Una famiglia felice

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io intendo quello che ho risposto



La tua domanda richiede l'espressione di un parere personale, che a me non interessa esprimere per il semplice motivo che non ci sono dati sufficienti per avere una opinione.

Detto questo, il cervello e il suo funzionamento della specie homo è già variato in interazione con l'ambiente e in interazione con gli strumenti utilizzati (pensa alla mano), quindi su quali basi escludere che non lo farà ancora?
Chiedo eh.

Se ci fermiamo all''uovo e alla gallina, direi che è nato prima l'uovo con l'esplosione del cambriano. ;)

Ma anche se uovo diventa equivalente di linguaggio ora come ora la tesi più plausibile richiede l'uscire dalla linearità che ha caratterizzato gli ultimi secoli per entrare nella complessità che invece caratterizza questo tipo di studi dagli anni 50 e quindi analizzare e comprendere come impatti l'uso di mezzi diversi - compreso il linguaggio e la sua produzione - in retroazione con le strutture presenti e come interagiscano fra di loro.
Quindi utilizzare i paradigmi del '900 è praticamente inutile.

Il nostro cervello è plastico, continua a trasformarsi. Anche in questo momento lo sta facendo. E, contrariamente a quanto si credeva fino a pochi decenni fa, questo processo non si arresta durante l'intera durata della vita.

Merzenich, premio Kavli delle neuroscienze nel 2016, cito: “Il cervello, a seconda di come lo facciamo lavorare cambia, strutturalmente e funzionalmente, ogni volta che acquisiamo una nuova abilità o la miglioriamo, la macchina che abbiamo qui dentro, nel nostro cranio, sta continuamente rimodellando se stessa e questo è alla base di ogni nostra capacità. Per esempio il nostro cervello è costruito per farci da guida nell’ambiente fisico: oggi quando ci troviamo in un luogo, guardiamo il percorso sul telefono, giusto? Aspettiamo le istruzioni, spesso non sappiamo neanche dove siamo, cioè noi non sfidiamo più il cervello a ricostruire mentalmente lo spazio e a orientarsi, ma quella sfida aveva un valore per noi. Quindi tutte queste nuove tecnologie stanno già provocando un cambiamento fisico nel nostro cervello, che è molto diverso oggi rispetto a trent’anni fa“.

Tenendo conto del fatto che noi e il nostro cervello viviamo costantemente immersi in un ambiente e che questo ambiente è in costante velocissima trasformazione, tenendo conto che interagiamo costantemente con l'ambiente e l'ambiente interagisce costantemente con noi, gli studi stanno andando esattamente nella direzione dell'indagine che tu proponi.
Ed è un campo di studio immenso.

Ma, ed è questo invece il punto che sto sostenendo, oggi gli adolescenti queste trasformazioni le stanno già vivendo.
Il loro cervello funziona in modo diverso da come funziona il mio o il tuo e sta utilizzando la sua plasticità in modi che nè io nè tu nè nessuno prima di loro ha mai sperimentato.
E quindi, tornando al 3d, pensare di ragionare con un adolescente del 2024 come si ragionava con un adolescente del 1994 è frutto di una idea di linearità che è stata disconfermata su tutti i fronti.
Quello che stanno vivendo i ragazzini oggi non è mai stato vissuto prima da nessun altro ragazzino, non esiste nel passato un riferimento valido e neppure esistono nel passato i riferimento per analizzare.

E non vale solo per i ragazzini, vale anche per gli adulti e gli anziani, tenendo conto del fatto che il cervello continua ad essere plastico fino a fine vita praticamente e quello che cambia è fondamentalmente la velocità con cui agisce e retroagisce in interazione con l'ambiente. :)
Non può venire il dubbio che nuovi e modificati funzionamenti possono dare luogo a nuove forme di intelligenza, ma di conseguenza anche a nuovi e imprevedibili malfunzionamenti e di conseguenza a nuove forme di imbecillità? Se così fosse la mia preoccupazione sarebbe che solitamente il rapporto "funzionamento corretto" / "possibili funzionamenti imbecilli" tende a zero
 

spleen

utente ?
Non può venire il dubbio che nuovi e modificati funzionamenti possono dare luogo a nuove forme di intelligenza, ma di conseguenza anche a nuovi e imprevedibili malfunzionamenti e di conseguenza a nuove forme di imbecillità? Se così fosse la mia preoccupazione sarebbe che solitamente il rapporto "funzionamento corretto" / "possibili funzionamenti imbecilli" tende a zero
Sono sufficienti i primi minuti.
 

