Tradimento durante separazione e ricongiungimento

Andromeda4

Utente di lunga data
Mah, mia madre sostiene tuttora che mio nonno non è mai stato sgamato ma aveva una famiglia parallela fatta e finita, e mio padre si è trovato una sorella maggiore che non sapeva di avere al funerale dell'altro mio nonno... tutta sta sacralità credo sia più un mito che altro
Infatti la sacralità si riferisce più a qualcosa di intoccabile, ma che nasconde tante magagne.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Buonasera a tutti,
Sono un ragazzo di 30 anni e sto con la mia attuale fidanzata di 28 anni da 8 anni (+1,5 anni se contiamo la sola frequentazione). Con la maturità e la convivenza alle porte, i nodi sono venuti al pettine. La nostra storia è stata complicata. Dopo la frequentazione ci eravamo "lasciati" per motivi di immaturità dovuti alla mancanza di comprensione di certe dinamiche (trasferimenti per università, piccoli litigi per banalità, motivi per cui al giorno d'oggi ci ridiamo sopra). Dopo 3 mesi ci siamo ritrovati ed abbiamo iniziato una relazione durata 7 anni. Se non che a Marzo 2024 ci siamo lasciati definitivamente in quanto c'erano stati diversi eventi che ci hanno portati alla rottura dovuti principalmente alla mancanza di comunicazione. Nella pratica, pronti per la convivenza, dopo aver trovato un appartamento in affitto, sono emersi in me tutti i problemi irrisolti e giunti al dunque, ho buttato tutto in vacca e sono esploso, lasciandola. Dopo 2 mesi abbiamo iniziato a riparlarci e reincontrarci più e più volte per discuterne ed è emerso che la nostra rottura era dovuta più che altro da una mancanza di comunicazione. Si era instaurato un circolo vizioso per cui io non parlavo perché avevo paura delle sue reazioni, e lei più non parlavo più, ovviamente, si arrabbiava aggredendomi verbalmente, e io mi chiudevo sempre più in me stesso. La faccio breve, abbiamo risolto tutto ed ora la nostra relazione va a gonfissime vele. Ci sentiamo bene, ci parliamo tanto, guardiamo gli annunci di case insieme, siamo più innamorati di prima. Una relazione con i fiocchi. È emerso però l'ennesimo scoglio, forse il più duro da affrontare. Nei periodi di pausa quando eravamo più giovani e separazione di Marzo 2024, preso dal dolore per la relazione che ormai consideravo finita ed irrecuperabile, ho cercato sfogo sessuale con un paio di ragazze, facendoci sesso, ma senza un vero piacere in quanto la mia testa era ancora da lei. Era più che altro un bisogno sessuale dovuto più che altro alla voglia di distrarmi dal dolore, più che dal bisogno in sè. Vado al dunque. Da due settimane soffro di sensi di colpa per essere andato con quelle ragazze tali da bloccarmi completamente lo stomaco, pressione allo stomaco, fatico a mangiare, e crisi di pianto ogni sera. Una somatizzazione ansiosa insomma. Ho ricostruito un rapporto fantastico, stiamo benissimo, eppure adesso a distanza di mesi mi è venuto questo problema. Vi prego aiutatemi, ditemi la vostra, sono disperato.
Grazie e un abbraccio a chi mi aiuterà.
La penso come molti qui, @bravagiulia75 compresa (seppure con parole diverse. :ROFLMAO: ).
