A questo punto non lo so Conte se mi basta o se posso farmelo bastare.
Allora:
Ogni giorno, ogni fottutissimo giorno, siamo difronte ad una scelta:
O mangiare la minestra o saltare la finestra.
Vediamo le opzioni:
Mangiare la minestra perchè non ho coraggio a saltare la finestra?
Lui pensa che mangerò sempre e comunque la minestra perchè tanto non salterò mai la finestra?
Altra opzione:
Ok caro mangio la minestra, ma sappi che io, in qualsiasi momento sono in grado di saltare la finestra.
Altra opzione:
Non c'è la finestra da cui saltare.
Altra opzione:
Non c'è più minestra da mangiare, quindi mi vedo costretta a saltare la finestra per non morir di fame.
Vedi Diletta, in amore sono platonico. ( non nel senso comune).
Ma nel senso del mondo delle idee...
Ho sempre, ma sempre, sempre, avuto dentro di me quell'idea di come avrei sognato di vivere un rapporto d'amore.
Mio malgrado, mio malgrado, mio malgrado mi sono reso conto di essere un aquilotto, caduto in mezzo alle quaglie. Pur di non rimanere solo.
Per assurdo pensavo che sarei riuscito a far volare le quaiotte...
Risultato? Loro mi hanno atrofizzato le ali.
Allora Diletta una quaiotta innamorata si comporta in un certo modo.
Un'aquilotta innamorata in un altro.
Io mi riconosco perfettamente e benissimo nell'aquilotta.
E' l'aquilotta che è venuta lì a dirmi diosanto...cosa hanno fatto alle tue ali? Chi ogni giorno, puntualmente ti tagliava le penne?
Ma se io confronto i gesti e le azioni, le parole, dell'aquilotta innamorata...e le confronto con quelle della quaglia...mi dispiace dovrei dire...ah no tu quaglia non sei affatto innamorata di me...
La mia colpa è stata ostinarmi a vedere un'aquilotta in una quaglia.
La quaglia sta bene nella sua gabbietta no?
Tu prova a mettere un rapace in una gabbia...prova...e vedi che cosa combina...
Quindi Diletta, fa una cosa:
Immagina la tua vita senza di lui.
Pensaci a mente fredda: mi separo da te, perchè non ti voglio più come compagno.
Immagina la tua vita come sarà senza di lui.
Poi trai le tue somme eh?
Fai sto esperimento che ho fatto:
Per sei mesi stiamo distanti, ognuno fa la sua vita, a prescindere dall'altro.
Ecco le gabbie sono aperte...
La quaglia esce timida e fa quattro passettini...
L'aquilotto esce e intanto le sue penne ricrescono.
Passano i sei mesi.
L'aquilotto vola in cima una pianta e dice alla quaglia...mi dispiace per te, ma io sto meglio distante da te.
Qui sono a mio agio, e penso che farò un nido lassù con un'aquilotta in cima quella montagna che vedi.
La quaglia dice...uauuuuuuuuuuuu...finalmente ho la gabbia tutta per me...