Voi vi farete vaccinare ?

Brunetta

Utente di lunga data
Adesso puoi avere anche la risposta.
Se leggi gli ultimi post comprendi quale dinamica si è instaurata nella società.
Dinamica che trovi spesso ovunque e che resterà a lungo.
Se oggi è il vaccino domani sarà qualcosa d'altro...
Non conta neppure raggiungere lo scopo, ma l'autoaffermazione in un contesto di confronto.
L’avevo scritto. Poi l’ho cancellato perché avrebbe scatenato altre polemiche.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Non sono tanto interessato a indagare quei paesi che hanno fatto meglio o peggio, ne riesco a vedere pecoroni o cagasotto

vedo solo una pandemia

e mi interessa molto il "fenomeno " per cui certi paesi partono tutti sciolti liberi e liberali, e poi si spostano lentamente fino a scopiazzare da chi è partito prima senza tante segate e in modo concreto e consapevole.

Tipo l'italia (Ma và..?)

E siamo appena a metà ottobre

Abbiamo tutto l'inverno per divertirci qui dentro a vedere "quelli bravi" copiarci

Pensa che culo che abbiamo ..:ROFLMAO:
Ed è qui che la pensiamo molto diversamente, io e te :)
Tu parli di concretezza e consapevolezza: allora (come ricordato da qualcuno), perché non prendere a modello proprio la Cina? Più concreta e consapevole di lei! Nessuno si muova da casa, nessuno violi le restrizioni imposte, perché altrimenti nemmeno stiamo a parlare di perdere il lavoro, parliamo addirittura di perdere la vita e siamo tutti a posto :) Più concreto e consapevole di così....

Ripeto, comunque: dubito che qualcuno ci stia prendendo come "modello". Ma se anche fosse sarebbe un "ti piace vincere facile?". Perché parliamoci chiaro: se l'obiettivo è quello di far vaccinare tutti con un vaccino di cui nessuno conosce ancora gli effetti collaterali (se non in itinere), non si può parlare di concretezza e di consapevolezza. Si parla solo di una visione molto miope, in cui si dice portiamo a casa l'uovo oggi, e se la gallina domani dovesse morire o avere problemi, ci si penserà domani. L'importante è l'uovo oggi, COSTI CIO' CHE COSTI nel senso che il prezzo da pagare non lo conosciamo, e nessuno "si spende" a propria volta per far qualcosa in più rispetto formalmente a caldeggiarlo, di fatto lo impone, nessuno si sbilancia a "sigillare" questa pretesa "sicurezza" di questo vaccino, nessuno parla di cosa sarà di chi potrà averne danni che al confronto, magari, il covid potrebbe essere una passeggiata. Si azzerano tutte le considerazioni su rischi e benefici, visto che di beneficio qualcuno c'è (minore mortalità causa covid), a fronte del fatto che i rischi non vengono proprio calcolati. As usual, per la nostra politica ;)

Davanti a questa situazione, il fatto come dici tu di "copiarci", perché non siam quelli che hanno proceduto senza troppe "segate", non è di alcun parametro. Se non che (si può dire) siamo, nel novero degli stati democratici, uno tra i meno democratici. Questo è emerso ad oggi (poi chiaro, se a confronto mi metti la Cina, con le sue "consapevolezze" e il suo modus "concreto", allora siamo ancora pivellini, ma personalmente non mi consola certo). Siamo uno degli Stati in Europa che - forte di uno stato di emergenza che ci consente addirittura di calpestare ogni sorta di diritti umani - lo abbiamo applicato DA DUE ANNI (da due anni in stato di emergenza), e che ha compresso finanche il diritto al lavoro, alla dignità umana, alla libera circolazione, in tutto ciò senza nemmeno indicare SOGLIE, CONDIZIONI, E LIMITI.
Guarda che davvero il prossimo step sarà quello di incarcerare il povero cristo che chiude un occhio sul lavoratore sfornito di green pass, o multare quest'ultimo con sanzioni che dovrà pagare in una vita. In Austria (malgrado le parole moraleggianti del primo cancelliere non si possano proprio sentire) a questo non si è arrivato, né a quanto pare si arriverà. La democrazia di un Paese, il suo stato di CIVILTA', lo si misura non da chi modello "piace vincere facile" prende e trancia ogni libertà. Facile, eh. Torno al problema dell'immigrazione: i clandestini sono troppi? Puntiamogli i cannoni come Malta (altro Stato "bravo" come l'Italia, a quanto mi risulta, il primo o tra i primi per numero di vaccinati), vedi bene che i barconi cambiano rotta, e se nel frattempo uno di questi stesse affondando, tanto meglio, che così serva da monito per quelli che verranno. Facile, eh, loro sì che son consapevoli e concreti, mica baumicio!

