Terremoto

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
E

exStermy

Guest
Francesco Saverio Nitti ai primi del 1900:

“La memoria dei vinti è stata sottoposta ad un’incredibile umiliazione … più grave è stato il
taglio del filo genetico per cui c’è un pezzo d’Italia che ha dovuto vergognarsi del proprio
passato, e poi ci si lamenta che manca la dignità, ma la dignità proviene dal riconoscimento
della propria ascendenza … bisogna prima di tutto ridare al Mezzogiorno il senso della sua
precedente grandiosità, riscattare questa presunta inferiorità etnica del Sud da operazioni di
tentata cancellazione della sua memoria. Ricordo che Rosario Romeo scrisse nella sua storia su
Cavour un elogio a Ferdinando II, confrontandolo con il vincitore Vittorio Emanuele II, con
grande scandalo dei risorgimentalisti che consideravano ciò intollerabile”


In realtà la “Questione meridionale”, tutt’oggi irrisolta, nacque dopo e non prima dell’unità;
persino un ufficiale piemontese, il conte Alessandro Bianco di Saint-Joroz, capitano nel Corpo di
Stato Maggiore Generale, scrisse nel 1864 che “Il 1860 trovò questo popolo del 1859, vestito,
calzato, industre, con riserve economiche. Il contadino possedeva una moneta e vendeva animali;
corrispondeva esattamente gli affitti; con poco alimentava la famiglia, tutti, in propria
condizione, vivevano contenti del proprio stato materiale. Adesso è l’opposto. La pubblica
istruzione era sino al 1859 gratuita; cattedre letterarie e scientifiche in tutte le città principali di
ogni provincia. Adesso veruna cattedra scientifica……Nobili e plebei, ricchi e poveri, qui tutti
aspirano, meno qualche onorevole eccezione, ad una prossima restaurazione borbonica”.

La popolazione dai tempi del primo re della dinastia borbonica Carlo III (1734) a quelli di
Ferdinando II (1859) si era triplicata ad indicare l'aumentato benessere (è chiaro che si parla di
livelli di vita relativi a quei tempi quando il reddito pro capite in Italia era meno di un
quarantesimo di quello di oggi e molte delle comodità attuali erano inesistenti), la parte attiva era
poco meno del 48%.
 
Ma quante cazzate spari?...

ma nun te fermi mai?

ahahahahahah

Prima dell'unita' d'italia si pagavano solo 4 tasse dopo l'Unita' no' sproposito, l'istruzione era gratis, fu istituita per prima in Italia la pensione con la trattenuta del 2% (altro che Mussolini) oltre altre ed eventuali...

ti ripeto, ma perche' non studi tra uno sparamento di cazzate ed un altro?

ahahahahahahah
Tasso di analfabetismo nel sud d'Italia nel 1866 era? Eh?
Mortalità infantile era?
Epidemie era?
La popolazione viveva in case con la fognatura vero?
I borboni facevano pagare come le tasse?
Eh'
E con che percentuale?

COme mai la parola borbone sta per esoso?
Nel senso comune?
 
E

exStermy

Guest
PIL (lire) Regno delle Due Sicilie Regno di Sardegna

2.620.000.000 1.610.000.000

Riserva aurea (lire) 443.000.000 27.000.000

Debito pubblico (lire) 411.000.000 1.121.000.000

Medici 1 ogni 958 abitanti 1 ogni 1.859 abitanti

Carboidrati (razione pro capite)
418 grammi 270 grammi

I re Borbone avevano una radicata diffidenza per il “capitalismo puro” delle altre nazioni
industriali, in parte per motivi nazionalistici, in parte per motivi ideali, con una sostanziale
ripulsa di orari di lavoro disumani, come pure dello sfruttamento, in Europa molto diffuso, dei
bambini.

Scrive lo storico inglese Trevelyan, nella Storia dell’Inghilterra nel secolo XIX: “Ancora nel
1842 la Commissione reale delle miniere, che per prima gettò luce sulle condizioni di lavoro
nell’Inghilterra sotterranea ebbe questi dati [dai minatori]: … porto una cintura e una catena
che mi passa tra le gambe e devo camminare a quattro zampe. L’acqua mi arriva in cima gli
stivaloni; me la sono vista anche sino alle cosce. Dalla fatica del tirare sono tutta scorticata. La
cintura e la catena ci fanno soffrire di più di quando siamo incinte. Venne scoperto anche che
bambini sotto i cinque anni lavorano al buio”;

contemporaneamente in Irlanda (non ancora indipendente) si moriva di fame tanto che
le migliaia di famiglie emigrarono in America portandosi appresso un odio inestinguibile
verso l’Inghilterra.

