Tim Music Awards

Brunetta

Utente di lunga data
ma questo lo so, poi magari nel mare di canzoni di merda sta gente ne azzecca anche una carina, tipo la dolce vita di fedez, che è orecchiabile e mia figlia me la canta senza sosta, però questo non fa diventare queste meteore cantanti di talento che avrebbero bisogno di un bel corso di dizione
È del figlio di Antonacci.
Le so tutte.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
È del figlio di Antonacci.
Le so tutte.
siccome sono andata a cercarmi il testo (tananai è un altro che non si capisce benissimo), ho visto che non l'aveva scritta da solo e a dirla tutta me lo immaginavo anche :ROFLMAO: fedez ha tutto un altro stile
 

danny

Utente di lunga data
Mia figlia è andata ai concerti di Ariete e di Frah Quintale.
Non è una questione generazionale - io ascolto di tutto - ma di qualità intrinseca del prodotto.
L'Indie comporta l'abolizione della maggior parte delle regole note a chi studia canto, e allo stesso tempo una semplificazione melodica e di arrangiamenti palese (ed eccessiva) per chi è nato con la musica rock e con gente che sapeva suonare ed era tecnicamente preparata.
E' semplicemente un prodotto più povero, adeguato per chi, come gli adolescenti, non ha sovrastrutture musicali e conosce solo quello, comunque sufficientemente comunicativo per un ragazzo.
Tutto sommato, questa è la miglior canzone di Ariete, secondo me. Per Frah Quintale invece Nei treni la notte.
Sono infatti i brani più vicini a una struttura classica e leggermente più raffinati rispetto al resto dei loro repertori.
Il problema è che la musica oggi si può fare tranquillamente con una DAW casalinga e spesso usando loop o pattern, rientrando quindi dentro a schemi prefissati.
L'altro problema è che pure una parte di Logico di Cremonini è terribilmente simile a un pattern (suonato da un altro strumento) disponibile in un noto programma Apple di registrazione...

 
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danny

Utente di lunga data
La questione per cui questi giovani del mercato discografico piacciano poco agli adulti è puramente legata alla povertà della proposta attuale italiana, congiunta a un linguaggio rivolto a un preciso target adolescenziale.
Se ci si pensa, anche la mia generazione ha vissuto con un Jovanotti in erba che non sapeva (e neppure sa ora) cantare.
E "Gimme five" era davvero qualcosa di atroce, per non parlare di "Vasco" o "La mia moto", di Jova, al livello del peggior Achille Lauro (che usa comunque sonorità intergenerazionali).
Il fatto è che non c'era solo lui, non c'era solo il suo genere a tenere banco, ma un tripudio di generi italiani e stranieri diversi, più o meno rivolti ai giovani, più o meno complessi.
Ma per uno della mia generazione anche i Pink Floyd (ormai di dieci e più anni prima) erano ancora un punto di riferimento.
Io all'epoca li vidi a Monza, eravamo credo in 60.000.
Ma i ragazzi ascoltavano e cantavano anche e ancora Venditti, Battisti, Bennato etc. oltre naturalmente a Depeche Mode, Cure, Iron Maiden, etc.
E io conoscevo anche le canzoni che ascoltava mio padre, per dire, Jannacci e Celentano, e i miei nonni, Mina, Nilla Pizzi, Gino Latilla.
E' un po' una favoletta da era punk quella del divario generazionale. Il Gap era principalmente culturale ("Chiedi chi erano i Beatles"), facilmente colmabile attraverso articoli di giornali, condivisione di dischi, programmi TV, video, radio, etc.
O un canzoniere per le suonate con la chitarra in spiaggia, altro che cassa Bluetooth.
Se ti trovavi un disco in casa prima o poi lo ascoltavi. Io conobbi David Bowie attraverso i dischi di un'amica di mia madre.
Oggi ti arriva la proposta targettizzata attraverso i social, YouTube sponsorizza i contenuti mirati e ti becchi quello che ti vogliono vendere.
Così certe cose non arrivi a vederle, e se anche le cerchi il tempo medio di ascolto si è ridotto notevolmente.
Magari capiti per caso su Shine On You Crazy Diamond e al decimo secondo ti rompi perché "non succede niente".
Le canzoni si sono infatti ridotte ai 3 minuti e mezzo, ormai.
 
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danny

Utente di lunga data
CIoè, questo è un estratto della canzone di Jovanotti:
No, Vasco
No, Vasco
Invece Vasco questa sera non c'è
Chissà perché fratello ce l'hai con me
Oh, dimmi con chi sei, da un po' non ci sei mai
Vasco, tu sei noi non ci sputtanare, dai!
No, Vasco
No, Vasco
Io non ci casco
Perché io non mi fido di chi non suda mai
No, Vasco
No, Vasco che mica ci facciamo tradire dai guai
Sudi o no?
Sudi o no?
 

danny

Utente di lunga data
E questo di Frah Quintale:
Ti ho vista illuminarti all'alba
Eri bella pure quando si son spenti i lampioni
Da qua c'è sempre chi scappa
Alla mia età chi l'ha già fatto non ritorna mai
La strada è una pista da ballo
E mi sorride quando guido e sto fatto
In corsia di sorpasso
Ed ogni volta ci ricasco
Mi stringi forte e mi trascini giù in basso
Abbiamo visto borghesi incazzati
Rumeni ubriachi e qualche tossico della stazione
Camminavano nei treni la notte
Per scrivere il nostro nome
Ed aggiungere un po' di colore
Perché quando alzo gli occhi e guardo in cielo
Non vedo più l'arcobaleno
Ma solo il fumo delle fabbriche
Voglio sentirmi più leggero
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Sto guardando i chipmunk con mia figlia, le canzoni che cantano negli episodi sono migliori di quelle di Sanremo 🤣
 

danny

Utente di lunga data
Tra le varie proposte promozionali mi è arrivato questo cantautore toscano.
Sonorità molto classiche, canzoni lunghe, melodie piacevoli, arrangiamenti classici.
Lui mi fa morire, ha una bella personalità, i suoi video nel bosco dove racconta cose mi fanno morire.
Anche e soprattutto quando racconta di sua moglie.
Uno tra tanti, per dire, che di musica leggera più tradizionale se ne fa ancora ma resta sommersa
 
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