Benvenuto nel club dei cornuti

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

fruitbasket

Utente di lunga data
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
 

erab

Utente di lunga data
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
Se ti metti in competizione con un fantasma figlio delle tue paure non hai nessuna possibilità.
Smetti di pensare a "loro" e inizia a pensare a "te", bada bene, non ho detto "voi" ho detto "te", al
voi potrai pensare quando potrai dare a tua moglie un uomo libero da queste paure.
 

Sbriciolata

Escluso
Se ti metti in competizione con un fantasma figlio delle tue paure non hai nessuna possibilità.
Smetti di pensare a "loro" e inizia a pensare a "te", bada bene, non ho detto "voi" ho detto "te", al
voi potrai pensare quando potrai dare a tua moglie un uomo libero da queste paure.
Quoto.
Benvenuto. Adesso è troppo fresca per pensare ad altro che non sia rimetterti in piedi.
 
E

exStermy

Guest
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
tre cosette intramuscolari:

1)-il tuo nemico e' solo la zoccola che hai in casa;

2)-non ci sono proprie "mancanze" che giustifichino le zoccole;

3)-se chiederai i dettagli tecnici scopatori oltre che cornuto sarai anche un super coglione;

per adesso puo' bastare...

ahahahah
 

Eretteo

Utente di lunga data
Credi che tua moglie abbia provato con quello la' un pistolino di 2 cm piu' lungo,quindi ora vorresti avere 4 cm in piu' di pistolino per sentirla dire "Ti amo!".
E nel contempo vorresti che lui soffrisse.
Ma sbagli l'attacco e sei destinato a perdere la guerra.
Cosi' come e' giusto che all'altro la rispettiva moglie metta le palle in morsa,cosi' tu non devi pensare a lui ma a fare ingoiare almeno incisivi e canini a tua moglie.
Forse se l'avessi sorpresa con un vibratore di plastica avresti cominciato a picchiare il vibratore?
Concentrati sull'origine del male.
 

Simy

WWF
Se ti metti in competizione con un fantasma figlio delle tue paure non hai nessuna possibilità.
Smetti di pensare a "loro" e inizia a pensare a "te", bada bene, non ho detto "voi" ho detto "te", al
voi potrai pensare quando potrai dare a tua moglie un uomo libero da queste paure.
Quoto!

Benvenuto :smile:
 

fruitbasket

Utente di lunga data
Quoto.
Benvenuto. Adesso è troppo fresca per pensare ad altro che non sia rimetterti in piedi.
è quello che continua a dirmi l'unico amico con cui mi sono confidato, ma quando passa? e come faccio a rimettermi in piedi? passano giorni buoni poi improvvisamente ricasco nella depressione totale come un tossico che torna a farsi in vena e il dolore è lo stesso del primo giorno. Mi sembra di non avere gambe abbastanza forti.
 

Simy

WWF
è quello che continua a dirmi l'unico amico con cui mi sono confidato, ma quando passa? e come faccio a rimettermi in piedi? passano giorni buoni poi improvvisamente ricasco nella depressione totale come un tossico che torna a farsi in vena e il dolore è lo stesso del primo giorno. Mi sembra di non avere gambe abbastanza forti.

è tutto normale. ci vuole tempo...purtoppo non c'è un "tempo prestabilito" tutto dipende da te e da tua moglie.
 

dammi un nome

Utente di lunga data
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.

benvenuto,

altro non puoi fare che parlare con lei , devi regalarti tempo, dovete regalarvi tempo. tanto. e ascolto.
 

dammi un nome

Utente di lunga data
Credi che tua moglie abbia provato con quello la' un pistolino di 2 cm piu' lungo,quindi ora vorresti avere 4 cm in piu' di pistolino per sentirla dire "Ti amo!".
E nel contempo vorresti che lui soffrisse.
Ma sbagli l'attacco e sei destinato a perdere la guerra.
Cosi' come e' giusto che all'altro la rispettiva moglie metta le palle in morsa,cosi' tu non devi pensare a lui ma a fare ingoiare almeno incisivi e canini a tua moglie.
Forse se l'avessi sorpresa con un vibratore di plastica avresti cominciato a picchiare il vibratore?
Concentrati sull'origine del male.
approvo.
 

dammi un nome

Utente di lunga data
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
Perchè Fruit?
 

Sbriciolata

Escluso
è quello che continua a dirmi l'unico amico con cui mi sono confidato, ma quando passa? e come faccio a rimettermi in piedi? passano giorni buoni poi improvvisamente ricasco nella depressione totale come un tossico che torna a farsi in vena e il dolore è lo stesso del primo giorno. Mi sembra di non avere gambe abbastanza forti.
Guarda... quando passa è diverso da persona a persona. E da coppia a coppia. Tu dici di avere deciso di perdonarle... evidentemente credi ancora nel vostro rapporto. Ma adesso è importante che tu riprenda il tuo equilibrio, in modo che tu riesca ad affrontare e superare il dolore. Se ti serve sfogati, se hai domande chiedi, anche qui.
 
