Un'altra ragazza scomparsa

spleen

utente ?
Mamma mia che resistenza.
Prendiamola da un’altra parte.
Esiste una cultura, una pressione perché le donne siano magre?
Direi che è innegabile.
La maggior parte delle donne è perennemente a dieta o comunque sta attenta. Poi non si riesce e pazienza!
Ma ci sono ragazzine o donne adulte più fragili che diventano ossessive? Sì.
Si può liquidare tutto con “ma non sono equilibrate“ e negare la pressione culturale? Si può. Fatelo.
La pressione culturale, sto dicendo io, per esempio, in estrema sintesi, non è quella del fanta patriarcato o del maschilismo, ma quella occulta di un sistema economico prima di tutto, che impone modelli sulla base del potere dei soldi, del denaro, dell'economia.
Il maschilismo è strumentalizzato quando si vuole vendere con una visione, attraverso la pubblicità, un profumo, è il cavallo di troia, una sorta di strumentalizzazione di visioni o morte o morenti, ma sempre funzionali a vendere, in perenne contraddizione, perchè poi ti vestono i maschi sulle passerelle con la gonna.
Come pure le donne magre, la cosmesi (che interessa anche i maschi) e tutta quella serie di "visioni" fatte passare più o meno sotto traccia finalizzate a vendere, a controllare attraverso la creazione di bisogni più o meno farlocchi ma tutti orientati al riconoscimento individuale.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io ti posso raccontare per la mia esperienza vissuta a casa... mia madre ha un rapporto conflittuale con le altre donne, non so perché, è sempre stata così. Non ho conosciuto mia nonna materna, morta prima che nascessi io, quindi non so se avesse a che fare con il modo in cui è cresciuta lei. Ma non ha mai avuto parole di comprensione nè per Vanessa nè, all'inizio, per Giulia. "Anche lei, che c'è uscita a fare, con l'ex" ha praticamente detto. E verso Vanessa, puoi immaginare, quando ha sentito che chi l'ha uccisa era l'ex amante. Neanche per un secondo ha pensato che una cosa del genere potrebbe succedere a una delle sue figlie. Ogni volta che si affrontano (ormai non lo faccio più perché ne esco frustrata) discorsi in proposito, la sua conclusione è sempre una. È la donna che decide tutto, è la donna che ha colpa, è la donna che è stronza, l'uomo è debole.
Altro che sistema. Nasce tutto da qua, da casa nostra.
Mia nonna avrebbe reagito uguale, probabilmente con un'imprecazione all'indirizzo della vittima. Sua figlia (mia madre) però, che comunque va verso gli 80, col cazzo che la vede come un "brutta troia te la sei cercata"
 

spleen

utente ?
Tu l’hai letta come colpevolizzazione. Io ho detto altro.
Posso fare un altro esempio, anche se so che negherete.
Nessuno di voi ha mai sentito un altro dire che la tale è una troia e se l’è fatta perché la dava a tutti? O un’altra è una troia perché non l’ha data a lui? E voi non siete intervenuti perché “è un modo di dire” e si scherzava? Non elenco tutti i modi di dire…
Dico solo che anni fa un venditore di formaggi al mercato si era vantato di aver scopato una tredicenne, perché “in quei paesi lì diventano donne presto” (il paese non ricordo se fosse Romania o Albania) con sorrisetti di compiacimento. Solo io gli ho detto che avrebbe dovuto vergognarsi di averlo fatto e di dirlo.
Ma nessuno gli aveva detto niente “perché scherzava …era un modo di dire.”
Se facciamo una battaglia sui modi di dire non la finiamo più, perchè ti potrei portare anche quelli delle donne.
Ho sempre visto quelli che si vantano come persone deboli ed insicure.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Mia nonna avrebbe reagito uguale, probabilmente con un'imprecazione all'indirizzo della vittima. Sua figlia (mia madre) però, che comunque va verso gli 80, col cazzo che la vede come un "brutta troia te la sei cercata"
Mia madre ha 78 anni, più o meno siamo là. Mia zia, morta a 86 anni, ora ne avrebbe 92, avrebbe difeso le ragazze a spada tratta. Non è un fatto di età, penso.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Mia madre ha 78 anni, più o meno siamo là. Mia zia, morta a 86 anni, ora ne avrebbe 92, avrebbe difeso le ragazze a spada tratta. Non è un fatto di età, penso.
Il riferimento non è tanto alle età ma alle generazioni, ai periodi e ai contesti "storici"
 

