Un'altra ragazza scomparsa

Marjanna

Utente di lunga data
La cronaca, per diffusione di informazione è la parte che riguarda l'omicido, quindi ritrovamento corpo, fermo assassino.
Tutta la parte di dibattito su femminicio specifico, ed eventuale parlarne per sensibilizzare su argomento, come ipotesi della condanna che subirà Filippo, non è cronaca. Questa parte va in onda perchè da ascolto. Altrimenti non la mandano in onda. Se Elena torna in onda anche se dicono "le porte saranno sempre aperte per te, la nostra trasmissione darà sempre voce alla violenza sulle donne", quello spazio viene concesso perchè ci sono ascolti alti. Altrimenti non va in onda. Sono aziende, mica la fate bene fratelli.

Non ho detto che Elena è scema, ma non fa parte del mondo azienda-spettacolo.
Una Elena in una trasmissione con personaggio tipo la Bruzzone, è ingenua, ma non con connotazione negativa.



 

Alphonse02

Utente di lunga data
La cronaca, per diffusione di informazione è la parte che riguarda l'omicido, quindi ritrovamento corpo, fermo assassino.
Tutta la parte di dibattito su femminicio specifico, ed eventuale parlarne per sensibilizzare su argomento, come ipotesi della condanna che subirà Filippo, non è cronaca. Questa parte va in onda perchè da ascolto. Altrimenti non la mandano in onda. Se Elena torna in onda anche se dicono "le porte saranno sempre aperte per te, la nostra trasmissione darà sempre voce alla violenza sulle donne", quello spazio viene concesso perchè ci sono ascolti alti. Altrimenti non va in onda. Sono aziende, mica la fate bene fratelli.

Non ho detto che Elena è scema, ma non fa parte del mondo azienda-spettacolo.
Una Elena in una trasmissione con personaggio tipo la Bruzzone, è ingenua, ma non con connotazione negativa.
E certo che è così.
Hai nominato la Bruzzone, ecco è una super-presente nei talk-shows, insieme a parecchi/ie "esperti/e presenzialisti/e" che non mancano di dire la loro sulla tristissima vicenda dell'omicidio, senza minimamente rendersi conto che stanno saturando il video, ed esasperare il pubblico anche correndo il rischio di provocare reazioni antipatiche. Loro seguono la legge del mercato attuale, che richiede di essere presenti ad ogni costo e compiacere l'audience.

E' stata travolta e dimenticata la tradizionale regola aurea della comunicazione su fatti gravissimi di cronaca, che impone di misurare le opinioni ed i giudizi fino a quando i fatti non siano sufficientemente accertati. Soprattutto, evitare generalizzazioni che servono a suscitare l'attenzione del pubblico, aizzando i peggiori istinti di vendetta e le più tipiche reazioni istintive. E' stata ed è una gara tra tutte le trasmissioni alla ricerca di notizie sensazionali da dare per attrarre l'attenzione del pubblico (e degli inserzionisti di pubblicità).

Ieri sera, a "Chi lo ha visto" su RAI 3, è stata ascoltata la testimonianza di un "amico" di Filippo Turetta che avrebbe spiegato come da circa un anno costui avesse reazioni violente, tutto il contrario della prospettazione del ragazzo "tranquillo e pacato" che è stata diffusa dopo la scomparsa della ragazza ed il ritrovamento del suo cadavere. Dal sito

Filippo Turetta, il retroscena raccontato da un amico (notizie.it)

Venivano fuori sempre storie, se all’improvviso avesse voluto sfogarsi con lei o con lui, ogni volta avrebbe spaccato il materiale”, ha spiegato il ragazzo. “Per esempio, quel palo là l’ha spaccato lui l’altra volta, è un anno che va avanti così. Lui sfogava la sua rabbia con gli oggetti, per carità noi abbiamo sempre fatto denuncia contro terzi, basta, finiva là”, ha raccontato.

Ed uno così sarebbe un normale maschio italiano o europeo ?
Ma siamo seri ...

Ed è anche normale la preoccupazione espressa dalla povera Giulia nell'audio andato in onda, che tanto ha impressionato ?
Audio indirizzato alle amiche, una delle quali quasi certamente lo ha fornito ai media (magari dietro corrispettivo, sapeste quello che succede in casi come questi).

