Tradimento per egoismo e mancato riconoscimento

Brunetta

Utente di lunga data

Alphonse02

Utente di lunga data
Volendoli classificare, che siano reali o virtuali, consumati o meno, dalla esperienza di chi vorrà rispondere: quanti tipi di tradimento possono esistere?
O meglio, scusate, quante motivazioni possono esistere che spingono una persona a portarsi al limite o fuori della coppia?
L'etimologia del termine "tradimento" (che deriverebbe dal verbo latino tra-dere, cioè, dare o consegnare ad altri), originato nell'ambito militare, indicava la violazione di un patto importantissimo, quello della fedeltà alla propria gente.

Le motivazioni che si possono individuare dietro un tradimento possono essere estremamente varie, nelle articolazioni dei comportamenti concreti e poiché nessuno è capace a leggere le menti altrui, anche le spiegazioni che si ricevono e/o che si elaborano possono non essere attendibili pienamente.

Per tradire un patto o impegno solenne come un matrimonio (che contiene dichiarazioni rivolte alla comunità) o un legame sentimentale (fidanzamento) molto forte (anche se reso noto ad un ambito più ristretto), entrambi basati su una fedeltà reciproca, ci deve essere o un colossale ed originario inganno (intenzione di perseguire un interesse in modo non onesto) o, se si rispetta inizialmente l'impegno preso, un ripensamento causato da un disagio che produce il cambiamento comportamentale. In ogni caso, il risultato è che la percezione del tradimento è sentita come connessa alla violazione della relazione di coppia. Violazione talvolta fatale.

E' stato detto che le motivazioni possono essere così varie da non essere facilmente catalogabili. Al punto che ogni singolo caso è una storia a sé. Credo proprio che sia così.
Tu non hai fornito particolari, cercando di mantenere il dibattito su un livello di principi. Purtroppo, nel tradimento ci sono sangue e sudore, dolore e timori, rivalse e sensi di colpa.
Filosofeggiare sui grandi principi aiuta poco. Per avere audience si devono offrire fatti specifici.

E cosa ne pensate di chi tradisce per egoismo (ammesso che magari lo fanno tutti per quel motivo) o perché non si sentono riconosciuti a dovere?
Mi sento di proporre una rettifica sui termini del quesito che poni.
Direi che l'ego-ismo (inteso come considerazione primaria di se stessi) sia sempre dietro un tradimento, in termini generali.
Non mi risultano tradimenti che siano causati dall'altruismo.

Anche il fatto di non sentirsi "riconosciuti a dovere" va ricondotto, secondo me, all'ego-ismo. Non si è ricevuto il trattamento (considerazione) che ci si aspettava. E la si è considerata una ingiustizia. Che concorre a giustificare il tradimento.

Poi, direi, in seconda approssimazione, che, oltre alla componente ego-istica ve ne sia almeno un'altra, che definirei istintiva (appagamento di sentimenti o voglia di piacere sessuale). Questa componente è connaturata dall'essere appartenenti alla specie animale, allo sviluppo dei meccanismi riproduttivi nell'ambito della auto-consapevolezza che caratterizza gli animali "superiori".

Normalmente, l'istinto si dovrebbe governare con la razionalità, e quindi con la consapevolezza degli impegni presi in funzione di un progetto di vita.

Ecco, la mia tesi è che il tradimento è il fallimento del progetto di vita della coppia. Quando non ti senti considerato e non credi più al progetto non esistono remore consistenti ad uscire dal perimetro della coppia.
Basta che si presenti l'occasione.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Volendoli classificare, che siano reali o virtuali, consumati o meno, dalla esperienza di chi vorrà rispondere: quanti tipi di tradimento possono esistere? O meglio, scusate, quante motivazioni possono esistere che spingono una persona a portarsi al limite o fuori della coppia?
E cosa ne pensate di chi tradisce per egoismo (ammesso che magari lo fanno tutti per quel motivo) o perché non si sentono riconosciuti a dovere?
se non stai raccontando eventi tuoi personali, non c'è solo il Confessionale per aprire discussioni
 