iosolo

Utente di lunga data
Tu l’hai letta come colpevolizzazione. Io ho detto altro.
Posso fare un altro esempio, anche se so che negherete.
Nessuno di voi ha mai sentito un altro dire che la tale è una troia e se l’è fatta perché la dava a tutti? O un’altra è una troia perché non l’ha data a lui? E voi non siete intervenuti perché “è un modo di dire” e si scherzava? Non elenco tutti i modi di dire…
Dico solo che anni fa un venditore di formaggi al mercato si era vantato di aver scopato una tredicenne, perché “in quei paesi lì diventano donne presto” (il paese non ricordo se fosse Romania o Albania) con sorrisetti di compiacimento. Solo io gli ho detto che avrebbe dovuto vergognarsi di averlo fatto e di dirlo.
Ma nessuno gli aveva detto niente “perché scherzava …era un modo di dire.”
Anche Indro Montanelli aveva la sposa bambina. Quando un concetto è normalizzato, sistematico, è difficile riuscire ad abbatterlo.
Solo che si riesce a vedere il malato di un determinato concetto solo con uno sguardo "avanti".
 

iosolo

Utente di lunga data
La pressione culturale, sto dicendo io, per esempio, in estrema sintesi, non è quella del fanta patriarcato o del maschilismo, ma quella occulta di un sistema economico prima di tutto, che impone modelli sulla base del potere dei soldi, del denaro, dell'economia.
Il maschilismo, quello evidente quando si vuole vendere con una visione, attraverso la pubblicità, un profumo, è il cavallo di troia, una sorta di strumentalizzazione di visioni o morte o morenti, ma sempre funzionali a vendere, in perenne contraddizione, perchè poi ti vestono i maschi sulle passerelle con la gonna.
Come pure le donne magre, la cosmesi (che interessa anche i maschi) e tutta quella serie di "visioni" fatte passare più o meno sotto traccia finalizzate a vendere, a controllare attraverso la creazione di bisogni più o meno farlocchi ma tutti orientati al riconoscimento individuale.
Anche in questo caso, nella maggior parte dei casi, il potere, i soldi e il denaro sono in mano a uomini.
E dove ci sono i soldi c'è il potere.
Il problema è che tu vedi diversamente perché la disparità di genere, ovviamente non ti ha toccato o se lo ha fatto è stato uno sfioramento, ma senti la discriminazione del potere economico in cui ti sei sentito più investito.
 

iosolo

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Anche in questo caso, nella maggior parte dei casi, il potere, i soldi e il denaro sono in mano a uomini.
E dove ci sono i soldi c'è il potere.
Il problema è che tu vedi diversamente perché la disparità di genere, ovviamente non ti ha toccato o se lo ha fatto è stato uno sfioramento, ma senti la discriminazione del potere economico in cui ti sei sentito più investito.
Temo che il denaro ed il potere siano faccende del tutto trasversali, che rendono tutto il resto un dettaglio trascurabile. Che il CEO di una grande azienda, sia maschio o femmina, non conta poi molto per gli effetti sul mercato.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Anche in questo caso, nella maggior parte dei casi, il potere, i soldi e il denaro sono in mano a uomini.
E dove ci sono i soldi c'è il potere.
Il problema è che tu vedi diversamente perché la disparità di genere, ovviamente non ti ha toccato o se lo ha fatto è stato uno sfioramento, ma senti la discriminazione del potere economico in cui ti sei sentito più investito.
Poi @spleen dirà la sua, ma qui il problema non è riconoscere queste cose, io per esempio le riconosco, ma è il pretendere che uno debba sentirsi in colpa a prescindere perchè nato col pisello o se ne debba vergognare, che sarebbe come pretendere che uno straniero si debba sentire in colpa o si debba vergognare perchè straniero in quanto i delinquenti in carcere sono per lo più stranieri
 

Brunetta

Utente di lunga data

iosolo

Utente di lunga data
Temo che il denaro ed il potere siano faccende del tutto trasversali, che rendono tutto il resto un dettaglio trascurabile. Che il CEO di una grande azienda, sia maschio o femmina, non conta poi molto per gli effetti sul mercato.
Sugli effetti del mercato no, ma sul condizionamento sociale, un po' sì.
 

iosolo

Utente di lunga data
Poi @spleen dirà la sua, ma qui il problema non è riconoscere queste cose, io per esempio le riconosco, ma è il pretendere che uno debba sentirsi in colpa a prescindere perchè nato col pisello o se ne debba vergognare, che sarebbe come pretendere che uno straniero si debba sentire in colpa o si debba vergognare perchè straniero in quanto i delinquenti in carcere sono per lo più stranieri
Credo che nessuno qui abbia parlato di vergogna, nei vari post. Anche perché ripeto se c'è una colpa è ben divisa tra uomini e donne.
Quello che si cercava di fare era dare consapevolezza del potere che si ha in mano. L'uomo più che la donna.