Sai, perché a tutto c'è una soluzione più rapida e più concreta. Tutto sta nel saper vedere anche l'altra faccia (i costi, di questa soluzione), e un buono Stato secondo me li sa calibrare, e nel calibrarli tanto più è bravo quanto più riesce a non comprimere principi supremi (e che non ci sono piombati dal nulla) quali i diritti dell'uomo. Altrimenti basta gettare un colpo di spugna sulla Storia, e (come dici tu) "copiare" quelli "bravi" come l'Italia ;), Paese in cui oggi non vi è alcuna remora da parte di nessuno che si senta minimamente costretto (eh, sì, di costrizione parliamo) a chiederti se sei vaccinato come se ti stesse chiedendo se gradisci lo zucchero nel the.

Quindi per te brava l'Italia che senza troppe segate ha levato ai cittadini persino la dignità, e la segretezza del proprio stato di salute, e nel farlo li ha pure perculati (liberi eh, però, di non vaccinarvi).
Non troverei divertente vedere altri Paesi, i cui cittadini al momento mi sembrano "beati" (rispetto a noi), annientare ogni principio di democrazia. Il tutto per cosa? Per una malattia senz'altro rischiosa, ma parliamoci chiaro: sarebbe stato sufficiente TUTELARE (eh, sì: tutelare) le fasce più a rischio (eh, no, quello è politically scorrect!).
Eh ma già, la Storia evidentemente avrà insegnato poco anche a questi.... Che dire, speriamo di no, e che si riprenda NOI, a guardarli come modelli ;)

Senza troppe altre "segate", che qui, pure con il vaccino, non ne abbiamo levato nessuna (quanto è ridicola la misurazione della temperatura fatta con termometri che ti segnano 33 gradi? :D).
 

Martes

Utente di lunga data
Ma c'è ancora qualcuno non vaccinato in questa discussione?
No.
E allora di che vi preoccupate?
E chi si preoccupa?
È chi si sente condannato dalla dittatura sanitaria al martirio di un vaccino che non voleva fare che continua a menare il torrone all'inverosimile
 

Skorpio

Utente di lunga data
@Foglia ..

Si, la pensiamo diversamente.. a partire dalle scelte “facili”

Vedi.. anche partendo dalla mia esperienza di vita personale, io credo che la scelta facile o il vincere facile (come dici tu) sia l’esatto contrario che fare delle scelte forti.

Le scelte facili per me sono quelle di aggrapparsi a quel che sta scritto su un foglietto per non fare nulla, non assumere decisioni, non prendere il timone e invertire la rotta.
Questo vale a tutti i livelli, a partire dalle relazioni in un nucleo familiare per finire a governare un paese.

Le restrizioni applicate in Italia secondo come la vedo io, sono la scelta più difficile, proprio perché si espongono a chi arriva a dire cose tipo quelle che scrivi tu, rinfacciando mancati rispetti di diritti, regole o altro..

Facile è invece aggrapparsi a questo o a quel principio per non muover nulla, per non decidere nulla, fingendo di dar maggior valore a un diritto, ma in realtà prendendolo come pretesto per non agire.

Questa è la scelta facile, è vincere facile e sul breve, imbrogliando sostanzialmente chi pensa di esser davvero tutelato, imbrogliando i cittadini, illudendoli

Io mi incazzai sinceramente come un bufalo a suo tempo quando Zingaretti, mentre il virus avanzava, faceva i brindisi con le foto, per far vedere che “non c’era nulla da temere” e che noi eravamo pronti.

Quello era IMBROGLIARE allora, toccandosi le palle e sperando che “andrà tutto bene” e il virus speriamo rimbalzi sulle alpi.

Farlo OGGI sarebbe ancora IMBROGLIARE le persone, con l’aggravante di non aver compilato nel frattempo il registro delle lezioni apprese, perché oggi a differenza di allora non si può dire che non ci si aspettava.