spleen

utente ?
Si ma Barbero è un becero moralista ancorato al passato! Vuoi mettere con le magnifiche sorti E progressive?
Le magnifiche sorti e progressive hanno a che fare con un'altra faccenda, questa:

In particolare questo passaggio:
È in quest’intreccio di continuità e discontinuità che va colto il segreto dell’avanzamento della ricerca scientifica e più in generale del sapere: la continuità con il passato è necessaria, così come il suo superamento. Ad esempio, senza il sistema geocentrico non vi sarebbero state le basi per formulare il sistema eliocentrico, così come senza la geometria euclidea non sarebbero state possibili le geometrie non euclidee e così via. Il taglio completo del legame con il passato, una discontinuità assoluta, in nome di una supposta e arrogante superiorità del presente, e, dal lato opposto, la sclerotizzazione del sapere, che non lascia spazio a spinte verso nuovi traguardi ed orizzonti, sono vie senza sbocco.

I vecchi bacucchi abbondano evidentemente.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Le magnifiche sorti e progressive hanno a che fare con un'altra faccenda, questa:

In particolare questo passaggio:
È in quest’intreccio di continuità e discontinuità che va colto il segreto dell’avanzamento della ricerca scientifica e più in generale del sapere: la continuità con il passato è necessaria, così come il suo superamento. Ad esempio, senza il sistema geocentrico non vi sarebbero state le basi per formulare il sistema eliocentrico, così come senza la geometria euclidea non sarebbero state possibili le geometrie non euclidee e così via. Il taglio completo del legame con il passato, una discontinuità assoluta, in nome di una supposta e arrogante superiorità del presente, e, dal lato opposto, la sclerotizzazione del sapere, che non lascia spazio a spinte verso nuovi traguardi ed orizzonti, sono vie senza sbocco.

I vechi bacucchi abbondano evidentemente.
Si ma non capisci, tu e tutti gli altri! E' sbagliato! Vuoi mettere la fisica quantistica, Einstein, Tesla, Heisemberg, Oppenheimer, Turing? Tutti deficienti in confronto ai neuroscienziati di oggi. Bastava attendere questi senza bisogno di passare da loro. Darwin poi, una Testa di Cazzo colossale
 

spleen

utente ?
Si ma non capisci, tu e tutti gli altri! E' sbagliato! Vuoi mettere la fisica quantistica, Einstein, Tesla, Heisemberg, Oppenheimer, Turing? Tutti deficienti in confronto ai neuroscienziati di oggi. Bastava attendere questi senza bisogno di passare da loro. Darwin poi, una Testa di Cazzo colossale
Tutta gente perseguitata dal passato. :cool: 😁
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non può venire il dubbio che nuovi e modificati funzionamenti possono dare luogo a nuove forme di intelligenza, ma di conseguenza anche a nuovi e imprevedibili malfunzionamenti e di conseguenza a nuove forme di imbecillità? Se così fosse la mia preoccupazione sarebbe che solitamente il rapporto "funzionamento corretto" / "possibili funzionamenti imbecilli" tende a zero
Che coraggio…lo sai cosa ti aspetta vero? 😂😂😂
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Questo è molto interessante, anche io tendo a farlo (di prendere il passato e in un certo senso fottermi da sola).
Non so se sia questione del caso o meno, tu hai fatto un percorso di psicoterapia serio mi pare, dai racconti che hai scritto in passato, oltre che studi specifici.
Non è facile per chiunque, forse per questo è meno semplice che per te la distinzione.
Sotto un lampione c’è un ubriaco che sta cercando qualcosa.
Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa abbia perduto.
«Ho perso le chiavi di casa», risponde l’uomo, ed entrambi si mettono a cercarle.
Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto chiede all’uomo ubriaco se è proprio sicuro di averle perse lì.
L’altro risponde: «No, non le ho perse qui, ma là dietro», e indica un angolo buio in fondo alla strada.
«Ma allora perché diamine le sta cercando qui?»
«Perché qui c’è più luce!»


:D:D

E' una barzelletta, ma da quando l'ho trovata avevo riso moltissimo.

Watzlawick ci fa sopra una bella pensata: dice fondamentalmente che tendenzialmente ci si identifica col poliziotto, ossia con chi ha un bel pensiero lucido, logico e razionale mica con l'ubriaco!

