Tradimento con o senza protezione

iosolo

Utente di lunga data
Io non capisco invece la tua reticenza a comprendere che non hai bisogno di essere tradito per un cambiamento positivo. Tu leghi le due cose come se fosse scontato, da un lato, che il tradimento è una risorsa da sfruttare e dall'altro che il cambiamento conseguente debba aggiungere qualcosa di positivo come se in coppia - ante tradimento - questo percorso di "ricostruzione vera" non fosse già in atto o una persona non ce l'avesse già come sua predisposizione alla vita. Io non sono mai stata statica, noto invece che molti qui parlano del tradimento come lo scossone che quasi quasi ci voleva per farsi del bene con le opportunità di cui parlate.
Io credo che le crisi sono opportunità. Non è il tradimento quello da sfruttare, ma la consapevolezza e il dolore che hai da quell'avvenimento.
Ma quella consapevolezza, quel dolore, lo hai solo passando quell'esperienza lì, non come predisposizione di vita.
La consapevolezza del dolore, della fiducia, dei rapporti può essere determinata solo da quello che si è vissuto, che ci fa diventare esattamente quello che si è.
Tu continui a parlare di cose materiali, forse è il mio esempio dello studio che ti ha fuorviato, è qualcosa di più intimo, di più profondo che viene toccato, in ognuno di noi in modo diverso, e in questo toccare parti di noi nascoste, che viene fuori una consapevolezza diversa.
 

iosolo

Utente di lunga data
Quindi sei l'esempio della non opportunità ricevuta con il tradimento. Diciamo che stavi meglio senza.
Aveva l'opportunità, o meglio, ha l'opportunità di vedere parti nascoste di sè. Se la sta negando, ad esempio.
 

rotolina

Utente di lunga data
Io credo che le crisi sono opportunità. Non è il tradimento quello da sfruttare, ma la consapevolezza e il dolore che hai da quell'avvenimento.
Ma quella consapevolezza, quel dolore, lo hai solo passando quell'esperienza lì, non come predisposizione di vita.
La consapevolezza del dolore, della fiducia, dei rapporti può essere determinata solo da quello che si è vissuto, che ci fa diventare esattamente quello che si è.
Tu continui a parlare di cose materiali, forse è il mio esempio dello studio che ti ha fuorviato, è qualcosa di più intimo, di più profondo che viene toccato, in ognuno di noi in modo diverso, e in questo toccare parti di noi nascoste, che viene fuori una consapevolezza diversa.
Allora ragionaniamo al tuo modo, partendo dal fondo. Che consapevolezza diversa hai, ora e che non avevi prima?
Ipotizzo, poi mi dici se sbaglio. Sei consapevole che puoi vivere anche senza di lui, che hai risorse personali per affrontare le situazioni negative e rialzarti, che puoi fare un percorso di vita tuo, pur stando con lui.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il cambiamento può essere un modo di vedere la vita ma non può essere un fare ciò che prima non facevi perchè allora devi mettere anche in discussione il tipo di rapporto che avevi con il tuo partner. Io non ho nulla da recriminare a me stessa per quello che ho comunque fatto e goduto nei vent'anni di relazione, tanto da non intravedere ora la necessità di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre fatto.
Vorrei iniziare questa risposta con una forma affettuosa. Non la so trovare perché qualsiasi dovessi scegliere, potrebbe suonare sarcastica, sceglila tu, quella che ti mette nella migliore disposizione.
Hai quasi sempre una collocazione in un tribunale in cui ipotizzi di essere il pm o il giudice, ma solo perché ti senti imputata e ne vuoi uscire assolta.
Ma io non penso che la vita sia un tribunale.
Ognuno fa ciò che crede sia la scelta migliore per sé, innanzitutto, ma anche per gli altri. Quindi è indubbio che si pensi di non aver nulla da rimproverarsi o recriminare. Per me bisogna solo prendere atto dei fatti.
Anche per assolversi, in un tribunale si sta male.
 

