un nuovo utente irresponsabile

Brunetta

Utente di lunga data
Ti avverto, adesso proietto. E' più o meno la stessa cosa successa a me "lei non sente desiderio e nessuno deve sentire desiderio". Ma neanche capire o spiegare perchè questo desiderio non c'è, non parliamo poi di intraprendere strade per invertire la tendenza. E non parlo di sesso a tre, semplicemente passione tra due persone che si sono scelte.
Lei ha avuto il coraggio di dire che non ha più desiderio? grazie al cazzo se il discorso finisce automaticamente lì
Non proiettare. Tu ti sei separato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
se escludiamo i discorsi a proposito di:
- spese
- conti correnti
- problemi di salute
- problemi con la lavastoviglie, la fibra o la lavatrice che lascia il detersivo fra guarnizione ed oblò
- lo stronzo dell'idraulico che ha chiesto 300 euro per revisionare lo scaldabagno
- problemi scolastici e relativi rapporti tesi con le figlie che non hanno voglia di studiare
- considerazioni varie su cosa far da mangiare stasera e cosa indossare all'indomani e quindi da stirare

beh, ad esclusione di questi discorsi l'unico che mi dedicava del tempo senza chiedere nulla in cambio se non due coccole e un pò di croccantini era il gatto, ma da un pò non c'è piu. Aveva quattordici anni porello......
E tu quali discorsi profondi hai instaurato?
 

abebis

Utente di lunga data
Ma ci sarebbe mancato altro!
Lei ha avuto il coraggio di dire ciò che è.
Se una donna si pone in questi termini nei confronti del suo uomo, deve avere poi la coerenza di affrontare con nonchalance le conseguenze.

Nel caso specifico, dovrebbe essere grata alle prostitute che la sgravano di un fastidio. Minimo.
 
I

irresponsabile

Guest
E no.
Se fai passare per non comprensiva tua moglie, allora tu il giudizio lo dai e lo danno tutti quelli che ti danno la pacca sulla spalla di marito che ama davvero, allora rispondi alla domanda.
perdonami ma se mi dici così poco hai capito della mia situazione. Mi ripeto: non mi interessa la rissa mediatica, non cerco conforto, non cerco giustificazioni. Se mia moglie l'ho giudicata e la giudico non comprensiva è perche quello è ciò che io ho avvertito da lei, è il mio stato d'animo. Se è arrivata ad esserlo forse è anche colpa mia. più onesto di così si muore, non capisco a cosa tu alluda.
 
I

irresponsabile

Guest
E tu quali discorsi profondi hai instaurato?
adoro la musica, lei no
mi piacciono tutti gli sport, a lei no
amo la bicicletta, lei no
mi piacciono gli orologi, a lei non frega niente, manco lo porta

però se mi parla della tinta che le ha fatto la parrucchiera la devo ascoltare......
 
I

irresponsabile

Guest
Lo spero proprio.. che tu abbia esagerato intendo.
Se no non si spiega 🤷‍♀️
certo che ho esagerato. quando abbiamo vissuto un anno abbondante dentro e fuori per ospedali i discorsi erano molto seri e profondi. Ho avuto tanto paura di perderla, ho dato il massimo per starle vicino. E devo dire che anche lei ha modificato i modi nei miei confronti.
 

Lostris

Utente Ludica
perdonami ma se mi dici così poco hai capito della mia situazione. Mi ripeto: non mi interessa la rissa mediatica, non cerco conforto, non cerco giustificazioni. Se mia moglie l'ho giudicata e la giudico non comprensiva è perche quello è ciò che io ho avvertito da lei, è il mio stato d'animo. Se è arrivata ad esserlo forse è anche colpa mia. più onesto di così si muore, non capisco a cosa tu alluda.
Allude al fatto che ritieni i tuoi bisogni talmente "legittimi" da coglierli altrove per soddisfarli, anzichè accettare che la persona che ami non li corrisponda e metterti "il c... in pace".
Se ho capito bene.

E per relativizzare la questione della legittimità ti ha portato ha ragionare sulla possibilità del medesimo bisogno "atteso" da un'altra persona a te cara, ma in modo diverso.
 