Eppure nella maggior parte dei casi, siamo l'ubriaco :)
Quando abbiamo un problema tendiamo a focalizzarci sulla ricerca della soluzione e di solito scattano due tendenza: la prima è andare a recuperare in archivio, nel passato, le soluzioni che hanno funzionato.
La seconda è che tentare di inquadrare il problema in modo logico, e magari l'inquadramento è anche logico, ma quell'inquadramento non è adatto al nostro caso.
Si finisce così per cercare e spesso pretendere la soluzione basandoci sulle nostre aspettative di soluzione, tipo l'ubriaco che cerca sotto il lampione le chiavi che ha perso nell'angolo buio, le cerca dove vorrebbe si manifestino in modo chiaro, comodo, facile, alla luce.

;):)


E' una scelta fondamentalmente fra l'idea che si ha di se stessi e se stessi.

Vale di fronte ad un trauma, la mente è conservativa ed è disposta ad ogni giochetto pur di conservarsi in comfort, come l'ubriaco, ma questo atteggiamento vale di fronte anche agli eventi in generale, li si inquadra in un quadro logico ma che è logico sulla base delle soluzioni che fino a quel momento sono state conosciute.

Il passato deriva fondamentalmente da come ci si relaziona col passato e da come ci si relaziona col passato si può aprire il discorso per cui il passato diventa una componente attuale - ma è un inganno della mente perchè il passato non è presente - oppure resta passato ossia oltrepassato.

Che è un po' il video che hai messo qui sotto e che mi piace da sempre! :D:D

Io ho guardato qualcuno su you tube, soliti nomi che salgono in cima ai motori di ricerca, ma è uguale ormai.
Un discorso come il tuo non lo farebbero mai, calerebbero gli ascolti, e poi aprirebbe porte ad altri contesti.
E comunque mi hai fatto venire in mente questo:


🤣
https://www.ansa.it/canale_scienza/...za-_a9d03d3d-ae87-44f2-8580-746d21b77915.html

Piace ad un sacco di gente il problema del tempo in relazione alla velocità della trasmissione delle informazioni.

Non è una questione di dicotomizzare tra entusiasmo, il tuo quando parli della tua curiosità in proposito, o tragedia che dovrebbero essere i miei dubbi in proposito, dal momento che la curiosità appartiene anche al sottoscritto, altrimenti non starebbe qui. E' una faccenda che riguarda il nostro personale atteggiamento su futuro e passato.
La linearità dello svolgimento delle cose è entropia e la velocità sempre una faccenda relativa.
Quello che io sostengo dall'inizio di questa discussione è che qualsiasi cosa si pensi, compresa qualsiasi idea di futuro e anche l'immagine di passato che ciascuno ha proviene da una elaborazione di dati esistenti.
Anche il feto impara ed ascolta dalla madre, certo. Impara qualcosa di esistente.
La volontà propria è indimostrabile in quanto non esiste interazione zero tra cervello ed ambiente. Esistono semmai interazioni limitate, prendi per esempio i sordociechi, con gli effetti non solo che si possono immaginare ma che ampiamente si vedono.
Quando scrivo che i mezzi cambiano ma le idee no, non intendo che le idee rimangono le stesse, intendo che qualsiasi novità non può prescindere da altro che non sia una elaborazione di uno stimolo o di qualcosa di scibile che venga introiettato, masticto, risputato sotto diversa forma e con delle aggiunte.
Condivido le perplessità dello studioso che hai citato, non perchè sia un vecchio bacucco moralista, come stai insinuando da mo.
Semplicemente perchè cerco in ogni faccenda di vedere anche gli aspetti che mi entuusiasmano meno e mi perplimono.
E siccome amo la storia (o se preferisci la narrazione storica) dalla quale ritengo aver imparato molto sulla interpretazione di quello che vedo oggi, trovo riduttivo il tuo atteggiamento in proposito.
Ma dove sono i post del mio entusiasmo? :)

Dubito che tu possa confondere curiosità, meraviglia di fronte al nuovo e al non conosciuto, con entusiasmo, sbaglio?

Io non confondo la curiosità con tragedia.
La tragedia la vedo nelle aspettative di "imbecillità" dovute a qualcosa di cui ancora non si sa in maniera tale da poter fare previsioni sensate.
Quando l'imbecillità non è una aspettativa, è una certezza, una cifra.

E sì che è una questione di dicotomizzazione.
In particolare in un periodo storico in cui non si può andare a cercare nella storia (non nel passato) situazioni simili ad oggi che possano essere funzionali ad una previsione, farlo significa spostarsi nella predizione.
Rispetto alla tematica della tecnologia non ci sono situazioni simili ad oggi sotto il punto di vista dell'impatto. Salvo fare l'ubriaco della barzelletta.

