In memoria di Maria.

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Old Anna A

Guest
... amica mia... di cani ne ho avuti tanti... ne ho sempre rispettato la CANINITA'... mai ho cercato di sovrapporre ad essa, proiettandola, la mia UMANITA'... questo è il vero rispetto per gli animali... il resto sono nostalgie e confusioni da romanticismo animalista...
se è davvero come dici... vuol dire che non hai avuto la fortuna di affezionarti davvero ad un cane. sei stato troppo viziato, Cen.
 
O

Old chensamurai

Guest
L'azione creativa è soggettiva (come tutto del resto...). Disquisire su cosa realmente vuole Maria, da parte nostra non ha senso. Solo il suo creatore può eventualmente supporre qualcosa sui suoi reconditi pensieri e i suoi reali fini.

p.s.: il bello della scrittura è liberarsi.
... aspetta Multimodi, io non ne so nulla... non so nemmeno perché mi è venuto così quel racconto... io sono solo l'autore... tu, miciolidia, amina, grande82, bruja, lettrice, amico, Anna (spero di aver ricordato tutti...), potete dirne molto più di quanto ne possa dire io... io posso solamente stare zitto... sono solo il misero l'autore... sono opaco a me stesso...
 
B

bea

Guest
il vero problema sorge quando compiamo l'errore ANTROPOCENTRICO di attribuire ad altre specie la nostra SEMANTICA umana... questo è l'errore chiamato ANTROPOCENTRISMO... guardo all'animale come se fosse un uomo... ne parlo come se fosse un essere umano... che piange, soffre, ride, s'incazza... ma queste cose, le fanno, le pensano, le costruiscono solo gli esseri umani... i quali, unici, hanno una capacità di astrazione che li ha portati a scrivere, ad avere una storia della specie, a condividere significati sociali... quando guardiamo all'animale come se fosse un essere umano, lo trasformiamo in quei cagnetti con il cappottino e lo portiamo dal dottore... lo ESPROPRIAMO della sua natura propria... non lo comprendiamo... riducendolo ad una inaccettabile parodia umana... [/SIZE]
su questo sono pienamente d'accordo, ma adesso sei tu ad aver fatto un passo avanti (ti premeva sapere se un gatto potesse o meno essere triste, o sbaglio?)...
non che la cosa mi dispiaccia, anzi, ma se detti "il tempo" agli altri, quantomeno dovresti seguirlo anche tu... penso.
 
O

Old chensamurai

Guest
se è davvero come dici... vuol dire che non hai avuto la fortuna di affezionarti davvero ad un cane. sei stato troppo viziato, Cen.
... ma sì, dai, quando non si sa più cosa rispondere... basta ricorrere al solito trito luogo comune... chen?... un viziato!... hi, hi, hi...
 

Nobody

Utente di lunga data
La scrittura come liberazione è terapia. Chiunque può adoperarla.
La scrittura come arte non è uno strumento terapeutico...
Lo scrittore scrive per essere letto. E per essere compreso.
L'individuo qualunque scrive per sfogarsi...
Qualunque artista crea prima di tutto per se stesso...per l'insopprimibile tensione creativa. L'esser visto o letto arriva dopo. Diversi scrittori famosi hanno asserito che avrebbero continuato a scrivere anche se nessuno li avesse letti. Semplicemente, non potevano farne a meno. L'uomo è, prima di ogni altra considerazione.
In ogni caso, non sai cosa, per un singolo individuo, può possedere valore terapeutico. Il tuo (come il mio) è solo un parere dei tanti.
 

Mari'

Utente di lunga data
... ma sì, dai, quando non si sa più cosa rispondere... basta ricorrere al solito trito luogo comune... chen?... un viziato!... hi, hi, hi...
Chen ti manca un difetto per essere perfetto.
 

Nobody

Utente di lunga data
... aspetta Multimodi, io non ne so nulla... non so nemmeno perché mi è venuto così quel racconto... io sono solo l'autore... tu, miciolidia, amina, grande82, bruja, lettrice, amico, Anna (spero di aver ricordato tutti...), potete dirne molto più di quanto ne possa dire io... io posso solamente stare zitto... sono solo il misero l'autore... sono opaco a me stesso...
La nube della non-conoscenza. Possiamo dirne tutti, certo...ma Maria rimane sola coi suoi fini e i suoi pensieri. E col suo creatore.
 
O

Old chensamurai

Guest
su questo sono pienamente d'accordo, ma adesso sei tu ad aver fatto un passo avanti (ti premeva sapere se un gatto potesse o meno essere triste, o sbaglio?)...
non che la cosa mi dispiaccia, anzi, ma se detti "il tempo" agli altri, quantomeno dovresti seguirlo anche tu... penso.
... anche quando suono... sono sempre un po' in anticipo... metronomi della malora!... vedi, per me è chiaro come il sole che un gatto NON PUO' "ESSERE TRISTE"... non sa nemmeno di "ESSERE"... quindi... come può "ESSERE TRISTE"... prima si E'... solo dopo si può essere qualcosa...

