Una mano addormentata

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feather

Utente tardo
Guardando verso il cielo. Oppure guardando verso terra.
Ma sulla terra non vedo niente di particolarmente interessante e il cielo è irraggiungibile...
Si, lo so, pessimismo cosmico, adagiarsi senza trovare soluzioni e blah blah. Ma è quello che sento ora..

Poi certo che, come a ben puntualizzato Calipso, l'avere la cotta che ancora brucia rende il tutto molto più difficile da gestire.
Se già normalmente sono così, figurati in questo periodo.
 

feather

Utente tardo
Io non ti capisco. Se continui a conofrontarti, in qualunque ambito, ci sara' sempre chi e' migliore di te. Che ti importa?
O aspiri a trovare una compagna che ti erga su un piedestallo?
Forse devi guardare in basso, non in alto, e ringraziare la buonasorte per quelli che sei, che hai.
Soprattutto per come vanno oggi le cose, avere casa, famiglia, lavoro affetto e' gia' tantissimo.
No no, la compagna che mi erge sul piedistallo c'è l'ho avuta e, in un certo senso, ce l'ho ancora. Mia moglie. Ha sicuramente grande stima di me. E per un momento lasciamo stare se me la merito oppure no, ci sarebbe molto da dire anche su questo.
E si, ho molto. Infatti è questo che non capisco di me. Da un punto di vista pratico ho moltissimo, molto di più di quello che la gran parte della popolazione terrestre potrà mai sperare di avere. Un buon lavoro, che non mi dispiace, ben pagato, una moglie carina e gentile, un figlio meraviglioso, genitori in salute, una casa, la salute mia, della moglie e del bimbo. Che altro dovrei desiderare? Invece no, voglio la donna con cui condividere fino in fondo me stesso. Pure quello mancava. Ma non possono farmene una ragione e andarmene a fa' 'n culo con quello che ho e esserne contento?

Però mi ha fatto riflettere quanto hai detto, continuare a confrontarti...
In effetti non ci ho mai riflettuto abbastanza su questo e, ora che mi ci fai pensare, è vero. C'è un meccanismo per cui se ho un difetto, quel difetto va levato. Non riesco, non trovo giusto lasciarlo lì e fregarmene.
Per educazione e perché lo trovo corretto. Perché dovrei rinunciare a migliorarmi? A puntare a essere meglio di come ero ieri?
E lasciamo stare la valutazione dei risultati. Se sono qui a scrivere vuol dire che ho fatto un lavoro abbastanza scadente finora. Ma il punto rimane.
Conosci te stesso, vedi i tuoi difetti, i tuoi punti deboli e risolvili.
E francamente non vedo dove stia la parte sbagliata.
Poi c'è il problema che il non riuscire in questo intento mi fa incazzare. Come il non riuscire a dominare me stesso, essere schiavo dei miei stessi desideri. Una parte di me si disprezza per questa debolezza.
Scusa se suona confuso, sto pensando mano a mano che scrivo. E ho pure tagliato un pezzo perché stavo divagando..
 

feather

Utente tardo
Io non ti capisco. Se continui a conofrontarti, in qualunque ambito, ci sara' sempre chi e' migliore di te. Che ti importa?
Ecco, per essere più precisi, mi importa perché mi dà la misura di dove sto. Posso tentare di migliorarmi e, confrontandomi con il di fuori, verificare se effettivamente ho fatto dei passi in avanti o meno. Altrimenti come lo misuro?
Se sei un ingegnere, come lo sai quando hai progettato un ponte strafico se non lo confronti con quelli esistenti?
Oppure ti devi mettere il cuore in pace, dirti che sei un ingegnere mediocre. Che tutti i tuoi studi e anni di esperienza non ti hanno portato da nessuna parte, eri un ingegnere mediocre e lo sei anche ora. E dove sta la spinta? La sfida di essere sempre migliore? Di usare la tua intelligenza, il tuo carattere, le tue risorse per essere sempre migliore?
Cosa ti fa alzare la mattina se sai che dovrai sempre progettare il solito cubo di cemento che anche una scimmia potrebbe fare?
 

