Tempi che cambiano.

Brunetta

Utente di lunga data
Ma la cosa più incredibile l'ho letta in un gruppo su Facebook dedicato agli anni 70, dove si contestava una foto al mare degli anni 60 di una donna dicendo che a quell'epoca nessuna portava il bikini, ma solo il costume intero, con una discussione lunga dedicata a questo.
Io ho tutte le foto di mia madre in bikini.
Ma pure mia madre in bikini.
Oppure i commenti ai film osé anni settanta in cui la presenza di peli pubici è vista come moda stravagante dell’epoca.
 

spleen

utente ?
Ma pure mia madre in bikini.
Oppure i commenti ai film osé anni settanta in cui la presenza di peli pubici è vista come moda stravagante dell’epoca.
E' il guaio di chi vede solo il presente, rifiutandosi ostinatamente di considerare il "presente del passato" che si chiama contesto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' il guaio di chi vede solo il presente, rifiutandosi ostinatamente di considerare il "presente del passato" che si chiama contesto.
Ma è il contesto attuale che manipola la rappresentazione del passato per confermare il presente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Fino alla negazione del valore del passato. 😁
Se non c’è una differenza tra i tempi, ma solo evoluzione tecnologica, tutto viene percepito distorto.
 

danny

Utente di lunga data
E' il guaio di chi vede solo il presente, rifiutandosi ostinatamente di considerare il "presente del passato" che si chiama contesto.
C'è una errata convinzione che i tempi del presente siano il punto di arrivo di un progresso lineare.
Per il pudore, l'idea che fosse più presente nel passato recente.
La stessa gente che pensa questo protesta per il culo di Elodie, perché non si ricorda di come Daniele Goggi cantava le canzoni per bambini negli anni 80 o 70 senza alcuno scandalo.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Verissimo.


A proposito di pudore...
Nelle realtà contadine dove la promiscuità era obbligata, era molto meno presente che nelle famiglie borghesi.
Ci sono le comode dell'epoca, sedie col buco in mezzo dove l'anziano poteva fare la cacca in ambiente domestico senza recarsi al freddo nelle scomode latrine, se presenti, o nei campi.
Anche il sesso era obbligato dalle condizioni: si viveva tutti in un'unica stanza, per cui si faceva sotto le coperte quando tutti dormivano, e ovviamente parzialmente vestiti, anche perché faceva freddo fuori dalle coperte. Nel letto a volte si ponevano gli scaldini dell'epoca per renderlo accessibile quando ci si coricava.

Particolare poi come nella Ciociara la madre che fa il bagno alla figlia nella tinozza, non si ponga il problema che un uomo per sbaglio la veda dalla finestra. Si mette a ridere dicendo che tanto è 'na creatura. All'epoca il concetto di pedofilia non esisteva.
Anche per questo ho trovato il film della Cortellesi pretenzioso e anacronistico. Dai temi più leggeri, come appunto usi e costumi, in tutti i sensi (non basta un vestitino fantasia senza tasche dove nascondere la scheda elettorale e portato ogni giorno per sottolineare l'estrazione sociale modesta) alla figlia orgogliosamente avanti rispetto alla madre, oltre che con il trucco permanente. Le vicine che fanno circolo, che provano a edurre la più fragile di loro. Come se ci fosse una gradazione di presa di coscienza, anzi, proprio come se ci fosse UNA presa di coscienza.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma la cosa più incredibile l'ho letta in un gruppo su Facebook dedicato agli anni 70, dove si contestava una foto al mare degli anni 60 di una donna dicendo che a quell'epoca nessuna portava il bikini, ma solo il costume intero, con una discussione lunga dedicata a questo.
Io ho tutte le foto di mia madre in bikini.
Anche mia madre...
 

Brunetta

Utente di lunga data
C'è una errata convinzione che i tempi del presente siano il punto di arrivo di un progresso lineare.
Per il pudore, l'idea che fosse più presente nel passato recente.
La stessa gente che pensa questo protesta per il culo di Elodie, perché non si ricorda di come Daniela Goggi cantava le canzoni per bambini negli anni 80 o 70 senza alcuno scandalo.
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Brunetta