Nicky

Utente di lunga data
Credo che sia sempre meglio ragionare sulla fedeltà, che sul tradimento.
Se la fedeltà nasce solo dall'altruismo, dall'esigenza di compiacere o non ferire l'altro, è fragile.
Si resta fedeli se la fedeltà è desiderabile e appagante per sé stessi, oltre che per l'altro.
Diciamo che segnali importanti per orientarsi sono la felicità e la sicurezza di chi hai vicino.
Certo, a volte si impara a fingere anche la felicità per paura di deludere l'altro o di vivere un conflitto esterno, oltre a quello che si vive internamente.
Ma se conosci bene chi hai vicino te ne accorgi.
Insomma, tutte queste parole per dirti di cercare soprattutto di parlare con lei, senza avere troppa paura, invece che di teorizzare.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Credo che sia sempre meglio ragionare sulla fedeltà, che sul tradimento.
Se la fedeltà nasce solo dall'altruismo, dall'esigenza di compiacere o non ferire l'altro, è fragile.
Si resta fedeli se la fedeltà è desiderabile e appagante per sé stessi, oltre che per l'altro.
Diciamo che segnali importanti per orientarsi sono la felicità e la sicurezza di chi hai vicino.
Certo, a volte si impara a fingere anche la felicità per paura di deludere l'altro o di vivere un conflitto esterno, oltre a quello che si vive internamente.
Ma se conosci bene chi hai vicino te ne accorgi.
Insomma, tutte queste parole per dirti di cercare soprattutto di parlare con lei, senza avere troppa paura, invece che di teorizzare.
Insomma, la fedeltà sarebbe un atteggiamento umano dal contenuto variabile: dipende per l'individuo da come ci si sente dentro la coppia e, in ultima analisi, dipende pure da come il partner la condivida e con quanta convinzione.

Quindi, il contenuto ed ambito di applicazione sono variabili. Così tutti sono fedeli, a modo loro, e non ha senso parlare di "tradimento", che scade a "incidente di diversa fedeltà".

Basta intendersi. Però è meglio chiedere al partner di fare esami medici periodici e di scambiarne i risultati, come i bravi coniugi o conviventi moderni dovrebbero fare. Perché chi fa danno potrebbe essere chiamato a risponderne e risarcire. Tanto per essere chiari, sin dall'inizio, che la comprensione ha sempre dei limiti.

Va a farsi benedire il concetto "di buona e cattiva sorte" sull'altare dell'ego-ismo. Ma questo fatto non è nuovo, adesso è solo più ricorrente.

Come si dice in ambiente borsistico, vale la regola dove c'è rischio è meglio non investire troppo e coltivare la propensione a diversificare.
Prendi i dividendi se e quando maturano; invece, quando le cose vanno male e si va in perdita, ti attivi per lasciare e ridurre il danno. Non è cattiveria, è semplice convenienza.

Se poi la fedeltà ad ambito variabile si elevi ad architrave della conservazione della comfort zone condivisa all'interno della coppia, vale all'incirca come una trombamicizia di lunga durata. Nella quale ciascuno è e rimane consapevole dei limiti del rapporto e, in fin dei conti, della esclusività di facciata.

Un amico diceva, in proposito, che ti devi godere i bei momenti in coppia finché li vivi senza sicurezza che continuino.
E' così comprensibile che non ci si sposi, per mancata adesione alle regole che il matrimonio comporta. E' pur sempre una questione di convenzione tra gli interessati. Anche di non sottostare a regole comuni.

L'unica considerazione che mi viene è che bisognerebbe stabilirlo dall'inizio, non a relazione di coppia in corso. Per evitare che uno dei due ci rimanga troppo male.
 

danny

Utente di lunga data
Sapete a cosa 'serve' la fedeltà?
A costruire insieme qualcosa.
A comprare una casa, fare figli, a definire un futuro in cui avere fiducia, a contare sulla presenza dell'altro anche nei momenti difficili.
La fedeltà è semplicemente 'utile', perché definisce il valore di un rapporto supremo nel momento in cui diventa unico.
Per questo è così importante.
 