Comunque, io sto considerando storia e passato come due entità e quel che ragiono lo sto considerando su questa base di partenza.
Tu mi sembra che sovrapponi storia è passato, sbaglio?

Fra l'altro, pensavo, in tutto questo OT c'è un elefante nella stanza. Ossia la paura, e la rigidità di cui accenna Barbero.

Per quanto riguarda Merzenich, prova a cercare BrainHQ ;):)

Non può venire il dubbio che nuovi e modificati funzionamenti possono dare luogo a nuove forme di intelligenza, ma di conseguenza anche a nuovi e imprevedibili malfunzionamenti e di conseguenza a nuove forme di imbecillità? Se così fosse la mia preoccupazione sarebbe che solitamente il rapporto "funzionamento corretto" / "possibili funzionamenti imbecilli" tende a zero
Io non ho il dubbio che possa accadere.
Intelligenza e imbecillità vanno di pari passo.

Ma in ogni caso, quale sarebbe il problema?
L'imbecillità è una invenzione del presente?

La tecnologia è già assodato creerà disuguaglianze non di poco conto.
Le sta già creando. E ne creerà anche di nuove.

L'analfabetismo funzionale è un dato.
Rapportato all'analfabetismo digitale diventa parecchio interessante.

E la risposta quale sarebbe?
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io non ho il dubbio che possa accadere.
Intelligenza e imbecillità vanno di pari passo.

Ma in ogni caso, quale sarebbe il problema?
L'imbecillità è una invenzione del presente?

La tecnologia è già assodato creerà disuguaglianze non di poco conto.
Le sta già creando. E ne creerà anche di nuove.

L'analfabetismo funzionale è un dato.
Rapportato all'analfabetismo digitale diventa parecchio interessante.

E la risposta quale sarebbe?
Beh c'è stato un momento in cui il rapporto intelligenza/imbecillità è arrivato al suo minimo, penso alla crisi dei missili di Cuba, ammesso che sia andata come è stata raccontata. Se allora un qualche imbecille avesse premuto il tasto sbagliato ora al massimo staremmo discutendo di clave e non di smartphone. Poi è sempre vero che potrebbe arrivare un meteorite da un momento all'altro, ma sarebbe più frutto del caso che dell'imbecillità
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Beh c'è stato un momento in cui il rapporto intelligenza/imbecillità è arrivato al suo minimo, penso alla crisi dei missili di Cuba, ammesso che sia andata come è stata raccontata. Se allora un qualche imbecille avesse premuto il tasto sbagliato ora al massimo staremmo discutendo di clave e non di smartphone. Poi è sempre vero che potrebbe arrivare un meteorite da un momento all'altro, ma sarebbe più frutto del caso che dell'imbecillità
Prima di arrivare ad un minimo si è arrivati ad un massimo, in relazione a quell'evento.
L'erba non cresce in una notte.

Io non considero il meteorite tanto quanto non considero prevenibile l'imbecillità.
Sono variabili incognite non controllabili.
E come non vivo pensando che a pochi km da me ci potrebbe essere una pietra che colpirà il pianeta, come è già successo e come succederà ancora con effetti più o meno gravi e distruttivi, così non vivo con la paura della imbecillità, che come le pietre vaganti ha già colpito e ancora colpirà.

Se la si ragionasse così bisognerebbe vivere in una cupola protetta. Illusoria. Sospesa nel tempo.
Perchè semplicemente non ci si può proteggere, nè tirando indietro nè tirando in avanti.
Serve tenerne conto, sono eventualità se non certezze, ma non possono essere la cifra interpretativa.
Significherebbe interpretare alla luce della paura.

Quello che io dico è che il cambiamento è irreversibile e soprattutto inedito, ossia non ha precedenti.
Indietro non si torna. Quindi tanto vale andarci dentro e averci a che fare con la mente sgombra per quanto possibile dalla paura, non dall'eventualità. E' la questione dell'ubriaco, ancora.

Ma, al di là della paura dell'incognita, lo richiedo, la risposta quale sarebbe?
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Prima di arrivare ad minimo è dovuto arrivare ad un massimo, in relazione a quell'evento.

Io non considero il meteorite tanto quanto non considero prevenibile l'imbecillità.
Sono variabili incognite non controllabili.
E come non vivo pensando che a pochi km da me ci potrebbe essere una pietra che colpirà il pianeta, come è già successo e come succederà ancora con effetti più o meno gravi e distruttivi, così non vivo con la paura della imbecillità, che come le pietre vaganti ha già colpito e ancora colpirà.