Poi.. so bene che c’è chi vuol sentirsi imbrogliato, a tutti i livelli, a partire dalle relazioni individuali (dimmi che mi ami) per finire al sentir dire un capo di stato che la libertà di andare in discoteca è più forte del virus, e noi lo sconfiggeremo bailando bailando, con o senza vaccino e figuriamoci se noi facciamo di questi problemi.

Ed è giusto così.

Mi diverte e mi divertirà vedere come vari stati dovranno gettare la maschera e a provare a fare quello che noi per una volta abbiamo fatto per primi, senza metterci in coda facendo la scelta più facile .

Peraltro io mi sento liberissimo, e la percezione di oppressione in questa situazione è una cosa molto personale, sulla quale andrebbe individualmente riflettuto a lungo, secondo me.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Usti l’Austria sta inserendo restrizioni…hanno ospedali pieni di malati di Covid.
Pure in Germania non sono messi benissimo.
Pensare che questa potava essere l’occasione di potenziare tutte le strutture sanitarie…invece continuano a ridurre i posti letto.
 

danny

Utente di lunga data
E chi si preoccupa?
È chi si sente condannato dalla dittatura sanitaria al martirio di un vaccino che non voleva fare che continua a menare il torrone all'inverosimile
Veramente io mi stupisco del fatto che una discussione innegabilmente provax continui ancora nel momento in cui tutti, almeno qui, sono vaccinati.
Raggiunto lo scopo, tutti dovrebbero essere soddisfatti. Siamo tornati a una vita quasi normale.
E invece no.
Ecco. È questa sensazione che non vada più bene nulla che stupisce.
Come se alla fine essere tutti ugualmente vaccinati non desse più quella possibilità di sentirsi in qualche modo migliori degli altri.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Veramente io mi stupisco del fatto che una discussione innegabilmente provax continui ancora nel momento in cui tutti, almeno qui, sono vaccinati.
Raggiunto lo scopo, tutti dovrebbero essere soddisfatti. Siamo tornati a una vita quasi normale.
E invece no.
Ecco. È questa sensazione che non vada più bene nulla che stupisce.
Come se alla fine essere tutti ugualmente vaccinati non desse più quella possibilità di sentirsi in qualche modo migliori degli altri.
l'insoddisfazione è per il cambiamento che il virus ha portato definitivamente nelle nostre vite.
Nulla è più come prima, dalla presenza sui posti di lavoro, alla mensa (laddove eventualmente è stata riattivata). La comunicazione limitata dalle mascherine, ormai si urla per farsi capire. E si continua ad urlare anche se non la si ha sù.
Tutta una serie di meccanismi che non ci permettono più di muoverci liberamente, devi prenotarti, fare attenzione che il telefono sia sempre carico per esibire il green pass, ricordarsi la mascherina, riempi l'igienizzante da tenere in borsa o in macchina.
Il sistema economico che vacilla, si teme per il lavoro, gli aumenti dei prezzi che erodono il salario.
Il vaccino è la valvola di sfogo dove si vomita dentro tutto questo.
Vai a fare una passeggiata per le vie della città o paese e vedi molti negozi chiusi, diciamo che l'abbattimento emotivo è notevole per molti, credo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
@Foglia ..

Si, la pensiamo diversamente.. a partire dalle scelte “facili”

Vedi.. anche partendo dalla mia esperienza di vita personale, io credo che la scelta facile o il vincere facile (come dici tu) sia l’esatto contrario che fare delle scelte forti.

Le scelte facili per me sono quelle di aggrapparsi a quel che sta scritto su un foglietto per non fare nulla, non assumere decisioni, non prendere il timone e invertire la rotta.
Questo vale a tutti i livelli, a partire dalle relazioni in un nucleo familiare per finire a governare un paese.

Le restrizioni applicate in Italia secondo come la vedo io, sono la scelta più difficile, proprio perché si espongono a chi arriva a dire cose tipo quelle che scrivi tu, rinfacciando mancati rispetti di diritti, regole o altro..

Facile è invece aggrapparsi a questo o a quel principio per non muover nulla, per non decidere nulla, fingendo di dar maggior valore a un diritto, ma in realtà prendendolo come pretesto per non agire.

Questa è la scelta facile, è vincere facile e sul breve, imbrogliando sostanzialmente chi pensa di esser davvero tutelato, imbrogliando i cittadini, illudendoli

Io mi incazzai sinceramente come un bufalo a suo tempo quando Zingaretti, mentre il virus avanzava, faceva i brindisi con le foto, per far vedere che “non c’era nulla da temere” e che noi eravamo pronti.

