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MK

Utente di lunga data
Io non credo che lo siano per questo non capisco l'utilitá di dirglielo. Hanno bisogno di sapere che le cose cambieranno tra mamma e papà ma resteranno uguali tra loro.
Non parlavo di sostituire la figura genitoriale ci mancherebbe.
La sostituzione era intesa nel cuore di uno dei due. Io credo che tutto abbia bisogno di molto tempo e non vedo perché renderli partecipi.
Beh dipende dalle situazioni però. Certo ci vuole il giusto tempo, ma credo che l'importante sia vedere i genitori, anche se con altri partner, sereni. Poi lo sai che sulla convivenza la pensiamo allo stesso modo, ma non per tutti è così.
Ps Grande Liga anche stasera :smile:
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

la figura genitoriale, che è il rapporto verso i figli è una cosa,
il rapporto tra i due congiungi un'altra ... e questo i figli lo sanno.
Lo sanno, se i rapporti sono stati vissuti in modo autentico e non
mettendo i figli in mezzo a storie o tensioni propri con il partner.

La cosa che a me sorprende è, quando parliamo tra noi adulti
di tradimento, si tenta a far passare il tradimento come una
cosa che può accadere ... già quasi prassi e normale ... :rolleyes: ...


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mia figlia non sapeva che suo padre mi aveva tradita. E' vero era piccola e non avrebbe potuto capire. Ma davvero i figli sono così interessati a queste cose? Certo se parli di sostituzione tutto cambia direzione. Mai pensato di sostituire chi è insostituibile di default. E mai pensato di poter essere una sostituta io, quando è capitato a me. I genitori sono sempre gli stessi. Separati o no.
Non aveva sei mesi?
Pensa a situazioni diverse. Famiglia serena, domeniche insieme, nessuna lite. Scoperta di tradimento insopportabile (ognuno ha un proprio livello di sopportazione) e decisione rapida. Le diresti che non andavate d'accordo? E lei ci crederebbe? A parte che con figli grandi potrebbero pure aver intuito prima o aver sentito pettegolezzi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao

la figura genitoriale, che è il rapporto verso i figli è una cosa,
il rapporto tra i due congiungi un'altra ... e questo i figli lo sanno.
Lo sanno, se i rapporti sono stati vissuti in modo autentico e non
mettendo i figli in mezzo a storie o tensioni propri con il partner.

La cosa che a me sorprende è, quando parliamo tra noi adulti
di tradimento, si tenta a far passare il tradimento come una
cosa che può accadere ... già quasi prassi e normale ... :rolleyes: ...


sienne
Uhm non tanto.
Il fatto che un rapporto possa finire e ci si possa separare è una cosa che viene passata come possibile nei discorsi e anche ai figli. Anche perché ogni figlio conosce un compagno o un amico figlio di una coppia separata.
Il tradimento tutti lo considerano possibile per gli altri. Per sé è altra cosa. Si pensa che non si verrà traditi, ci si aspetta che verrà rispettato il patto di lealtà, proprio perché si è messo in conto che l'amore possa finire. E ci si aspetta che la mancanza d'amore venga manifestata prima del tradimento o subito dopo.
Ecco sì, ci si aspetta di poter essere traditi per amore e non "a scopo ricreativo".
Forse anche questo, esplicitamente o implicitamente, si passa ai figli.
Per questo non si vuole che i figli sappiano che un genitore è stato sleale. Non credo che ci si preoccupi che un figlio sappia, come poi accadrà, che un genitore o entrambi possano avere un altra storia, finita quella da cui sono nati, la preoccupazione è che i figli compiano un'analogia tra la slealtà compiuta nei confronti del coniuge e una possibile slealtà nei loro confronti.
Per questo si è certi di non volerne parlare (questo prima che accada, quando accade le circostanze sono varie e non si sa come andrà). Questo è anche il motivo per cui, a figli grandini, penso che debba essere detto, nei dovuti modi, per non mentire loro e non farli sentire vittime di una slealtà.
 

Calimero

Utente Piccolo e Nero
siamo al mare. ci sono novità, poi vi racconto.
oggi sto meglio. sarà che stare in famiglia mi fa stare bene e mi rilassa.
e oggi è il primo giorno che sto tutto il giorno con C.
buona domenica
 

MK

Utente di lunga data
Non aveva sei mesi?
Pensa a situazioni diverse. Famiglia serena, domeniche insieme, nessuna lite. Scoperta di tradimento insopportabile (ognuno ha un proprio livello di sopportazione) e decisione rapida. Le diresti che non andavate d'accordo? E lei ci crederebbe? A parte che con figli grandi potrebbero pure aver intuito prima o aver sentito pettegolezzi.
Quando ci siamo separati aveva due anni, ma ha frequentato suo padre e l'altra donna fino ai cinque anni. Decisione rapida a ciel sereno non credo. Fosse anche solo per i tempi della separazione, quando c'è. Suo padre ha tradito me comunque. Beh anche lei a dire la verità, ma quello è un altro discorso. E quello lo sa.
 

