Diciamo che la riflessione più in generale è che ciascuno di noi fa ogni giorno una marea di cose che possono potenzialmente "provocare sofferenza" ad altre persone vicine, dal bere al fumare al mangiare male o al guidare di merda, fare poco movimento, investimenti sbagliati, farsi troppi carichi sul lavoro..Io inizierei a domandarmi perché sono usciti con quel tempo… magari stavano assai male in casa o forse semplicemente avevano una passione.
Direi che la maternità debba essere considerata una scelta innanzitutto femminile, secondo quel che ha disposto la natura. Ho letto la discussione e mi ha colpito particolarmente l'uso del termine "farne" al posto di "averne". Averne non in quanto possesso, ma come si hanno dei genitori, degli amici, delle compagne, dei compagni di vita. Se posso dire qualcosa da padre neanche così bravo (e che a un certo punto della propria vita, per cause di forza maggiore, dovette improvvisarsi a fare anche da madre), devo dire che avere una figlia ha migliorato la mia esistenza. Sapere che c'è, anche se ormai vive altrove, sapere che certe sue scelte sono figlie di esperienze che con lei ho condiviso quando era bambina prima e adolescente poi, ha fatto bene alla mia esistenza, riempiendola di bei ricordi. È come ci fossimo insegnati a vicenda un sacco di cose, che tuttora condividiamo. D'altra parte i figli, a parte le responsabilità di cui ci caricano, in qualche modo e specialmente durante i primi anni, ci distruggono la vita. Visto che occorre ogni volta un supporto anche solo per andare al cinema o allo stadio o fare una passeggiata o - semplicemente - al lavoro. Credo che molte/molti qui abbiano sperimentato quella fase in cui, con i bimbi piccoli, il tempo libero si trasforma in un pallido ricordo. Per cui dico sempre che averne è una scelta in qualche modo irrazionale. Dunque capisco le opinioni di @Gaia, pur non condividendole. Per il resto, ho letto alcune considerazioni malthusiane a proposito della specie umana. È un fatto che siamo in troppi, e se proprio vogliamo dare un risvolto sociologico alla discussione, non dobbiamo però ignorare che progredendo nel benessere sociale, ovunque si tende a fare meno figli. Quel che succede in Paesi come Cina e Corea (del Sud), che succederà in India e non sta succedendo in Africa: la Nigeria, tra pochi anni, avrà più abitanti dell'intera Unione Europea. La crescita della popolazione non è quindi una variabile infinita, ma tende a stabilizzarsi col progressivo raggiungimento del benessere sociale. Questo per dire che noi, oggi, possiamo benissimo scegliere di non averne. È una possibilità che nelle antiche società contadine, quando servivano braccia per i campi, non era data. In conclusione: dalle pulsioni tardive della consorte di @Fenice53 siamo arrivati qui. Ne abbiamo fatta di strada, eh...Nella prima si evince chiaramente che per me non sono necessari e non contesto chi li ha. (Si evince pure seppe detto in modo complesso per te evidentemente che è una mia scelta.
Non a caso uso il ‘per me’ e la ‘non contestazione’.
Nel secondo ribadisco che non ne voglio e che ti contesto il fattore umanità che credimi non è in pericolo. Basta vedere quali siano le risorse e quante persone in sopraddippiu siamo per le risorse residue.
Pure questo mi sa troppo complesso per te.
E si, non ne voglio e per me (per la mia vita) e per la mia felicità non sono necessari.
Veramente la mancanza di l’intenzionalità è la prima scusa che imparano a dire i bambini. Per loro vale spesso perché non hanno la maturità per comprendere le conseguenze, per gli adulti no.Diciamo che la riflessione più in generale è che ciascuno di noi fa ogni giorno una marea di cose che possono potenzialmente "provocare sofferenza" ad altre persone vicine, dal bere al fumare al mangiare male o al guidare di merda, fare poco movimento, investimenti sbagliati, farsi troppi carichi sul lavoro..
Sulla carta nessuno dovrebbe fare praticamente più nulla
La cosa che resta da guardare, a quel punto, è soltanto "l'intenzionalità" di fare male.