In Europa le Due Sicilie si comportavano dignitosamente con un incremento annuo del PIL di circa
l’1%, a distanza, logicamente, da superpotenze mondiali come Francia e Inghilterra che
veleggiavano sul 2,3% ma, nel Mezzogiorno, pur non essendo ricchi, non si moriva di fame e
l’emigrazione non esisteva. (CHISSA' PERCHE' INIZIA DOPO L'UNITA' D'ITALIA!)

Così, grazie alla guida di re Ferdinando II, già nel 1843 gli operai e gli artigiani raggiunsero il 5%
dell’intera popolazione occupata per poi raggiungere il 7 % alla vigilia dell’unità, con punte dell’
11% in Campania (che era la regione più industrializzata d’Italia), queste percentuali erano in
linea con quelle degli altri stati italiani preunitari.

..... inoltre solo Pietrarsa possedeva la tecnologia avanzata per realizzare i binari ferroviari;
questa officina meccanica, nata nel 1840, precedeva di 44 anni la costruzione della Breda
e di 57 quella della Fiat, era molto rinomata in tutta Europa.

I Savoia, ben quindici anni più tardi, a metà dell’800, chiesero e ottennero di poterla riprodurre in
scala, senza pagare i diritti, nel primo stabilimento metalmeccanico del regno di Sardegna, la
futura Ansaldo di Genova; anche lo Zar Nicola I, dopo averla visitata, la prese come esempio per
la costruzione del complesso di Kronstadt.

La regione Calabria annoverava, insieme ad altri stabilimenti siderurgici minori: industrie tessili
con 11 mila telai complessivi (solo quella della seta impiegava tremila persone), estrattive (sale a
Lungro con più di mille operai, liquirizia, tannino dal castagno), industria manifatturiera
(cappelli, pelletteria, mobili, saponi, oggettistica in metallo, fino ai fiori artificiali), distillerie di
vino e frutta; tutto questo ne faceva la seconda regione più industrializzata del Sud dopo la
Campania.

Altri impianti metallurgici erano attivi in tutti il Sud ma è “impossibile elencare tutti i piccoli e
medi opifici metalmeccanici sorti grazie all’intraprendenza degli artigiani locali o di imprenditori
del settore tessile interessati ad acquistare le macchine necessarie”; a riprova della crescita di
questo ramo dell’industria è il forte incremento dell’acquisto del ferro all’estero.
 
PIL (lire) Regno delle Due Sicilie Regno di Sardegna

2.620.000.000 1.610.000.000

Riserva aurea (lire) 443.000.000 27.000.000

Debito pubblico (lire) 411.000.000 1.121.000.000

Medici 1 ogni 958 abitanti 1 ogni 1.859 abitanti

Carboidrati (razione pro capite)
418 grammi 270 grammi

I re Borbone avevano una radicata diffidenza per il “capitalismo puro” delle altre nazioni
industriali, in parte per motivi nazionalistici, in parte per motivi ideali, con una sostanziale
ripulsa di orari di lavoro disumani, come pure dello sfruttamento, in Europa molto diffuso, dei
bambini.

Scrive lo storico inglese Trevelyan, nella Storia dell’Inghilterra nel secolo XIX: “Ancora nel
1842 la Commissione reale delle miniere, che per prima gettò luce sulle condizioni di lavoro
nell’Inghilterra sotterranea ebbe questi dati [dai minatori]: … porto una cintura e una catena
che mi passa tra le gambe e devo camminare a quattro zampe. L’acqua mi arriva in cima gli
stivaloni; me la sono vista anche sino alle cosce. Dalla fatica del tirare sono tutta scorticata. La
cintura e la catena ci fanno soffrire di più di quando siamo incinte. Venne scoperto anche che
bambini sotto i cinque anni lavorano al buio”;

contemporaneamente in Irlanda (non ancora indipendente) si moriva di fame tanto che
le migliaia di famiglie emigrarono in America portandosi appresso un odio inestinguibile
verso l’Inghilterra.