Se la si ragionasse così bisognerebbe vivere in una cupola protetta. Illusoria. Perchè semplicemente non ci si può proteggere, nè tirando indietro nè tirando in avanti.

Quello che io dico è che il cambiamento è irreversibile. Indietro non si torna. Quindi tanto vale andarci dentro e averci a che fare con la mente sgombra per quanto possibile. La questione dell'ubriaco, ancora.

Ma, al di là della paura dell'incognita, lo richiedo, la risposta quale sarebbe?
E lo chiedi a me? Io sono un Porco che mangia perle

Però tornando in tema il ragazzo a me pare un imbecille 4.0, ma tu hai detto che se uno sa dove guardare....
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E lo chiedi a me? Io sono un Porco che mangia perle

Però tornando in tema il ragazzo a me pare un imbecille 4.0, ma tu hai detto che se uno sa dove guardare....
Beh, e tu lo chiedi a me?
Non sono io quella in cerca di risposte. Io sono in cerca di domande, da sempre. :)

Ciò che ha fatto il ragazzo, uccidere i parenti, è quanto di più antico esista nella storia dell'uomo.
Quello che non c'è nella storia dell'uccidere i parenti sono le condizioni attuali che mai prima sono state presenti.


E, o si mettono insieme questi due aspetti senza dicotomizzarli, oppure non resta che lo sconcerto e la paura e il rifiuto.
L'estraneo.

E, visto che ci piace tanto la storia, come è andata in quei periodi storici in cui lo sconcerto e la paura erano talmente diffusi da divenire un'arma di propaganda?

Fra l'altro, dicotomizzare, creare bivi ideologici, mette in condizione di usare non solo questo ragazzo ma tutti i ragazzini come contenitori degli scontri ideologici degli adulti che avrebbero il dovere di educarli, usarli come sedativi per le paure degli adulti.
Oltre che come mezzi per fare soldi.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Beh, e tu lo chiedi a me?
Non sono io quella in cerca di risposte. Io sono in cerca di domande, da sempre. :)

Ciò che ha fatto il ragazzo, uccidere i parenti, è quanto di più antico esista nella storia dell'uomo.
Quello che non c'è nella storia dell'uccidere i parenti sono le condizioni attuali che mai prima sono state presenti.


E, o si mettono insieme questi due aspetti senza dicotomizzarli, oppure non resta che lo sconcerto e la paura e il rifiuto.
L'estraneo.

E, visto che ci piace tanto la storia, come è andata in quei periodi storici in cui lo sconcerto e la paura erano talmente diffusi da divenire un'arma di propaganda?

Fra l'altro, dicotomizzare, creare bivi ideologici, mette in condizione di usare non solo questo ragazzo ma tutti i ragazzini come contenitori degli scontri ideologici degli adulti che avrebbero il dovere di educarli, usarli come sedativi per le paure degli adulti.
Oltre che come mezzi per fare soldi.
Ma io sono d'accordo su tutta la linea. Ed è il motivo per cui quando hai detto che se uno sa dove guardare ecc ecc ho pensato a un Lombroso 2.0
 

hammer

Utente di lunga data
Prima di arrivare ad un minimo si è arrivati ad un massimo, in relazione a quell'evento.
L'erba non cresce in una notte.

Io non considero il meteorite tanto quanto non considero prevenibile l'imbecillità.
Sono variabili incognite non controllabili.
E come non vivo pensando che a pochi km da me ci potrebbe essere una pietra che colpirà il pianeta, come è già successo e come succederà ancora con effetti più o meno gravi e distruttivi, così non vivo con la paura della imbecillità, che come le pietre vaganti ha già colpito e ancora colpirà.

Se la si ragionasse così bisognerebbe vivere in una cupola protetta. Illusoria. Sospesa nel tempo.
Perchè semplicemente non ci si può proteggere, nè tirando indietro nè tirando in avanti.
Serve tenerne conto, sono eventualità se non certezze, ma non possono essere la cifra interpretativa.
Significherebbe interpretare alla luce della paura.

Quello che io dico è che il cambiamento è irreversibile e soprattutto inedito, ossia non ha precedenti.
Indietro non si torna. Quindi tanto vale andarci dentro e averci a che fare con la mente sgombra per quanto possibile dalla paura, non dall'eventualità. E' la questione dell'ubriaco, ancora.

