La penso come te, almeno fino a metà del tuo intervento.
Di sicuro sta chiedendo il mio aiuto per uscire da una situazione che lo sta opprimendo, ma a parte dirgli di parlarle per chiarire definitivamente le cose tra di loro, non mi viene in mente altro. Ed è un parere che gli ho dato ancora prima del suo ritorno in ufficio, quando un comportamento del genere da parte della sua ex-amante era solo un'ipotesi fantasiosa. Poco tempo fa sembrava che fosse giunto alla mia stessa conclusione, non ci sono stati sviluppi in quel senso, ma non gli sto facendo pressione. Deve arrivarci da solo, non posso e non voglio tenergli la mano in questa vicenda.
Il secondo punto non riesco proprio a condividerlo, sarebbe una cosa che riuscirei a fare solamente se toccassi il fondo, mi rifiuto di abbassarmi a quel livello.
Sono d'accordo con te.
Non ci sarebbe nessuna garanzia di cambiamento da parte di lei, ma cavolo, se il mio forse-compagno riuscisse davvero a ritrovare un po' di sicurezza, l'altra non sarebbe più una persona di cui preoccuparsi. Parlerebbe a vanvera e si renderebbe ridicola, senza ricorrere a minacce di alcun tipo.
Forse mi sbaglio, ma io ci leggo solamente cattiveria e un perverso appagamento nell'influenzare così tanto l'umore di un'altra persona, mi sembra ebbra di potere. Il giocattolo si è rotto, ma ha trovato un altro modo per usarlo e divertirsi. Poi magari mi sbaglio e
la vedo sotto una luce negativa solamente perché sono la cornuta del trio.
Comunque, denunciarla mi sembra difficile, non ha compiuto gesti eclatanti e non sta lasciando tracce, non ci sarebbe niente di concreto per agire contro di lei. Almeno credo, non sono un'esperta in materia.
Ed escludo ritorsioni violente, cioè...no. :unhappy: