Tradimento lungo e dolore profondo: qualcuno è riuscito a ricostruire?

Eagle72

Utente di lunga data
Ciliegina e confettina che colpiscono, sono solo proiettili a cui si è offerto il petto.
Le persone hanno livelli di maturità diversificati, anche se spesso seguono percorsi simili. Ma soprattutto hanno avuto vite e infanzie diverse.
C’è una tendenza a riprodurre inconsapevolmente modelli relazionali. I modelli inducono ad attendersi risposte che l’altro non prevede.
Una metafora utile è il ballo. Se io voglio ballare il valzer e l’altro il tango o il che cha cha, si finirà per prestarsi i piedi.
Oltre a quanto dici .. cioè che fondamentalmente è immaturità, è secondo me umano essere sensibile ai complimenti..un collega magari giovane ti corteggia, ti porta il pranzo perché oh lui è proprio così mica perché mi vuole scopare eh! Be è purtroppo qualcosa che può fare partire la testa. Soprattutto se la vita che hai è piatta. E poco conta se quel piattume è nei fatti qualcosa invece di prezioso magari conquistato in anni ed anni. Qualcosa che se magari ti viene tolto da sotto ti fa sprofondare. E neanche lo sapevi quanto fosse importante. Il traditore è semplicemente convinto di poter deviare un po', di fare la vacanza, e che tutto resterà uguale. Ma non è sempre detto. Bisogna anche avere il carattere giusto e non tutti lo hanno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sembra accertato che tradire sia SEMPRE una SCELTA.
Volontà che non tiene in seria considerazione la sofferenza del partner ufficiale dato che - se vi fosse reale intenzione di evitarla non la si metterebbe in atto - e un' eventuale preoccupazione in tal senso (ammesso che sia provabile di averla avuta) è stata comunque superata nei fatti dal personale piacere derivante dalla infedeltà, che prevale su tutto.

Sostenere che vi sia sofferenza nel partner infedele quando tradisce è una contraddizione in termini, a voler essere educati.

Invece, nel mentire per proteggersi (non per proteggere l'inconsapevole tradito) capita che l' errore lo si commetta e si viene scoperti. E di quello ci si duole, talvolta per il resto della vita, specie se il rapporto di coppia salta.

Involontariamente ho percepito che il partner traditore soffre - a modo suo - quando ignora e continua ad ignorare per anni come sia avvenuta la scoperta del tradimento.



Non sarei così sicuro della prevalente preferenza per il coniuge, quando ci sia innamoramento per l' amante. Il pensiero ce lo fanno quasi tutti/e, secondo me. Può essere troppo complicato o poco conveniente, in termini di valore attribuito alla comfort zone della relazione ufficiale (figli compresi).
La tentazione di rifarsi la vita con l' amante c' è spesso, ma non è detto che il medesimo gradisca quello che c'è dietro alla leggerezza della relazione extra. Magari non cerca legami duraturi o cerca solo sesso senza complicazioni.

Allora, rimanere nella relazione ufficiale per il partner infedele è una forma, come dire, di assicurazione di certezza in attesa di eventuali nuove occasioni che, chissà , il futuro possa offrire.

Ovviamente, al partner ufficiale non si menziona mai che costituiva una seconda scelta. Un ripiego. Sarebbe poco elegante e pregiudica qualsiasi perdono.
Anzi, si può giungere ad affermare di averlo sempre amato, pure quando si faceva sesso con l' amante. Che sarebbe estremamente triste... se fosse vero.
Meglio il silenzio o parlare di ripensamento piuttosto che pensare di convincere il tradito di una simile balla.

Non è mai follia tradire, sempre secondo me.
Più probabile che possa risultare un azzardo che nei fatti risulti eccessivo o proprio un calcolo sbagliato, per quella percentuale di casi che vengono scoperti. Se fosse pure uno su venti che viene scoperto, a qualcuno tocca statisticamente.

In qualche raro caso, nel partner traditore subentra un senso di colpa che crea disagio. Dapprima piccolo, sopportabile, poi può crescere se non lo si mette a tacere.
Non tutti/e lo sanno superare e finiscono con il chiudere la relazione extra o confessano... Per scaricare la propria coscienza o per timore che qualcuno lo riveli, a voler pensare male


Qualcuno altro c' è.
Ho lasciato la casa coniugale appena raccolte le prove certe della infedeltà (in cinque giorni) e poi chiuso la relazione di coppia con la presentazione del ricorso per separazione consensuale dopo un mese dalla scoperta del tradimento.