Quello era IMBROGLIARE allora, toccandosi le palle e sperando che “andrà tutto bene” e il virus speriamo rimbalzi sulle alpi.

Farlo OGGI sarebbe ancora IMBROGLIARE le persone, con l’aggravante di non aver compilato nel frattempo il registro delle lezioni apprese, perché oggi a differenza di allora non si può dire che non ci si aspettava.

Poi.. so bene che c’è chi vuol sentirsi imbrogliato, a tutti i livelli, a partire dalle relazioni individuali (dimmi che mi ami) per finire al sentir dire un capo di stato che la libertà di andare in discoteca è più forte del virus, e noi lo sconfiggeremo bailando bailando, con o senza vaccino e figuriamoci se noi facciamo di questi problemi.

Ed è giusto così.

Mi diverte e mi divertirà vedere come vari stati dovranno gettare la maschera e a provare a fare quello che noi per una volta abbiamo fatto per primi, senza metterci in coda facendo la scelta più facile .

Peraltro io mi sento liberissimo, e la percezione di oppressione in questa situazione è una cosa molto personale, sulla quale andrebbe individualmente riflettuto a lungo, secondo me.
Ho perfettamente capito come la intendi tu :)
Ed è chiaro che, ad intendere il vaccino come un "privilegio", tu dia per escluso, ovviamente, che ci saranno, per il futuro (altrimenti la politica è miope, come la vedo io :) ) significativi (ribadisco: significativi) effetti collaterali che si esternalizzeranno sulla popolazione. Vorrei avere le tue certezze in merito (ragionevoli certezze, intendo, di quelle proprio consapevoli che siamo tutti portati a crearci "autoinganni" atti a vivere meglio, e ben venga - lo dico seriamente - se c'è chi il vaccino lo vede come una soluzione atta al benessere proprio individuale, ancor prima che collettivo.... che il collettivo è un bel principio su cui si fonda, questo sì, la miglior democrazia, ma il rischio di lasciarla sulla carta è purtroppo assai concreto.... :) ).
Nulla quaestio, per chi come te si è vaccinato CONVINTO della convenienza del vaccino: arai le tue buonissime ragioni, e su quelle non discuto :)
Sul grassetto, una riflessione. Io - da addetta ai lavori, sia pure nel mio piccolo - vedo tante cose che non vanno. Vedo anche, da parte di alcuni (anche qui) un diffuso fastidio, quando si parla di repressione di certe libertà :)
E non mi riferisco alla semplificazione "discoteche vs coronavirus", più locali aperti per tutti, eccetera.
Mi riferisco al modo di pensare. E vedo (tra l'altro) l'adattamento (chiedendomi se sia positivo) verso forme di vita (a volte mera sopravvivenza), sicché solo a parlare di restrizioni, alcuni saltano su, dicendosene annoiati, o addirittura stanchi, schifati, scandalizzati, eccetera. Come se tutto si risolvesse in un "ubi maior, minor cessat" ;) Ecco, da un pò addetta ai lavori non posso fare a meno di pensare che quel "minor" (e di qui si potrebbe persino tirare un parallelo con la tutela delle minoranze, in questo caso viste come una sorta di nemico, o di pericolo :) ), quel minor dicevo, tanto "minor" non è, o non dovrebbe essere ;)
Ma lo specchio di quel che è in atto è proprio quel fastidio, quel non volerne parlare: è stato compresso il diritto al lavoro, le tutele alla persona. Oh! :) Non cazzabubbole! :) E in risposta, molti preferiscono vedere chi almeno lo ricorda, come poveri agnelli sacrificali che si lamentano. Non è così, o non è solo così :) Ma ricordo a tutti che la forma mentis, l'abitudine a tutto (perché a tutto ci si abitua) è proprio il motore, di quella che è una civiltà.
Per cui, a considerare "normale" immolare qualsiasi cosa, a non volerne nemmeno parlare, a provar "noia" (nel senso lato del termine: doloroso, fastidioso) affrontare certe tematiche, ad applaudire certi comportamenti.... beh, il passo a finire molto in basso (tipo alla Cina) è assai più breve di quanto si immagini. Questo a me ha insegnato la Storia. A trovar soluzioni guardando "indietro", occorre far molta attenzione. Perché poi, ripeto, una volta che una società accetta di buon grado la compressione di diritti fino ad allora inviolabili, rischi non ne mancano.