rotolina

Utente di lunga data
Vorrei iniziare questa risposta con una forma affettuosa. Non la so trovare perché qualsiasi dovessi scegliere, potrebbe suonare sarcastica, sceglila tu, quella che ti mette nella migliore disposizione.
Hai quasi sempre una collocazione in un tribunale in cui ipotizzi di essere il pm o il giudice, ma solo perché ti senti imputata e ne vuoi uscire assolta.
Ma io non penso che la vita sia un tribunale.
Ognuno fa ciò che crede sia la scelta migliore per sé, innanzitutto, ma anche per gli altri. Quindi è indubbio che si pensi di non aver nulla da rimproverarsi o recriminare. Per me bisogna solo prendere atto dei fatti.
Anche per assolversi, in un tribunale si sta male.
Il tribunale non è il posto dove trovare assoluzione, quantomeno morale.
Detto questo io non recrimino nulla di me, rispetto a quello che avrei potuto fare quanto ad opportunità anche durante la mia lunga relazione. Ci tengo a precisarlo perchè diversamente suona come una richiesta di riconoscimento di non colpevolezza (nella crisi di coppia) che francamente non mi appartiene.
 

joe72

Utente di lunga data
Il tuo cuore è tornato accogliente?
La psicologa ha avuto sicuramente un approccio sbagliato con te, facendoti chiudere ancora di più in te stesso, non hai pensato di cambiarla?

Io ricordo una cosa di quando ho fatto terapia di coppia però, l'analista mi ha detto: Hai preso uno schiaffo forte, è indubbio, non lo stiamo discutendo, però ora che intendi fare? Ha rimesso il controllo nelle mie mani.
Non ancora
IMG_20231230_221044.jpg

Ho chiuso definitivamente con la psicologia.
Non voglio più condividere il mio mondo interiore con una persona a cui interessa niente di me, non voglio essere trattato come uno schema, come un automa a stati finiti.
 

iosolo

Utente di lunga data
Allora ragionaniamo al tuo modo, partendo dal fondo. Che consapevolezza diversa hai, ora e che non avevi prima?
Ipotizzo, poi mi dici se sbaglio. Sei consapevole che puoi vivere anche senza di lui, che hai risorse personali per affrontare le situazioni negative e rialzarti, che puoi fare un percorso di vita tuo, pur stando con lui.
Ipotizzi perché ti senti così sicura delle tue posizioni da riuscire ad ipotizzare di me.

Diciamo che non è che riesco a condividere molto con te, considerato che quel poco che ti ho detto, sei riuscita a stravolgerlo e banalizzarlo. Resterò quindi più sul generico: io ho visto le mie ombre, ne ho tante, non lo pensavo.
 

iosolo

Utente di lunga data
Non ancora
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Ho chiuso definitivamente con la psicologia.
Non voglio più condividere il mio mondo interiore con una persona a cui interessa niente di me, non voglio essere trattato come uno schema, come un automa a stati finiti.
La psicologa come ti avranno detto è solo uno specchio. Quel mondo interiore lo stai condividendo con te stesso, ti da solo gli strumenti giusti per guardarlo.
 

rotolina

Utente di lunga data
Ipotizzi perché ti senti così sicura delle tue posizioni da riuscire ad ipotizzare di me.

Diciamo che non è che riesco a condividere molto con te, considerato che quel poco che ti ho detto, sei riuscita a stravolgerlo e banalizzarlo. Resterò quindi più sul generico: io ho visto le mie ombre, ne ho tante, non lo pensavo.
Neppure io intendo condividere altro con te perchè dimostri staticità, quella tipica di chi brama per il cambiamento ma alla fine rimane ferma, appunto, nelle sue ombre.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi sei l'esempio della non opportunità ricevuta con il tradimento. Diciamo che stavi meglio senza.
GaC!
E certo che si sta meglio in una situazione stabile che si è scelta. Si parla non per nulla di comfort zone o di rassicurante routine e in questo ognuno ci mette quello che gli interessa, possono essere vacanze o viaggi o giri in bici o sesso affettuoso e soddisfacente o la meraviglia delle domeniche in casa a fare torte e biscotti per i bambini o leggere insieme libri diversi e poi scambiarseli e poi parlarne (ho messo cose sparse che costituivano la mia routine, piuttosto varia). Avrei voluto continuare? Ovviamente! Non ho tradito io!
Ma non è andata così. Posso cogliere in questa devastazione una possibilità per capire cose che non avevo considerato?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il tribunale non è il posto dove trovare assoluzione, quantomeno morale.
Detto questo io non recrimino nulla di me, rispetto a quello che avrei potuto fare quanto ad opportunità anche durante la mia lunga relazione. Ci tengo a precisarlo perchè diversamente suona come una richiesta di riconoscimento di non colpevolezza (nella crisi di coppia) che francamente non mi appartiene.
🤷🏻‍♀️🤦🏻‍♀️
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ancora
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Ho chiuso definitivamente con la psicologia.
Non voglio più condividere il mio mondo interiore con una persona a cui interessa niente di me, non voglio essere trattato come uno schema, come un automa a stati finiti.
Invece qui ti pare di trovare più interesse e accoglienza?
 