Apprezzo il tuo tentativo equilibrato di spiegare la inconciliabile differenza di atteggiamenti, che esiste in concreto.

Il partner traditore si convince in qualche modo che si possa piegare l'etica fino a sostenere una sorta di "legittimità di fatto" della relazione extra accanto a quella ufficiale. Dovrebbe però mettere seriamente in conto che la relazione di coppia ufficiale possa finire formalmente in caso di svelamento. Nel migliore dei casi la prosecuzione della relazione avviene senza più fiducia e con la possibilità di controlli, di nervosi rinfacciamenti e così via. In un clima insopportabile, per quanto mi riguarda.

Capire se vale la pena continuare è una incognita da affrontare secondo il carattere e la personalità di ciascuno degli attori in campo. Nessuna previsione è possibile finché ci capiti dentro.

Fatte le dovute proporzioni, per il tradito è come trovarsi in guerra, per la prima volta sotto il fuoco avversario. C' è chi si nasconde, spera che finiscano i botti e la smettono, e chi risponde sparando e cercando di neutralizzare il nemico. Ma c'è pure chi pensa di arrendersi.

Non si può dire come si reagisca. Di solito gli sbruffoni sono tra i primi a crollare.

Un' ultima notazione.
Una volta rotto il patto, perché limitarsi a due partners ("entrambi") ?
Se la fessura nell' etica personale si apre può diventare una falla di ampie proporzioni.
Vi possono essere 3 o 4 partners in contemporanea o in sequenza temporale, i limiti saltano e lasciano lo spazio al soddisfacimento egoistico.

Qualcuno qui (non ricordo chi fosse, forse @twinpeaks) in passato spiegò che, instaurata la relazione extra la prima volta, il problema non è l' amante-persona (tentativo dialettico di legittimare una limitazione affettiva che vorrebbe addolcire la violazione del patto ad un solo un altro affetto per una specifica persona) ma il tradimento-sistema (quando ho l' esigenza sono libero di farvi ricorso).

La posizione del tradito è che (all' insaputa fino alla scoperta della infedeltà) subisce una violazione unilaterale e non dichiarata di un patto coniugale che entrambi i partners assumono liberamente ed in modo solenne innanzi alla comunità.
Ed è ammessa una sua "reazione" in qualsiasi ordinamento giuridico a tale violazione. Con regole diverse, ovvio

Poi, se il partner tradito decide di non reagire per sua scelta, è libero di farlo, assumendo ogni conseguenza della sua decisione. Compreso il rischio che il partner infedele non apprezzi la grandezza del gesto di superare l'infedeltà e replichi il tradimento in prosieguo di tempo.

Se è vero che il partner infedele deve subire la scelta eventuale di troncare la relazione, questa comporta un costo emotivo e psicologico notevole per il partner tradito, normalmente. E non è facile assumere certe decisioni nella temperie di sentimenti e di istanze contrastanti.

Si deve evitare di reagire d'istinto, ma nemmeno far passare molto tempo, per quanto mi riguarda.
Però io e te abbiamo reagito di istinto.
Probabilmente per motivazioni diverse.
Ho imparato qui che chi non lo fa, non vuole.
E chi ha reagito di istinto, come chi ha lavorato per una riconciliazione non potrà che pensare che sia stata la scelta migliore. E lo è perché non ha potuto fare diversamente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Pare che i nostri casi siano diversi in quanto le nostre ex gentili signore non avevano intenzione di mollare i loro ganzi, vedi post @Jacaranda appena sopra. Da ciò si potrebbe dedurre che l'ex gentile signore di @Brunetta abbia almeno in apparenza mostrato contrizione o comunque volontà di mollare la sua ganza in quel momento, ma la riluttanza di Brunetta a parlare di questo particolare mi fa pensare che poi le cose non siano andate così. Ovviamente sono solo supposizioni basate sulle info al momento disponibili.
Non rispondo perché non ho voglia di parlare di un lungo periodo, circa due anni e mezzo, di confronto e massacro per costringermi ad accettare ciò che mi era intimamente inaccettabile.
 

