdita di tempo stare 6 mesi tutto il giorno chiusa da qualche parte. Si salva che casa è di proprietà di lui, che tutto mantiene e tutto paga. Insieme da 12 anni, di figli non si parla, di matrimonio nemmeno. Perché comunque è sobbarcato lui di tutto e lei che fa? Niente. Ah no, aspetta. Si lamenta. Non coglie occasioni, non rischia, non si mette in gioco e si lamenta. A 35 anni.
Mio fratello ogni 6 mesi chiede l aumento. Perché gli danno l aumento, ma a fine mese non c arriva comunque perché le spese sono tante. Però vanno a Minorca. St inverno Praga e Vienna. Ha i suoi vizi e non rinuncia né ai vizi né alla vacanza. Poi chiama la sorella per sapere se ha 20 euro da dargli fino al prossimo stipendio. Si che ce li ho 20 euro. Ma perché io invece di lamentarmi e andare in vacanza ogni 3 mesi, non passo il tempo sul divano.

Io non dico che bisogna studiare la storia per vivere. O leggere libri per ampliare la mente. Ma vedo che manca l interesse e la curiosità verso quello che è stato e la partecipazione attiva a quello che è. La capacità di mettersi in gioco che si, va bene pure adattarsi a quello che la società oggi offre, ma farlo bene, farlo con passione facendo qualcosa non perché devi farla ma perché ti piace e vuoi farla. Io faccio il culo a lavoro ma torno a casa stanca e soddisfatta perché passo la giornata a fare qualcosa che mi permette di pagare l affitto ma ancora prima, mi piace. Si resta passivi in un lamento continuo con il culo sul divano. E questo non va bene. Non frega niente di ieri e non frega nulla manco di domani, bisogna solo sopravvivere oggi. Ma la sopravvivenza non è vita. A 30 anni vedo pochi obiettivi ma più preoccupazione ad arrivare alla fine della giornata. Perché a 30 anni per tanti sei già finito. O hai una strada tracciata o ti tieni quella che hai preso pur non piacendo. Aggiungi infine, non per minore importanza, che c è una fetta di eccezioni meravigliosa, ma che agli occhi miei resta una minoranza.

Spero di aver espresso correttamente il mio punto di vista.

Cazzo, ho scritto quanto Alphonse🤔
Capisco il discorso della tua squadra, diciamo che è una porta di entrata (e conoscenza) diversa.

Sul mentono. Ad esempio qualche tempo fa ascoltavo una trasmissione su rete4 (era da poco accaduta la morte di quel ragazzo a Milano a seguito dell’inseguimento con forze dell’ordine), condotta da Paolo Del Debbio, in cui si parlava delle seconde generazioni, di criminalità e alcuni giovani di seconda generazione erano presenti in studio. Sti ragazzi dicevano cose senza ne capo ne coda, in sostanza dicendo non troppo velatamente che se qualcuno gli da modo di guadagnare quanto prendono con spaccio ect, la criminalità scenderebbe (te l’ho anche tradotta, perchè veramente erano carenti di espressione, anche della lingua italiana pur essendo nati in Italia). Io non ho certo simpatia per criminali, però ad una certa una donna sui 50, rappresentante di non ricordo cosa, se n’è uscita con "io alla vostra età pulivo il culo ai vecchi!!!", urlando incattivita. Applauso.
Ecco, per me questa ha mentito, spudoratamente. Per il tono con cui ha urlato, per le parole scelte. Non lo ha vissuto.

Tra miei coetanei, ho sentito più volte riportare frasi che appartengono alla generazione precedente, rubate ai loro genitori. Vero che gli inverni erano più freddi, spesso ci si spostava con servizi pubblici più carenti (specie fuori da grandi città), ma certe descrizioni sono quelle del dopoguerra, non di chi era ragazzo negli anni 80 o 90. Io sto zitta quando le sento, ma penso che sono dei poveretti (di testa), nel senso che hanno insicurezze dentro di loro.

Stage penso che siano una porcata, specialmente se stage dove uno di fatto lavora.
E anche riguardo a quella che si chiama gavetta ad oggi ho parecchi dubbi. In 6 mesi, max 1 anno, vedi se una persona lavora e come lavora. E comunque se l’hai presa e non le fai alcuna formazione ma la fai lavorare... ti copre delle commissioni. Si fa presto a capire inquadrando realtà dove vi è un continuo turnover.
Un tempo esisteva il lavoro in nero. Paga in nero. Zero tutela. Ma si prendevano ragazzetti di 15 anni a volte anche parecchio ignoranti.
Negli anni 90 era facile passare davanti il negozio di una parrucchiera e leggere un cartello "cercasi apprendista", voleva dire che cercavano una 19enne che del lavoro non sapeva niente. Non è che arrivava con la scuola, il corso, ect. E veniva assunta con contratto di apprendistato.