Nicky

Utente di lunga data
Insomma, la fedeltà sarebbe un atteggiamento umano dal contenuto variabile: dipende per l'individuo da come ci si sente dentro la coppia e, in ultima analisi, dipende pure da come il partner la condivida e con quanta convinzione.
No, mi sa che non si è capito cosa ho detto, allora, perché non ho detto nulla di ciò che hai scritto. Ma proprio niente.
Quello che ho detto che se si è fedeli per fare felice l'altro, si smette di esserlo appena qualcosa non funziona, appena non c'è quel riconoscimento che ci si attende.
Se si è fedeli per convinzione personale, perché si ritiene la condizione di fedeltà appagante e funzionale al proprio progetto di vita, la base è più solida.
Tutto il contrario di ciò che hai scritto tu.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
No, mi sa che non si è capito cosa ho detto, allora, perché non ho detto nulla di ciò che hai scritto. Ma proprio niente.
Quello che ho detto che se si è fedeli per fare felice l'altro, si smette di esserlo appena qualcosa non funziona, appena non c'è quel riconoscimento che ci si attende.
Se si è fedeli per convinzione personale, perché si ritiene la condizione di fedeltà appagante e funzionale al proprio progetto di vita, la base è più solida.
Tutto il contrario di ciò che hai scritto tu.
Ah, ecco. E' una forma di fedeltà ad intermittenza (funziona/non funziona).
E chi lo stabilisce quando non funziona ? E' una determinazione unilaterale, mi sa che lo decide solo di chi è scontento per l'aspettativa non corrisposta.
Il punto debole, ad occhio, rimane la comunicazione in questa materia.

Mi resta poco chiaro il concetto successivo, cioè l'ipotesi di rimanere fedeli "per convinzione personale". Uno dei partners o entrambi ?
Se entrambi sono fedeli non c'è problema. Pure convinti sono ...

Allora, credo che tu intenda che sia sufficiente che uno dei partners rimanga fedele, così l'altro ha la sicurezza di avere sempre una comfort zone disponibile che lo accoglie e protegge, quando ne sente il bisogno.
Entra ed esce a piacimento e l'altro rimane alla reception.
Insomma, come un motel ad ore ...
 

Nicky

Utente di lunga data
Ah, ecco. E' una forma di fedeltà ad intermittenza (funziona/non funziona).
E chi lo stabilisce quando non funziona ? E' una determinazione unilaterale, mi sa che lo decide solo di chi è scontento per l'aspettativa non corrisposta.
Il punto debole, ad occhio, rimane la comunicazione in questa materia.
Non ci capiamo.
Io parlo del singolo, non della coppia.
Parlo di ciò che può rendere noi stessi fedeli a qualcuno, delle motivazioni profonde a cui attingere per costruire una relazione in cui essere fedeli fisicamente e sentimentalmente all'altro.
Non c'entra niente tutto il discorso che fa e che francamente neppure capisco.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Sapete a cosa 'serve' la fedeltà?
A costruire insieme qualcosa.
A comprare una casa, fare figli, a definire un futuro in cui avere fiducia, a contare sulla presenza dell'altro anche nei momenti difficili.
La fedeltà è semplicemente 'utile', perché definisce il valore di un rapporto supremo nel momento in cui diventa unico.
Per questo è così importante.
To vah anche oggi ho imparato una cosa che non sapevo.
Non la sapevo forse perché io non l’ho vissuta in questi termini.
Essendolo stato in passato nella forma in cui intendete voi ed essendo ora nella forma in cui intendiamo noi.
Mai legata la reciproca fedeltà alla progettualità insieme.
Mai venuta meno la fiducia in mia moglie e la sua in me, da fedeli o infedeli.
Per comprare casa insieme e far figli, basta un desiderio comune e qualche euro.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Credo che sia sempre meglio ragionare sulla fedeltà, che sul tradimento.
Se la fedeltà nasce solo dall'altruismo, dall'esigenza di compiacere o non ferire l'altro, è fragile.
Si resta fedeli se la fedeltà è desiderabile e appagante per sé stessi, oltre che per l'altro.
Diciamo che segnali importanti per orientarsi sono la felicità e la sicurezza di chi hai vicino.
Certo, a volte si impara a fingere anche la felicità per paura di deludere l'altro o di vivere un conflitto esterno, oltre a quello che si vive internamente.
Ma se conosci bene chi hai vicino te ne accorgi.
Insomma, tutte queste parole per dirti di cercare soprattutto di parlare con lei, senza avere troppa paura, invece che di teorizzare.
Verissimo. Quando sono stato fedele, come lo sono ora visto che non tradisco la sua fiducia, l’ho fatto solo perché appagava me.
Cazzomene di quel che pensava lei, quando ho voluto fare altro perché bisognoso di altro ho fatto altro.
 