No, credo che questa tristissima vicenda di omicidio stia diventando un fatto abnorme, una specie di gigantesco scarico collettivo di coscienza di genere.

Rischia di cadere tutto il castello di carta incentrato su una colpevolizzazione indiscriminata e generale del genere maschile per tornare, tra settimane o mesi, nell'alveo di una sciagurata tragedia della mente malata di un individuo, non percepita adeguatamente nella sua gravità dalla vittima e dai familiari ed amici dei protagonisti.

Il malessere mentale è fra di noi, bisogna rendersene conto.
E bisogna capire pure che la maggior parte delle persone che assiste ad episodi sintomatici di questo malessere preferisce voltare la testa e farsi i fatti propri.

Salvo entrare a fare parte della schiera dei forcaioli da due lire, quando scatta l'attenzione mediatica.
"Bisogna mettere Turetta in carcere e buttare la chiave".
E questi sarebbero discorsi da esseri umani pensanti ?

E poi ci si domanda come sia possibile che i terroristi di Hamas si siano comporti con tanta crudeltà e spietatezza il 7 ottobre scorso ?
Ma guardiamo bene allo specchio ... e cerchiamo di non inorridire per quello che vediamo. Tutti e tutte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E certo che è così.
Hai nominato la Bruzzone, ecco è una super-presente nei talk-shows, insieme a parecchi/ie "esperti/e presenzialisti/e" che non mancano di dire la loro sulla tristissima vicenda dell'omicidio, senza minimamente rendersi conto che stanno saturando il video, ed esasperare il pubblico anche correndo il rischio di provocare reazioni antipatiche. Loro seguono la legge del mercato attuale, che richiede di essere presenti ad ogni costo e compiacere l'audience.

E' stata travolta e dimenticata la tradizionale regola aurea della comunicazione su fatti gravissimi di cronaca, che impone di misurare le opinioni ed i giudizi fino a quando i fatti non siano sufficientemente accertati. Soprattutto, evitare generalizzazioni che servono a suscitare l'attenzione del pubblico, aizzando i peggiori istinti di vendetta e le più tipiche reazioni istintive. E' stata ed è una gara tra tutte le trasmissioni alla ricerca di notizie sensazionali da dare per attrarre l'attenzione del pubblico (e degli inserzionisti di pubblicità).

Ieri sera, a "Chi lo ha visto" su RAI 3, è stata ascoltata la testimonianza di un "amico" di Filippo Turetta che avrebbe spiegato come da circa un anno costui avesse reazioni violente, tutto il contrario della prospettazione del ragazzo "tranquillo e pacato" che è stata diffusa dopo la scomparsa della ragazza ed il ritrovamento del suo cadavere. Dal sito

Filippo Turetta, il retroscena raccontato da un amico (notizie.it)

Venivano fuori sempre storie, se all’improvviso avesse voluto sfogarsi con lei o con lui, ogni volta avrebbe spaccato il materiale”, ha spiegato il ragazzo. “Per esempio, quel palo là l’ha spaccato lui l’altra volta, è un anno che va avanti così. Lui sfogava la sua rabbia con gli oggetti, per carità noi abbiamo sempre fatto denuncia contro terzi, basta, finiva là”, ha raccontato.

Ed uno così sarebbe un normale maschio italiano o europeo ?
Ma siamo seri ...

Ed è anche normale la preoccupazione espressa dalla povera Giulia nell'audio andato in onda, che tanto ha impressionato ?
Audio indirizzato alle amiche, una delle quali quasi certamente lo ha fornito ai media (magari dietro corrispettivo, sapeste quello che succede in casi come questi).

No, credo che questa tristissima vicenda di omicidio stia diventando un fatto abnorme, una specie di gigantesco scarico collettivo di coscienza di genere.

Rischia di cadere tutto il castello di carta incentrato su una colpevolizzazione indiscriminata e generale del genere maschile per tornare, tra settimane o mesi, nell'alveo di una sciagurata tragedia della mente malata di un individuo, non percepita adeguatamente nella sua gravità dalla vittima e dai familiari ed amici dei protagonisti.