iosolo

Utente di lunga data
Neppure io intendo condividere altro con te perchè dimostri staticità, quella tipica di chi brama per il cambiamento ma alla fine rimane ferma, appunto, nelle sue ombre.
Appunto, sei riuscita a banalizzare anche questo.
 

rotolina

Utente di lunga data
GaC!
E certo che si sta meglio in una situazione stabile che si è scelta. Si parla non per nulla di com zone o di rassicurante routine e in questo ognuno ci mette quello che gli interessa, possono essere vacanze o viaggi o giri in bici o sesso affettuoso e soddisfacente o la meraviglia delle domeniche in casa a fare torte e biscotti per i bambini o leggere insieme libri diversi e poi scambiarseli e poi parlarne (ho messo cose sparse che costituivano la mia routine, piuttosto varia). Avrei voluto continuare? Ovviamente! Non ho tradito io!
Ma non è andata così. Posso cogliere in questa devastazione una possibilità per capire cose che non avevo considerato?
Certo che puoi farlo, tu per te stessa, io con altri parametri che non sono i tuoi ovviamente. Tu poi hai fatto un percorso diverso, post tradimento, che porta a considerazioni diverse da qui, presumo, il cambiamento che ritieni di aver fatto, la famosa opportunità. Ma non si può definirla opportunità per tutti perchè tutti hanno un vissuto, una relazione, un carattere diverso e va accettato non sbeffeggiato all'infinito in attesa della "resa" verbale per sfinimento.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che puoi farlo, tu per te stessa, io con altri parametri che non sono i tuoi ovviamente. Tu poi hai fatto un percorso diverso, post tradimento, che porta a considerazioni diverse da qui, presumo, il cambiamento che ritieni di aver fatto, la famosa opportunità. Ma non si può definirla opportunità per tutti perchè tutti hanno un vissuto, una relazione, un carattere diverso e va accettato non sbeffeggiato all'infinito in attesa della "resa" verbale per sfinimento.
Veramente sei tu che neghi i percorsi altrui.
 

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Ma no! Tanto le colline e praterie stanno solo per far correre le malinconie. 🤔
Io non sono mai malinconico, nemmeno nella nostalgia, se è per questo. Amo vivere, analizzare la vita (la mia e quelle che mi capitano a tiro) l'ho sempre considerato un esercizio doveroso.
Ce ne fosse di gente che si lascia un po' meno vivere addosso senza pensare...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non sono mai malinconico, nemmeno nella nostalgia, se è per questo. Amo vivere, analizzare la vita (la mia e quelle che mi capitano a tiro) l'ho sempre considerato un esercizio doveroso.
Ce ne fosse di gente che si lascia un po' meno vivere addosso senza pensare...
Ti ho risposto con Mogol, mi pare che fosse intuibile una esortazione alla leggerezza.
Se invece sembro una che non pensa… amen
 

danny

Utente di lunga data
Il cambiamento può essere un modo di vedere la vita ma non può essere un fare ciò che prima non facevi perchè allora devi mettere anche in discussione il tipo di rapporto che avevi con il tuo partner. Io non ho nulla da recriminare a me stessa per quello che ho comunque fatto e goduto nei vent'anni di relazione, tanto da non intravedere ora la necessità di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre fatto.
Se non ha funzionato, e il tradimento è un'evidenzs, mi pare ovvio e opportuno mettere in discussione il tipo di rapporto precedente
Sarebbe stupido persevere.
 
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