Per il resto, a me va bene tutto, rispetto perfettamente l'idea di chi non vede l'ora di fare la terza, la quarta, la quinta dose, persino chi se le vorrebbe tracannare a cena (magari al posto della mia birra calda! 😂 ) e dico: ok :)!
Li invidio pure, per certi lati, e credo che sarebbe anche bello riuscirmi a vivere questo vaccino come una sorta di "liberazione" :)

Il fastidio (che investe TUTTI eh, da una parte e dall'altra, a prescindere da come la pensino) comunque è molto indicativo, e per nulla casuale: ne ho provato anch'io, per altre cose ma l'ho provato, e ne so l'origine ;)

Ringrazio ancora il cielo di trovarmi in una parte del mondo dove se ne può almeno ancora parlare liberamente, ché in Cina mi avrebbero già indubbiamente tagliato la testa.... :)
 

Martes

Utente di lunga data
Ho perfettamente capito come la intendi tu :)
Ed è chiaro che, ad intendere il vaccino come un "privilegio", tu dia per escluso, ovviamente, che ci saranno, per il futuro (altrimenti la politica è miope, come la vedo io :) ) significativi (ribadisco: significativi) effetti collaterali che si esternalizzeranno sulla popolazione. Vorrei avere le tue certezze in merito (ragionevoli certezze, intendo, di quelle proprio consapevoli che siamo tutti portati a crearci "autoinganni" atti a vivere meglio, e ben venga - lo dico seriamente - se c'è chi il vaccino lo vede come una soluzione atta al benessere proprio individuale, ancor prima che collettivo.... che il collettivo è un bel principio su cui si fonda, questo sì, la miglior democrazia, ma il rischio di lasciarla sulla carta è purtroppo assai concreto.... :) ).
Nulla quaestio, per chi come te si è vaccinato CONVINTO della convenienza del vaccino: arai le tue buonissime ragioni, e su quelle non discuto :)
Sul grassetto, una riflessione. Io - da addetta ai lavori, sia pure nel mio piccolo - vedo tante cose che non vanno. Vedo anche, da parte di alcuni (anche qui) un diffuso fastidio, quando si parla di repressione di certe libertà :)
E non mi riferisco alla semplificazione "discoteche vs coronavirus", più locali aperti per tutti, eccetera.
Mi riferisco al modo di pensare. E vedo (tra l'altro) l'adattamento (chiedendomi se sia positivo) verso forme di vita (a volte mera sopravvivenza), sicché solo a parlare di restrizioni, alcuni saltano su, dicendosene annoiati, o addirittura stanchi, schifati, scandalizzati, eccetera. Come se tutto si risolvesse in un "ubi maior, minor cessat" ;) Ecco, da un pò addetta ai lavori non posso fare a meno di pensare che quel "minor" (e di qui si potrebbe persino tirare un parallelo con la tutela delle minoranze, in questo caso viste come una sorta di nemico, o di pericolo :) ), quel minor dicevo, tanto "minor" non è, o non dovrebbe essere ;)
Ma lo specchio di quel che è in atto è proprio quel fastidio, quel non volerne parlare: è stato compresso il diritto al lavoro, le tutele alla persona. Oh! :) Non cazzabubbole! :) E in risposta, molti preferiscono vedere chi almeno lo ricorda, come poveri agnelli sacrificali che si lamentano. Non è così, o non è solo così :) Ma ricordo a tutti che la forma mentis, l'abitudine a tutto (perché a tutto ci si abitua) è proprio il motore, di quella che è una civiltà.
Per cui, a considerare "normale" immolare qualsiasi cosa, a non volerne nemmeno parlare, a provar "noia" (nel senso lato del termine: doloroso, fastidioso) affrontare certe tematiche, ad applaudire certi comportamenti.... beh, il passo a finire molto in basso (tipo alla Cina) è assai più breve di quanto si immagini. Questo a me ha insegnato la Storia. A trovar soluzioni guardando "indietro", occorre far molta attenzione. Perché poi, ripeto, una volta che una società accetta di buon grado la compressione di diritti fino ad allora inviolabili, rischi non ne mancano.