Non tanto la consapevolezza, quanto l'intenzionalità
Hai detto bene: i figli distruggono la vita e poi ne fanno costruire un’altra enormemente più ricca.Direi che la maternità debba essere considerata una scelta innanzitutto femminile, secondo quel che ha disposto la natura. Ho letto la discussione e mi ha colpito particolarmente l'uso del termine "farne" al posto di "averne". Averne non in quanto possesso, ma come si hanno dei genitori, degli amici, delle compagne, dei compagni di vita. Se posso dire qualcosa da padre neanche così bravo (e che a un certo punto della propria vita, per cause di forza maggiore, dovette improvvisarsi a fare anche da madre), devo dire che avere una figlia ha migliorato la mia esistenza. Sapere che c'è, anche se ormai vive altrove, sapere che certe sue scelte sono figlie di esperienze che con lei ho condiviso quando era bambina prima e adolescente poi, ha fatto bene alla mia esistenza, riempiendola di bei ricordi. È come ci fossimo insegnati a vicenda un sacco di cose, che tuttora condividiamo. D'altra parte i figli, a parte le responsabilità di cui ci caricano, in qualche modo e specialmente durante i primi anni, ci distruggono la vita. Visto che occorre ogni volta un supporto anche solo per andare al cinema o allo stadio o fare una passeggiata o - semplicemente - al lavoro. Credo che molte/molti qui abbiano sperimentato quella fase in cui, con i bimbi piccoli, il tempo libero si trasforma in un pallido ricordo. Per cui dico sempre che averne è una scelta in qualche modo irrazionale. Dunque capisco le opinioni di @Gaia, pur non condividendole. Per il resto, ho letto alcune considerazioni malthusiane a proposito della specie umana. È un fatto che siamo in troppi, e se proprio vogliamo dare un risvolto sociologico alla discussione, non dobbiamo però ignorare che progredendo nel benessere sociale, ovunque si tende a fare meno figli. Quel che succede in Paesi come Cina e Corea (del Sud), che succederà in India e non sta succedendo in Africa: la Nigeria, tra pochi anni, avrà più abitanti dell'intera Unione Europea. La crescita della popolazione non è quindi una variabile di infinita crescita, ma tende a stabilizzarsi col progressivo raggiungimento del benessere sociale. Questo per dire che noi, oggi, possiamo benissimo scegliere di non averne. È una possibilità che nelle antiche società contadine, quando servivano braccia per i campi, non era data. In conclusione: dalle pulsioni tardive della consorte di @Fenice53 siamo arrivati qui. Ne abbiamo fatta di strada, eh...![]()
Concordo però aggiungo che i traditori sanno certamente di fare male.Veramente la mancanza di l’intenzionalità è la prima scusa che imparano a dire i bambini. Per loro vale spesso perché non hanno la maturità per comprendere le conseguenze, per gli adulti no.
Argomento debole per sostenere la buona fede dei traditori.
Riprova! Sarai più fortunato.
Buon anno anche a te.
Ma prevalentemente agiamo bisogni e disagi di cui non siamo consapevoli.Concordo però aggiungo che i traditori sanno certamente di fare male.
Le motivazioni delle loro azioni sono per lo più sconosciute anche a loro e lo si vede qui dove ognuno cerca una giustificazione.
Nel mio caso ho tanto cercato che cosa non andasse.
Sono molto introspettiva e ho cercato davvero dove fosse la falla per poterla correggere.
Ad oggi la motivazione reale non mi è ancora chiara. So per certo che c’è qualcosa che ancora non vedo.
E’ importante capire che almeno per me (forse anche per gli altri) è successo in un momento della mia vita in cui tutto stava cambiando e anche io e nella perdita di equilibrio mi sono aggrappata a qualcosa (non fate della facile ironia).
Ho pensato pure che fosse la crisi di mezza età, le ho vagliate tutte. Forse sono tutte un po’ ma se dovessi dire con serietà una motivazione non saprei dirla.