In Europa le Due Sicilie si comportavano dignitosamente con un incremento annuo del PIL di circa
l’1%, a distanza, logicamente, da superpotenze mondiali come Francia e Inghilterra che
veleggiavano sul 2,3% ma, nel Mezzogiorno, pur non essendo ricchi, non si moriva di fame e
l’emigrazione non esisteva. (CHISSA' PERCHE' INIZIA DOPO L'UNITA' D'ITALIA!)

Così, grazie alla guida di re Ferdinando II, già nel 1843 gli operai e gli artigiani raggiunsero il 5%
dell’intera popolazione occupata per poi raggiungere il 7 % alla vigilia dell’unità, con punte dell’
11% in Campania (che era la regione più industrializzata d’Italia), queste percentuali erano in
linea con quelle degli altri stati italiani preunitari.

..... inoltre solo Pietrarsa possedeva la tecnologia avanzata per realizzare i binari ferroviari;
questa officina meccanica, nata nel 1840, precedeva di 44 anni la costruzione della Breda
e di 57 quella della Fiat, era molto rinomata in tutta Europa.

I Savoia, ben quindici anni più tardi, a metà dell’800, chiesero e ottennero di poterla riprodurre in
scala, senza pagare i diritti, nel primo stabilimento metalmeccanico del regno di Sardegna, la
futura Ansaldo di Genova; anche lo Zar Nicola I, dopo averla visitata, la prese come esempio per
la costruzione del complesso di Kronstadt.

La regione Calabria annoverava, insieme ad altri stabilimenti siderurgici minori: industrie tessili
con 11 mila telai complessivi (solo quella della seta impiegava tremila persone), estrattive (sale a
Lungro con più di mille operai, liquirizia, tannino dal castagno), industria manifatturiera
(cappelli, pelletteria, mobili, saponi, oggettistica in metallo, fino ai fiori artificiali), distillerie di
vino e frutta; tutto questo ne faceva la seconda regione più industrializzata del Sud dopo la
Campania.

Altri impianti metallurgici erano attivi in tutti il Sud ma è “impossibile elencare tutti i piccoli e
medi opifici metalmeccanici sorti grazie all’intraprendenza degli artigiani locali o di imprenditori
del settore tessile interessati ad acquistare le macchine necessarie”; a riprova della crescita di
questo ramo dell’industria è il forte incremento dell’acquisto del ferro all’estero.
E allora domandate la secessione e tornate sotto gli spagnoli no?
Tutto vero quello che dici...
Ma il popolo stava da bestie...
Facile fare industria pagando na miseria gli operai....
Qua va a finire che nemmeno sai contro quale stato di cose si scagliò Marx...
Infatti i Borboni erano poverissimi e il ceto medio era al massimo dello splendore no?
Ma hai mai letto il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa?
 
E

exStermy

Guest
Tasso di analfabetismo nel sud d'Italia nel 1866 era? Eh?
Mortalità infantile era?
Epidemie era?
La popolazione viveva in case con la fognatura vero?
I borboni facevano pagare come le tasse?
Eh'
E con che percentuale?

COme mai la parola borbone sta per esoso?
Nel senso comune?
Ma hai letto cosa dichiaravano Nitti e gli ufficiali piemontesi?

se stavano cosi' di merda perche' ad emigrare hanno cominciato solo dopo l'invasione?

ti ricordo che ben 1 milione di morti hanno causato i tuoi savoiardi e figurati se lo scrivevano sui libri di storia...

te da buon cattolico sei abituato alle pappette gia' masticate, pero' cazzo non puoi vivere sempre nell'ignoranza...

ahahahahahah
 
Ma hai letto cosa dichiaravano Nitti e gli ufficiali piemontesi?

se stavano cosi' di merda perche' ad emigrare hanno cominciato solo dopo l'invasione?

ti ricordo che ben 1 milione di morti hanno causato i tuoi savoiardi e figurati se lo scrivevano sui libri di storia...

te da buon cattolico sei abituato alle pappette gia' masticate, pero' cazzo non puoi vivere sempre nell'ignoranza...

ahahahahahah
Allora ascolta i tuoi savoiardi te lo ficchi per il culo...
Perchè nessuno quanto me ha in odio i Savoia...
Tu sei ignorante di tutte le cose profonde...e ti fai abbagliare dalla prima cazzata che leggi...
Ma comprendo la tua mentalità...
A parole siete tutti molto cerimoniosi, pieni di idee ed entusiasmo, ma...nella sostanza voglia di fare gran poca...perchè sono sempre gli altri che devono fare...