Per il resto, a me va bene tutto, rispetto perfettamente l'idea di chi non vede l'ora di fare la terza, la quarta, la quinta dose, persino chi se le vorrebbe tracannare a cena (magari al posto della mia birra calda! 😂 ) e dico: ok :)!
Li invidio pure, per certi lati, e credo che sarebbe anche bello riuscirmi a vivere questo vaccino come una sorta di "liberazione" :)

Il fastidio (che investe TUTTI eh, da una parte e dall'altra, a prescindere da come la pensino) comunque è molto indicativo, e per nulla casuale: ne ho provato anch'io, per altre cose ma l'ho provato, e ne so l'origine ;)

Ringrazio ancora il cielo di trovarmi in una parte del mondo dove se ne può almeno ancora parlare liberamente, ché in Cina mi avrebbero già indubbiamente tagliato la testa.... :)
La noia a me viene dal fatto che se uno non vuole vaccinarsi veramente porta la sua convinzione fino in fondo. E ne conosco, non sono marziani.

E visto che si parla spesso di ipocrisia, non vedo differenza tra un governo che ti "obbliga non obbligandoti" e chi sceglie di vaccinarsi "per fare una vita normale" ma poi imbastisce infinite geremiadi sull'ingiustizia subita a forza
 

danny

Utente di lunga data
l'insoddisfazione è per il cambiamento che il virus ha portato definitivamente nelle nostre vite.
Nulla è più come prima, dalla presenza sui posti di lavoro, alla mensa (laddove eventualmente è stata riattivata). La comunicazione limitata dalle mascherine, ormai si urla per farsi capire. E si continua ad urlare anche se non la si ha sù.
Tutta una serie di meccanismi che non ci permettono più di muoverci liberamente, devi prenotarti, fare attenzione che il telefono sia sempre carico per esibire il green pass, ricordarsi la mascherina, riempi l'igienizzante da tenere in borsa o in macchina.
Il sistema economico che vacilla, si teme per il lavoro, gli aumenti dei prezzi che erodono il salario.
Il vaccino è la valvola di sfogo dove si vomita dentro tutto questo.
Vai a fare una passeggiata per le vie della città o paese e vedi molti negozi chiusi, diciamo che l'abbattimento emotivo è notevole per molti, credo.
Sì, questo è vero. Ma a questo punto dovremmo trovare compattezza e unità per uscirne fuori nel migliore dei modi, non trasformare tutto in una specie di rivalsa continua.
Il problema invece è essenzialmente che si è creata una profonda lacerazione nella popolazione, che ci porta lontano dall'obiettivo del ritorno alla normalità.
Io cerco di vivere il più possibile normalmente. Indosso la mascherina solo se sono obbligato e frequento gruppi di persone che si comportano come me. Ci sono ampie sacche di normalità. Domenica ero a pranzo in un ristorante, era pieno, c'erano tavolate anche da 20 persone e nessuno all'ingresso ha chiesto il Green Pass. In un anno e mezzo, quasi due anni, non c'è una persona tra gli amici che frequento, con cui mangio insieme (a volte siamo stati anche in 40/50), con cui canto, etc. che si sia ammalata di Covid.
Non prima che non eravamo vaccinati, menchemeno adesso che lo siamo tutti. Tante altre patologie si, ma Covid... Solo tra i colleghi dell'ufficio, stranamente quelli più attenti alle norme, e nel condominio, anche lì per contagio familiare.
Fortuna?
Non lo so, però stante la situazione credo che la vita debba tornare a individuare anche altre priorità e uscire da questo loop.
Vaccinati lo siamo tutti o quasi... Che altro possiamo fare?
 

danny

Utente di lunga data
La noia a me viene dal fatto che se uno non vuole vaccinarsi veramente porta la sua convinzione fino in fondo. E ne conosco, non sono marziani.