Ma, al di là della paura dell'incognita, lo richiedo, la risposta quale sarebbe?
La risposta è ovvia.
Accettare che il cambiamento e l'incertezza siano inevitabili.
Come del resto è sempre stato.
Non ha senso vivere nella paura dei cretini o di eventi fuori controllo.
Bisogna affrontare queste sfide con calma, senza farsi paralizzare dalla paura, ma tenendo conto delle possibilità e delle occasioni che possono offrirsi .
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma io sono d'accordo su tutta la linea. Ed è il motivo per cui quando hai detto che se uno sa dove guardare ecc ecc ho pensato a un Lombroso 2.0
NO!!!! Perfavore!!!!!!

Salvo si stia parlando di soldi, non ho il minimo interesse per l'accordo!
E mi annoio.

Lombroso.
C'è una profonda differenza fra predizione (minority report per intenderci) e previsione (previsione del tempo metereologico per intenderci).
Dalla predizione nascono i pregiudizi.
Dalla previsione può nascere, volendo, la prevenzione.

La predizione è una scorciatoia molto utilizzata. Dicevamo che era utilizzata anche in ambito psichiatrico, è economica la predizione e non solo economicamente parlando.
Se ci unisci anche soltanto un bias di ancoraggio il giochetto è fatto.

Un bel terreno di paura.
E dove c'è la paura di controllo, c'è un bel terreno di sfruttamento.

Per guardare....serve guardare sapendo di essere un ubriaco.
Ossia andare a guardare nell'angolo buio dove sono cadute le chiavi e non sotto il lampione dove sarebbe tanto più comodo, ma soprattutto rassicurante, poterle trovare.

Ma...il buio è una paura atavica.
E si torna ancora all'oltre-passare il passato, che ben più profondo della semplice storia.
 
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Styles

Utente di lunga data
Beh c'è stato un momento in cui il rapporto intelligenza/imbecillità è arrivato al suo minimo, penso alla crisi dei missili di Cuba, ammesso che sia andata come è stata raccontata. Se allora un qualche imbecille avesse premuto il tasto sbagliato ora al massimo staremmo discutendo di clave e non di smartphone. Poi è sempre vero che potrebbe arrivare un meteorite da un momento all'altro, ma sarebbe più frutto del caso che dell'imbecillità
Non molto tempo fa avevo visto un documentario su Rai Scuola in cui parlavano che negli anni ‘70 era arrivato ad un soldato sovietico l’ordine di lanciare un missile (no bomba atomica) verso gli usa. Lui si era rifiutato o comunque aveva chiesto un ulteriore controllo perché ipotizzava si trattasse di un errore di comunicazione.
ed in effetti così era.

non mi ricordo i dettagli precisi, ma la storia più o meno era questa.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
NO!!!! Perfavore!!!!!!

Salvo si stia parlando di soldi, non ho il minimo interesse per l'accordo!
E mi annoio.

Lombroso.
C'è una profonda differenza fra predizione (minority report per intenderci) e previsione (previsione del tempo metereologico per intenderci).
Dalla predizione nascono i pregiudizi.
Dalla previsione può nascere, volendo, la prevenzione.

La predizione è una scorciatoia molto utilizzata. Dicevamo che era utilizzata anche in ambito psichiatrico, è economica la predizione e non solo economicamente parlando.
Se ci unisci anche soltanto un bias di ancoraggio il giochetto è fatto.

Un bel terreno di paura.
E dove c'è la paura di controllo, c'è un bel terreno di sfruttamento.

Per guardare....serve guardare sapendo di essere un ubriaco.
Ossia andare a guardare nell'angolo buio dove sono cadute le chiavi e non sotto il lampione dove sarebbe tanto più comodo poterle trovare.

Ma...il buio è una paura atavica.
E si torna ancora all'oltre-passare il passato, che ben più profondo della semplice storia.
Devo ripassare ma se non ricordo male anche Lombroso non parlava di predizioni, ma previsioni. A noi comunque in relazione al caso in oggetto basterebbe prevenzione
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non molto tempo fa avevo visto un documentario su Rai Scuola in cui parlavano che negli anni ‘70 era arrivato ad un soldato sovietico l’ordine di lanciare un missile (no bomba atomica) verso gli usa. Lui si era rifiutato o comunque aveva chiesto un ulteriore controllo perché ipotizzava si trattasse di un errore di comunicazione.
ed in effetti così era.

non mi ricordo i dettagli precisi, ma la storia più o meno era questa.
L'altra sera ho rivisto il Dottor Stranamore. Capolavoro immortale
 
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