Vediamo se riesco a spiegarmi

hammer

Utente di lunga data
Non so cosa centri Nanni Moretti.
Però, come ben hai visto, non è che quello che è imprescindibile per te lo è per tutti.
Però anche dicendo che non piace, comunque si conosce Tarantino, così come si conosce Moretti.
Ognuno considera imprescindibili cose diverse.
Però una base comune dobbiamo averla.
Mi piace esternare il disprezzo anche quando è fuori luogo o inopportuno.
Ma lo faccio per pochissimi. Moretti è uno di questi.

La base comune credo si abbia con chiunque si condivida un livello culturale quasi simmetrico.
La mia base comune letteraria non potrà mai essere comune a quella di un critico letterario che ha studiato letteratura per anni mentre io smanettavo sui computer.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
No.
Tra l'altro ho Bel ami che prendo, lascio, riprendo da un sacco di tempo. Non mi ricordo neanche il punto in cui mi sono fermata. Lo comprai per forza. Mi avevano estorto la carta Euroclub, che si era rifatta un nuovo nome (sennò col cavolo che l'avrei sottoscritta) e dovevo prendere tre libri per raggiungere un minimo di acquisto. Mi incuriosì la trama.
Quelli leggili
Io li ho adorati, leggo un capitolo dietro l’altro senza rendertene conto
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il Gattopardo è del 58 o 59. È letteratura contemporanea e meno contemporanea di altra. Non potendo fare tutto, magari sono stati privilegiati altri autori.
Se erano in ritardo col programma mi sa che veniva tagliato.
Dico questo solo perchè, uno dei ricordi della scuola, sono prof che dicono "siamo in ritardo con il programma".

Lo stupore mio e della Soncini è “ma la mia coetanea cosa faceva a 12 anni quando eravamo troppo piccole per uscire con gli amici e in televisione trasmettevano Via col vento e solo Via col vento?”
Se proprio vogliamo essere puntigliosi, i film che andavano oltre la durata base, finivano tardi (aggiungi anche tutte le pubblicità inserite). E a 12 anni venivi cacciato a letto.
Poi la televisione poteva essere una, e quindi cosa guardare spesso corrispondeva alle scelte dei genitori.
Via col vento è uno dei film che sono stati trasmessi più volte per tv, però non è che accendevi a guardavi quello che volevi. Si potevano usare giornali dove si leggeva il palinsesto. A casa mia, anche se non ricordo per quanto, il Tv Sorrisi e Canzoni per un periodo era stato presente. Ricordo che guardavano i film in programma, che mi potevano interessare, e se possibile li guardavo. Poteva anche formarsi emozione e attesa per una visione. Le influenze che potevano arrivare erano tramite amiche, io avevo scoperto Audrey Hepburn tramite una mia amica, che era una sua grande estimatrice. Però ad oggi non mi verrebbe da pensare di dare dell’imbecille a qualcuno perchè non ha visto Sciarada. Più probabile tutti abbiano almeno sentito nominare Colazione da Tiffany.
Anche se nella cinematografia ci sono film sicuramente più di struttura rispetto ad altri. Io ad esempio non ho mai capito il grande successo dei film di Pieraccioni, se non per riprese in alcuni suoi film, dei bellissimi paesaggi della Toscana. Però non consideravo neppure l’abbandono della visione di un film.
Il discrimine era al cinema. Io un film che non mi ispirava non lo andavo proprio a vedere. Non pagavo il biglietto. In compagnia comunque non ci sono mai stati tutti sti problemi nella scelta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai presente la scena iniziale del Buono Brutto e il Cattivo? E' un esempio della differenza fra reinterpretare con genialità e scopiazzare con la scusa della citazione.

Tra l'altro sulla violenza, a suo tempo lessi questo:
"Nulla di nuovo. Già Aristotele lo aveva sottolineato nella sua Poetica, nella quale formulò una profonda analisi della tragedi greca e dei suoi presupposti.
Perché i greci andavano a vedere rappresentazioni teatrali in cui la violenza e l’incesto comparivano sulla scena? Proprio perché si trattava di temi tabù per la società. Di passioni che appartengono all’essere umano e che vengono represse dalla società.
Partecipando a uno spettacolo del genere, si produce la catarsi, la purificazione delle emozioni. Questo argomento sarebbe stato sviluppato in seguito da alcuni autori psicoanalitici come Freud. Sembra, quindi, che il gusto per la violenza non sia prerogativa della contemporaneità, né del cinema, ma di è da sempre vincolato agli esseri umani. E, in un modo o nell’altro, abbiamo cercato di plasmare con l’arte.
Quentin Tarantino sottolinea sempre che il suo cinema non è altro che fantasia, non è reale. Per questo piace tanto. Si tratta di una catarsi, di un gioco con il nostro subconscio, con le passioni e le emozioni. E, senza dubbio, è un cinema con cui divertirsi."
Ma io non ho nulla contro la rappresentazione della violenza. Sono cresciuta con i western e film di guerra. Solo sbagliando mi sembravano violenza noiosa fuori da un racconto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma @Brunetta !!! Chiunque ormai è capace di citare Pasolini! 😁 Devi arrivare a stupirmi con effetti speciali così mi convinco che non sei solo un bot di AI generato ad hoc per sabbiare i marroni agli utenti tutti di questo forum 🤣
Va‘ a cagare!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi piace esternare il disprezzo anche quando è fuori luogo o inopportuno.
Ma lo faccio per pochissimi. Moretti è uno di questi.