Forse per questo molto parlano della faccenda aggiungendo che non volevano.
Ho iniziato a vederlo dopo che me lo avevi consigliato in altro 3dMa prevalentemente agiamo bisogni e disagi di cui non siamo consapevoli.
A posteriori si può riflettere, qui, con amici, con specialisti, leggendo o anche con serie tv.
Hai visto Mad Men? Mi ricordi Don Draper, ma pure Peggy.
Come spesso accade nei racconti riusciti, ogni personaggio racconta sfaccettature di noi. Non è come da bambine che cercavamo di interpretare la nostra immagine ideale: “facciamo che io ero la principessa“ o “facciamo che ero il cowboy o l’indiano.” Da adulti siamo molte cose.
Ho suggerito un personaggio (sono due, ma sono uomo/donna con le differenze date dal contesto sociale) che vedi affine?Ho iniziato a vederlo dopo che me lo avevi consigliato in altro 3d
Per me l’intenzione è un aspetto fondamentale.Veramente la mancanza di l’intenzionalità è la prima scusa che imparano a dire i bambini. Per loro vale spesso perché non hanno la maturità per comprendere le conseguenze, per gli adulti no.
Argomento debole per sostenere la buona fede dei traditori.
Riprova! Sarai più fortunato.
Buon anno anche a te.
Non saprei dire. Ho visto le prime tre puntate.Ho suggerito un personaggio (sono due, ma sono uomo/donna con le differenze date dal contesto sociale) che vedi affine?
In che modo bere, fumare e mangiare male possono provocare sofferenza a chi ci sta vicino ?Diciamo che la riflessione più in generale è che ciascuno di noi fa ogni giorno una marea di cose che possono potenzialmente "provocare sofferenza" ad altre persone vicine, dal bere al fumare al mangiare male o al guidare di merda, fare poco movimento, investimenti sbagliati, farsi troppi carichi sul lavoro..
Sulla carta nessuno dovrebbe fare praticamente più nulla
La cosa che resta da guardare, a quel punto, è soltanto "l'intenzionalità" di fare male.
Non tanto la consapevolezza, quanto l'intenzionalità
Provocando la nostra dipartita anzitempo.In che modo bere, fumare e mangiare male possono provocare sofferenza a chi ci sta vicino ?
Se bevi stai storto e diventi poco piacevole.In che modo bere, fumare e mangiare male possono provocare sofferenza a chi ci sta vicino ?
A me non interessa il tribunale.Per me l’intenzione è un aspetto fondamentale.
L’intenzione è pensiero e progetto. Si può sbagliare e si paga comunque, ma l’intenzione iniziale va sempre tenuta in considerazione.
Anche la legge classifica la gravità dei nostri atti in base all’intenzione.
Tre puntate sono poco, non vorrei fare spoiler.Non saprei dire. Ho visto le prime tre puntate.
Tu perché me li vedi affini?
Sì ho visto la puntata in cui devono fare lo spot alle sigaretteTre puntate sono poco, non vorrei fare spoiler.
Entrambi sono molto impegnati ad avere successo lavorativo.
Ma sono sette stagioni.
Oltre ai personaggi è delineata in modo perfetto un’epoca che è raccontata con particolari che mostrano principalmente una noncuranza per le conseguenze, materiali ed emotive, che oggi appaiono criminali. Ad esempio riguardo la salute, l’ambiente, i bambini, le donne, i neri. Vivono in una società classista, sessista e razzista che credono immutabile, ma che cambia inevitabilmente intorno a loro e poi… inglobano come un blob. Fino alla scena finale magnifica nel trionfo di quella società che rende ogni cosa come sé stessa.
Sono orgogliosa di aver detto molto, senza spoiler.
Ogni stagione è bellissima.Sì ho visto la puntata in cui devono fare lo spot alle sigarette
Come vengono trattati i bambini è realistico e terribile.Sì ho visto la puntata in cui devono fare lo spot alle sigarette
Sinceramente pure ora non li trattiamo bene. Siamo tutti troppi permissivi.Come vengono trattati i bambini è realistico e terribile.