In ogni caso...
Il sud D'Italia non è stato capace di far fronte ai Savoia...
I borboni non sono venuti a salvarvi le chiappe...no?

Noi veneti...
Ogni giorno imploriamo di essere lasciati andare per la nostra strada...
Che ce la facciamo benissimo da soli...
 

Sbriciolata

Escluso
voi due...

ve lo volevo dire da un po'... sapete che sembrate una vecchia coppia di sposi? di quelle che litigano sempre ma non si mollano mai? La strana coppia.
 
E

exStermy

Guest
E allora domandate la secessione e tornate sotto gli spagnoli no?
Tutto vero quello che dici...
Ma il popolo stava da bestie...
Facile fare industria pagando na miseria gli operai....
Qua va a finire che nemmeno sai contro quale stato di cose si scagliò Marx...
Infatti i Borboni erano poverissimi e il ceto medio era al massimo dello splendore no?
Ma hai mai letto il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa?
Se mo' il sud deve chiedere la secessione dopo che voi morti di fame ci avete levato anche la pelle...

mo' ve la levamo noi a voi come risarcimento di guerra...

ahahahahahah
 
ve lo volevo dire da un po'... sapete che sembrate una vecchia coppia di sposi? di quelle che litigano sempre ma non si mollano mai? La strana coppia.
Ma a me interessa molto la cosa perchè saltano fuori i fenomeni...
Un Marxista che si lascia abbagliare dalla storia ufficiale scritta dai nobili che vessavano il popolo...è il massimo eh?
COme vedi non ha risposto sul tasso di analfabetismo...

Io sono cattolico...
Ma per esempio parlando con i bolognesi e leggendo tante cose...
Difficile dire che l'anticlericalismo emiliano non abbia come matrice...il ricordo di quante tasse si pagava sotto lo stato della chiesa no?
Ovvio i ricchi e i nobili esonerati...
Ma quale percentuale di raccolto dei contadini emiliani andava ai signori?
Una piccola o una grossa?

Certo a Bologna si viveva bene...
Ma a Ozzano come vivevano? Eh?

Fai una ricerca...e poi racconti belle storiette qui e là...

Chi andava all'Università nell'800?
I contadini?
 
E

exStermy

Guest
Allora ascolta i tuoi savoiardi te lo ficchi per il culo...
Perchè nessuno quanto me ha in odio i Savoia...
Tu sei ignorante di tutte le cose profonde...e ti fai abbagliare dalla prima cazzata che leggi...
Ma comprendo la tua mentalità...
A parole siete tutti molto cerimoniosi, pieni di idee ed entusiasmo, ma...nella sostanza voglia di fare gran poca...perchè sono sempre gli altri che devono fare...

In ogni caso...
Il sud D'Italia non è stato capace di far fronte ai Savoia...
I borboni non sono venuti a salvarvi le chiappe...no?

Noi veneti...
Ogni giorno imploriamo di essere lasciati andare per la nostra strada...
Che ce la facciamo benissimo da soli...
I savoiardi te l'hanno ficcato per bene in culo anche a te caro il mio ex Lombardo-Veneto...

ahahahahahah

I borboni non hanno potuto un cazzo contro l'Inghilterra che materialmente ha aiutato i falliti e zombie Savoia...

Ti ricordo che gl'Inglesi gia' erano in Italia con le concessioni-monopolio di zolfo in Sicilia e s'erano rotti er cazzo di un'Italia fatta da stati e staterelli sempre in lotta e che non gli davano tranquillita' per i loro traffici visto che volevano comandare e predominare in tutto il mediterraneo alla faccia dei francesi facendo base strategica in Sicilia...

comunque 'ndo vai, co' voi non abbiamo ancora finito...

ahahahahahah
 
Se mo' il sud deve chiedere la secessione dopo che voi morti di fame ci avete levato anche la pelle...

mo' ve la levamo noi a voi come risarcimento di guerra...

ahahahahahah
Avanti allora...
A speronare auto delle finanze siete capaci...
Far saltare per aria autostrade pure...
Far sparire persone pure...
Vivere senza partita iva, pure
Non pagare assicurazioni, bolli auto canone rai pure...
Guidare senza patente pure
Borseggiare pure...
Casco nei motorini non esiste
Semaforo rosso non esiste
Contraffare anche il viagra siete boni
Lavorare in nero siete boni
Frodare l'INPS con false invalidità siete boni...
Comperare lauree siete boni
COmperare patenti pure
FInire sotto la monnezza pure
Ed è sempre colpa degli altri no?
Sempre colpa dello stato che non fa nulla

Allora avanti armatevi e venite a prendervi quello che vi spetta no?
Ma guarda che combattere costa sudore e fatica....no?