Voi due siete arrivati scarichi a questa supposta convivenza. Vi siete scaricati a vicenda, prosciugati con i non detti, con le omissioni, che per il momento sono da parte tua. Non so se è una buona idea decidere di attuarla. Mi sembrate tanto come quelle coppie di anni fa che "o ci sposiamo o ci lasciamo".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non lo so. I 30 anni di oggi non sono quelli che sento raccontati io nei giri miei. Certo che parte male, il consiglio sul "se vai in down" è perché ci riandrà. Si sono mollati e ripresi già troppe volte, deve comunque analizzarsi lui su quello che realmente vuole ma si, ha detto bene ragazzo perché a prescindere dall' anagrafe se arrivi a 30 anni con già 10 di storia, oggi ci si sente soffocati, non si ha la giusta maturità, il salto da paura. E non credo che il matrimonio cambi qualcosa, allunga solo i tempi e, testimoni tante storie qui, ci si tradirà poi. Non lasciando il nido perché ormai si è quagliato.
Oggi a quell' età non è più come prima, rapportato sempre a ciò che sento perché ovviamente mi ci passo sei anni, cambia che io a 20 ero già madre. Ma lo vedo in una coppia mia coetanea che si pigliano, si tradiscono, si riprendono, e non vanno avanti. Lo vedo in mio fratello, che di anni ne ha 29 e lei 28, che stanno insieme da 15 lui e 14 lei, che non è mai "il momento", e due anni fa dopo una crisi esistenziale di lui dove in pausa ha provato a tradirla (non stavano in quel momento insieme, non è riuscito manco a toccare l altra) è tornato da lei e le ha pure detto tutto ma cosa è cambiato? Niente. O meglio, oggi è in crisi di nuovo. Non so se è paura di prendersi le proprie responsabilità o perché la vita corre talmente veloce che sembra di non aver vissuto niente dopo tanti anni iniziati così presto e dico non lo so perché non l ho vissuto. Ma l epilogo l ho chiaro, non conosco nessuno, nella mia realtà, qui sopra, che nonostante anni e anni di vita insieme sia arrivato alle corna, motivo più, motivo meno. O si leva il peso e glielo dice, o capisce che è un attaccamento dato da una logica di tempo. Stiamo insieme da ragazzini, come faccio senza lei/lui? Si fa. Ma preferiscono tormentarsi e il perché non posso risolverglielo io. Ci deve arrivare lui. Si diventa quasi tossici. Tanto lei, quanto lui. Devono farci pace ma lo devono capire, con uno schiocco di dita non funziona. Manco a 30 anni.
I 30 anni di oggi… 🤦🏻‍♀️
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma è normale: rendi facile il licenziamento, la gente verrà licenziata per un nonnulla, rendi facile il divorzio, la gente divorzierà per molto meno. Se non hai vie di fuga ti adatti, se le hai le imbocchi o peggio passi il tempo a tormentarti se imboccarle o meno. Per chi non comprende la lettura dei testi, sottolineo che non sono contro la legge sul divorzio.
Hai centrato il punto.
Quante volte abbiamo sentito parlare i piccoli proprietari di case di come gli inquilini lasciano gli appartamenti devastati, ma abbiamo sentito anche i racconti delle cameriere di albergo, su come vengono lasciate le camere.
Se una relazione (anche di lavoro) non è considerata permanente, non vi è cura.
E la cura di una relazione richiede impegno, riflessione, attenzione continua, cura.
Si ha più attenzione per le piante che per il partner che, come ho osservato più volte, diventa un elettrodomestico che deve fornire un servizio, da poter cambiare con un modello più efficiente.
Come uno smartphone che se non ci rende una foto lusinghiera, va cambiato.
Ma è tutto collegato, perché è una cultura dell’egocentrismo e del consumo,
Poi soffriamo quando siamo noi a essere sostituiti. Perché non siamo erogatori di servizi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ormai quando mi quoti già so, me ne sono fatta una ragione
Non sono io che sono razzista, sono loro che sono napoletani. Cit.
Non sono io, sei tu. Non so perché usi espressioni da nonna.
 