Il malessere mentale è fra di noi, bisogna rendersene conto.
E bisogna capire pure che la maggior parte delle persone che assiste ad episodi sintomatici di questo malessere preferisce voltare la testa e farsi i fatti propri.

Salvo entrare a fare parte della schiera dei forcaioli da due lire, quando scatta l'attenzione mediatica.
"Bisogna mettere Turetta in carcere e buttare la chiave".
E questi sarebbero discorsi da esseri umani pensanti ?

E poi ci si domanda come sia possibile che i terroristi di Hamas si siano comporti con tanta crudeltà e spietatezza il 7 ottobre scorso ?
Ma guardiamo bene allo specchio ... e cerchiamo di non inorridire per quello che vediamo. Tutti e tutte.
Le riflessioni qui sono vane per noi?
Mi pare che l’anomalia di un omicidio avvenuto a rate ha avuto l’effetto positivo di illuminare il problema della sofferenza psichica.
Magari anche altri da domani saranno in grado di attivarsi per aiutare chi sta male.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
E certo che è così.
Hai nominato la Bruzzone, ecco è una super-presente nei talk-shows, insieme a parecchi/ie "esperti/e presenzialisti/e" che non mancano di dire la loro sulla tristissima vicenda dell'omicidio, senza minimamente rendersi conto che stanno saturando il video, ed esasperare il pubblico anche correndo il rischio di provocare reazioni antipatiche. Loro seguono la legge del mercato attuale, che richiede di essere presenti ad ogni costo e compiacere l'audience.

E' stata travolta e dimenticata la tradizionale regola aurea della comunicazione su fatti gravissimi di cronaca, che impone di misurare le opinioni ed i giudizi fino a quando i fatti non siano sufficientemente accertati. Soprattutto, evitare generalizzazioni che servono a suscitare l'attenzione del pubblico, aizzando i peggiori istinti di vendetta e le più tipiche reazioni istintive. E' stata ed è una gara tra tutte le trasmissioni alla ricerca di notizie sensazionali da dare per attrarre l'attenzione del pubblico (e degli inserzionisti di pubblicità).

Ieri sera, a "Chi lo ha visto" su RAI 3, è stata ascoltata la testimonianza di un "amico" di Filippo Turetta che avrebbe spiegato come da circa un anno costui avesse reazioni violente, tutto il contrario della prospettazione del ragazzo "tranquillo e pacato" che è stata diffusa dopo la scomparsa della ragazza ed il ritrovamento del suo cadavere. Dal sito

Filippo Turetta, il retroscena raccontato da un amico (notizie.it)

Venivano fuori sempre storie, se all’improvviso avesse voluto sfogarsi con lei o con lui, ogni volta avrebbe spaccato il materiale”, ha spiegato il ragazzo. “Per esempio, quel palo là l’ha spaccato lui l’altra volta, è un anno che va avanti così. Lui sfogava la sua rabbia con gli oggetti, per carità noi abbiamo sempre fatto denuncia contro terzi, basta, finiva là”, ha raccontato.

Ed uno così sarebbe un normale maschio italiano o europeo ?
Ma siamo seri ...

Ed è anche normale la preoccupazione espressa dalla povera Giulia nell'audio andato in onda, che tanto ha impressionato ?
Audio indirizzato alle amiche, una delle quali quasi certamente lo ha fornito ai media (magari dietro corrispettivo, sapeste quello che succede in casi come questi).

No, credo che questa tristissima vicenda di omicidio stia diventando un fatto abnorme, una specie di gigantesco scarico collettivo di coscienza di genere.

Rischia di cadere tutto il castello di carta incentrato su una colpevolizzazione indiscriminata e generale del genere maschile per tornare, tra settimane o mesi, nell'alveo di una sciagurata tragedia della mente malata di un individuo, non percepita adeguatamente nella sua gravità dalla vittima e dai familiari ed amici dei protagonisti.

Il malessere mentale è fra di noi, bisogna rendersene conto.
E bisogna capire pure che la maggior parte delle persone che assiste ad episodi sintomatici di questo malessere preferisce voltare la testa e farsi i fatti propri.

Salvo entrare a fare parte della schiera dei forcaioli da due lire, quando scatta l'attenzione mediatica.
"Bisogna mettere Turetta in carcere e buttare la chiave".
E questi sarebbero discorsi da esseri umani pensanti ?