Tu stesso perchè non sei tornato a casa a portare del benessere e ti sei insediato al nord?
Non ti pare irrispettoso verso la memoria degli avi?

Torna tu...
A restaurare il benessere del regno di napoli...al tuo popolo...no?
Facile parlare e basta...
Fare è un altro paio di maniche...
 
E

exStermy

Guest
Ma a me interessa molto la cosa perchè saltano fuori i fenomeni...
Un Marxista che si lascia abbagliare dalla storia ufficiale scritta dai nobili che vessavano il popolo...è il massimo eh?
COme vedi non ha risposto sul tasso di analfabetismo...

Io sono cattolico...
Ma per esempio parlando con i bolognesi e leggendo tante cose...
Difficile dire che l'anticlericalismo emiliano non abbia come matrice...il ricordo di quante tasse si pagava sotto lo stato della chiesa no?
Ovvio i ricchi e i nobili esonerati...
Ma quale percentuale di raccolto dei contadini emiliani andava ai signori?
Una piccola o una grossa?

Certo a Bologna si viveva bene...
Ma a Ozzano come vivevano? Eh?

Fai una ricerca...e poi racconti belle storiette qui e là...

Chi andava all'Università nell'800?
I contadini?
ti ho risposto sull'analfabetismo riesortandoti a rileggere cio' che affermavano Nitti e gli ufficiali e non i libri della propaganda dei vincitori...

pero' e' ridicolo che proprio tu parli di analfabetismo del sud pre-unitario quando in Veneto ancora adesso avete analfabeti totali e tassi di analfabetismo di ritorno da paura...

siete ancora oggi i peggio del nord e ve vantate...

ahahahahahah
 
E

exStermy

Guest
Avanti allora...
A speronare auto delle finanze siete capaci...
Far saltare per aria autostrade pure...
Far sparire persone pure...
Vivere senza partita iva, pure
Non pagare assicurazioni, bolli auto canone rai pure...
Guidare senza patente pure
Borseggiare pure...
Casco nei motorini non esiste
Semaforo rosso non esiste
Contraffare anche il viagra siete boni
Lavorare in nero siete boni
Frodare l'INPS con false invalidità siete boni...
Comperare lauree siete boni
COmperare patenti pure
FInire sotto la monnezza pure
Ed è sempre colpa degli altri no?
Sempre colpa dello stato che non fa nulla

Allora avanti armatevi e venite a prendervi quello che vi spetta no?
Ma guarda che combattere costa sudore e fatica....no?

Tu stesso perchè non sei tornato a casa a portare del benessere e ti sei insediato al nord?
Non ti pare irrispettoso verso la memoria degli avi?

Torna tu...
A restaurare il benessere del regno di napoli...al tuo popolo...no?
Facile parlare e basta...
Fare è un altro paio di maniche...
ahahahahahahahahah

ma tu sei proprio fesso...

ahahahahahahah

te dico solo che al nord c'e' ormai piu' mafia che al sud e tu la voti e la fai votare pure contento...ahahahahahah

poi nun parlamo de lauree comprate oseno' te cito la razza Bossi e quella chiavica della tua ex ministro dell'istruzione che se' annata a laurea in giurisprudenza a Reggio Calabria dopo essere stata cacciata per manifesta incapacita' quando presiedeva il comune di Desenzano del Garda...

e qua me fermo oseno' me tocca parcheggia' er camion della merda da riversare...

ahahahahaah
 
ti ho risposto sull'analfabetismo riesortandoti a rileggere cio' che affermavano Nitti e gli ufficiali e non i libri della propaganda dei vincitori...

pero' e' ridicolo che proprio tu parli di analfabetismo del sud pre-unitario quando in Veneto ancora adesso avete analfabeti totali e tassi di analfabetismo di ritorno da paura...