Rebecca89

Sentire libera
Non sono io che sono razzista, sono loro che sono napoletani. Cit.
Non sono io, sei tu. Non so perché usi espressioni da nonna.
Ma è cosi grave?
Non lo so perché. Sono cresciuta coi grandi comunque. Alcune cose le ragiono con la testa della mia età, altre evidentemente con quelle più grandi con cui sono cresciuta.
Chiedo eh, non mi sento mica offesa. Con me parlano bene sia i 25enni che i 50enni e nessuno mi ha mai detto che sembro una vecchia🤷🏼‍♀️
 

The Reverend

Utente di lunga data
Ma è cosi grave?
Non lo so perché. Sono cresciuta coi grandi comunque. Alcune cose le ragiono con la testa della mia età, altre evidentemente con quelle più grandi con cui sono cresciuta.
Chiedo eh, non mi sento mica offesa. Con me parlano bene sia i 25enni che i 50enni e nessuno mi ha mai detto che sembro una vecchia🤷🏼‍♀️
Tranquilla! Io frequento quasi esclusivamente persone che hanno dai 30 ai 45 anni e ti dirò che non mi sono mai fatto dei problemi perché sono loro in primis a non farsi problemi.
La @Brunetta sarà solo invidiosa della tua giovane età!😅🙂
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ma è cosi grave?
Non lo so perché. Sono cresciuta coi grandi comunque. Alcune cose le ragiono con la testa della mia età, altre evidentemente con quelle più grandi con cui sono cresciuta.
Chiedo eh, non mi sento mica offesa. Con me parlano bene sia i 25enni che i 50enni e nessuno mi ha mai detto che sembro una vecchia🤷🏼‍♀️
Anzi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma è cosi grave?
Non lo so perché. Sono cresciuta coi grandi comunque. Alcune cose le ragiono con la testa della mia età, altre evidentemente con quelle più grandi con cui sono cresciuta.
Chiedo eh, non mi sento mica offesa. Con me parlano bene sia i 25enni che i 50enni e nessuno mi ha mai detto che sembro una vecchia🤷🏼‍♀️
Non è questione di espressioni, ma di cosa esprimono quelle espressioni.
Come “chi porta i pantaloni?” Espressione di un tempo in cui non solo le donne non indossavano pantaloni, ma quando in una coppia vi era una precisa gerarchia e chi, anche legalmente, prendeva le decisioni era l’uomo e se in una coppia lei si esprimeva veniva tacciata di assumere un ruolo che non le competeva e lui ridicolizzato.
Da trentenne, perché questa sei, dire “i trentenni di oggi” ti fa porre nella posizione di una novantenne che ha visto molte generazioni di trentenni e fa i confronti. Cosa assurda anche per una novantenne che può comunque aver conosciuto solo qualche trentenne tra la sue conoscenze.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Sono d' accordo, c'era una sopportazione che posso solo sentire raccontata da voi, ma che oggi nella mia fascia d età non vedo Ginevra. La differenza è che si, si manda tutto a puttane a volte senza provare a riparare.
Però.
Vedo questo, e vedo le coppie di allora, oggi, che non mandano a puttane e tradiscono. Per esempio.
La parola matrimonio con la sua sacralità, per me, è morta coi miei nonni.
ma pure all'epoca dei tuoi nonni accadeva. A mio nonno avevano attribuito come amante una vedova, vedi un po te
 

Rebecca89

Sentire libera
Non è questione di espressioni, ma di cosa esprimono quelle espressioni.
Come “chi porta i pantaloni?” Espressione di un tempo in cui non solo le donne non indossavano pantaloni, ma quando in una coppia vi era una precisa gerarchia e chi, anche legalmente, prendeva le decisioni era l’uomo e se in una coppia lei si esprimeva veniva tacciata di assumere un ruolo che non le competeva e lui ridicolizzato.
Da trentenne, perché questa sei, dire “i trentenni di oggi” ti fa porre nella posizione di una novantenne che ha visto molte generazioni di trentenni e fa i confronti. Cosa assurda anche per una novantenne che può comunque aver conosciuto solo qualche trentenne tra la sue conoscenze.
Specifico sempre nel detto che io non sono lontana da loro, che ascolto chi è più grande di me con interesse e rispetto, uso solamente i modi di dire che conosco per costruire frasi con espressioni di uso comune, non ho mai fatto caso all' età in cui viene detta. Credimi, non mi dà fastidio e non ci vedo invidia, come ti ho sempre risposto lo sai e non è mai stato con aria di superiorità, neanche dove tu la vedevi perché proprio non sono il tipo. Ho chiesto perché spesso mi viene detto che sono più matura dell' età che ho, non è un problema per me e non lo è per nessuno, ma vecchia come a intendere donna vissuta o assurdo, no. Oh poi se sembra assurdo è un assurdo che mi va bene 🙃
 

