Un perdono lungo trent'anni.

Marjanna

Utente di lunga data
No per principio.
Per dare una risposta non riesci ad immedesimarti o a simulare mentalmente?
Quello che posso immaginare è che dopo 30 anni, ci sia una coppia che ha elaborato un tale concetto di dialogo in cui parlare anche di cose simili (quindi si andrebbe a eliminare il concetto di confessione).
Mi sembra piuttosto raro e forse persino utopico però.
 

Nicky

Utente di lunga data
Sono una persona che ha una relazione extraconiugale, il fatto di privare sentimenti per più persone o la complessità dei rapporti la vivo sulla pelle, perciò non posso immedesimarmi in persone con un vissuto del tutto diverso.
Comunque, non ho mai chiesto fedeltà e non considero la fedeltà un dovere nei miei confronti, non l'ho mai vista così. Non avrei nulla da perdonare. Mi chiederei come sto, come mai quella confessione, cosa è cambiato.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Si, ma anche tu non rispondi alla domanda.
Perdoneresti il tradimento?
confessare dopo 30 anni, a meno che ci sia un figlio di mezzo che può entrare in asse ereditario, è sintomo di demenza. potrei perdonare solo se ci fosse una prova clinica di questo. e perdonerei solo per questo. altrimenti dovrei chiedermi perchè ho sposato una scema che mi scarica addosso una termobarica
 

Lostris

Utente Ludica
Questa tua certezza granitica la vorrei vedere se ti ci trovi forse non credo. se la famiglia è diventata più ampia con figli e nipoti ,
Non perdonare non significa necessariamente lasciare una persona.
 

hammer

Utente di lunga data
confessare dopo 30 anni, a meno che ci sia un figlio di mezzo che può entrare in asse ereditario, è sintomo di demenza. potrei perdonare solo se ci fosse una prova clinica di questo. e perdonerei solo per questo. altrimenti dovrei chiedermi perchè ho sposato una scema che mi scarica addosso una termobarica
Complimenti per la competenza militare. Non sono in molti a saper cosa sia una termobarica. (y)
Quindi deduco che non perdoneresti il tradimento a prescindere dalla confessione.
 

hammer

Utente di lunga data
Quello che posso immaginare è che dopo 30 anni, ci sia una coppia che ha elaborato un tale concetto di dialogo in cui parlare anche di cose simili (quindi si andrebbe a eliminare il concetto di confessione).
Mi sembra piuttosto raro e forse persino utopico però.
Quindi ti astieni dal rispondere in quanto ritieni lo scenario inverosimile?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Perdonereste al vostro partner (moglie/marito) un tradimento, durato qualche anno, ma conclusosi trent'anni fa e spontaneamente confessato oggi?
Metto le mani avanti e dichiaro che, personalmente, non perdonerei.
Da non perdonare assolutamente, ma non il tradimento, bensì la stupidità inutile di una tale confessione
 

ologramma

Utente di lunga data
Non perdonare non significa necessariamente lasciare una persona.
difatti nello scrivere ci mettevo l'ipotesi di una famiglia datata e con il corollario di figli e nipoti , non tutti si lasciano
 

Lostris

Utente Ludica
Quindi niente. Ci possono essere delle circostanze tali per cui puoi decidere di restare comunque insieme, e questo non necessariamente significa perdonare (non sto parlando di chi cova livore o propositi di vendetta, sia chiaro, e resta in coppia in modo strumentale a rendere la vita dell'altro un inferno).
Nel bilancio quel segno negativo resta, più o meno evidente nelle sue conseguenze, ma - e la valutazione è squisitamente personale - il saldo resta positivo.
Amore? Condivisione? Il vil denaro? Ciascuno può considerare vari elementi.

Il perdono per me ha un significato molto profondo, non riguarda solo rinunciare a propositi di vendetta/rivalsa o non covare risentimento verso chi ci ha fatto del male.
Si tratta anche di andare oltre al male ricevuto e non provare quindi più dolore.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Quindi ti astieni dal rispondere in quanto ritieni lo scenario inverosimile?
mi astengo.
non in quanto inverosimile, ma in quanto scenario posto da sentenza stile fb.
30 anni di vita non puoi far finta non esistano, e buttarli giù tipo birillo in tre secondi, tanto per dare una risposta.

una persona potrebbe dirti, sempre su base ipotetica, che continua a stare con tal persona, ma non perchè perdona, e neppure perchè punisce, ma perchè riesce ad avere una visione più ampia della coppia (considerando una coppia che è riuscita a costruire un bene reciproco), non il puntino del tradimento.
ovviamente questo presuppone la capacità di non cadere nella visione che genera un trauma.
 