MK

Utente di lunga data
Uhm non tanto.
Il fatto che un rapporto possa finire e ci si possa separare è una cosa che viene passata come possibile nei discorsi e anche ai figli. Anche perché ogni figlio conosce un compagno o un amico figlio di una coppia separata.
Il tradimento tutti lo considerano possibile per gli altri. Per sé è altra cosa. Si pensa che non si verrà traditi, ci si aspetta che verrà rispettato il patto di lealtà, proprio perché si è messo in conto che l'amore possa finire. E ci si aspetta che la mancanza d'amore venga manifestata prima del tradimento o subito dopo.
Ecco sì, ci si aspetta di poter essere traditi per amore e non "a scopo ricreativo".
Forse anche questo, esplicitamente o implicitamente, si passa ai figli.
Per questo non si vuole che i figli sappiano che un genitore è stato sleale. Non credo che ci si preoccupi che un figlio sappia, come poi accadrà, che un genitore o entrambi possano avere un altra storia, finita quella da cui sono nati, la preoccupazione è che i figli compiano un'analogia tra la slealtà compiuta nei confronti del coniuge e una possibile slealtà nei loro confronti.
Per questo si è certi di non volerne parlare (questo prima che accada, quando accade le circostanze sono varie e non si sa come andrà). Questo è anche il motivo per cui, a figli grandini, penso che debba essere detto, nei dovuti modi, per non mentire loro e non farli sentire vittime di una slealtà.
E' la slealtà che non comprendo. Non ho rispettato il patto di fedeltà nei tuoi confronti, è vero. Ma anche tu non stai con me 'nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte'. Fare in modo che i figli sappiano mi sembra soltanto un volere una conferma di chi è dalla parte della ragione. Poi se il genitore traditore è genitore assente, psicologicamente economicamente concretamente, si può dire che è un cattivo genitore. Per quelle motivazioni però non perchè ha tradito me.
 
Ultima modifica:

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E' la slealtà che con comprendo. Non ho rispettato il patto di fedeltà nei tuoi confronti, è vero. Ma anche tu non stai con me 'nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte'. Fare in modo che i figli sappiano mi sembra soltanto un volere una conferma di chi è dalla parte della ragione. Poi se il genitore traditore è genitore assente, psicologicamente economicamente concretamente, si può dire che è un cattivo genitore. Per quelle motivazioni però non perchè ha tradito me.
Perfetto...
 

AnnaBlume

capziosina random
E' la slealtà che con comprendo. Non ho rispettato il patto di fedeltà nei tuoi confronti, è vero. Ma anche tu non stai con me 'nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte'. Fare in modo che i figli sappiano mi sembra soltanto un volere una conferma di chi è dalla parte della ragione. Poi se il genitore traditore è genitore assente, psicologicamente economicamente concretamente, si può dire che è un cattivo genitore. Per quelle motivazioni però non perchè ha tradito me.
quoto. E mi sembra che siano discorsi che in realtà, nemmeno troppo in fondo, riportino dalla finestra il "nel bene e nel male" che era uscito dal portone una generazione fa. Finalmente e meno male uscito, direi pure.
 

MK

Utente di lunga data
quoto. E mi sembra che siano discorsi che in realtà, nemmeno troppo in fondo, riportino dalla finestra il "nel bene e nel male" che era uscito dal portone una generazione fa. Finalmente e meno male uscito, direi pure.
Sì finalmente e meno male, anche se ogni tanto penso a come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi cercato di lottare di più per l'uomo che amavo.
 

AnnaBlume

capziosina random
Sì finalmente e meno male, anche se ogni tanto penso a come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi cercato di lottare di più per l'uomo che amavo.
capisco! Io intendevo invece riportarmi agli interventi di Bruni: la sensazione che ho, forte, è che questa 'ansia' di dire 'la verità' a i figli sia invece "smascherare lo sleale, quello che ha contravvenuto al patto implicito nel bene e nel male". Follia, se considerato che parliamo di figli (non si fa altro che 'lavare il proprio l'onore', altro che verità 'per il bene dei figli'), e follia perché questo patto non ha più nessuna ragion d'essere. A mio parere, chiaramente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' la slealtà che non comprendo. Non ho rispettato il patto di fedeltà nei tuoi confronti, è vero. Ma anche tu non stai con me 'nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte'. Fare in modo che i figli sappiano mi sembra soltanto un volere una conferma di chi è dalla parte della ragione. Poi se il genitore traditore è genitore assente, psicologicamente economicamente concretamente, si può dire che è un cattivo genitore. Per quelle motivazioni però non perchè ha tradito me.
Il tradimento si chiama così perché è la rottura di un patto di lealtà.
Essere leali è un valore. Generalmente è un valore che si insegna anche ai figli.
Non fa piacere far sapere di insegnare qualcosa che non si vive. Basta viverlo.
 

