Non hai scritto cose offensive, hai scritto cose che non rispondono alla realtà ed ai sentimenti che questa realtà suscita. Parli del tradimento di un amico. Brutto, l'ho provato. Noi stiamo parlando di una cosa diversa, del tradimento dei sacrifici fatti, dei sogni avuti, della realtà quotidiana di una persona. Questo succede a chi, come Circe, come me e altri qui dentro, è stato tradito dal compagno della vita, dal padre dei propri figli, dalla persona con la quale hai costruito la tua vita, che ti ha giurato lealtà e sincerità. E quello non è un giuramento fatto solo per far commuovere i parenti. Nella storia di una vita tu ci metti tutto... tutti la passione, tutto l'impegno, tutta la gioia e tutta la capacità di sacrificarti: costituisci una famiglia, che è uno da molti, e per tenerla in piedi sono necessarie fiducia e sincerità. Non faccio fatica ad immaginare io tutti gli episodi che passano in mente a Circe, che è stata doppiamente tradita; tutte le premure, tutti i piccoli gesti, tutta la sua buona fede, tutto il suo amore. Bisogna passarci, frase trita che ai giovani suscita sbuffi di impazienza, ma bisogna passarci per capire. E poter cambiare subito strada senza remore è proprio di chi non ha più, o ancora, nulla da perdere: quando in ballo c'è tutto il tuo vissuto ed il futuro che si prospettava, lato pratico e lato affettivo, è un altro paio di maniche. Allora c'è la terza opzione, quella che tu non consideri perchè parti da un assunto incompleto: si radunano tutti i pezzettini in cui ci si è sbriciolati e si cerca di ripartire. Ma prima occorre svuotarsi, fare una grande pulizia interiore, un bel lavoro di riprogettazione. Grande fatica, fatica quotidiana, credimi, fatica che si va a sommare a quella che già la vita ti dava tutti i giorni. Quindi sono necessari anche degli sfoghi, come l'urlo dell'atleta quando raggiunge il massimo dello sforzo. Non c'è nessun motivo neanche per sfogarsi a parolacce no? Eppure lo facciamo, giusto?