siete ancora oggi i peggio del nord e ve vantate...

ahahahahahah

All'indomani dell'unificazione, nel 1861, l'Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia.[1] Nello stesso periodo - 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.[2]

Per il censimento generale del secondo dopoguerra, nel 1951, la "qualifica" di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono così suddivisi per regione: Piemonte 3%, Valle d'Aosta 3%, Liguria 4%, Lombardia 2%, Veneto 7%, Trentino Alto Adige 1%, Friuli Venezia Giulia 4%, Emilia Romagna 8%, Toscana 11%, Marche 13%, Umbria 14%, Lazio 10%, Abruzzo e Molise 19%, Campania 23%, Puglia 24%, Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.[3]

Secondo i dati pubblicati nel 2005 da una ricerca dell'Università di Castel Sant'Angelo dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo), quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti. Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. L'Italia è fanalino di coda fra i 30 Paesi più istruiti. Solo il Portogallo e il Messico hanno un tasso più elevato. La ricerca, intitolata La Croce del Sud - arretratezza e squilibri educativi nell'Italia di oggi, è stata condotta da Saverio Avveduto e pubblicata dall'Università di Castel Sant'Angelo dell'Unla. Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare) è invece il 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001. Questa popolazione è considerata dalla ricerca come ana-alfabeta, cioè del tutto analfabeta o appena alfabeta. Questa situazione è stazionaria da 10 anni.[4]

Il record negativo di 13,8% è in Basilicata e ci sono nove altre regioni al di sopra dell'8%, limite considerato di allarme
 
ahahahahahahahahah

ma tu sei proprio fesso...

ahahahahahahah

te dico solo che al nord c'e' ormai piu' mafia che al sud e tu la voti e la fai votare pure contento...ahahahahahah

poi nun parlamo de lauree comprate oseno' te cito la razza Bossi e quella chiavica della tua ex ministro dell'istruzione che se' annata a laurea in giurisprudenza a Reggio Calabria dopo essere stata cacciata per manifesta incapacita' quando presiedeva il comune di Desenzano del Garda...

e qua me fermo oseno' me tocca parcheggia' er camion della merda da riversare...

ahahahahaah
appunto a reggio calabria...non a padova no?
 
Interessante notare come alcune di queste regioni abbiano un alto tasso di laureati: la stessa Basilicata[5] o la Calabria hanno, in percentuale, più laureati della Lombardia e del Piemonte. Su queste regioni incide pesantemente il tasso di emigrazione, poiché la popolazione scolarizzata emigrante è maggiore della popolazione non scolarizzata rimanente. Catania è la città (tra quelle con più di 250.000 abitanti) con la più alta percentuale di analfabeti d'Italia ed è seguita da Palermo e Bari.[6]

Come mai chi riesce a studiare poi non torna al paesello?
 
E

exStermy

Guest
All'indomani dell'unificazione, nel 1861, l'Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia.[1] Nello stesso periodo - 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.[2]

Per il censimento generale del secondo dopoguerra, nel 1951, la "qualifica" di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono così suddivisi per regione: Piemonte 3%, Valle d'Aosta 3%, Liguria 4%, Lombardia 2%, Veneto 7%, Trentino Alto Adige 1%, Friuli Venezia Giulia 4%, Emilia Romagna 8%, Toscana 11%, Marche 13%, Umbria 14%, Lazio 10%, Abruzzo e Molise 19%, Campania 23%, Puglia 24%, Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.[3]

Secondo i dati pubblicati nel 2005 da una ricerca dell'Università di Castel Sant'Angelo dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo), quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti. Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. L'Italia è fanalino di coda fra i 30 Paesi più istruiti. Solo il Portogallo e il Messico hanno un tasso più elevato. La ricerca, intitolata La Croce del Sud - arretratezza e squilibri educativi nell'Italia di oggi, è stata condotta da Saverio Avveduto e pubblicata dall'Università di Castel Sant'Angelo dell'Unla. Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare) è invece il 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001. Questa popolazione è considerata dalla ricerca come ana-alfabeta, cioè del tutto analfabeta o appena alfabeta. Questa situazione è stazionaria da 10 anni.[4]