E poi ci si domanda come sia possibile che i terroristi di Hamas si siano comporti con tanta crudeltà e spietatezza il 7 ottobre scorso ?
Ma guardiamo bene allo specchio ... e cerchiamo di non inorridire per quello che vediamo. Tutti e tutte.
Grazie Alphonse, mi ha fatto piacere leggere i pensieri che hai condiviso.

Per dirti, io non ho visto la trasmissione "Chi l’ha visto" ieri sera, ma aprendo Google (da cellulare già mi propongono delle notizie) ho visto un piccolo video, un estratto di quanto mi hai scritto e che viene riportato nell’articolo che hai linkato. Una sciocchezza, ma io ho pensato si trattasse di un vicino, di una persona che viveva nel condominio dei Turetta, non di un amico.
OT però mi farebbe piacere sapere se era amico o un vicino, per dover di cronaca anche se non è cronaca, se non quella di un pettegolezzo. Noto sempre più inesattezze negli articoli riportati. Errori, magari piccoli, ma tra vicino di casa e amico (tipo coetaneo del ragazzo) già son due cose diverse.
Vedi Alphonse, forse obietterai al mio uso del pettegolezzo, ma di situazioni che valicano i confini delle "brave persone" se ne sentono, a volte finiscono anche in calderoni dove non viene scissa la gravità di una cosa rispetto ad un’altra.
E di uomini che colpiscono muri, tirano pugni, rompono oggetti (anche ferendosi), io ne ho sentite di cose simili, tante sai, da che sono nata. Non l’ho mai sentito verso beni pubblici, ma io arrivo dalla campagna. Son nata in tempi di ancora ampi spazi e grandi case.
Quindi non ho una reazione di stupore nel sentire di un uomo che ha tirato un calcio. Neppure da parte di una donna, a dirti il vero. Non è che penso "ah che brave persone" sia chiaro, ma neppure penso "ah che persona cattivona e malvagia", penso che quella persona, in qualche modo sta vivendo un turbamento.
Anche l’uso della bestemmia (non come intercalare, per abitudine), lo leggo come una forma di peso. E’ una parola per sostituire tutta una serie di altre parole. E non sempre viene usata perchè la persona non sia in grado di provare ad usare altre parole, ma perchè non crede che parlare possa produrre qualcosa, cambiare qualcosa, ricevere una qualche forma di aiuto.
Oggi tanti vivono in enormi centri abitati, pieni zeppi di persone, città e dove non sono città il termine paesi a livello di abitanti è diventato quello di una città degli anni 50 o 60. Io ho imparato dai vecchi il concetto di comunità, che nasce dal piccolo borgo, non dal grande. Ci si sforza tanto di capire le persone straniere, di altre culture, non ci sforziamo più di capirci tra noi.
A me il termine "bravo ragazzo" dice niente, mi pare una mera stronzata. Bravo ragazzo chi è, quello che passa, che ti saluta, che si ferma a salutare la signora Pina con un gran sorriso, che le chiede come sta, ma non sta scritto da nessuna parte che poi in altra sede non definisca la cara signora Pina come "la vecchia" o non possa pestare a sangue la sua ragazza.
Io mi domando come si possa ancora andare dietro a concetti di buono o cattivo, in qualsiasi persona sono presenti entrambi.
Personalmente non credo che quello di cui parla il papà di Filippo, sia una mera azione difensiva, penso che quando usa parole come "gli è scoppiata una valvola nel cervello" (trascrizione che potrebbe essere inesatta, ma non vado a verificare il parlato preciso, non sono un giornalista) parli di qualcosa che non è in altro modo in grado di descrivere. Ovvero io penso in qualche modo, quell’uomo (il papà) sia sincero. Preso come è stato preso, quando gli hanno tirato fuori questa frase.
Poi se salterà fuori altro, a livello di informazioni, si potranno fare valutazioni. Però non credo che al giorno d’oggi, vi sia una mera ricerca del macabro, o almeno penso non accada a una buona parte di persone.
Qualcuno nei social lo ha espresso, altri probabilmente no, ma penso che in tanti abbiano pianto per Giulia, non la disperazione di una madre o un padre, ma qualcosa che in qualche modo è arrivato a toccare quelle corde che ti fanno uscire le lacrime.

