Un tradimento traumatico…

Pincopallino

Utente di lunga data
Una cosa che mi incuriosisce sempre è che traditi e traditori di nuova presenza ricorrono sempre più spesso agli psicologi.
Non è che veniamo citati dall'associazione di categoria come punto di riferimento?
Perché fa figo avere uno psicoterapeuta oggi. Se non ci vai sei un nessuno qualunque.
E’ come la barzelletta del figlio che fa outing col padre e lui gli chiede:
il tuo fidanzato è uno stilista? No
vai in giro con una bentley? No
sei invitato a tutti i brunch, tutti i meeting, tutti gli event, ecc ecc? No

allora figlio mio, non sei gay, sei solo ricchione.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Non mi farebbe mai del male, ma non se ne va, non esiste.
Semmai dovesse finire veramente, nel senso che mi decido a farlo, so già che mi devo trovare io una sistemazione momentanea fuori, lui non mi lascerebbe mai, per amore, dice lui.
(...)
Comunque ci allontaniamo dal motivo per cui scrivo, io so chi sono io, ma non riconosco l’uomo che ho sposato, a partire dal tradimento. E cerco esperienze simili per capire cosa sia successo prima e dopo, e se vale la pena perdonare
Mi sembra che si sia sensibilmente spostato l'oggetto del dibattito che avevi proposto all'inizio, sul tradimento, e sulla possibilità di recupero della relazione di coppia.
Dopo che il consenso della maggioranza degli intervenuti ha stabilito che nessuna ripresa del rapporto sia fattibile,
adesso il focus è incentrato su come allontanare il "gigante" da casa.

Continuando così, tra un po' qualcuno arriverà a suggerire di mettere del sonnifero nel cibo, farlo addormentare e chiamare la polizia per denunciare minacce ricevute e la necessità che venga portato fisicamente fuori della casa. Al risveglio il gigante si trova degli agenti che lo portano in commissariato...

Non è fantascienza, è accaduto qualcosa del genere in passato, molto più frequentemente di quanto si pensi. Comunicazioni inviate via fax all'ufficio al marito intimandogli di non rientrare a casa, cambiamento della serratura, comunicazione circolare alle questure della zona con richiesta di vigilare sulle reazioni del marito, ecc.
Persino, avviso all'indomani al marito di andare a recuperare i suoi effetti personali in buste colorate inserite nei cassonetti della immondizie sotto casa, prima dell'orario serale della raccolta da parte dei mezzi comunali.

Ovviamente, questo tipo di approccio normalmente chiude la relazione di coppia in via definitiva e non rende facile lo svolgimento della relazione familiare in regime di separazione, particolarmente nei primi anni.

Perché urlavo come una matta, non mi tenevo più, se ne è andato in garage ma fuori di casa mai
Sono cose che capitano, le occasioni nelle quali si perde il controllo. Da una parte e dell'altra.
E' importante superarle con la consapevolezza che tutto deve avvenire in un quadro di realismo e praticità, avendo chiaro qual' è l'obiettivo che si vuole raggiungere, chiudendo la questione tradimento.

Se si va avanti a tentoni, facendo un passo in una direzione e poi tornando indietro, si scambiano messaggi confusi che facilmente creano ambiguità e si prestano ad interpretazioni strumentali.
Questa è la connotazione della tua situazione, piena di incertezze che non aiutano il coniuge a comprendere quale sia il tuo obiettivo. Creano illusioni e false speranze, che non fanno imboccare la via della rassegnazione ed accettazione (del proprio comportamento precedente).

Avrei molte cose da dire sulla rivelazione fatta da tuo marito circa la sua incapacità di intraprendere una relazione sessuale con altra donna, a causa di una specie di dipendenza causata dalla monogamia protratta per oltre un decennio. Ma ho l'impressione che sia divenuto OT.

Se non hai le idee chiare, ovvero non sai come veicolarle al marito in modo inequivocabile, direi che il suggerimento di intraprendere una terapia di coppia vada accolto per capire cosa si può fare nella situazione data e per aiutare la comunicazione, anche mandare messaggi duri (come mettere il coniuge fuori di casa) attraverso un terzo mediatore, che possa presentare al meglio una simile decisione con autorevolezza.

Va chiarito un punto fondamentale: il tradimento costituisce una cesura nella relazione di coppia, in ogni caso.
Niente sarà come prima: se è scontato per l'alternativa separazione è più difficile comprenderlo nella impostazione di una nuova relazione di coppia, che è obiettivamente difficile e richiede molto lavoro da parte di entrambi a tempi lunghi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sembra che si sia sensibilmente spostato l'oggetto del dibattito che avevi proposto all'inizio, sul tradimento, e sulla possibilità di recupero della relazione di coppia.
Dopo che il consenso della maggioranza degli intervenuti ha stabilito che nessuna ripresa del rapporto sia fattibile,
adesso il focus è incentrato su come allontanare il "gigante" da casa.