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
Ti fai troppi film in testa.
Dato che sai chi è il tizio.
Io oserei una terapita d'urto pazzesca.
Lo chiamerei e lo porterei a casa.
Poi direi adesso proviamo a fare sesso a tre.
E vedi che cosa si scatena.
Te lo dico io, non ne hai idea.
Ma è come andare sulle montagne russe, se sei cardiopatico, o la gelosia morde...occhio.
C'è gente che dopo questa terapia si è serenamente separata, perchè non ha mai più avuto il coraggio di guardarsi in faccia.

Tua moglie non fornisce dettagli perchè in pratica non li ha.
E tu li cerchi per continuare a farti il film in testa.
Ricorda che la mente proietta molto.

E te lo dico come uomo che ha avuto la ventura di vedere una con cui ha scopato, come scopava con un altro.

Meno le chiedi, meglio stai.

L'altro sia il nulla per te.
 

Daniele

Utente orsacchiottiforme
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
Dillo alla moglie di lui, le farai del male, ma allo stato attuale ti dico, chi se ne frega, il male della sua moglie è pura responsabilità sua, non tua, tu sarai solo latore di una brutta notizia, ma il portatore di questa notizia non porta colpa ricorda, la colpa è da parte di chi ha agito, ma sii chiaro con tua moglie, devi farlo perchè lei ti ha umiliato e visto che non puoi umiliare lei devi per forza umiliare lui, perchè tua moglie pagherà per il suo sbaglio quasi a vita, ma non ti sta bene che sia solo lei a pagare, anche lui deve farlo.


Oppure ti separi, ma qualcosa lo devi pure fare, cavoli.
 

lunaiena

Scemo chi legge
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.

Smetti di pensare a loro due insieme sei solo tu
che ci pensi ancora ...
armai per lei è rimosso...
 

lunaiena

Scemo chi legge

gas

Utente di lunga data
non devi metterti in competizione con un lui che nemmeno conosci, per cui devi metterti in competizione con te stesso e capire, "forse" dove hai potuto sbagliare (sempre che tu abbia sbagliato qualche cosa)
devi riprenderti la vita in mano e ricominciare.
 

Kid

Utente un corno
sono passate quattro settimane da quando ho saputo del tradimento di mia moglie.
Conosco le mie responsabilità, le mie colpe da marito (mai fedifrago tuttavia). Continuo a dirmi che ci siamo fatti del male reciprocamente e me la sono cercata, che voglio ricominciare e che voglio essere felice ora, ma brucia, brucia come qualcosa che non ho mai provato prima d'ora, e ne ho passati di momenti orribili, ma mai una cosa mi aveva ucciso come questa. Lei dice di amarmi, di non provare nulla per lui, di esserci stata solo per sfuggire mentalmente ad una serie di pressioni familiari che erano divenute estenuanti (si cazzo! ma lo erano anche per me!).
Non faccio che pensare a loro due, alle cose che possono aver fatto a letto, immagini terrificanti mi si materializzano all'improvviso davanti agli occhi, sono ossessionato dalle cose che si sono detti, dalle carezze e dalle tenerezze che si sono scambiati. Vivo giorni di assoluta serenità e ottimismo in cui vedo la possibilità di cambiare, poi basta un pensiero, un dettaglio che mi riporti a quella cosa e riprecipito in un baratro di amarezza, schifo, odio. Non ho mai provato un odio simile per nessuno se non per la persona che me l'ha presa. Continuo a dirmi che non è giusto che io sia quì a piangere e non riesco neanche a guardare i miei figli, mentre lui è felice con la sua famiglia senza che paghi per le sue responsabilità. Ho provato più volte il desiderio di dire tutto a sua moglie e di annientare così la sua vita, come la mia mi pare sia finita. L'ho chiamato qualche volta, per il gusto di tenerlo per le palle, di sentirmi più forte di lui, ma quando sono a letto con lei lui c'è sempre, è il mio metro di paragone, desidero solo darle qualcosa di più che le possa aver dato lui. Ho voglia di ricominciare, ma al tempo stesso mi chiedo perchè anche mia moglie non dovrebbe soffrire per lo stesso motivo. Ho perdonato (ho cominciato a perdonare, sarebbe più giusto dire) ma non riesco a dimenticare e sono alla continua ricerca di dettagli che mia moglie non vuol fornire, presumo per proteggermi. Mi chiedo solo quando passerà tutto questo veleno che mi sta uccidendo. mi sento a pezzi, annientato, umiliato, e continuo a non capire nulla.
Prima cosa: datti tempo, è davvero troppo fresca la cosa.

Ti assicuro che ciò che oggi ti sembra insormontabile, domani ti sembrerà un qualcosa di meno importante. Anzi, capirai molti meccanismi dell'amore che ignoravi, sarà quasi interessante il percorso.

Non sperare di ritrovare te stesso e la coppia di prima, perchè tutto muterà inevitabilmente e non è detto che lo faccia in peggio.

Cambia pelle, scrollati di dosso le insicurezze che ti hanno attaccato addosso. Smettila di farti film porno in testa, ce la puoi fare, è un pò come sintonizzare una radio alla fin fine.

Vedrai che in un paio di anni starai meglio.

In bocca al lupo
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top