... insomma, anch'io adoro gli animali, la natura... ma proprio per questo DEVO riconoscerne l'ALTERITA'... la DIVERSITA'... l'essere ALTRO DA ME e dalla MIA NATURA... questo è il rispetto... non è rispetto RICONDURRE tutto il creato all'antropomorfo... alla logica UMANA... al SENTIRE umano e alle sue concettualizzazioni... al pensiero unico antropocentrico...
 
O

Old chensamurai

Guest
La nube della non-conoscenza. Possiamo dirne tutti, certo...ma Maria rimane sola coi suoi fini e i suoi pensieri. E col suo creatore.
... quando chiesero a James Joyce cosa pensasse dell'Ulisse, egli rispose: "che ne so? io sono l'autore"... l'autore non è in grado di rendere trasparente il processo creativo che lo porta a scrivere l'opera... poi, una volta scritta, l'opera è di chi la legge... non sua...
 
B

bea

Guest
... anche quando suono... sono sempre un po' in anticipo... metronomi della malora!... vedi, per me è chiaro come il sole che un gatto NON PUO' "ESSERE TRISTE"... non sa nemmeno di "ESSERE"... quindi... come può "ESSERE TRISTE"... prima si E'... solo dopo si può essere qualcosa...

... insomma, anch'io adoro gli animali, la natura... ma proprio per questo DEVO riconoscerne l'ALTERITA'... la DIVERSITA'... l'essere ALTRO DA ME e dalla MIA NATURA... questo è il rispetto... non è rispetto RICONDURRE tutto il creato all'antropomorfo... alla logica UMANA... al SENTIRE umano e alle sue concettualizzazioni... al pensiero unico antropocentrico...
anch'io, purtroppo, tendo ad anticipare.

adesso, ad esempio, sono già al punto che di chiaro come il sole c'è soltanto la nostra presunzione (di "essere" e di sapere).
se ti chiedessi chi o cosa SEI, cosa mi risponderesti?
fino a che punto si spinge la tua coscienza?
dove si sgretola? se arriva a sgretolarsi...
 

Nobody

Utente di lunga data
... quando chiesero a James Joyce cosa pensasse dell'Ulisse, egli rispose: "che ne so? io sono l'autore"... l'autore non è in grado di rendere trasparente il processo creativo che lo porta a scrivere l'opera... poi, una volta scritta, l'opera è di chi la legge... non sua...
Sono d'accordo. L'opera è di tutti. Ma i protagonisti, di nessuno. Sono autonomi nelle loro azioni e negli intenti.
 
O

Old chensamurai

Guest
anch'io, purtroppo, tendo ad anticipare.

adesso, ad esempio, sono già al punto che di chiaro come il sole c'è soltanto la nostra presunzione (di "essere" e di sapere).
se ti chiedessi chi o cosa SEI, cosa mi risponderesti?
fino a che punto si spinge la tua coscienza?
dove si sgretola? se arriva a sgretolarsi...
... la cosa si fa interessante... chi sono e cosa sono?... un costruttore!... gioco con i significati... costruisco "realtà"... e costruisco tanti "io sono"... poi, ci abito dentro... nell'illusione che quei "tanti" siano "uno solo"... sono costretto a farlo perché, la fuori, non c'è nulla che abbia IN SE' e PER SE', un significato... se io non gliene do uno... e ogni giorno, costruisco "chi sono"... e provo a crederci... finché funziona... quando non funziona più, cambio... ogni giorno, se lo voglio, mi fa nuovo...
 
O

Old chensamurai

Guest
Sono d'accordo. L'opera è di tutti. Ma i protagonisti, di nessuno. Sono autonomi nelle loro azioni e negli intenti.
... certa-mente... Maria appar-tiene a sé stessa... se ne fotte di Chen... una volta che ha preso vita, va avanti da sola... tuttavia, anche lei è quel che TU, lettore, vuoi che sia... quel che TU, lettore, accetti che sia... non può essere di più e non può essere di meno... e allora, vedi, Multimodi, cosa siamo NOI?... delle "Maria"... nulla di più, nulla di meno... racconti, che qualcuno legge... e storie che ci racconti-amo...
 
B

bea

Guest
... la cosa si fa interessante... chi sono e cosa sono?... un costruttore!... gioco con i significati... costruisco "realtà"... e costruisco tanti "io sono"... poi, ci abito dentro... nell'illusione che quei "tanti" siano "uno solo"... sono costretto a farlo perché, la fuori, non c'è nulla che abbia IN SE' e PER SE', un significato... se io non gliene do uno... e ogni giorno, costruisco "chi sono"... e provo a crederci... finché funziona... quando non funziona più, cambio... ogni giorno, se lo voglio, mi fa nuovo...
la chiave: illusione.
andiamo ancora oltre... esiste un "là fuori"?
 
Stato
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