Utente di lunga data
Anche per questo ho trovato il film della Cortellesi pretenzioso e anacronistico. Dai temi più leggeri, come appunto usi e costumi, in tutti i sensi (non basta un vestitino fantasia senza tasche dove nascondere la scheda elettorale e portato ogni giorno per sottolineare l'estrazione sociale modesta) alla figlia orgogliosamente avanti rispetto alla madre, oltre che con il trucco permanente. Le vicine che fanno circolo, che provano a edurre la più fragile di loro. Come se ci fosse una gradazione di presa di coscienza, anzi, proprio come se ci fosse UNA presa di coscienza.
Non è che non ci fosse presa di coscienza.
Dipende sempre dalla bolla.
Il film è carino, con molti difetti, anche perché la povertà di mezzi condiziona più del desiderio di rappresentazione manipolata.
Io ero diventata furibonda per Pearl Harbour che aveva trasformato un evento storico fondamentale in un romance superficiale, con attori fuori ruolo proprio fisicamente.
Credo che C’e ancora domani, oltre che commozione. abbia stimolato qualche giovane a studiare.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Non è che non ci fosse presa di coscienza.
Dipende sempre dalla bolla.
Il film è carino, con molti difetti, anche perché la povertà di mezzi condiziona più del desiderio di rappresentazione manipolata.
Io ero diventata furibonda per Pearl Harbour che aveva trasformato un evento storico fondamentale in un romance superficiale, con attori fuori ruolo proprio fisicamente.
Credo che C’e ancora domani, oltre che commozione. abbia stimolato qualche giovane a studiare.
Anche quello non si poteva guardare. L'unico tra i tre protagonisti che avevo trovato meglio degli altri era Josh Hartnett, che ora invece non è più pervenuto. Per il resto, peggio di quanto abbiano fatto le versioni televisive di Guerra e pace.
Forse C'è ancora domani rende giustizia al titolo in alcune scenografie, nella ricostruzione degli ambienti, cose così. Ma sostanzialmente non è indimenticabile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anche quello non si poteva guardare. L'unico tra i tre protagonisti che avevo trovato meglio degli altri era Josh Hartnett, che ora invece non è più pervenuto. Per il resto, peggio di quanto abbiano fatto le versioni televisive di Guerra e pace.
Forse C'è ancora domani rende giustizia al titolo in alcune scenografie, nella ricostruzione degli ambienti, cose così. Ma sostanzialmente non è indimenticabile.
Però il valore del film della Cortellesi non è meramente cinematografico, ma nel racconto che ha coinvolto e sorpreso.
A volte come spettatori siamo troppo esigenti.
Facciamo come nelle discussioni, ci impegniamo a trovare difetti e incongruenze.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Però il valore del film della Cortellesi non è meramente cinematografico, ma nel racconto che ha coinvolto e sorpreso.
A volte come spettatori sia troppo esigenti.
Facciamo come nelle discussioni, ci impegniamo a trovare difetti e incongruenze.
Il film non era male, se non fosse per i due personaggi principali mal recitati e definiti, le incongruenza già dette, una colonna sonora senza senso in alcune parti fatta apposta per svecchiare il prodotto e accontentare il distributore che temeva il fallimento e una certa retorica ridondante che troppo platealmente vuole convincere gli spettatori di un certo messaggio che era lo scopo del film.
Certo, è arrivato a tutti proprio esasperando alcuni aspetti, ma il sapore per me è stato come quello di una pietanza disomogenea nei sapori e troppo condita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il film non era male, se non fosse per i due personaggi principali mal recitati e definiti, le incongruenza già dette, una colonna sonora senza senso in alcune parti fatta apposta per svecchiare il prodotto e accontentare il distributore che temeva il fallimento e una certa retorica ridondante che troppo platealmente vuole convincere gli spettatori di un certo messaggio che era lo scopo del film.
Certo, è arrivato a tutti proprio esasperando alcuni aspetti, ma il sapore per me è stato come quello di una pietanza disomogenea nei sapori e troppo condita.
Tu hai partecipato a spettacoli.
La costruzione di ogni spettacolo viene adattata al pubblico che ne sarà spettatore.
Vale per la recita scolastica e per l’Eurofestival che a tanti sembra una carnevalata assurda, ma non è costruita per questi.
La musica anacronistica c’è da sempre nel cinema perché ha una funzione emotiva-narrativa e non storica. Non capisco perché debba disturbare Lucio Dalla e non tutte le altre musiche negli altri film.
I difetti di quel film, per me, sono prevalentemente determinati dalla scarsità di mezzi.
 