Calipso

Utente Eclettica
Ma sulla terra non vedo niente di particolarmente interessante e il cielo è irraggiungibile...
Si, lo so, pessimismo cosmico, adagiarsi senza trovare soluzioni e blah blah. Ma è quello che sento ora..

Poi certo che, come a ben puntualizzato Calipso, l'avere la cotta che ancora brucia rende il tutto molto più difficile da gestire.
Se già normalmente sono così, figurati in questo periodo
.

:abbraccio:
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Azz.. ho dimenticato l'acca! Pure analfabeta di ritorno divento...
Le acca le dimentichi spesso o le metti dove non dovresti: puoi cominciare a migliorare la tua ortografia :p

A parte le facezie, io non penso che il nostro scopo sia migliorarci indefinitamente, anche perchè, per quanto lo facessimo e riuscissimo, se trovassimo chi è meglio di noi (e lo troveremmo di sicuro) non potremmo che sentirci dei falliti miserabili.
Non penso che il meccanismo giusto da attivare sia questo.
Ognuno ha un proprio posto e un proprio scopo, e c'è spazio per tutti, mediocri, scadenti, bislacchi e quant'altro.
Tra l'altro non è nemmeno detto che saremmo in accordo a voler stabilire un'eccellenza che sia tale per tutti, quindi proporrei di cambiare punto di vista e di fermare qui la supercazzola prematurata.

Al contrario, penso che dovere di ognuno sia sviluppare e impiegare al meglio i suoi talenti, quelli di cui la sorte e i geni l'hanno dotato.
Un punto di vista assoluto e relativo allo stesso tempo. Assolutamente relativo, oserei dire :D
Questo presuppone ascoltarsi profondamente, abbandonare ogni tentazione di giudizio (quindi il confronto con modelli ideali o reali che li incarnino) e permettersi di vivere secondo natura, accettando il buono e il meno buono che ne verrà. E' ovvio che qualunque società spinga verso il livellamento e la conformità, e che i diversi siano visti come minaccia finchè non accettano di entrare nello stampino. E' altrettanto ovvio che non si baderà ai toni e alle misure correttive fintanto che non saranno stati o piegati o ricondotti nell'alveo.
Se non hai forza di carattere sufficiente per difendere le tue idee, puoi solo sperare di incontrare qualcuno fatto come te che ti spalleggi e che faccia gruppo con te, per sentirti meno solo.
Ma intanto c'è qualcosa che puoi fare da te, ed è smetterla di metterti in croce perchè vuoi cose che alla stragrande maggioranza delle persone non interessa. Comincia a rispettare te stesso e a pacificarti in questo senso.
Piantala di sforzarti di apprezzare ciò che non apprezzi oltre un certo grado, occupati di tuo figlio e magari parla a tua moglie col cuore in mano. Che lei capisca o no non ti riguarda. Tutto ciò che le devi è onestà, non di conformarti a chi sarebbe meglio che fossi secondo le idee sue o di chiunque altro. Crescete insieme il vostro bambino e occupati delle cose pratiche con lei. E aspetta di avere le idee più chiare per muovere qualunque passo.
La nebbia prima o poi si solleva sempre.
 
Ultima modifica:

feather

Utente tardo
Ma sì che hai capito :)


