Brunetta
Utente di lunga data
L’ho scritto anch’io prima di leggerti.Non penso che sia esattamente così, però. Credo che nessuno percepisca l'omicidio o qualsiasi reato alla persona ben più grave della pacca come un evento gradevole e gratificante. Eppure gli omicidi esistono ugualmente, gli stupri pure, e via dicendo. Non penso che tutto dipenda da una autorizzazione implicita (che anche se fosse, sarebbe solo di ALCUNE donne).
Il mio istruttore, per tornare all'esempio, non è che fosse solito far così con allieve con cui non era nella confidenza di poterlo fare. Ma non solo. Non se ne andava certo in giro, fuori dal suo ruolo, a tirare pacche al culo perché, in un certo contesto e da talune persone, quel gesto gli era consentito. Le leggi sono la conferma, e la traduzione, di quel che è maggiormente diffuso nella società: utopistico anche solo pensare che possa arrivare a tradurre il pensiero unanime di tutti. E come tutto, soggiace a limiti, e ai pro e ai contro di questi limiti. I "furbi" sono quelli il cui agire rimane sfornito di una prova adeguata: verissimo. Però questo principio della prova tutela anche gli innocenti. E' chiaro che è difficile bilanciare tutto. E mi sono chiarissimi anche i limiti oggettivi della giustizia: se però abbiamo uno strumento, e mai nessuno lo usa, come fa quello strumento a tradursi in qualcosa da perfezionare, al limite, se possibile. Rimane solo uno strumento inutilizzato, e se rimane inutilizzato il sottostante principio a tutela del quale è posto perde almeno in parte il suo significato. Il diritto, e le sue elaborazioni/interpretazioni (che poi a volte portano anche a modificare una legge) non possono evolvere, e nemmeno affermarsi, se mai nessuno le usa. E' questo il maggior incentivo di quelli che tu chiami furbi. Non si potrebbe fare, ma alla fine nessuno denuncia. Magari invece, a denunciare, anche la strizza di poter essere visti da qualcuno può essere un efficace deterrente.
Infatti considero importante che per le molestie non vi sia il procedimento d’ufficio.
Ma io parlavo della percezione femminile che la pacca sia comunque gratificante perché chi la riceve, benché possa trovarla sgradevole, comunque la considera un apprezzamento, da ignorante o da plebeo, per un culo di cui è fiera. Per cui in altre circostanze non sarebbe sgradito, per il contesto amicale o per la gradevolezza del paccante. Intendo passa uno dà la pacca, ti volti e vedi che è quel tipo che ti piace, da Argentero al milanese, e ...ne sei lusingata.
Il tuo istruttore le pacche le dava anche ai ragazzi? Suppongo di no. Allora era un modo per avere un contatto “intimo” con gesti e parole che era un flirtare con te. Va benissimo se ti piace. Non sto contestando che possa piacere.
Anzi! Sto dicendo che se lusinga in un determinato contesto, perché mai un plebeo non dovrebbe compiere un atto di apprezzamento.
Ma che fatica!
Un tempo si partiva dal personale. Se non ci si rende conto che il personale mio, tuo, di Nocciola, di Martes e di tutte le intervenute ha una conseguenza sociale, si finisce per discutere di leggi e di denunce e di adeguatezza delle denunce. Capisco che l’hai studiato una vita. Ma stavo cercando di fare un discorso diverso.