patroclo

Utente di lunga data
Non credo perdonerei il gesto di averlo rivelato dopo così tanti anni...più che il tradimento mi farebbe molto riflettere questo
Quando ero sposato, tra le mille ipotesi, ho pensato ad un tradimento per spiegarmi il suo allontanamento, Se me lo confessasse adesso almeno capirei alcune cose che ancora mi sfuggono, diciamo che però rientrerebbe in "discorsi accademici" che lasciano il tempo che trovano
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Quindi niente. Ci possono essere delle circostanze tali per cui puoi decidere di restare comunque insieme, e questo non necessariamente significa perdonare (non sto parlando di chi cova livore o propositi di vendetta, sia chiaro, e resta in coppia in modo strumentale a rendere la vita dell'altro un inferno).
Nel bilancio quel segno negativo resta, più o meno evidente nelle sue conseguenze, ma - e la valutazione è squisitamente personale - il saldo resta positivo.
Amore? Condivisione? Il vil denaro? Ciascuno può considerare vari elementi.

Il perdono per me ha un significato molto profondo, non riguarda solo rinunciare a propositi di vendetta/rivalsa o non covare risentimento verso chi ci ha fatto del male.
Si tratta anche di andare oltre al male ricevuto e non provare quindi più dolore.
Convengo sul significato di perdonare, che ha una connotazione religiosa (sulla quale abbiamo già discusso).

Spenderei due considerazioni critiche sul fatto di rimanere insieme dopo il tradimento scoperto o confessato. Di solito, nella concitazione della scoperta c'è sempre un momento di allontanamento da parte del partner tradito (come minimo dormire in altra stanza o sul divano in salotto). Poi ci si pone il problema su cosa decidere all'indomani, se andarsene via di casa (o invitare il partner traditore ad andarsene lui) ovvero se rimanere sotto lo stesso tetto.
Perché capitano le situazioni più varie, siamo nel campo dell'imprevedibile, specie se c'è una richiesta del partner traditore di non passare all'allontanamento immediato (tipo la battuta "non è come credi ... " tipica della commedia all'italiana del secolo scorso).

In genere, la richiesta di rimanere "insieme" proviene dal partner traditore, che ha un interesse immediato a non alterare drammaticamente la situazione in essere con la consumazione del tradimento (perché sarebbe un passaggio da una condizione reputata di equilibrio ad una imprevedibile) temendosi decisioni provocate dall'impeto e dalla rabbia, incluso sputtanamento con i figli e parentado. Anche solo per chiarirsi le idee e guadagnare tempo.
Qualche volta si offre di chiudere la relazione extra, sùbito o in breve tempo, a mo' di moneta di scambio per non essere lasciato/a su due piedi e generico segnale di voler avviare un dialogo che scongiuri l'immediato allontanamento.
Ma può capitare anche che il partner traditore, pur chiedendo di non allontanarsi, escluda di voler troncare la relazione extra (quasi sempre perché innamorato/a dell'amante), come mi è capitato tanti anni fa di ascoltare.

Nella fase preliminare dell'apertura tra partners di una forma di dialogo tra le macerie fumanti della coppia c'è veramente di tutto, una casistica incredibile.

Dal versante de tradito si può assecondare la richiesta di rimanere insieme per tante motivazioni: può essere l'amore che si prova (anche sotto forma di dipendenza), la volontà di preservare la condivisione dei figli (facendo leva sulla responsabilità di accompagnarli nel loro percorso di crescita), la convenienza economica, e ... ci metterei pure timore del giudizio delle famiglie, scarsa autostima (di riuscire a ricostruirsi e realizzarsi fuori dalla famiglia sinistrata) e carenza di dignità.

Ma capita anche chiudere il rapporto, senza fare tante domande, una volta preso atto della situazione che è stata scoperta. Tutto è possibile.
 

Lostris

Utente Ludica
Convengo sul significato di perdonare, che ha una connotazione religiosa (sulla quale abbiamo già discusso).

Spenderei due considerazioni critiche sul fatto di rimanere insieme dopo il tradimento scoperto o confessato. Di solito, nella concitazione della scoperta c'è sempre un momento di allontanamento da parte del partner tradito (come minimo dormire in altra stanza o sul divano in salotto). Poi ci si pone il problema su cosa decidere all'indomani, se andarsene via di casa (o invitare il partner traditore ad andarsene lui) ovvero se rimanere sotto lo stesso tetto.
Perché capitano le situazioni più varie, siamo nel campo dell'imprevedibile, specie se c'è una richiesta del partner traditore di non passare all'allontanamento immediato (tipo la battuta "non è come credi ... " tipica della commedia all'italiana del secolo scorso).