P.S. Sì, hai una relazione conflittuale con le 'h': le metti davanti alle congiunzioni e le dimentichi davanti alle voci del verbo avere. La prima più della seconda :eek:
Mah.. Speriamo che abbia capito.. Ultimamente c'è parecchio che non capisco.. Ho problemi perfino a capire dove vanno le acca!! :) ...cercherò di starci ancora più attento per il futuro.
E la mia, chiamiamola tendenza, a questionare sempre tutto non sembra aiutare.. Rischio sempre di trovarmi con più domande che risposte.
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Mah.. Speriamo che abbia capito.. Ultimamente c'è parecchio che non capisco.. Ho problemi perfino a capire dove vanno le acca!! :) ...cercherò di starci ancora più attento per il futuro.
E la mia, chiamiamola tendenza, a questionare sempre tutto non sembra aiutare.. Rischio sempre di trovarmi con più domande che risposte.
Hai provato a considerare di far questo per riuscire a non 'sentirti'?
Crei un sacco di rumore, di casino e di interferenza, tutto pur di non ascoltare cosa ti dice la pancia (che forse ha da dire cose molto minacciose e destabilizzanti, evidentemente!).
Prova a creare il silenzio e poniti in ascolto attento... in ricezione, non in produzione.
E stai a vedere cosa succede...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma sulla terra non vedo niente di particolarmente interessante e il cielo è irraggiungibile...
Si, lo so, pessimismo cosmico, adagiarsi senza trovare soluzioni e blah blah. Ma è quello che sento ora..

Poi certo che, come a ben puntualizzato Calipso, l'avere la cotta che ancora brucia rende il tutto molto più difficile da gestire.
Se già normalmente sono così, figurati in questo periodo.
Era un suggerimento tra il kantiano e il buddista. Se esci da te e guardi gli altri e l'universo qualcosa che dia senso alla vita lo trovi se non altro l'essere vivo, in buona salute, con un figlio, una moglie che ti vuole bene e una casa dove tornare. Lo so sono discorsi di una che si accontenta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No no, la compagna che mi erge sul piedistallo c'è l'ho avuta e, in un certo senso, ce l'ho ancora. Mia moglie. Ha sicuramente grande stima di me. E per un momento lasciamo stare se me la merito oppure no, ci sarebbe molto da dire anche su questo.
E si, ho molto. Infatti è questo che non capisco di me. Da un punto di vista pratico ho moltissimo, molto di più di quello che la gran parte della popolazione terrestre potrà mai sperare di avere. Un buon lavoro, che non mi dispiace, ben pagato, una moglie carina e gentile, un figlio meraviglioso, genitori in salute, una casa, la salute mia, della moglie e del bimbo. Che altro dovrei desiderare? Invece no, voglio la donna con cui condividere fino in fondo me stesso. Pure quello mancava. Ma non possono farmene una ragione e andarmene a fa' 'n culo con quello che ho e esserne contento?

Però mi ha fatto riflettere quanto hai detto, continuare a confrontarti...
In effetti non ci ho mai riflettuto abbastanza su questo e, ora che mi ci fai pensare, è vero. C'è un meccanismo per cui se ho un difetto, quel difetto va levato. Non riesco, non trovo giusto lasciarlo lì e fregarmene.
Per educazione e perché lo trovo corretto. Perché dovrei rinunciare a migliorarmi? A puntare a essere meglio di come ero ieri?
E lasciamo stare la valutazione dei risultati. Se sono qui a scrivere vuol dire che ho fatto un lavoro abbastanza scadente finora. Ma il punto rimane.
Conosci te stesso, vedi i tuoi difetti, i tuoi punti deboli e risolvili.
E francamente non vedo dove stia la parte sbagliata.
Poi c'è il problema che il non riuscire in questo intento mi fa incazzare. Come il non riuscire a dominare me stesso, essere schiavo dei miei stessi desideri. Una parte di me si disprezza per questa debolezza.
Scusa se suona confuso, sto pensando mano a mano che scrivo. E ho pure tagliato un pezzo perché stavo divagando..
Ecco :eek: l'avevi già detto tu.
 

MK

Utente di lunga data
Hai provato a considerare di far questo per riuscire a non 'sentirti'?
Crei un sacco di rumore, di casino e di interferenza, tutto pur di non ascoltare cosa ti dice la pancia (che forse ha da dire cose molto minacciose e destabilizzanti, evidentemente!).
Prova a creare il silenzio e poniti in ascolto attento... in ricezione, non in produzione.
E stai a vedere cosa succede...
:up:
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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