Lostris

Utente Ludica
certo che ho esagerato. quando abbiamo vissuto un anno abbondante dentro e fuori per ospedali i discorsi erano molto seri e profondi. Ho avuto tanto paura di perderla, ho dato il massimo per starle vicino. E devo dire che anche lei ha modificato i modi nei miei confronti.
Però lascia stare le circostanze eccezionali.
Il punto è come viene alimentata la base su cui regge il quotidiano.
 
I

irresponsabile

Guest
Allude al fatto che ritieni i tuoi bisogni talmente "legittimi" da coglierli altrove per soddisfarli, anzichè accettare che la persona che ami non li corrisponda e metterti "il c... in pace".
Se ho capito bene.

E per relativizzare la questione della legittimità ti ha portato ha ragionare sulla possibilità del medesimo bisogno "atteso" da un'altra persona a te cara, ma in modo diverso.
domanda: perchè mi dovrei mettere il c... in pace? perchè dei due devo essere io a fare delle rinunce? perchè dobbiamo ragionare per ipotesi su un possibile bisogno atteso da lei e sempre più ipoteticamente non corrisposto? in questo modo si stravolge la realtà solo per il desiderio di avere ragione, siamo su un terreno che non mi interessa.
 
I

irresponsabile

Guest
Però lascia stare le circostanze eccezionali.
Il punto è come viene alimentata la base su cui regge il quotidiano.
siamo una famiglia che ha attraversato molti problemi (io sono rimasto invischiato in un fallimento che mi ha portato a perdere il lavoro e solo da due anni posso dire di aver recuperato almeno in parte la posizione persa), dalle relative famiglie sono giunti gli ovvi problemi legati a dei genitori molto anziani, i debiti sono tanti. E' ovvio che il quotidiano si concentri sulla risoluzione dei problemi, tempo per argomenti diversi ce n'è poco.
 

abebis

Utente di lunga data
Io penso che quel che manca a te, non sia l'abbondanza delle pratiche con tua moglie.
Ma il fatto che tua moglie non ti desideri come maschio e come uomo.
E penso che la tua sofferenza risieda nel fatto che tu ancora la desideri. (e desideri il suo desiderio...su questo potresti lavorare comunque, ti farebbe bene).
Mi interessa, e molto, questo concetto.

Il punto è questo.
Partiamo dal dato di fatto che è improbabile avere un partner che nella sessualità ci rispecchi perfettamente, quanto meno nel lungo periodo di una relazione "mainstream" che si evolve come per la maggior parte delle persone.

In una situazione di questo tipo in cui, nella migliore delle ipotesi, entrambe le parti cercano di avvicinarsi per trovare un compromesso e un punto di equilibrio accettabile, c'è un modo individuare quale può essere questo punto di equilibrio accettabile?
Sì, ok, va beh: quando tutti e due si ritengono sufficientemente soddisfatti.... ;)

Nella fattispecie, @irresponsabile : le aspettative di tua moglie e le tue sono inconciliabili: non succederà in un milione di anni che tua moglie sia la donna che tu immagini a letto e non succederà in un milione di anni che a te possa andar bene la punturina coniugale una volta al mese e basta.
C'è un punto a metà strada, o a un terzo, o a tre quarti, nel quale se tu ti ci trovassi, tu ti riterresti contento, in pace con te stesso e con tua moglie, tanto da non pensare con rimpianto ai tuoi desideri che resterebbero inespressi?

Per esempio: @ipazia ipotizza che ciò che ti manca sia più il desiderio di tua moglie piuttosto che le pratiche sessuali.
Se tua moglie si ritrovasse vogliosa di te, ti cercasse "molto frequentemente" (e qui ognuno ci metta il proprio parametro), ti facesse sentire che ti desidera, ma il tutto all'interno di una sessualità assolutamente convenzionale in cui, per esempio, il massimo dell'erotismo è qualche cambio di posizione, tu ti sentiresti sufficientemente soddisfatto?
 