ologramma

Utente di lunga data
Buonasera a tutti,
Sono un ragazzo di 30 anni e sto con la mia attuale fidanzata di 28 anni da 8 anni (+1,5 anni se contiamo la sola frequentazione). Con la maturità e la convivenza alle porte, i nodi sono venuti al pettine. La nostra storia è stata complicata. Dopo la frequentazione ci eravamo "lasciati" per motivi di immaturità dovuti alla mancanza di comprensione di certe dinamiche (trasferimenti per università, piccoli litigi per banalità, motivi per cui al giorno d'oggi ci ridiamo sopra). Dopo 3 mesi ci siamo ritrovati ed abbiamo iniziato una relazione durata 7 anni. Se non che a Marzo 2024 ci siamo lasciati definitivamente in quanto c'erano stati diversi eventi che ci hanno portati alla rottura dovuti principalmente alla mancanza di comunicazione. Nella pratica, pronti per la convivenza, dopo aver trovato un appartamento in affitto, sono emersi in me tutti i problemi irrisolti e giunti al dunque, ho buttato tutto in vacca e sono esploso, lasciandola. Dopo 2 mesi abbiamo iniziato a riparlarci e reincontrarci più e più volte per discuterne ed è emerso che la nostra rottura era dovuta più che altro da una mancanza di comunicazione. Si era instaurato un circolo vizioso per cui io non parlavo perché avevo paura delle sue reazioni, e lei più non parlavo più, ovviamente, si arrabbiava aggredendomi verbalmente, e io mi chiudevo sempre più in me stesso. La faccio breve, abbiamo risolto tutto ed ora la nostra relazione va a gonfissime vele. Ci sentiamo bene, ci parliamo tanto, guardiamo gli annunci di case insieme, siamo più innamorati di prima. Una relazione con i fiocchi. È emerso però l'ennesimo scoglio, forse il più duro da affrontare. Nei periodi di pausa quando eravamo più giovani e separazione di Marzo 2024, preso dal dolore per la relazione che ormai consideravo finita ed irrecuperabile, ho cercato sfogo sessuale con un paio di ragazze, facendoci sesso, ma senza un vero piacere in quanto la mia testa era ancora da lei. Era più che altro un bisogno sessuale dovuto più che altro alla voglia di distrarmi dal dolore, più che dal bisogno in sè. Vado al dunque. Da due settimane soffro di sensi di colpa per essere andato con quelle ragazze tali da bloccarmi completamente lo stomaco, pressione allo stomaco, fatico a mangiare, e crisi di pianto ogni sera. Una somatizzazione ansiosa insomma. Ho ricostruito un rapporto fantastico, stiamo benissimo, eppure adesso a distanza di mesi mi è venuto questo problema. Vi prego aiutatemi, ditemi la vostra, sono disperato.
Grazie e un abbraccio a chi mi aiuterà.
Nun ce pensá , eri si o no ,diciamo ,separato?
Lo hai scritto quindi se lei lo verrebbe a sapere ,puoi sempre dirgli che frequentando un paio di ragazze hai capito realmente che desideri lei e li gli dici tutti i meriti e la passione che senti per lei .
Dai fai così nu te rovina la vita
 

white74

Utente di lunga data
Giusto o sbagliato che sia, i matrimoni una volta funzionavano solo perche si accettava il rapporto cin tutti i suoi difetti
Soprattutto non ci si straniva fel fatto che due persone non fossero esattamente compatibili su ogni cosa. Poi spesso l’amore finiva anche. E lì continuavano comunque a portare avanti la baracca. Molti oggi si separano da anziani.
Una mia amica ha appena affittato un appartamento ad un signore di 75 e rotti anni che ha divirziato. Non la sopportava più. E nell’appartamento è solo.
 
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