L'altra non molla la presa, finite le ferie è tornata all'attacco sferrando un colpo che il mio forse-compagno ha incassato deprimendosi parecchio. Dopo qualche giorno di normali battutine ha pensato bene di approcciarlo davanti ad altri colleghi per chiedergli come avesse passato le feste, ma le vaghe risposte ricevute non sono state soddisfacenti. Ha quindi insistito domandandogli delle nostre domeniche in montagna, "se non ricorda male" l'anno scorso ero andata via anche da sola, quando lui ha avuto da fare per il famoso progetto dagli orari folli. Un velato riferimento ad alcune delle loro "parentesi" in motel.
Poche ore dopo non ha potuto evitare di raccontarmi l'episodio, sopraffatto dalla vergogna.
Altra agitazione, come se non fosse mai troppa, e tanto nervosismo anche da parte mia.
Comunque, sono rimasta abbastanza lucida da fargli presente che ormai sapevo già di quelle volte, ho lasciato finire il suo balbettio e ho pianto rabbiosamente per una decina di minuti dicendogli come mi fa sentire quando fa così. Uno sfogo a testa, mi ha chiesto scusa imbarazzato, evidentemente il mio era più bello.
Nonostante il ritorno in ufficio, il mio lui era riuscito a mantenere un moderato entusiasmo, non aveva smesso di aprirsi, pur tra attacchi di timidezza e la cautela di chi cammina sul ghiaccio sottile. Per un po' ha retto e la sua esigenza di confessare le frecciatine di lei non mi è sembrata più irritante del solito. Poi il tonfo, serate pensierose e tristi, qualche lacrima, ansia sfogata in cucina dopo l'assalto pesante della facocera, di nuovo pulizie come non se ne vedevano da tempo e un paio di brevi uscite con amici.
Lo ha disinnescato solo l'intervento del terapeuta, di nuovo pace tattica e momenti di riflessione.
Durante quest'ultima settimana si è ripreso, ha evitato altri resoconti dettagliati e si è impegnato goffamente per non farmi pesare oltre gli strascichi della sua ennesima ricaduta, ma è ancora irrequieto. La serenità natalizia è solo un bel ricordo.
Nel frattempo ho fatto sempre più fatica a dormire, potrei descrivere le ultime notti come un continuo rotolarmi nel letto, un ping pong tra il divano e il pc. Le serate fuori non hanno aiutato molto.
Comunque, il poco riposo comincia a pesarmi, ho momenti di scarsa lucidità, i muscoli tesi e mi fanno male le articolazioni, quando corro o pedalo mi sembra di muovermi al rallentatore. Dovrei evitare di affaticarmi ulteriormente, ma ho bisogno delle mie valvole di sfogo fisiche.
Inoltre, nonostante le feste passate da poco, l'ago della bilancia continua a scendere inesorabilmente.
Comincio a preoccuparmi.
Ieri mi sono svegliata quasi a mezzogiorno, non mi capitava da una vita.
Infatti stanotte non ho chiuso occhio, sono le 5 e ho un sacco di cose da fare già di prima mattina.
Non combinerò assolutamente nulla di costruttivo.