danny

Utente di lunga data
A cosa? Alla storia della tipa? Si. È un classico. Il collega carino che corteggia, il marito è distante ecc (che magari manco è vero ma non vuoi sentirti zocxola).
La storia è un classico.
L'esposizione un po' meno, al netto delle maschere. Ma più che altro, non sopporto chi dice di voler fare una cosa, che giudica negativamente, ne addebita le motivazioni a qualcun altro, e si aspetta che altre persone le impediscano di fare quella cosa.
Dov'è la volontà, la personalità, la maturità?
In questo non è un classico.
Chi vuole tradire ha bisogno, voglia, desiderio di fare quell'esperienza.
Questa cosa si dovrebbe almeno leggere tra le righe.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Oltre a quanto dici .. cioè che fondamentalmente è immaturità, è secondo me umano essere sensibile ai complimenti..un collega magari giovane ti corteggia, ti porta il pranzo perché oh lui è proprio così mica perché mi vuole scopare eh! Be è purtroppo qualcosa che può fare partire la testa. Soprattutto se la vita che hai è piatta. E poco conta se quel piattume è nei fatti qualcosa invece di prezioso magari conquistato in anni ed anni. Qualcosa che se magari ti viene tolto da sotto ti fa sprofondare. E neanche lo sapevi quanto fosse importante. Il traditore è semplicemente convinto di poter deviare un po', di fare la vacanza, e che tutto resterà uguale. Ma non è sempre detto. Bisogna anche avere il carattere giusto e non tutti lo hanno.
Invece io penso che il tradimento sia una cosa più complessa.
Come un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno, anche un film scemo può insegnare qualcosa.
In Nove settimane e mezzo a un certo punto lei dice “come facevi a sapere che avevo bisogno di questo?“ (Ovviamente vado a memoria.) Lui non sapeva proprio niente. Lui ha agito per come era lui e come aveva fatto probabilmente con altre e come avrà fatto dopo e a lei piaceva. Un’altra lo avrebbe mandato a stendere prima di quanto poi ha fatto lei e un’altra avrebbe continuato.
La follia è credere nella straordinaria intesa che fa sentire speciale. Ma il punto è volere sentirsi speciali. Per cui si evita ciliegina, ma poi si perde la testa per mucchina.
 

danny

Utente di lunga data
Invece io penso che il tradimento sia una cosa più complessa.
Come un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno, anche un film scemo può insegnare qualcosa.
In Nove settimane e mezzo a un certo punto lei dice “come facevi a sapere che avevo bisogno di questo?“ (Ovviamente vado a memoria.) Lui non sapeva proprio niente. Lui ha agito per come era lui e come aveva fatto probabilmente con altre e come avrà fatto dopo e a lei piaceva. Un’altra lo avrebbe mandato a stendere prima di quanto poi ha fatto lei e un’altra avrebbe continuato.
La follia è credere nella straordinaria intesa che fa sentire speciale. Ma il punto è volere sentirsi speciali. Per cui si evita ciliegina, ma poi si perde la testa per mucchina.
Io, personalmente, credo invece che si voglia essere semplicemente sé stessi, nella parte migliore.
Ovvero sgravata da tutti gli inevitabili problemi e paure, maschere e finzioni, in una relazione che amplifichi la componente positiva dell'esperienza.
No, non è sentirsi speciali, ma liberi.
Ed è un lavoro personale, non di coppia
E il tradimento è un'esperienza che si percepisce necessaria quando nella relazione ufficiale ci si sente pian piano, ogni giorno, soffocare dalle abitudini, dai problemi, dalle richieste, una sensazione di fine vita.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non rispondo perché non ho voglia di parlare di un lungo periodo, circa due anni e mezzo, di confronto e massacro per costringermi ad accettare ciò che mi era intimamente inaccettabile.
Ma io rispetto assolutamente. Facevo solo una deduzione logica: se tu hai mollato il tuo ex e io dico che anche io ho mollato la mia ex (e così @Alphonse02 ) ma @Jacaranda dice che sono 2 mollamenti diversi in quanto nel mio caso la mia ex non voleva mollare il tizio, allora se ne deduce che il tuo ex la tizia l'aveva mollata.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io, personalmente, credo invece che si voglia essere semplicemente sé stessi, nella parte migliore.
Ovvero sgravata da tutti gli inevitabili problemi e paure, maschere e finzioni, in una relazione che amplifichi la componente positiva dell'esperienza.
No, non è sentirsi speciali, ma liberi.
Ed è un lavoro personale, non di coppia
E il tradimento è un'esperienza che si percepisce necessaria quando nella relazione ufficiale ci si sente pian piano, ogni giorno, soffocare dalle abitudini, dai problemi, dalle richieste, una sensazione di fine vita.
Salvo che di solito nessuno ha puntato contro una pistola per costringere ad assumere impegni e abitudini.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io, personalmente, credo invece che si voglia essere semplicemente sé stessi, nella parte migliore.
Ovvero sgravata da tutti gli inevitabili problemi e paure, maschere e finzioni, in una relazione che amplifichi la componente positiva dell'esperienza.
No, non è sentirsi speciali, ma liberi.
E il tradimento è un'esperienza che si percepisce necessaria quando nella relazione ufficiale ci si sente pian piano, ogni giorno, soffocare dalle abitudini, una sensazione di fine vita.
Chi si sente imprigionato nel matrimonio che ha voluto e nella famiglia che ha costruito, rivela a sé stesso un carattere debole, che l’ha portato a seguire scelte che non condivideva, per ottenere qualcosa a cui tiene. Se non ci tenesse, chiuderebbe e non tradirebbe.
Ma è come quando facciamo shopping, comprando cose che non ci piacciono davvero e che non avremo mai l’occasione di indossare. Ma ci piace andare al lavoro vestiti normali, pensando che se ci dovessero invitare sul red carpet, avremmo qualcosa da mettere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io rispetto assolutamente. Facevo solo una deduzione logica: se tu hai mollato il tuo ex e io dico che anche io ho mollato la mia ex (e così @Alphonse02 ) ma @Jacaranda dice che sono 2 mollamenti diversi in quanto nel mio caso la mia ex non voleva mollare il tizio, allora se ne deduce che il tuo ex la tizia l'aveva mollata.
Io l’ho mollato a prescindere.
 