Calimero

Utente Piccolo e Nero
E' la slealtà che non comprendo. Non ho rispettato il patto di fedeltà nei tuoi confronti, ma anche tu non stai con me 'nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte'. Fare in modo che i figli sappiano mi sembra soltanto un volere una conferma di chi è dalla parte della ragione. Poi se il genitore traditore è genitore assente, psicologicamente economicamente concretamente, si può dire che è un cattivo genitore. Per quelle motivazioni però non perchè ha tradito me.
ti sembra male.
molte persone su questo forum, anche se in modo diretto e confermato e davanti a parole evidenti, continuano imperterrite a portare avanti un monologo senza confrontarsi. sembra che lo facciano per sembrare aperte e moderne, ma aperte non lo sono per niente. prova evidente ne é il fatto che non leggono o peggio lo fanno ma non interessa quello che gli altri scrivono.
e poi hanno accusato me di non essere abbastanza aperto a quello che mi si dice.
 

Brunetta

Utente di lunga data
capisco! Io intendevo invece riportarmi agli interventi di Bruni: la sensazione che ho, forte, è che questa 'ansia' di dire 'la verità' a i figli sia invece "smascherare lo sleale, quello che ha contravvenuto al patto implicito nel bene e nel male". Follia, se considerato che parliamo di figli (non si fa altro che 'lavare il proprio l'onore', altro che verità 'per il bene dei figli'), e follia perché questo patto non ha più nessuna ragion d'essere. A mio parere, chiaramente.
Per me invece il "non dire" mi sembra sia ipotizzare che sia possibile tenere i figli all'oscuro di cose che capiscono benissimo e che sanno bene che li riguardano.
Io parlo di figli grandi non di infanti.
Il fatto che mi si risponda costantemente parlando di bambini, che si immagina più inconsapevoli, per me è un modo per voler credere che si possa raccontare quel che si vuole. Se credono a Babbo Natale, possono credere a tutto.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
capisco! Io intendevo invece riportarmi agli interventi di Bruni: la sensazione che ho, forte, è che questa 'ansia' di dire 'la verità' a i figli sia invece "smascherare lo sleale, quello che ha contravvenuto al patto implicito nel bene e nel male". Follia, se considerato che parliamo di figli (non si fa altro che 'lavare il proprio l'onore', altro che verità 'per il bene dei figli'), e follia perché questo patto non ha più nessuna ragion d'essere. A mio parere, chiaramente.
Uffa tutte vi spiegate meglio di me.
Io sono certa che la reale motivazione sia questa
 

disincantata

Utente di lunga data
capisco! Io intendevo invece riportarmi agli interventi di Bruni: la sensazione che ho, forte, è che questa 'ansia' di dire 'la verità' a i figli sia invece "smascherare lo sleale, quello che ha contravvenuto al patto implicito nel bene e nel male". Follia, se considerato che parliamo di figli (non si fa altro che 'lavare il proprio l'onore', altro che verità 'per il bene dei figli'), e follia perché questo patto non ha più nessuna ragion d'essere. A mio parere, chiaramente.
Non è in mio caso ma quando ci sono figli adolescenti è raro che non captino che c'e disaccordo tra i genitori quindi anche se non gli si raccontano i particolari quasi sempre sanno già da chi dei due è partita la separazione.

Non è possibile fingere per mesi o anni che tutto fili a meraviglia se si è al corrente di un tradimento.

Peggio ancora se tutto va benissimo e capita all'improvviso. Che racconti ai tuoi figli?

Fingevamo di amarci?

Non sono tonti.

Puoi sminuire ma capiscono.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Per me invece il "non dire" mi sembra sia ipotizzare che sia possibile tenere i figli all'oscuro di cose che capiscono benissimo e che sanno bene che li riguardano.
Io parlo di figli grandi non di infanti.
Il fatto che mi si risponda costantemente parlando di bambini, che si immagina più inconsapevoli, per me è un modo per voler credere che si possa raccontare quel che si vuole. Se credono a Babbo Natale, possono credere a tutto.
I miei figli hanno 16 e 12 anni. Come mai non percepiscono nulla della nostra situazione?
E comunque percepiscono la crisi nel caso non certo le motivazioni.
Ovvio che se si discute davanti a loro non sono certo cretini.
 

AnnaBlume

capziosina random
Per me invece il "non dire" mi sembra sia ipotizzare che sia possibile tenere i figli all'oscuro di cose che capiscono benissimo e che sanno bene che li riguardano.
Io parlo di figli grandi non di infanti.
Il fatto che mi si risponda costantemente parlando di bambini, che si immagina più inconsapevoli, per me è un modo per voler credere che si possa raccontare quel che si vuole. Se credono a Babbo Natale, possono credere a tutto.
E' esattamente questa la rigidità che non capisco: non dire non è dire una cazzata. Non dire è non dire e basta. Ci sono cose che non attengono ai figli, mai, indipendentemente dall'età (e se sono piccoli peggio). Una di queste è (l'impicciarsi di) aspetti privati della relazione fra i due genitori. Aspetti che sono privati (sono sentimental/sessuali, non genitoriali) e che, ripeto, non riguardano loro. A loro riguarda il papà, la mamma. Non altro.
 
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