Basta fare scalo a Male e ripartire in idrovolante per Moofushi.
Essendo stato in quasi tutte le isole greche ciò che viene nascosto ai turisti sono le discariche che posizionano spesso in calette nelle quali il servizio di nettezza urbana riversava e riversa tuttora tutta l’immondizia umida e secca compreso vetro plastica e alluminio e le lascia lì a cielo aperto In eterno.
Da lontano si intuiscono subito per la presenza enorme di gabbiani che ci girano attorno in cerca di cadaveri da spolpare.
Tutte le rotte navali turistiche evitano accuratamente di passarci davanti.
Le strade per accedervi vengono chiuse al pubblico un paio di km prima.
E così, isole come Ios, Amorgos, Naxos solo per citarne alcune, contengono al proprio interno dei luoghi altamente inquinati e che noi, quantomeno in padania usiamo ricoprire con improbabili teli verdi.
Vi suggerisco se volete vederna una, sulla A4 tra Capriate e Dalmine, sulla sinistra direzione Bergamo. Ma ne abbiamo tante altre, Cerro, Inzago, Basiano e via di seguito.
In Grecia andavo con barchetta privata a fare immersioni e capito‘ piu volte di essermi trovato di fronte a queste Area 51 dei topi proprio a bordo mare e di essere malamente invitato ad allontanarmi con colpi di fucile sparati in cielo.
Eh si, perché la merda che produciamo non possiamo vederla.
Ne trovai di simili a Minorca, Tenerife, Formentera, Fuerteventura, Capo Verde e ovviamente in Sardegna e Sicilia.
A Moofushi invece no, il cuoco del resort, originario di Pessano con Bornago mi diceva che li portano in discarica su altra isola chiusa ai turisti.
Cioe‘ sul reef abbiamo delle oasi della riciclabilita, piena di roba che si decomporrà nelle pance dei pesci che mangiamo.
E poi ci si stupisce della plastica nei mari.