Lostris

Utente Ludica
domanda: perchè mi dovrei mettere il c... in pace? perchè dei due devo essere io a fare delle rinunce? perchè dobbiamo ragionare per ipotesi su un possibile bisogno atteso da lei e sempre più ipoteticamente non corrisposto? in questo modo si stravolge la realtà solo per il desiderio di avere ragione, siamo su un terreno che non mi interessa.
Non credo che l'obiettivo sia stravolgere la realtà, anzi. Semmai quella di guardarla da una prospettiva diversa (nella fattispecie sforzarsi di uscire dalla tua).

Adesso, mi sembra anche banale tornare sul punto che ogni scelta - di ogni tipo - implica delle rinunce. Che, sempre in teoria, non dovrebbero essere tutto questo peso in virtù del guadagnato/scelto.
Che se vengono avvertite così pesantemente allora o il problema sta nella scelta, o nella percezione individuale della "pesantezza" del fardello.

Nel primo caso c'è poco da fare se non prendere atto e decidere se troncare, andare avanti compensando altrove (tradendo il patto e entrando in un cerchio di menzogne, col rischio comunque di perdere quello che si sta cercando di preservare), o stare dove sei con la carogna sulle spalle.

Nel secondo caso invece si entra nelle riflessioni sui nostri bisogni, se il nostro sentirci lesi dal comportamento del partner che non ci viene incontro è a ragione oppure possiamo tranquillamente star senza determinate cose in virtù di ciò che sosteniamo di amare.

Il partner può fare altrettante riflessioni. Che ne sai che scopare in cinque nel vostro letto, per te un piacevole diversivo morto lì, per lei potrebbe equivalere ad una violenza rispetto al suo sentire o ad un tale stravolgimento da non riuscire.
Di che rinuncia stiam parlando? Facciamo a gara su chi "perde" di più?
Posso anche fare lo stesso esempio sull'anal, sicuramente più "sdoganato".

Ma, appunto, per questo genere di riflessioni sarebbe necessaria un'apertura al dialogo, una messa sul piatto dei propri desideri e timori che tra di voi non vedo nemmeno lontanamente.
Peccato.
 
I

irresponsabile

Guest
Non credo che l'obiettivo sia stravolgere la realtà, anzi. Semmai quella di guardarla da una prospettiva diversa (nella fattispecie sforzarsi di uscire dalla tua).

Adesso, mi sembra anche banale tornare sul punto che ogni scelta - di ogni tipo - implica delle rinunce. Che, sempre in teoria, non dovrebbero essere tutto questo peso in virtù del guadagnato/scelto.
Che se vengono avvertite così pesantemente allora o il problema sta nella scelta, o nella percezione individuale della "pesantezza" del fardello.

Nel primo caso c'è poco da fare se non prendere atto e decidere se troncare, andare avanti compensando altrove (tradendo il patto e entrando in un cerchio di menzogne, col rischio comunque di perdere quello che si sta cercando di preservare), o stare dove sei con la carogna sulle spalle.

Nel secondo caso invece si entra nelle riflessioni sui nostri bisogni, se il nostro sentirci lesi dal comportamento del partner che non ci viene incontro è a ragione oppure possiamo tranquillamente star senza determinate cose in virtù di ciò che sosteniamo di amare.

Il partner può fare altrettante riflessioni. Che ne sai che scopare in cinque nel vostro letto, per te un piacevole diversivo morto lì, per lei potrebbe equivalere ad una violenza rispetto al suo sentire o ad un tale stravolgimento da non riuscire.
Di che rinuncia stiam parlando? Facciamo a gara su chi "perde" di più?
Posso anche fare lo stesso esempio sull'anal, sicuramente più "sdoganato".

Ma, appunto, per questo genere di riflessioni sarebbe necessaria un'apertura al dialogo, una messa sul piatto dei propri desideri e timori che tra di voi non vedo nemmeno lontanamente.
Peccato.
dopo 11 anni? non credi che ci abbia provato abbastanza? da lei prendo quello che arriva, ciò che mi manca lo compro altrove
 
I

irresponsabile

Guest
Mi interessa, e molto, questo concetto.