Il record negativo di 13,8% è in Basilicata e ci sono nove altre regioni al di sopra dell'8%, limite considerato di allarme
Nessuno storico afferma che nel sud pre-unitario l'analfabetismo non ci fosse pero' ti ho contestato e smentito che anche le condizioni di vita fossero tragiche, altrimenti ti richiedo il perche' nessuno emigrasse al punto anche da rivolere lo status precedente con i referendum, facendo partire purtroppo le emigrazioni solo dopo l'unita' d'italia...

ue' ciccio, quando al sud si stavano ancora beati a casa loro voi veneti avete impestato tutto il mondo per cercare di sfamarvi e di non morire per le malattie piu' banali...

ahahahahah

e insiste...anche perche' tantissimi storici che smerdano i savoia so' cattolici...

ahahahahahah
 

Sbriciolata

Escluso
Le tasse idealmente servono per coprire le spese dello Stato. Non sono fondi per il bene di tutti o alcuni. Che poi sono diventati fondi, è una questione di conoscenza.

Chi è al governo, dovrebbe aver studiato un minimo di scienze politiche e quindi saper adoperare correttamente i soldi incassati dallo Stato. Realtà è che da troppo tempo i soldi delle tasse sono percepiti come fondo perso, da spendere a tutti i costi.

Poiché alludi alle mie origini, dopo 30 anni di Italia sono a tutti gli effetti più Italiano che Tedesco. Di fatto non so più nulla delle politiche tedesche, ma quasi tutto delle italiane. Per cui giralo come vuoi, ma mi importa soltanto che cambi qualcosa in questo paese per il bene della popolazione che vi sta, compreso te e me.

Se la casa crolla, io metto mano per rimetterla in sesto, con o senza mutuo, perché è casa mia e spetta a me sistemarla. Perché se un giorno piovesse pietre preziose anziché scosse sismiche, nessuno si troverebbe disposto ad attendere che viene lo Stato a rimuoverle, perché si sentirebbe nel diritto di possederle in toto.

In altre parole, tutto il bene e tutto il male che capita a casa nostra sono affari soltanto nostri e siamo noi a decidere come sfruttarla al meglio. Chi la abbandona perché spera nell'impossibile, è libero di farlo, come però è altrettanto libero chi decide metterla in sesto. Quest'ultimo però non è ben visto, perché chi fa per sé alla fine rompe agli altri che continuano a sperare anche quando ogni speranza si è allontanata da anni. Vedesi Aquila e Bidonvillage.
Mi dispiace, ma certe cose non le posso sentire. Stiamo parlando, compresa la zona dell'Aquila, di zone depresse, con popolazioni prevalentemente anziane, i giovani sono andati altrove a cercare lavoro. Nelle zone terremotate dell'Aquila gli abitanti hanno implorato per mesi che venisse loro dato il permesso di accedere alle case per ristrutturarle, non hanno potuto neppure avvicinarsi perchè le macerie non erano state rimosse ed era pericoloso. Quella è gente povera ma orgogliosa, un popolo dignitoso, chi poteva, visto che non riusciva a rientrare in casa sua, ha raggiunto i figli che vivevano in altre regioni, non volevano l'elemosina della baracca, volevano tornare ad essere la comunità di prima. Alcuni paesi colpiti in quest'ultimo sisma li conosco abbastanza, altra storia di comunità residenti in zone dove trasferirsi per lavoro è tradizione, il lunedì le persone che si recavano al lavoro erano disperate perchè la maggior parte di loro lavora in altre province, in altre regioni anche, e dovevano lasciare la famiglia con la paura di altre scosse. Non so, ma dire a queste persone che si devono arrangiare e che il male che capita a casa loro sono affari solo loro a me sembra una bestemmia:
terremoto.jpg
 
E

exStermy

Guest
Interessante notare come alcune di queste regioni abbiano un alto tasso di laureati: la stessa Basilicata[5] o la Calabria hanno, in percentuale, più laureati della Lombardia e del Piemonte. Su queste regioni incide pesantemente il tasso di emigrazione, poiché la popolazione scolarizzata emigrante è maggiore della popolazione non scolarizzata rimanente. Catania è la città (tra quelle con più di 250.000 abitanti) con la più alta percentuale di analfabeti d'Italia ed è seguita da Palermo e Bari.[6]

Come mai chi riesce a studiare poi non torna al paesello?
Ed il risarcimento di guerra lo piji pe' posta?

ahahahahah

anche...

ahahahahah
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top