Mi interessa, e molto, questo concetto.
Il punto è questo.
Partiamo dal dato di fatto che è improbabile avere un partner che nella sessualità ci rispecchi perfettamente, quanto meno nel lungo periodo di una relazione "mainstream" che si evolve come per la maggior parte delle persone.
In una situazione di questo tipo in cui, nella migliore delle ipotesi,
entrambe le parti cercano di avvicinarsi per trovare un compromesso e un punto di equilibrio accettabile, c'è un modo individuare quale può essere questo punto di equilibrio accettabile?
Sì, ok, va beh: quando tutti e due si ritengono sufficientemente soddisfatti....
Nella fattispecie,
@irresponsabile : le aspettative di tua moglie e le tue sono inconciliabili: non succederà in un milione di anni che tua moglie sia la donna che tu immagini a letto e non succederà in un milione di anni che a te possa andar bene la punturina coniugale una volta al mese e basta.
C'è un punto a metà strada, o a un terzo, o a tre quarti, nel quale se tu ti ci trovassi, tu ti riterresti contento, in pace con te stesso e con tua moglie, tanto da non pensare con rimpianto ai tuoi desideri che resterebbero inespressi?
Per esempio:
@ipazia ipotizza che ciò che ti manca sia più il desiderio di tua moglie piuttosto che le pratiche sessuali.
Se tua moglie si ritrovasse vogliosa di te, ti cercasse "molto frequentemente" (e qui ognuno ci metta il proprio parametro), ti facesse sentire che ti desidera, ma il tutto all'interno di una sessualità assolutamente convenzionale in cui, per esempio, il massimo dell'erotismo è qualche cambio di posizione, tu ti sentiresti sufficientemente soddisfatto?