E visto che si parla spesso di ipocrisia, non vedo differenza tra un governo che ti "obbliga non obbligandoti" e chi sceglie di vaccinarsi "per fare una vita normale" ma poi imbastisce infinite geremiadi sull'ingiustizia subita a forza
Nel mio ufficio non si è vaccinata una sola persona.
Una donna che ha avuto il Covid, ha gli anticorpi alti e problemi di salute.
Per disposizioni interne non può mettere piede in ufficio neppure per ritirare il materiale se non esibisce un Green pass, come tutti.
L'ultima volta ero in ufficio da solo, lei doveva solo fare consegne, ho dovuto riceverla in esterno, lei aveva paura di entrare e io non sono delegato al controllo.
Lei fa un tampone solo la settimana, quando è il giorno di presenza, non per il ritiro di un minuto, anche perché si trova difficilmente posto e bisogna prenotare parecchio prima. Noi ancora lavoriamo a casa per 4 gg la settimana.
Questa non è una vita normale.
Fino a prima del 15 lei entrava, faceva anche 4 chiacchiere mentre ritirava il materiale.
Non ha mai contagiato nessuno, neppure quando ebbe il Covid.
Che cosa è cambiato?
Ci sono pure più vaccinati in giro... Di cosa abbiamo paura?
 

Foglia

utente viva e vegeta
La noia a me viene dal fatto che se uno non vuole vaccinarsi veramente porta la sua convinzione fino in fondo. E ne conosco, non sono marziani.

E visto che si parla spesso di ipocrisia, non vedo differenza tra un governo che ti "obbliga non obbligandoti" e chi sceglie di vaccinarsi "per fare una vita normale" ma poi imbastisce infinite geremiadi sull'ingiustizia subita a forza
Eh, lo so che è difficile da capire. Diciamo che però, qualche differenza, tra chi si vede inibita di fatto (peggio ancora, nel mio ambiente ;) ) una possibilità di lavoro, dopo che per giunta le è stata tolta (sempre grazie ad altre decisioni "lungimiranti", in senso ironico, ovviamente) esiste, ed è concreta. Non tutti abbiamo la possibilità di un bel lavoro da casa, e chissenefrega degli altri.
E purtroppo, questa cosa, non è destinata a smorzarsi con lo scoccare del 31 dicembre. Il mio ambiente è una jungla deregolamentata, e ora nessuno si fa più scrupolo a chiedere se sei greenpassato o no, anche solo per aspirare a una collaborazione dove, dall'oggi al domani, sei comunque lasciato a casa ;)
Sai com'è, capisco che chi non ci si trovi magari possa non capirlo, capisco anche la sospensione di due mesi col posto poi lì ad attenderlo, nel mio caso purtroppo non funziona così. Ovviamente parlo per me, non per altri :)
Sul resto, pure io finché ho potuto "ovviare" (del tipo che l'aperitivo lo si poteva bere comodamente all'aperto, il figlio anziché accompagnarlo al cinema lo portavo in bici al parco, eccetera eccetera, l'ho fatto.
Anche in questo caso, comunque, capisco che magari non è semplicissimo da comprendere, ma trovarsi a non poter portare un libro a scuola (o una merenda) poiché non greenpassati, piuttosto che dover saltare le riunioni in presenza, con le insegnanti, credimi, con figli piccoli diventa pesante. A tacere il non poterli magari accompagnare a fare sport: da noi, se non hai il greenpass, devi mollare bambini di sei anni e augurarsi che si cambino completamente da soli, senza dimenticare nulla in giro. A volte la vita può diventare veramente difficile..... :), e parlo di cose e di libertà che purtroppo, non dovrebbero essere minimamente messe in discussione. Beato chi lo fa, e si può permettere magari 300 euro al mese di tamponi. Ancora una volta, in questo specifico momento mi sarebbe parecchio pesante. Poi guarda: non fosse per mio figlio che mi tiene qui, avrei fatto fuori tutti gli averi che ho per trasferirmi low cost da qualche parte dove al limite mi devono cercare su una spiaggia per dirmi di indossare la mascherina. Non mi è purtroppo possibile, e mi tocca fare i conti con questa realtà: scusa tanto se ti annoia.... :)
 