danny

Utente di lunga data
Salvo che di solito nessuno ha puntato contro una pistola per costringere ad assumere impegni e abitudini.
Quando costruisci legami e impegni comuni hai più di una pistola.
Hai le responsabilità di altri, e se sei una persona matura te ne sei fatto carico.
Ma d'altra parte hai anche quella brutta sensazione crescente di non esistere più, di essere funzionale a un progetto, di non conoscere il tuo valore al di fuori di esso.
E soprattutto, ti senti fermo, inchiodato a quella dimensione che hai scelto consapevolmente e anche con gioia anni prima, e che probabilmente risceglieresti ancora, ma che non ti consente di crescere facendo altre esperienze.
Chi tradisce arriva a un certo punto in cui sente il bisogno di essere sé stesso senza il carico della famiglia e della coppia.
Di camminare da solo per essere anche un individuo, per riconoscersi come tale.
I tradimenti infatti avvengono sul posto di lavoro o nei momenti in cui si è da soli, senza la presenza del marito e dei figli, proprio perché in quei momenti si percepisce di più la propria individualità.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Chi si sente imprigionato nel matrimonio che ha voluto e nella famiglia che ha costruito, rivela a sé stesso un carattere debole, che l’ha portato a seguire scelte che non condivideva, per ottenere qualcosa a cui tiene. Se non ci tenesse, chiuderebbe e non tradirebbe.
Ma è come quando facciamo shopping, comprando cose che non ci piacciono davvero e che non avremo mai l’occasione di indossare. Ma ci piace andare al lavoro vestiti normali, pensando che se ci dovessero invitare sul red carpet, avremmo qualcosa da mettere.
Ma anche a rompere i coglioni agli altri per perseguirle e a fare di tutto per apparire convinti di volerlo laddove magari ciò serviva perchè era l'altro a essere dubbioso
 

danny

Utente di lunga data
Chi si sente imprigionato nel matrimonio che ha voluto e nella famiglia che ha costruito, rivela a sé stesso un carattere debole, che l’ha portato a seguire scelte che non condivideva, per ottenere qualcosa a cui tiene. Se non ci tenesse, chiuderebbe e non tradirebbe.
Ma è come quando facciamo shopping, comprando cose che non ci piacciono davvero e che non avremo mai l’occasione di indossare. Ma ci piace andare al lavoro vestiti normali, pensando che se ci dovessero invitare sul red carpet, avremmo qualcosa da mettere.
Brunetta, si cambia.
Non siamo uguali nel tempo
Cambiano le mura delle case, le città, cambia la coppia, i figli.
Ci mancherebbe che non cambiamo noi.
Credere nel contrario è più un'esigenza personale per non adattarci che la realtà.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Ma anche a rompere i coglioni agli altri per perseguirle e a fare di tutto per apparire convinti di volerlo laddove magari ciò serviva perchè era l'altro a essere dubbioso
…per ottenere qualcosa a cui tiene. Se non ci tenesse, chiuderebbe e non tradirebbe.
Guarda te, se devo citarmi!
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io l’ho mollato a prescindere.
Non vuol dire nulla, perchè non si spiega la riluttanza sul periodo immediatamente successivo proprio alla domanda "ma che ne è stato della tipa del tuo ex?". Se l'avesse semplicemente mollata non ci sarebbe ragione di essere riluttanti. Ma non insisto
 
Top