danny

Utente di lunga data
To vah anche oggi ho imparato una cosa che non sapevo.
Non la sapevo forse perché io non l’ho vissuta in questi termini.
Essendolo stato in passato nella forma in cui intendete voi ed essendo ora nella forma in cui intendiamo noi.
Mai legata la reciproca fedeltà alla progettualità insieme.
Mai venuta meno la fiducia in mia moglie e la sua in me, da fedeli o infedeli.
Per comprare casa insieme e far figli, basta un desiderio comune e qualche euro.
Pinco, a te è andata di culo di trovare una donna con cui fare una coppia aperta.
O forse l'hai semplicemente voluta così.
Quindi vi accettate malgrado le vostre uscite da single.
Come puoi constatare nella realtà non va per tutti così e l'esito più comune di un tradimento è una separazione.
O l'intervento dei vigili del fuoco e dei Carabinieri, come settimana scorsa nel palazzo a fianco del mio.
Per tanto non puoi manco tradire apertamente nemmeno un'amante, per dire.
 

Nicky

Utente di lunga data
Comprendo entrambe le visioni, perché per alcuni la progettualità comune può prescindere dalla reciproca fedeltà, per altri no e entrambe le visioni sono legittime.
Dentro di me, nonostante il fatto che non sia fedele, non è venuta meno l'aspirazione alla fedeltà, perché era una condizione in cui per moltissimi anni sono stata bene, c'era un equilibrio dentro di me che faceva reggere tutto in modo semplice. Spiegare perché non è più stato così è complicato, ma mi ha portato a capire che la fedeltà dipende più da sé stessi che dall'altra persona o dai doveri imposti.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Pinco, a te è andata di culo di trovare una donna con cui fare una coppia aperta.
O forse l'hai semplicemente voluta così.
Quindi vi accettate malgrado le vostre uscite da single.
Come puoi constatare nella realtà non va per tutti così e l'esito più comune di un tradimento è una separazione.
O l'intervento dei vigili del fuoco e dei Carabinieri, come settimana scorsa nel palazzo a fianco del mio.
Per tanto non puoi manco tradire apertamente nemmeno un'amante, per dire.
Vedo che non hai letto tutto e ti concentri solo su quello che probabilmente ti interessa. Capita.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Comprendo entrambe le visioni, perché per alcuni la progettualità comune può prescindere dalla reciproca fedeltà, per altri no e entrambe le visioni sono legittime.
Dentro di me, nonostante il fatto che non sia fedele, non è venuta meno l'aspirazione alla fedeltà, perché era una condizione in cui per moltissimi anni sono stata bene, c'era un equilibrio dentro di me che faceva reggere tutto in modo semplice. Spiegare perché non è più stato così è complicato, ma mi ha portato a capire che la fedeltà dipende più da sé stessi che dall'altra persona o dai doveri imposti.
Dal mio punto di vista la mia fedeltà dipende unicamente da me stesso.
Quando fedele, non lo sono e non lo sono stato perché le devo/dovevo qualcosa, ma solo perché mi donava piacere esserlo a prescindere da come e dove era lei.
Ho vissuto una parte del mio matrimonio ove per ragioni professionali stavamo lei sotto l’equatore ed io sopra.
E non avevo storie extra, pensa te.
 

ivanl

Utente di lunga data
Dal mio punto di vista la mia fedeltà dipende unicamente da me stesso.
Quando fedele, non lo sono e non lo sono stato perché le devo/dovevo qualcosa, ma solo perché mi donava piacere esserlo a prescindere da come e dove era lei.
Ho vissuto una parte del mio matrimonio ove per ragioni professionali stavamo lei sotto l’equatore ed io sopra.
E non avevo storie extra, pensa te.
lei stava sotto l'equatore, si presta a facili battute, sai? :LOL:
 
Top