Continuando così, tra un po' qualcuno arriverà a suggerire di mettere del sonnifero nel cibo, farlo addormentare e chiamare la polizia per denunciare minacce ricevute e la necessità che venga portato fisicamente fuori della casa. Al risveglio il gigante si trova degli agenti che lo portano in commissariato...

Non è fantascienza, è accaduto qualcosa del genere in passato, molto più frequentemente di quanto si pensi. Comunicazioni inviate via fax all'ufficio al marito intimandogli di non rientrare a casa, cambiamento della serratura, comunicazione circolare alle questure della zona con richiesta di vigilare sulle reazioni del marito, ecc.
Persino, avviso all'indomani al marito di andare a recuperare i suoi effetti personali in buste colorate inserite nei cassonetti della immondizie sotto casa, prima dell'orario serale della raccolta da parte dei mezzi comunali.

Ovviamente, questo tipo di approccio normalmente chiude la relazione di coppia in via definitiva e non rende facile lo svolgimento della relazione familiare in regime di separazione, particolarmente nei primi anni.



Sono cose che capitano, le occasioni nelle quali si perde il controllo. Da una parte e dell'altra.
E' importante superarle con la consapevolezza che tutto deve avvenire in un quadro di realismo e praticità, avendo chiaro qual' è l'obiettivo che si vuole raggiungere, chiudendo la questione tradimento.

Se si va avanti a tentoni, facendo un passo in una direzione e poi tornando indietro, si scambiano messaggi confusi che facilmente creano ambiguità e si prestano ad interpretazioni strumentali.
Questa è la connotazione della tua situazione, piena di incertezze che non aiutano il coniuge a comprendere quale sia il tuo obiettivo. Creano illusioni e false speranze, che non fanno imboccare la via della rassegnazione ed accettazione (del proprio comportamento precedente).

Avrei molte cose da dire sulla rivelazione fatta da tuo marito circa la sua incapacità di intraprendere una relazione sessuale con altra donna, a causa di una specie di dipendenza causata dalla monogamia protratta per oltre un decennio. Ma ho l'impressione che sia divenuto OT.

Se non hai le idee chiare, ovvero non sai come veicolarle al marito in modo inequivocabile, direi che il suggerimento di intraprendere una terapia di coppia vada accolto per capire cosa si può fare nella situazione data e per aiutare la comunicazione, anche mandare messaggi duri (come mettere il coniuge fuori di casa) attraverso un terzo mediatore, che possa presentare al meglio una simile decisione con autorevolezza.

Va chiarito un punto fondamentale: il tradimento costituisce una cesura nella relazione di coppia, in ogni caso.
Niente sarà come prima: se è scontato per l'alternativa separazione è più difficile comprenderlo nella impostazione di una nuova relazione di coppia, che è obiettivamente difficile e richiede molto lavoro da parte di entrambi a tempi lunghi.
Guarda che proprio nessuno (nemmeno io, che sono favorevole a una separazione anche temporanea per capire) ha detto che il marito va buttato fuori.
È lei che ha detto che è impossibile buttarlo fuori, dicendo cose inquietanti sulla propria violenza verbale e le reazioni di lui che descrive come auto umiliante e rifiuto di andare altrove e dichiarata impossibilità da parte di lei perché lui è un gigante. Proprio come se la separazione fosse una deportazione.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Dirò una cattiveria ma si parla solo di quello che lui "dava", che "non faceva mancare" come spesso capita in un discorso quasi "economico", ma allora mi chiedo cosa dava lei per bilanciare.
È arrivata la notifica a me di questo messaggio, anche se è per Brunetta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A me succede di quotare un utente. Poi penso di lasciare perdere. Ma quando quoto un altro appare il quote precedente. Lo cancello. Forse lo fanno anche altri e il sistema li tiene in memoria?
Faccio una prova.
Quoto un altro utente e cancello.
[
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
A me succede di quotare un utente. Poi penso di lasciare perdere. Ma quando quoto un altro appare il quote precedente. Lo cancello. Forse lo fanno anche altri e il sistema li tiene in memoria?
Faccio una prova.
Quoto un altro utente e cancello.
è chiaramente un complotto comunista, vediamo lui che ne dice
 

rotolina

Utente di lunga data
Per me non se ne va perché lei ha sempre usato un atteggiamento di attacco nei suoi confronti, e lui pensa che anche questa volta è in preda al delirio
Anche, in ogni caso gli strumenti ci sono per porre fine alla convivenza, se non lo fa è perchè non è convinta o ha paura ma nega entrambe le cose.....
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Anche, in ogni caso gli strumenti ci sono per porre fine alla convivenza, se non lo fa è perchè non è convinta o ha paura ma nega entrambe le cose.....
o forse anche questa è una delle tante volte che lo vuole mandare via. Anche se questa ha la scusa giusta del tradimento.

Non mi da l'idea di una coppia che stia passando una crisi per il tradimento. qui c'è dentro molto molto di più
 
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