Il confronto di cui leggo qui non parla di storia ma di storia breve. Ovvero quella vissuta dagli adulti (che la conoscono perchè ci sono nati), e quella dei giovani.
Se si parla di storia possiamo farci un bagno collettivo di ignoranza.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ologramma

Utente di lunga data
Sul lungo periodo saremo tutti morti e non ci interesserà degli investimenti.
Prima del 2000, tra gli anni ottanta e novanta, ci furono periodi di incrementi borsistici straordinari, un collega del mio ex , fuori zona, non lo conoscevo, avrebbe potuto anche essere una collega, gli aveva raccontato dei suoi investimenti che gli avevano reso in modo straordinario, ma proprio straordinario.
Così lui mi aveva convinta. Poi… 11 settembre.
Stesso problema mio in più mettici il famoso bocchino o pompino della levisky al presidente Clinton, che mi costò cinque milioni ,almeno c'avessi sentito qualcosa?😭
 

Brunetta

Utente di lunga data
Stesso problema mio in più mettici il famoso bocchino o pompino della levisky al presidente Clinton, che mi costò cinque milioni ,almeno c'avessi sentito qualcosa?😭
Non credo che abbia avuto conseguenze borsistiche per più di una settimana.
 
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gvl

Utente di lunga data
Non credo che abbia avuto conseguenze borsistiche per più di una settimana.
Infatti. Politiche senz' altro. Sono altre notizie che possono influenzare significativamente le borse. Annunci della BCE o FED per esempio. Crollo di un governo e simili ma l' inginocchiata della Lewinsky oltre ad imbarazzo e problemi politici non ha fatto.
 

ologramma

Utente di lunga data
Non credo che abbia avuto conseguenze borsistiche per più di una settimana.
Questo lo dici tu perché dove avevo i soldi un fondo d'investimento non si riprese , ricordo che consultavo il giornale tutti i giorni ero in vacanza su nel veneto presso un paesino , poi dato che ci fu dopo pochi mesi l'attentato alle torri gemelle e li so stati cazzi amari , perché mi ripresi il capitale dopo mesi mesi investito , ho comunque perduto tutti gli interessi accumulati
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo lo dici tu perché dove avevo i soldi un fondo d'investimento non si riprese , ricordo che consultavo il giornale tutti i giorni ero in vacanza su nel veneto presso un paesino , poi dato che ci fu dopo pochi mesi l'attentato alle torri gemelle e li so stati cazzi amari , perché mi ripresi il capitale dopo mesi mesi investito , ho comunque perduto tutti gli interessi accumulati
Fortunato te che l’hai ripreso
 

ologramma

Utente di lunga data
Fortunato te che l’hai ripreso
Mi servivano per fare dei lavori in casa quindi decisi di riprendermi almeno il capitale ,gli interessi nisba ,poi se ricordi c'era una delle tante crisi ,all'inizio del duemila ci fu la cazzata dell'euro mal gestito dal detto Mortadella , sia per il contro valore del cambio con la lira dalla Germania poi anche si era in una fase storica e nuova ,dovevamo partire tutti eguali senza l'incombenza del debito pubblico nostro, mentre gli altri non c'è l'avevano già alto come noi ,che seguitiamo nel farlo aumentare qualunque governo ci sia stato😭.
 
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hammer

Utente di lunga data
Uhm. Sai che anche qui ci sarebbe da parlare🤔
Però in maniera leggermente diversa.
Prendi le mie due amiche. Loro sono più che benestanti. Hanno avuto in eredità cose grosse su cui non hanno dovuto impegnarsi più di tanto. Quindi, non un' azienda per dire da mandare avanti, dove comunque devi darti da fare. Case e terreni. Che hanno rivenduto incassando, soprattutto dai terreni, cifre enormi. Hanno figli, che sul conto hanno già 10 anni miei di lavoro🤣. Ora, sono state fortunate. Però. Per come la vedo io. Una non lavora proprio e sta a casa, il marito sta all AMA. L altra lavoricchia come segretaria part time.
Cosa avrei fatto io...avrei investito. Mi sarei messa a pensare a cosa poterci fare con quei soldi, ereditati da chi prima di me ha fatto un culo tanto per averli, mantenerli, tenerli, e poi lasciarmeli. Avrei non so, studiato il mercato, mi sarei messa in proprio a fare qualcosa che sapevo avrebbe fruttato un riciclo di soldi e che si, magari si sarebbero ritrovati i miei figli dovendo investire impegno, dedizione e attenzione. Avere la strada agevolata da altri è una fortuna, ma continuare a tracciare da soli il proprio percorso è quello che conta. Non si lamentano, sul divano stanno comode. Ma io boh, avrei fatto altro.
Tu, giustamente, avresti scelto di intraprendere un percorso imprenditoriale per diversi motivi, tra cui certamente quello di non essere partita nella vita in “pole position”.
L’intelligenza e la forza di carattere, insieme alle circostanze, hanno fatto di te una vera combattente.
Questo modo di essere ti porta a ragionare in un modo molto preciso e determinato.
Il problema è che l'Italia non è un paese adatto per chi ha queste caratteristiche per cui ti consiglio di essere sempre molto prudente e accorta negli affari. (y)
 