danny

Utente di lunga data
Tu hai partecipato a spettacoli.
La costruzione di ogni spettacolo viene adattata al pubblico che ne sarà spettatore.
Vale per la recita scolastica e per l’Eurofestival che a tanti sembra una carnevalata assurda, ma non è costruita per questi.
La musica anacronistica c’è da sempre nel cinema perché ha una funzione emotiva-narrativa e non storica. Non capisco perché debba disturbare Lucio Dalla e non tutte le altre musiche negli altri film.
I difetti di quel film, per me, sono prevalentemente determinati dalla scarsità di mezzi.
Uhm... Se è un prodotto artistico con finalità esclusivamente commerciali si opera a livello di marketing per scegliere cosa puoi vendere ed come distribuirlo.
Se fai arte, ovviamente, sono prioritarie altre scelte che privilegiano il prodotto al pubblico.
Io scrivo le canzoni che raccontano di me e non ho l'obiettivo primario di avere successo, ma di fare ciò che mi piace a livello artistico nei limiti della spesa che posso sostenere.
Se volessi avere forse più successo farei decisamente altro con una promozione mirata a un target alla moda.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Uhm... Se è un prodotto artistico con finalità esclusivamente commerciali si opera a livello di marketing per scegliere cosa puoi vendere ed come distribuirlo.
Se fai arte, ovviamente, sono prioritarie altre scelte che privilegiano il prodotto al pubblico.
Io scrivo le canzoni che raccontano di me e non ho l'obiettivo primario di avere successo, ma di fare ciò che mi piace a livello artistico nei limiti della spesa che posso sostenere.
Se volessi avere forse più successo farei decisamente altro con una promozione mirata a un target alla moda.
Arte?
Andiamo piano. Anche Michelangelo doveva accontentare il Papa.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Uhm... Se è un prodotto artistico con finalità esclusivamente commerciali si opera a livello di marketing per scegliere cosa puoi vendere ed come distribuirlo.
Se fai arte, ovviamente, sono prioritarie altre scelte che privilegiano il prodotto al pubblico.
Io scrivo le canzoni che raccontano di me e non ho l'obiettivo primario di avere successo, ma di fare ciò che mi piace a livello artistico nei limiti della spesa che posso sostenere.
Se volessi avere forse più successo farei decisamente altro con una promozione mirata a un target alla moda.
Arte?
Andiamo piano. Anche Michelangelo doveva accontentare il Papa.
Allora, devo ancora una volta ricordare cosa diceva sempre la mia prof di francese a proposito dei poeti di corte, di quelli che volevano fare i poeti ma non vivendo di rendita dovevano avere un Mecenate o qualcosa del genere, ovvero che il concetto di "arte per l'arte" che prescinde da pubblico e da finanziatori cui rispondere non esiste nella storia se non nel romanticismo e nel decadentismo, ma non aggiunge o toglie valore di per sè alle opere. Infatti il genio è nel come queste opere vengono realizzate. Esempio antico l'Eneide di Virgilio commissionata per celebrare Augusto, che nei fatti fingeva di accontentarlo dicendo altro in realtà e sopravvivendo fino ai giorni nostri, oppure più recentemente i film di Asghar Farhadi (2 Oscar come miglior film straniero) che pur lavorando in Iran sa usare realismo e ambiguità per evitare la censura, lasciando che sia lo spettatore a riflettere. Per quanto riguarda la scasità di mezzi di produzione, l'esempio di genio più caro a me è John Carpenter, maestro del cinema di genere, i cui film migliori, diventati culto per milioni di persone, sono stati realizzati con budget ridicoli, ma idee geniali che hanno fatto scuola.
 

hammer

Utente di lunga data
Allora, devo ancora una volta ricordare cosa diceva sempre la mia prof di francese a proposito dei poeti di corte, di quelli che volevano fare i poeti ma non vivendo di rendita dovevano avere un Mecenate o qualcosa del genere, ovvero che il concetto di "arte per l'arte" che prescinde da pubblico e da finanziatori cui rispondere non esiste nella storia se non nel romanticismo e nel decadentismo, ma non aggiunge o toglie valore di per sè alle opere. Infatti il genio è nel come queste opere vengono realizzate. Esempio antico l'Eneide di Virgilio commissionata per celebrare Augusto, che nei fatti fingeva di accontentarlo dicendo altro in realtà e sopravvivendo fino ai giorni nostri, oppure più recentemente i film di Asghar Farhadi (2 Oscar come miglior film straniero) che pur lavorando in Iran sa usare realismo e ambiguità per evitare la censura, lasciando che sia lo spettatore a riflettere. Per quanto riguarda la scasità di mezzi di produzione, l'esempio di genio più caro a me è John Carpenter, maestro del cinema di genere, i cui film migliori, diventati culto per milioni di persone, sono stati realizzati con budget ridicoli, ma idee geniali che hanno fatto scuola.
1997 Fuga da New York. Eccezionale.
 
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