che mi accarezza da qualche tempo.
Ho paura che le cose buone che ho guadagnato fino ad oggi mi siano portate via, improvvisamente.
Probabilmente in questo periodo questo timore è accentuato dalla situazione lavorativa, che ho sempre considerato solida e sicura e che invece ora è diventata più fragile. Un'orrenda catena che se iniziasse a spezzarsi si trascinerebbe dietro tutta la mia vita.
E dal lavoro la paura passa alle cose più materiali.
La mia casa, (in affitto), i miei beni materiali, conquistati faticosamente, le mie piccole comodità, la mia libertà di scegliere cosa voglio e cosa non voglio . E inesorabilmente l'orrendo pensiero si eleva alle persone, agli affetti, all'amore. Onestamente gli affetti ho sempre avuto la paura di perderli, fin da quando ero molto più giovane. Non so se sia a causa di lutti che ho vissuto da bambina, ma che mi ricordi io è così da sempre.
Convivo da anni con questa spada di damocle sulla testa.
La cosa positiva è che mi ha sempre aiutata a rendermi ben conto della felicità quando c'era. E a goderne appieno.
Ora non riesco più a non pensare che tutto è così terribilmente precario, esposto ad una fine, insicuro.
Un lato di me si continua a dire, goditela finchè dura.
L'altro è pessimista e rassegnato.
Il famoso che ne sarà di me?
Ho paura che le cose buone che ho guadagnato fino ad oggi mi siano portate via, improvvisamente.
Probabilmente in questo periodo questo timore è accentuato dalla situazione lavorativa, che ho sempre considerato solida e sicura e che invece ora è diventata più fragile. Un'orrenda catena che se iniziasse a spezzarsi si trascinerebbe dietro tutta la mia vita.
E dal lavoro la paura passa alle cose più materiali.
La mia casa, (in affitto), i miei beni materiali, conquistati faticosamente, le mie piccole comodità, la mia libertà di scegliere cosa voglio e cosa non voglio . E inesorabilmente l'orrendo pensiero si eleva alle persone, agli affetti, all'amore. Onestamente gli affetti ho sempre avuto la paura di perderli, fin da quando ero molto più giovane. Non so se sia a causa di lutti che ho vissuto da bambina, ma che mi ricordi io è così da sempre.
Convivo da anni con questa spada di damocle sulla testa.
La cosa positiva è che mi ha sempre aiutata a rendermi ben conto della felicità quando c'era. E a goderne appieno.
Ora non riesco più a non pensare che tutto è così terribilmente precario, esposto ad una fine, insicuro.
Un lato di me si continua a dire, goditela finchè dura.
L'altro è pessimista e rassegnato.
Il famoso che ne sarà di me?