Nicky

Utente di lunga data
Mi servivano per fare dei lavori in casa quindi decisi di riprendermi almeno il capitale ,gli interessi nisba ,poi se ricordi c'era una delle tante crisi ,all'inizio del duemila ci fu la cazzata dell'euro mal gestito dal detto Mortadella , sia per il contro valore del cambio con la lira dalla Germania poi anche si era in una fase storica e nuova ,dovevamo partire tutti eguali senza l'incombenza del debito pubblico nostro, mentre gli altri non c'è l'avevano già alto come noi ,che seguitiamo nel farlo aumentare qualunque governo ci sia stato😭.
Io non sono una super esperta e, più che altro, non ho voglia per ora di starci dietro, perciò mi faccio aiutare.
Però c'è una cosa certa: i capitali da investire sono quelli che ci si può permettere di non avere, di tenere fermi anche per anni, e vanno i vestiti su prodotti diversi.
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina tutti i miei prodotti erano in flessione, li ho tenuti lì e si sono ripresi, quando avevano ripreso li ho venduti in positivo.
Purtroppo a volte non si viene consigliati bene.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Io non sono una super esperta e, più che altro, non ho voglia per ora di starci dietro, perciò mi faccio aiutare.
Però c'è una cosa certa: i capitali da investire sono quelli che ci si può permettere di non avere, di tenere fermi anche per anni, e vanno i vestiti su prodotti diversi.
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina tutti i miei prodotti erano in flessione, li ho tenuti lì e si sono ripresi, quando avevano ripreso li ho venduti in positivo.
Purtroppo a volte non si viene consigliati bene.
Anni fa avevo disinvestito anche io, in perdita però, e' vero che era il periodo della pandemia ma dopo mesi in perdita ho tolto tutto. Mettere i propri soldi in mani degli altri è un grosso errore, bisognerebbe investire negli studi dei mercati/finanza per poi saper gestirsi da soli.
Adesso tengo i soldi sotto il letto 😄
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anni fa avevo disinvestito anche io, in perdita però, e' vero che era il periodo della pandemia ma dopo mesi in perdita ho tolto tutto. Mettere i propri soldi in mani degli altri è un grosso errore, bisognerebbe investire negli studi dei mercati/finanza per poi saper gestirsi da soli.
Adesso tengo i soldi sotto il letto 😄
Investire è un lavoro, anche per piccole cifre.
Per questo hanno successo i fondi di investimento. Solo che manovrano la somma dei piccoli capitali in modo funzionale ai grandi.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Investire è un lavoro, anche per piccole cifre.
Per questo hanno successo i fondi di investimento. Solo che manovrano la somma dei piccoli capitali in modo funzionale ai grandi.
Parlando dei risparmi ai fini pensionistici credo di sì, per guadagnare bisogna sapere bene come girano i mercati e tutto quello che ci va attorno e, una cosa non da poco, ci vuole un considerevolo capitale di investimento. Per quello dico che a dare i soldi in mano agli altri non ne vale la pena almeno che non si abbia qualche milione da parte, considerando le commissioni il gioco non vale la candela, per come la vedo io.
 
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Nicky

Utente di lunga data
Investire è un lavoro, anche per piccole cifre.
Per questo hanno successo i fondi di investimento. Solo che manovrano la somma dei piccoli capitali in modo funzionale ai grandi.
Ma guarda, in realtà il mercato azionario viene presentato come un gioco speculativo illogico.
In realtà, il valore delle azioni riflettono il valore delle aziende in termini di utili attesi. E i fondi di investimento si muovono su questa logica, non su un "piano" per favorire o danneggiare qualcuno.
 

Nicky

Utente di lunga data
Anni fa avevo disinvestito anche io, in perdita però, e' vero che era il periodo della pandemia ma dopo mesi in perdita ho tolto tutto. Mettere i propri soldi in mani degli altri è un grosso errore, bisognerebbe investire negli studi dei mercati/finanza per poi saper gestirsi da soli.
Adesso tengo i soldi sotto il letto 😄
Purtroppo però così ci perdi. Se li tieni sul conto corrente, perdi qualcosa ogni giorno.
Quantomeno devi arginare un po' il deprezzamento del denaro.
 
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