Martes

Utente di lunga data
Eh, lo so che è difficile da capire. Diciamo che però, qualche differenza, tra chi si vede inibita di fatto (peggio ancora, nel mio ambiente ;) ) una possibilità di lavoro, dopo che per giunta le è stata tolta (sempre grazie ad altre decisioni "lungimiranti", in senso ironico, ovviamente) esiste, ed è concreta. Non tutti abbiamo la possibilità di un bel lavoro da casa, e chissenefrega degli altri.
E purtroppo, questa cosa, non è destinata a smorzarsi con lo scoccare del 31 dicembre. Il mio ambiente è una jungla deregolamentata, e ora nessuno si fa più scrupolo a chiedere se sei greenpassato o no, anche solo per aspirare a una collaborazione dove, dall'oggi al domani, sei comunque lasciato a casa ;)
Sai com'è, capisco che chi non ci si trovi magari possa non capirlo, capisco anche la sospensione di due mesi col posto poi lì ad attenderlo, nel mio caso purtroppo non funziona così. Ovviamente parlo per me, non per altri :)
Sul resto, pure io finché ho potuto "ovviare" (del tipo che l'aperitivo lo si poteva bere comodamente all'aperto, il figlio anziché accompagnarlo al cinema lo portavo in bici al parco, eccetera eccetera, l'ho fatto.
Anche in questo caso, comunque, capisco che magari non è semplicissimo da comprendere, ma trovarsi a non poter portare un libro a scuola (o una merenda) poiché non greenpassati, piuttosto che dover saltare le riunioni in presenza, con le insegnanti, credimi, con figli piccoli diventa pesante. A tacere il non poterli magari accompagnare a fare sport: da noi, se non hai il greenpass, devi mollare bambini di sei anni e augurarsi che si cambino completamente da soli, senza dimenticare nulla in giro. A volte la vita può diventare veramente difficile..... :), e parlo di cose e di libertà che purtroppo, non dovrebbero essere minimamente messe in discussione. Beato chi lo fa, e si può permettere magari 300 euro al mese di tamponi. Ancora una volta, in questo specifico momento mi sarebbe parecchio pesante. Poi guarda: non fosse per mio figlio che mi tiene qui, avrei fatto fuori tutti gli averi che ho per trasferirmi low cost da qualche parte dove al limite mi devono cercare su una spiaggia per dirmi di indossare la mascherina. Non mi è purtroppo possibile, e mi tocca fare i conti con questa realtà: scusa tanto se ti annoia.... :)
Sì Foglia, mi annoia, perché è l'ennesima lamentela.
Le persone di cui parlo non navigano nell'oro, non hanno lavori in cui è facile barcamenarsi in questa situazione e hanno figli, anche piccoli. Però, convinti delle loro idee, le portano avanti.
Personalmente non condivido la loro visione e penso si stiano complicando la vita inutilmente, ma le trovo sicuramente più coerenti.
Per carità, continua pure a lamentarti se ti fa stare meglio, se mi annoio è un problema mio, solo che essendomi ormai espressa trovavo sensato argomentarlo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Nel mio ufficio non si è vaccinata una sola persona.
Una donna che ha avuto il Covid, ha gli anticorpi alti e problemi di salute.
Per disposizioni interne non può mettere piede in ufficio neppure per ritirare il materiale se non esibisce un Green pass, come tutti.
L'ultima volta ero in ufficio da solo, lei doveva solo fare consegne, ho dovuto riceverla in esterno, lei aveva paura di entrare e io non sono delegato al controllo.
Lei fa un tampone solo la settimana, quando è il giorno di presenza, non per il ritiro di un minuto, anche perché si trova difficilmente posto e bisogna prenotare parecchio prima. Noi ancora lavoriamo a casa per 4 gg la settimana.
Questa non è una vita normale.
Fino a prima del 15 lei entrava, faceva anche 4 chiacchiere mentre ritirava il materiale.
Non ha mai contagiato nessuno, neppure quando ebbe il Covid.
Che cosa è cambiato?
Ci sono pure più vaccinati in giro... Di cosa abbiamo paura?
Più che paura, visto che io di paure non ne vedo, è scarsa chiarezza e coerenza legislativa e quando c’è confusione ci si aggrappa alla religione, alle discriminazioni, alla cattiveria.
Ho anche io colleghi nella situazione della tua collega.
Da noi siamo rientrati tutti in presenza, senza distanziamento, l’AD fortemente contrario al lavoro agile ha chiuso questa nuova opportunità.
Io sono tra i delegati al controllo, mi è stato proposto e non avevo motivo per dire no.
Tranne in questi giorni che sono in ospedale lo svolgo regolarmente.
Io tutte ste lagnanze nel contesto in cui vivo non le riscontro.
Conduco esattamente la stessa vita ante covid, probabilmente perché non facevo vita mondana nemmeno prima. La mascherina non mi da fastidio, anzi la trovo pure confortevole. Boh, io non comprendo tutte ste lamentele.
 

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Utente tardo
Per chi se ne intende, Moderna ha completato i trial per i bambini dai 6 ai 12 anni
Qui i risultati
 
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