La base comune credo si abbia con chiunque si condivida un livello culturale quasi simmetrico.
La mia base comune letteraria non potrà mai essere comune a quella di un critico letterario che ha studiato letteratura per anni mentre io smanettavo sui computer.
Ieri mia figlia rideva del mio accanimento verso certi personaggi pure dopo morti. 😆
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Perché riscoperta?
A mia volta lo aveva nelle letture estive consigliate al liceo classico. Forse piaceva alla mia insegnante. Non so se lo facessero leggere anche ai tempi dei miei genitori.
sto cercando di farlo leggere a mia figlia, ma è piccola mi sa
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se erano in ritardo col programma mi sa che veniva tagliato.
Dico questo solo perchè, uno dei ricordi della scuola, sono prof che dicono "siamo in ritardo con il programma".



Se proprio vogliamo essere puntigliosi, i film che andavano oltre la durata base, finivano tardi (aggiungi anche tutte le pubblicità inserite). E a 12 anni venivi cacciato a letto.
Poi la televisione poteva essere una, e quindi cosa guardare spesso corrispondeva alle scelte dei genitori.
Via col vento è uno dei film che sono stati trasmessi più volte per tv, però non è che accendevi a guardavi quello che volevi. Si potevano usare giornali dove si leggeva il palinsesto. A casa mia, anche se non ricordo per quanto, il Tv Sorrisi e Canzoni per un periodo era stato presente. Ricordo che guardavano i film in programma, che mi potevano interessare, e se possibile li guardavo. Poteva anche formarsi emozione e attesa per una visione. Le influenze che potevano arrivare erano tramite amiche, io avevo scoperto Audrey Hepburn tramite una mia amica, che era una sua grande estimatrice. Però ad oggi non mi verrebbe da pensare di dare dell’imbecille a qualcuno perchè non ha visto Sciarada. Più probabile tutti abbiano almeno sentito nominare Colazione da Tiffany.
Anche se nella cinematografia ci sono film sicuramente più di struttura rispetto ad altri. Io ad esempio non ho mai capito il grande successo dei film di Pieraccioni, se non per riprese in alcuni suoi film, dei bellissimi paesaggi della Toscana. Però non consideravo neppure l’abbandono della visione di un film.
Il discrimine era al cinema. Io un film che non mi ispirava non lo andavo proprio a vedere. Non pagavo il biglietto. In compagnia comunque non ci sono mai stati tutti sti problemi nella scelta.
Mia figlia (che adesso “mi sgrida“ per i miei stupori) era rimasta allibita che al liceo, parlando di vestiti, lei aveva detto che le piaceva lo stile Audrey Hepburn e le compagne non sapevano chi fosse. Anni fa hanno riproposto Colazione da Tiffany al cinema e ha organizzato con le amiche. Una di queste, estetista, ha poi messo un quadro IKEA di Audrey in negozio.
Pieraccioni non credo che sia considerato da nessuno un “autore“. Ho visto qualcosa in tv, ma non credo che sia ignorato il nome. Dopotutto è ancora vivo.
Ieri sera a cena ho portato questa discussione anche perché mia figlia era rimasta sorpresa dalla sua capa, cinquantenne, che in una call aveva nominato Tina Pica, dando per scontato che la conoscessero tutti.
È venuto fuori che dei giovani non conoscono Totò.
 

Brunetta

Utente di lunga data

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Per me è presto anche alle medie, quando è diffusamente letto.
io l'ho riletto da poco (Cavaliere rampante, Visconte dimezzato e Cavaliere inesistente), sono per ragazzini via
 