PS: io certe cose che Giulia dice in quell’audio me le sono sentite dire quasi con le stesse parole
 
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danny

Utente di lunga data
che la maggior parte delle persone che assiste ad episodi sintomatici di questo malessere preferisce voltare la testa e farsi i fatti propri.

Salvo entrare a fare parte della schiera dei forcaioli da due lire, quando scatta l'attenzione mediatica.
Sì.
Non solo.
Quando chiedi aiuto, constati che non ti considera nessuno. Anzi, devi stare attento a non suscitare il disprezzo altrui.

Magari queste vicende servissero non a elevare giudizi inutili, ma a capire come aiutare veramente chi è a rischio. E a salvare qualcuna, o qualcuno, in futuro.

Magari imparare ad ascoltare salvasse qualche vita.

Ma noi siamo anche quelli che se uno si suicida sotto la metropolitana ci dà fastidio per il ritardo.
Quante volte l'ho sentita questa cosa e quanto mi ha fatto schifo.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Sì.
Non solo.
Quando chiedi aiuto, constati che non ti considera nessuno. Anzi, devi stare attento a non suscitare il disprezzo altrui.

Magari queste vicende servissero non a elevare giudizi inutili, ma a capire come aiutare veramente chi è a rischio. E a salvare qualcuna, o qualcuno, in futuro.

Magari imparare ad ascoltare salvasse qualche vita.

Ma noi siamo anche quelli che se uno si suicida sotto la metropolitana ci dà fastidio per il ritardo.
Quante volte l'ho sentita questa cosa e quanto mi ha fatto schifo.
Per me il problema è che vengono applicati delle sorti di protocolli come fossero cose cubiche, altro che falla, ci vuole elasticità nel cervello, non è che manco vedi chi hai davanti perchè stai dietro a ottomila procedure.
Ci saranno tante mamme timorose e iperprotettive, questa non lo era. E’ finita dentro qualcosa tirato con riga e squadra.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se una persona arriva ad ucciderne un’altra (fuori dai contesti in cui viene considerato lecito, tipo guerra, blitz di forze dell’ordine, legittima difesa) si tratta di criminalità organizzata o individuale oppure ha una reazione abnorme a fatti che capitano a tutti e che magari ci causano notevole destabilizzazione, come sappiamo bene qui, ma non ci hanno indotto a uccidere nessuno.
È vero che chi sta male psichicamente è insopportabile, più sta male, più è insopportabile, ripetitivo, assillante e provocatorio e talvolta violento. Gli altri passano dalla comprensione e all’appoggio, alla insofferenza e la esortazione e poi …non ce la fanno più.
Come non ce la fanno più i genitori con i bambini a settembre e festeggiano l’inizio della scuola.
Perché il ruolo di supporto a chi non ce la fa da solo è pesante e richiede competenze.
Magari adesso qualcuno comprende che il vero supporto è chiedere persone e strutture competenti. Magari così si salverà una persona che sta male e magari perfino possibili vittime.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Se una persona arriva ad ucciderne un’altra (fuori dai contesti in cui viene considerato lecito, tipo guerra, blitz di forze dell’ordine, legittima difesa) si tratta di criminalità organizzata o individuale oppure ha una reazione abnorme a fatti che capitano a tutti e che magari ci causano notevole destabilizzazione, come sappiamo bene qui, ma non ci hanno indotto a uccidere nessuno.
È vero che chi sta male psichicamente è insopportabile, più sta male, più è insopportabile, ripetitivo, assillante e provocatorio e talvolta violento. Gli altri passano dalla comprensione e all’appoggio, alla insofferenza e la esortazione e poi …non ce la fanno più.
Come non ce la fanno più i genitori con i bambini a settembre e festeggiano l’inizio della scuola.
Perché il ruolo di supporto a chi non ce la fa da solo è pesante e richiede competenze.
Magari adesso qualcuno comprende che il vero supporto è chiedere persone e strutture competenti. Magari così si salverà una persona che sta male e magari perfino possibili vittime.
Utopia a livello sanitario, per come siamo messi oggi in Italia. Tanto più se vai a prendere figure di professionisti di un certo livello.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Utopia a livello sanitario, per come siamo messi oggi in Italia. Tanto più se vai a prendere figure di professionisti di un certo livello.
Al massimo potrebbe essere per neo laureati in psicologia.
Meglio neolaureati dei genitori o degli amici che dicono “tirati su!”
 