Ad esempio, se la delinquenza e l'abbandono degli studi sono maggiori in un contesto sociale, è lecito chiedere di chi sia la responsabilità politica.
La responsabilità è di chi, per me ad esempio ha creato dei quartieri popolari in modo malsano, ammassando povertà e disagio, generando un pericolo circolo vizioso e non perpetrando il giusto controllo, lasciando allo sbando intere famiglie. Poi c'è il delinquente, che è una persona individuale, che decide di fare un crimine, ma in quel contesto lì.
Se non vedi il contesto e solo il delinquente è troppo poco.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ok, posso però farti notare una cosa:
Stiamo dicendo che ci sono più vittime femminili di questa "cultura del possesso" (vogliamo chiamarla così?) che non maschili e sembrerebbe proprio vero dai dati, questo non si è tradotto forse in una colpevolizzazione collettiva del genere maschile?
Se invece diciamo ad esempio che a fronte dei dati sulla delinquenza in generale la percentuale che delinque è molto maggiore tra gli immigrati, non veniamo forse messi sulla graticola da quelli che adesso si sperticano sui media attorno alla lotta al fanta patriarcato?
Due pesi e due misure?
Non vi sembra evidente questa palese contraddizione?

La società stesssa, tutta, è attraversata da forme persistenti di violenza che producono vittime in base a parametri nei quali il patriarcato o il maschilismo non hanno più peso rilevante, lo hanno invece le tensioni sul "riuscire nella vita a tutti i costi", l'individualismo, il soggettivismo, l'alienazione di un sistema economico per il quale siamo prima di tutto consumatori, non persone.

Sull' idea del maschio, (quello che non deve chiedere mai), li vediamo tutti, in tv, gli spot sui profumi, vero? Pensiamo forse che siano destinati solo agli uomini? No, sono destinati alle donne che glieli devono regalare, caricando contemporaneamente il maschio della urgenza di riuscire, la donna di portarsene a casa uno.
Vi risulta che qualcuna o qualcuno sia sceso in piazza a contestare questa visione? La pubblicità è una cosa molto importante da valutare quando si parla di visioni, di persuasioni occulte, di modelli soprattutto.
Da quella del mulino bianco in poi, visioni scomode e irrealizzabili.
Ma davvero non sai che sono puniti in maniera diversa i reati dei poveracci rispetto ai reati dei “colletti bianchi”?
E che di conseguenza tutti i reati industriali non vengono puniti e invece finiscono in galera i borseggiatori?
E chi compie i reati più fastidiosi, i reati di strada, sono i poveracci e tra gli immigrati ci sono più poveracci?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ma davvero non sai che sono puniti in maniera diversa i reati dei poveracci rispetto ai reati dei “colletti bianchi”?
E che di conseguenza tutti i reati industriali non vengono puniti e invece finiscono in galera i borseggiatori?
E chi compie i reati più fastidiosi, i reati di strada, sono i poveracci e tra gli immigrati ci sono più poveracci?
La mia mamma dice: la legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali davanti alla legge.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
"Poi la Bruni parla di infedeltà, e non ci va per il sottile: "Se Nicolas mi tradisse la vivrei male, veramente male. Potrei anche commettere atti estremi come tagliarli la gola o le orecchie durante il sonno. Più seriamente, credo si debba evitare di essere infedeli, è troppo pericoloso. È una delle strade verso la separazione. E poi credo che la fedeltà sia la condizione fondamentale del matrimonio".
Io dicevo che glielo avrei affettato come un salamino.
Si è visto 🙄
 

Brunetta

Utente di lunga data
La pressione esiste a prescindere su tutte/i: questa della linea o se non c'è questa ne salta fuori un'altra, quello che si dovrebbe insegnare o che si dovrebbe imparare è l'equilibrio, come non reagire a queste pressioni proprio partendo dal presupposto che esistono
È quello che è stato chiesto!
 

Brunetta

Utente di lunga data
La pressione culturale, sto dicendo io, per esempio, in estrema sintesi, non è quella del fanta patriarcato o del maschilismo, ma quella occulta di un sistema economico prima di tutto, che impone modelli sulla base del potere dei soldi, del denaro, dell'economia.
Il maschilismo è strumentalizzato quando si vuole vendere con una visione, attraverso la pubblicità, un profumo, è il cavallo di troia, una sorta di strumentalizzazione di visioni o morte o morenti, ma sempre funzionali a vendere, in perenne contraddizione, perchè poi ti vestono i maschi sulle passerelle con la gonna.
Come pure le donne magre, la cosmesi (che interessa anche i maschi) e tutta quella serie di "visioni" fatte passare più o meno sotto traccia finalizzate a vendere, a controllare attraverso la creazione di bisogni più o meno farlocchi ma tutti orientati al riconoscimento individuale.
Ma certo che nella forma attuale cultura si esprime in forme coerenti al capitalismo e al liberismo, perfino delle forme di femminismo.
Ma l‘oppressione delle donne (e degli uomini nel senso che ho già detto) è trasversale alle classi sociali e lo è anche perché è funzionale a creare contrapposizioni che ignorino il conflitto di classe.
 
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