Brunetta

Utente di lunga data

Andromeda4

Utente di lunga data
Perché riscoperta?
A mia volta lo aveva nelle letture estive consigliate al liceo classico. Forse piaceva alla mia insegnante. Non so se lo facessero leggere anche ai tempi dei miei genitori.
Perché lo mettono nelle citazioni come se fossero psicologia spicciola. Ho detto riscoperta ma avrei dovuto dire uso improprio.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Mia figlia (che adesso “mi sgrida“ per i miei stupori) era rimasta allibita che al liceo, parlando di vestiti, lei aveva detto che le piaceva lo stile Audrey Hepburn e le compagne non sapevano chi fosse. Anni fa hanno riproposto Colazione da Tiffany al cinema e ha organizzato con le amiche. Una di queste, estetista, ha poi messo un quadro IKEA di Audrey in negozio.
Pieraccioni non credo che sia considerato da nessuno un “autore“. Ho visto qualcosa in tv, ma non credo che sia ignorato il nome. Dopotutto è ancora vivo.
Ieri sera a cena ho portato questa discussione anche perché mia figlia era rimasta sorpresa dalla sua capa, cinquantenne, che in una call aveva nominato Tina Pica, dando per scontato che la conoscessero tutti.
È venuto fuori che dei giovani non conoscono Totò.
Vabè adesso non puoi aspettarti che le nuove generazioni conoscano Tina Pica. E’ scema la capa se parla a 30enni di Tina Pica, dando per scontato la conoscano.
Totò è morto prima che io nascessi. Probabilmente più famosi Stanlio e Ollio, più facili da arrivare ad un pubblico bambino. (Parlo della mia generazione).

La foto che ha messo scommetto che era questa (è una delle foto più vendute e riulizzate nel commercio)



Comunque il sapere è condivisione e ricerca del nuovo (o vecchio ma che diventa nuovo sapere nella scoperta). Non fare gossippate di cose che si conoscono.
Ciò che ricordo degli anni passati, è scambio. E lo scambio avveniva prima di tutto tra persone, e di persona.
Se scoprivi qualcosa lo condividevi e nella condivisione il fine era allargare la visione, unire più teste. Non sto approccio da feedback o mettere votazioni in scala.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non so cosa centri Nanni Moretti.
Però, come ben hai visto, non è che quello che è imprescindibile per te lo è per tutti.
Però anche dicendo che non piace, comunque si conosce Tarantino, così come si conosce Moretti.
Ognuno considera imprescindibili cose diverse.
Però una base comune dobbiamo averla.
Però dire che si conosce Tarantino o Moretti può essere fuorviante, perchè magari conosci si i nomi, ma non è detto che si conoscano le opere senza pregiudizi. Per esempio dire Tarantino = "pura ultraviolenza" (come hai constatato non è così) oppure Moretti = "mattonate psicanalitiche comunistoidi nei coglioni", non vuol dire conoscere i 2 autori
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vabè adesso non puoi aspettarti che le nuove generazioni conoscano Tina Pica. E’ scema la capa se parla a 30enni di Tina Pica, dando per scontato la conoscano.
Totò è morto prima che io nascessi. Probabilmente più famosi Stanlio e Ollio, più facili da arrivare ad un pubblico bambino. (Parlo della mia generazione).

La foto che ha messo scommetto che era questa (è una delle foto più vendute e riulizzate nel commercio)



Comunque il sapere è condivisione e ricerca del nuovo (o vecchio ma che diventa nuovo sapere nella scoperta). Non fare gossippate di cose che si conoscono.
Ciò che ricordo degli anni passati, è scambio. E lo scambio avveniva prima di tutto tra persone, e di persona.
Se scoprivi qualcosa lo condividevi e nella condivisione il fine era allargare la visione, unire più teste. Non sto approccio da feedback o mettere votazioni in scala.
È una rielaborazione di quella foto, in rosa.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Per me è presto anche alle medie, quando è diffusamente letto.
Marcovaldo mi ricordo che ce lo aveva fatto leggere la maestra alle elementari. Ma lo leggeva prima lei in classe, con eventuali chiarimenti. Poi a casa dovevamo rileggerlo e strutturava degli esercizi su un brano.
Ci aveva fatto acquistare una versione/edizione, dovevamo avere tutti la stessa che aveva scelto lei. Anche per i Promessi Sposi e i Malavoglia, erano versioni semplificate e adatte ai bambini.
Ma il supporto dell’insegnante era sempre presente nella lettura. Senza di lei qualsiasi lettura avrebbe perso valore.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però dire che si conosce Tarantino o Moretti può essere fuorviante, perchè magari conosci si i nomi, ma non è detto che si conoscano le opere senza pregiudizi. Per esempio dire Tarantino = "pura ultraviolenza" (come hai constatato non è così) oppure Moretti = "mattonate psicanalitiche comunistoidi nei coglioni", non vuol dire conoscere i 2 autori
Ci sono diversi livelli di conoscenza.
Ma dire “non ho mai sentito nominare…” mi stupisce sempre.
I giudizi tranchant poi li facciamo tutti, spesso senza aver capito e sfidando la brutta figura.
Purtroppo viviamo una fase storica in cui si stabiliscono giudizi di base prevalentemente frutto di propaganda.
Ma se non si può nemmeno parlare di Sanremo, quando mai si potrà andare oltre la propaganda.
 
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