In genere, la richiesta di rimanere "insieme" proviene dal partner traditore, che ha un interesse immediato a non alterare drammaticamente la situazione in essere con la consumazione del tradimento (perché sarebbe un passaggio da una condizione reputata di equilibrio ad una imprevedibile) temendosi decisioni provocate dall'impeto e dalla rabbia, incluso sputtanamento con i figli e parentado. Anche solo per chiarirsi le idee e guadagnare tempo.
Qualche volta si offre di chiudere la relazione extra, sùbito o in breve tempo, a mo' di moneta di scambio per non essere lasciato/a su due piedi e generico segnale di voler avviare un dialogo che scongiuri l'immediato allontanamento.
Ma può capitare anche che il partner traditore, pur chiedendo di non allontanarsi, escluda di voler troncare la relazione extra (quasi sempre perché innamorato/a dell'amante), come mi è capitato tanti anni fa di ascoltare.

Nella fase preliminare dell'apertura tra partners di una forma di dialogo tra le macerie fumanti della coppia c'è veramente di tutto, una casistica incredibile.

Dal versante de tradito si può assecondare la richiesta di rimanere insieme per tante motivazioni: può essere l'amore che si prova (anche sotto forma di dipendenza), la volontà di preservare la condivisione dei figli (facendo leva sulla responsabilità di accompagnarli nel loro percorso di crescita), la convenienza economica, e ... ci metterei pure timore del giudizio delle famiglie, scarsa autostima (di riuscire a ricostruirsi e realizzarsi fuori dalla famiglia sinistrata) e carenza di dignità.

Ma capita anche chiudere il rapporto, senza fare tante domande, una volta preso atto della situazione che è stata scoperta. Tutto è possibile.
Si certo, tutto è possibile.
Sono d'accordo che - indipendentemente dall'esito finale - all'inizio si ha sempre un momento di allontanamento.
Necessario, aggiungerei.

Quello che sottolineavo era semplicemente il non dare per scontato che restare insieme significasse perdonare.

La frase che spesso sento dire "Io perdono, ma non dimentico" per me, per esempio, è il manifesto del non-perdono totale.

Spesso viene detta con riferimento all'altro, quindi il non dimenticare come un avvertimento sul non essere "fessi" e sottilmente quasi a ventilare un credito sentito.
Io però la trovo una frase interessante - e in parte molto vera - in senso invece introspettivo. Puoi elaborare e passare oltre, non avere traccia di rancore e vivere il presente, ma non ce la farai mai a dimenticare.
Chi sceglie di restare sa che questo aspetto resta ed è da gestire.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Colui che sarebbe ora il mio attuale suocero è purtroppo mancato 5 anni fa prima che io potessi conoscerlo, leucemia fulminante, circa un mese dalla diagnosi al cimitero. In punto di morte la mia attuale suocera gli ha domandato, forse per un'ultima conferma a un suo dubbio, se lui l'avesse mai amata veramente in quasi 50 anni di relazione. Risposta secca: NO. Non c'entra coi tradimenti, ma io non posso fare a meno di chiedermi perchè a volte costa tanto dire una bugia piuttosto che una verità di merda, o tenere un cazzo di segreto, come nel caso del presente post
 

hammer

Utente di lunga data
Colui che sarebbe ora il mio attuale suocero è purtroppo mancato 5 anni fa prima che io potessi conoscerlo, leucemia fulminante, circa un mese dalla diagnosi al cimitero. In punto di morte la mia attuale suocera gli ha domandato, forse per un'ultima conferma a un suo dubbio, se lui l'avesse mai amata veramente in quasi 50 anni di relazione. Risposta secca: NO. Non c'entra coi tradimenti, ma io non posso fare a meno di chiedermi perchè a volte costa tanto dire una bugia piuttosto che una verità di merda, o tenere un cazzo di segreto, come nel caso del presente post
Raccontata in questo modo sembra una porcata senza fine.
Resta da chiedersi cosa possa essere successo in quei 50 anni trascorsi insieme e dei quali nulla sappiamo.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ok, eliminiamo la confessione. Metti che lo avresti scoperto tu il tradimento.
Avresti perdonato?
Dopo tanti anni penso più si che no, ma dipende come sono passati questi anni. Comunque si imporrebbe una rivalutazione della storia
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Raccontata in questo modo sembra una porcata senza fine.
Resta da chiedersi cosa possa essere successo in quei 50 anni trascorsi insieme e dei quali nulla sappiamo.
Da quello che mi racconta la mia compagna è stato un padre e un marito esemplare, ma gli era sempre restata nel cuore la sua compagna precedente.. Va a sapere
 
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