Il punto è questo.
Partiamo dal dato di fatto che è improbabile avere un partner che nella sessualità ci rispecchi perfettamente, quanto meno nel lungo periodo di una relazione "mainstream" che si evolve come per la maggior parte delle persone.

In una situazione di questo tipo in cui, nella migliore delle ipotesi, entrambe le parti cercano di avvicinarsi per trovare un compromesso e un punto di equilibrio accettabile, c'è un modo individuare quale può essere questo punto di equilibrio accettabile?
Sì, ok, va beh: quando tutti e due si ritengono sufficientemente soddisfatti.... ;)

Nella fattispecie, @irresponsabile : le aspettative di tua moglie e le tue sono inconciliabili: non succederà in un milione di anni che tua moglie sia la donna che tu immagini a letto e non succederà in un milione di anni che a te possa andar bene la punturina coniugale una volta al mese e basta.
C'è un punto a metà strada, o a un terzo, o a tre quarti, nel quale se tu ti ci trovassi, tu ti riterresti contento, in pace con te stesso e con tua moglie, tanto da non pensare con rimpianto ai tuoi desideri che resterebbero inespressi?

Per esempio: @ipazia ipotizza che ciò che ti manca sia più il desiderio di tua moglie piuttosto che le pratiche sessuali.
Se tua moglie si ritrovasse vogliosa di te, ti cercasse "molto frequentemente" (e qui ognuno ci metta il proprio parametro), ti facesse sentire che ti desidera, ma il tutto all'interno di una sessualità assolutamente convenzionale in cui, per esempio, il massimo dell'erotismo è qualche cambio di posizione, tu ti sentiresti sufficientemente soddisfatto?
se fosse accaduto tempo addietro avrei risposto si, oggi no. Vorrebbe dire ritrovare un nuovo equilibrio mio personale e di coppia, non credo di esserne in grado e comunque passerebbero anni prima di riuscirci.
 

Lara3

Utente di lunga data
Mi interessa, e molto, questo concetto.

Il punto è questo.
Partiamo dal dato di fatto che è improbabile avere un partner che nella sessualità ci rispecchi perfettamente, quanto meno nel lungo periodo di una relazione "mainstream" che si evolve come per la maggior parte delle persone.

In una situazione di questo tipo in cui, nella migliore delle ipotesi, entrambe le parti cercano di avvicinarsi per trovare un compromesso e un punto di equilibrio accettabile, c'è un modo individuare quale può essere questo punto di equilibrio accettabile?
Sì, ok, va beh: quando tutti e due si ritengono sufficientemente soddisfatti.... ;)

Nella fattispecie, @irresponsabile : le aspettative di tua moglie e le tue sono inconciliabili: non succederà in un milione di anni che tua moglie sia la donna che tu immagini a letto e non succederà in un milione di anni che a te possa andar bene la punturina coniugale una volta al mese e basta.
C'è un punto a metà strada, o a un terzo, o a tre quarti, nel quale se tu ti ci trovassi, tu ti riterresti contento, in pace con te stesso e con tua moglie, tanto da non pensare con rimpianto ai tuoi desideri che resterebbero inespressi?

Per esempio: @ipazia ipotizza che ciò che ti manca sia più il desiderio di tua moglie piuttosto che le pratiche sessuali.
Se tua moglie si ritrovasse vogliosa di te, ti cercasse "molto frequentemente" (e qui ognuno ci metta il proprio parametro), ti facesse sentire che ti desidera, ma il tutto all'interno di una sessualità assolutamente convenzionale in cui, per esempio, il massimo dell'erotismo è qualche cambio di posizione, tu ti sentiresti sufficientemente soddisfatto?
Ecco... la stessa domanda gli farei io.
 

Lara3

Utente di lunga data
se fosse accaduto tempo addietro avrei risposto si, oggi no. Vorrebbe dire ritrovare un nuovo equilibrio mio personale e di coppia, non credo di esserne in grado e comunque passerebbero anni prima di riuscirci.
Cioè anni fa ti bastava aumentare la frequenza e di sentire il suo desiderio, mentre oggi vorresti pratiche meno convenzionali ?
 
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