Mi piace quest'idea del cercare gli altri per trovare sè stessi!
E' come una formalità indiscutibile da espletare prima di ricevere un vitalizio di consapevolezza e disillusione, un sorta di fonte dell'eterna giovinezza in cui immergere i soli genitali pendenti e crespi per riportare alla pubertà il cuore ed il cervello ed una matassa ingarbugliatissima da sbrogliare prima di annodare il canapo cui impiccare il proprio inebetimento.
Insomma, una Tersicore nuda che si accorge di essere una cantante provetta mentre stava suonado la cetra con un martello da scultore ed un pennello di pura setola!
Come a dire che ancora la settoma arte non c'era, e pure mettendo in fila una serie di dagherrotipi, il movimento, quello vero, poteva essere solo simulato.
Non è per nulla comune infatti il pensiero, che i vegani si ostinano a non mettere nel piatto, riguardante il nutrimento dell'anima, il quale si ostina ad essere ribelle finchè vivo e guizzante come un tonno sotto le lampare, ed invece si raggruma, come mullusco che si bagni di limone strizzato prima di finire in fauci svampite e parigine.
La ricerca e la fiducia sono, l'una, la metabolizzazione di una tossina introdotta dalla sporcizia batterica di cui era ricoperto chi ci ha ferito, l'altra, una corazza di terrore assoluto che è stata sbrecciata e che perciò, o era troppo sottile e fragile, o troppo poco selettiva nel distinguere il pericoloso dal rassicurante.
L'amore sfiduciato è un morto che cammina, come una mummia di carne secca, un fungo del legno marcio ed una iena che ghigna mentre cerca carcasse.
Qualcosa che conserva solo la forma che aveva un tempo perchè non ne ha più nessun'altra caratteristica e qualcosa che per continuare a trascinare un'esistenza parassitaria e scavata dal centro si ingozza di quel che non è più e che, anche qualora lo fosse stato, quand'era vivo non sarebbe servito a nulla.
Quando la si segue, una persona non è altro che un fantasma, un cristallo che si muove sulle lettere ed i numeri di un cartellone nel conciliabolo degli stupidi e dei furbi ed un'agnizione in forma embrionale, con tutta l'ontogenesi già scritta ed un sacco vitellino pieno fino quasi a straripare.
Il controllo è un'illusione, come l'assistente del mago farlocco che viene segata in due o quella che sparisce sotto al tavolo per ricomparire nel baule, perchè quell'assistente sono due gemelle, uguali uguali, solo che una è pura e casta, l'amore personificato, l'altra una laida lussuriosa, forse anche comunista, che non può vendersi perchè deve regalarsi a chiunque.
Così, ed anche peggio, sono le persone che abbisognano di esser osservate e pedinate, che sono frutto del parto geminario di una mente che guarda con occhio bieco e storto sia alla realtà che ai sogni ed ai desideri.
Un Giano bifronte che guarda dove sa e vede dove vorrebbe, null'altro che un mutilo stereogramma che resta sempre un piatto formicolìo.
Però è divertente.