Brunetta

Utente di lunga data
Utopia a livello sanitario, per come siamo messi oggi in Italia. Tanto più se vai a prendere figure di professionisti di un certo livello.
E magari fare investimenti nella sanità e nella scuola non sarebbe male.
Non è che i soldi non ci siano.
Per altri progetti o per altri ministeri si trovano
 

Marjanna

Utente di lunga data
Meglio neolaureati dei genitori o degli amici che dicono “tirati su!”
Avevo editato, troppo tardi. Lo sapevo che mi cazziavi la frase :p

E magari fare investimenti nella sanità e nella scuola non sarebbe male.
Non è che i soldi non ci siano.
Per altri progetti o per altri ministeri si trovano
Abbiamo tanti cose che si potrebbero migliorare su cui investire.
Non è che contesto la tua proposta, la vedo abbastanza utopica.
Ogni volta che accade un disastro ovviamente vi è connessione ai zinzini da tirar fuori dal salvadaio.
Pare in Emilia siano partire da poco le richieste per risarcimento danni alluvione. Speriamo gli arrivino.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Avevo editato, troppo tardi. Lo sapevo che mi cazziavi la frase :p



Abbiamo tanti cose che si potrebbero migliorare su cui investire.
Non è che contesto la tua proposta, la vedo abbastanza utopica.
Ogni volta che accade un disastro ovviamente vi è connessione ai zinzini da tirar fuori dal salvadaio.
Pare in Emilia siano partire da poco le richieste per risarcimento danni alluvione. Speriamo gli arrivino.
Non è che “piove, governo ladro”. Il governo spende male.
E ci facciamo distrarre dal nucleo che è questo.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Le riflessioni qui sono vane per noi?
No, non sono vane.
Non pretendevo di fare la predica qui sul forum.
Anzi, per dire completamente la mia opinione, c'è molto più senso logico e sentimento di umanità sincera, al di là delle differenti opinioni, qui che in quelle trasmissioni.
Dove la finzione (scenica) fa aggio sulla ragionevolezza per interesse, economico e di nutrimento dell'ego.

Mi pare che l’anomalia di un omicidio avvenuto a rate ha avuto l’effetto positivo di illuminare il problema della sofferenza psichica.
Magari anche altri da domani saranno in grado di attivarsi per aiutare chi sta male.
Mi permetto di fare una distinzione, in questo fatto di sangue scoperto a rate, tra ricerca di motivazione nell'atteggiamento sociologico (discriminante nei confronti delle donne) che è fenomeno di massa e sofferenza psichica, che è tipica dell'individuo.
Sono due cose molto diverse, e il dibattito pubblico (in tutte le sedi mediatiche) si è incentrato sul primo.

Immagino che presto i fatti accertati di questa tristissima vicenda faranno compiere ai più un arretramento sul disagio psichico.

Sull'atteggiamento sociologico pure si è cercato il sensazionalismo, confondendo il patriarcato con il maschilismo, che pure sono molto diversi tra loro.

Se non erro, proprio tu hai citato una opinione (attraverso un link) di uno scrittore o studioso che spiegava come il patriarcato, paradossalmente, avrebbe protetto quella ragazza.
In un ambiente patriarcale, un sistema familiare che faccia capo alla figura di un padre di famiglia più anziano e che è caratterizzato da regole rigide, improntato ad un insieme di valori ordinati e semplici, una giovanetta non sarebbe uscita ed esposta ad un'aggressione. In un sistema mafioso (specie vecchio stile) le aggressioni alle donne si pagavano con la vita.

Il maschilismo, invece, è un sistema sociale nel quale si considera inferiore il genere femminile ed è antichissimo, probabilmente affonda le radici nella preistoria ed ha attraversato l'evo antico, il medioevo, l'evo moderno e l'inizio dell'evo contemporaneo.

Mediaticamente si è puntato sul maschilismo (scambiato ignorantemente per patriarcato) mentre sembra essere un caso di grave malessere psichico (con venature di paranoia, probabilmente) di un individuo.

