Era in risposta a questo
Serve chiudere. Non aprire mille porte. Altrimenti si parte con mille domande, ma che lavoro fa, ma viaggia, si sposta, bla bla bla... e magari si fa un film per stare ancora più male sopra un "messaggio sospetto".
Comunque sei libera di pensarla come credi, ovviamente
L’ho capito che era una risposta, per me resta una semplificazione pericolosa individuare alcune caratteristiche approssimative la cui presenza/assenza sarebbero indizio certo di qualcosa, quando si parla di persone.
Un po’ come quei decaloghi da Cioè.
Relativamente al discorso principale, io sono d’accordo che serva chiudere le porte, se vuole fare un tentativo.
Ma penso anche che la porta la si riesca a chiudere davvero e quando si capisce cosa ci si lascia alle spalle.
Non sono d’accordo ora con il partito “scurdammece ò passato”, visto che lui è reticente a raccontare l’accaduto.
Cosa che a me farebbe incazzare a bestia.
Per almeno quattro anni l’ha tradita, le ha mentito, ma ora si deve far bastare che è pentito e vuol star con lei e gli deve credere su questo, però senza fargli domande su ciò che è stato perché altrimenti si irrita.
Ma vaffanculo va.
Lui deve aver rispetto del dolore che le ha causato, abbassare le orecchie e fare il necessario per tentare di farla stare bene.
se vuole star con lei, ovviamente.
E se il necessario è raccontarle quando è cominciata, perché, quanto erano grosse le tette dell’altra lui glielo deve dire.
Poi dal fuori noi lo sappiamo che conoscere certi particolari a volte è più dannoso che utile, nell’elaborazione di un tradimento, ma ognuno deve fare il percorso che sente, e alcuni, più di altri, per guarire devono incidersi più profondamente la ferita.
Sempre che si riesca, ché il risultato non è affatto certo.