Evento gravissimo ma inidoneo a far partire una crociata.
Poi, la storia è piena di errori o menzogne colossali che hanno dato origine a grandi cambiamenti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non è che “piove, governo ladro”. Il governo spende male.
E ci facciamo distrarre dal nucleo che è questo.
Tutto giusto, ma bisognerebbe comunque mettere in fila le priorità... e come ragioniamo? Se parliamo di danni economici il territorio messo com'è che ad ogni temporale c'è un'alluvione va sicuramente al primo posto, tanto più che per ogni euro speso in prevenzione (ad esempio casse d'espansione per i fiumi) fa risparmiare decine (centinaia? migliaia?) di euro in danni da alluvione. Oppure ragioniamo in termini di vite umane che hanno valore incommensurabile? In un'alluvione per fortuna le vittime sono sporadiche, quindi dove allochiamo le risorse? cos'è più prioritario? di "femminicidi" ad oggi nel 2023 ne risultano 39 (anche 1 è troppo, ovviamente, comunque fonte https://femminicidioitalia.info/lista/recente ) mentre ad esempio di morti sul lavoro 657 (ma anche qui secondo me anche 1 è troppo, o no?), 3 al giorno, il che vuol dire che andare a stasera probabilmente 3 persone moriranno mentre si fanno il mazzo per mangiare, cosa facciamo? un po' e un po'?
 

danny

Utente di lunga data
Tutto giusto, ma bisognerebbe comunque mettere in fila le priorità... e come ragioniamo? Se parliamo di danni economici il territorio messo com'è che ad ogni temporale c'è un'alluvione va sicuramente al primo posto, tanto più che per ogni euro speso in prevenzione (ad esempio casse d'espansione per i fiumi) fa risparmiare decine (centinaia? migliaia?) di euro in danni da alluvione. Oppure ragioniamo in termini di vite umane che hanno valore incommensurabile? In un'alluvione per fortuna le vittime sono sporadiche, quindi dove allochiamo le risorse? cos'è più prioritario? di "femminicidi" ad oggi nel 2023 ne risultano 39 (anche 1 è troppo, ovviamente, comunque fonte https://femminicidioitalia.info/lista/recente ) mentre ad esempio di morti sul lavoro 657 (ma anche qui secondo me anche 1 è troppo, o no?) 3 al giorno, il che vuol dire che andare a stasera probabilmente 3 persone moriranno mentre si fanno il mazzo per mangiare, cosa facciamo? un po' e un po'?
Se guardiamo ai numeri questa cosa è molto più preoccupante.
Perché non se ne parla?
 

danny

Utente di lunga data
E se vogliamo estendere l'età il fenomeno diventa ancora più angosciante.
Vi siete preocccupati per la scomparsa di Giulia, che è l'unica a cui in questi giorni hanno dato risalto i giornali, ma i numeri dicono altro
 

iosolo

Utente di lunga data
Come disse la Murgia il femminicidio è solo l'apice di una sistematica violenza, che spesso non sfocia in atti criminali, come questo ma ognuna di noi può riferire di una amica, sorella e/o anche conoscente che ha subito una violenza psicologica di questo tipo. Io posso, e più di qualcuna purtroppo.

Anche ora il riscontro con la superficialità delle forze dell'ordine sta avendo un grande scalpore, perché come tutto il sistema o per il sistema sono improntati ad agire con superficialità.
Per fortuna nell'esempio che ho io non è stato così ed è stata la differenza dal "sono stata fortunata".

Il dibattito era pronto per scoppiare, troppe ragazze e donne morte per femminicidio.
So che molte non amano questa parola ma ha un significato molto preciso, sono morte per l'esplosione di questi atti di violenza, che non dovrebbero mai e poi mai essere sottovalutati. E sono figli non solo di un maschilismo ma di una visione della donna che deve per forza cambiare. Non vi piace patriarcato, chiamatelo come volete.
Quel ragazzo, ovviamente con problemi relazionali e ci può essere anche un dibattito sulla natura psichica, ma il dibattito affrontato è su quella violenza psicologica che in questo caso è finito in modo tragico ma in molti altri casi rovina vita e famiglie.
 
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