Fine di un matrimonio

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devastata

Utente di lunga data
Sono d'accordo con te.
Se non ne parla non si sistema un bel nulla col tempo...
Diventa uno stillicidio e basta.
Infatti e' cosi. Troppo silenzio fa continuamente ripensare ai torti subiti e poi ci si disinnamora ed e' ' la fine.

Se ci sono motivi si resta insieme per comodita' ma senza Amore e gioia.
Altrimenti, se e' possibile, ci si separa.
 
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lolapal

Utente reloaded
Io spero che la Sig.ra possa decidersi a parlate .... scrivo per te eagle ... ma penso alla mia. E' piuttosto "comodo", anche se umanamente capibile, sperare che tutto si sistemi con il tempo senza parlare.
Il dolore "condiviso"?? Ma de che?

Scusate per l'intromissione ... e che ci sono giorni in cui la testa vaga, le @@ girano e si percepisce la luce in fondo al tunnel sempre più fioca ... sorry!!
A te eagle auguro ogni bene :)
Scusa ma è una contraddizione: come fanno a parlare se non condividono quello che hanno provato? Che intendi tu per parlare, allora? :)
 

zanna

Utente di lunga data
Scusa ma è una contraddizione: come fanno a parlare se non condividono quello che hanno provato? Che intendi tu per parlare, allora? :)
Nessuna contraddizione ... rileggi il post originario del mio
 

lolapal

Utente reloaded
Nessuna contraddizione ... rileggi il post originario del mio
Il post citato da te era il mio e il tuo l'ho postato io... quindi? Spiegati meglio... :smile:
 

devastata

Utente di lunga data
Ma io non sono poi mica tanto convinta che sia sempre così necessario parlare e riparlare di ciò che è accaduto.
Poi mi pare abbastanza chiaro.
La moglie si è presa una sbandata per un altro, in un periodo per lei difficile (senza lavoro, frustrata) aveva pensato di separarsi ma poi con il tempo ha riflettuto su tutto e ha capito che la famiglia e eagle hanno la priorità su tutto. Ha fatto una scelta e eagle anche.
Non c'entra mica che l'altro tipo avesse tre figli...mica avrebbero voluto andare a convivere insieme. E a stare ognuno a casa propria si può avere una relazione anche con uno che di figli ne ha cinque (per dire...).
E rispetto alle parole, penso che alla fine i fatti e gli atteggiamenti contino di più.
Lo si avverte a pelle se l'altra persona ci ama ancora, ci desidera e prova vero piacere a passare il tempo insieme.

Sicura?
 

JON

Utente di lunga data
Mah, il tradimento alla fine è come un veleno. Dopo averlo subito si insinua laddove trova la possibilità di entrare facendo si che agisca per noi.

Non a caso auguravo ad Eagle di mantenere per sempre questa sua integrità e motivazione. Se Eagle vorrà la sua famiglia potrà tornare quello che vuole, principalmente tornerà quello che lui desidera. Anche se l'atteggiamento della moglie sarà determinante, il grosso del suo successo avverrà per le sue convinzioni. Dopotutto non è strano che lui, nonostante il piccolo e forse insufficiente spiraglio offerto dalla moglie, sia ora carico di entusiasmo ed ottimista per il futuro. La moglie è tornata perché lui le ha sempre mostrato le braccia aperte, lei è ancora incasinata ma lui sta ottenendo già quello che vuole. Mi pare che alcuni post fa dissi ad Eagle che il cammino in futuro non sarebbe stato facile e che le sue certezze avrebbero potuto vacillare. Tutto può essere, però nel suo caso e considerando la sua personalità credo che ci siano dei buoni presupposti affinché egli possa ottenere quello che vuole. Perché quando siamo determinati facciamo di tutto per ottenere quello che vogliamo. Quindi la parola giusta è determinazione che, anche se da sola senza il contributo della moglie non basta, è di sicuro l'arma migliore di Eagle.

Eagle spero davvero per te di riuscire ad essere sempre lo stesso uomo di ora, questo è importante. Se crollano le tue convinzioni crolla anche il resto perché tua moglie, almeno al momento, non si trova sullo stesso tuo piano. In ogni caso, per quel poco che ho potuto capire di te, penso che tu sia un uomo molto equilibrato, ragion per cui riuscirai a realizzare i tuoi desideri. Benché fortemente influenzati da tua moglie, mi pare che qualcosa di importante stia già accadendo.
 

Anais

Utente di lunga data
Mah. Sicuramente puo' essere un deterrente (alla separazione) per il tipo che lei frequentava.
Sul fatto di non sentirsela di mettere in piedi una relazione con un uomo con prole numerosa...anche li, dipende da cio' che si cerca.
Personalmente non penserei mai di separarmi da un marito per riandare a impelagarmi in una convivenza.
Vivrei la storia a debita distanza. Ognuno a casa sua, senza coinvolgimento di figli e ci si vede quando si puo'.
Per questo dico che tutto sommato potrebbe essere un impedimento relativo.
 

zanna

Utente di lunga data
Il post citato da te era il mio e il tuo l'ho postato io... quindi? Spiegati meglio... :smile:
Per la barba di Nettuno :eek:ld: ho scritto "E' piuttosto "comodo", anche se umanamente capibile, sperare che tutto si sistemi con il tempo senza parlare.
Il dolore "condiviso"?? Ma de che?"
laddove non c'è il dialogo, per quanto uno dei due si sforzi di averlo per esempio il tradito (che tra l'altro vorrebbe più che parlare ascoltare ... ma anche no), l'altro dovrebbe anche, ma non solo, in virtù del casino che ha combinato cercare di chiarire cosa vuol fare da grande .... ormai la frittata è fatta .... il dolore, quindi, non si condivide ma resta solo sulle spalle del tradito.
D'altro canto sulle spalle del traditore resta almeno spero, ma nemmeno troppo spesso, la paura di perdere definitivamente quello che resta del'unione e di rimanere solo, il risentimento per essere stato tanto sciocco da essere stato sgamato e forse, in qualche caso pure raro, la consapevolezza di essere riuscito, per una sbandata magari, a distruggere quello che insieme erano riusciti a costruire. Senza dialogo ognuno dei due porta un tipo diverso di dolore senza condividere proprio nulla con l'altro.
Spero di essere stato chiaro
 

lolapal

Utente reloaded
Per la barba di Nettuno :eek:ld: ho scritto "E' piuttosto "comodo", anche se umanamente capibile, sperare che tutto si sistemi con il tempo senza parlare.
Il dolore "condiviso"?? Ma de che?"
laddove non c'è il dialogo, per quanto uno dei due si sforzi di averlo per esempio il tradito (che tra l'altro vorrebbe più che parlare ascoltare ... ma anche no), l'altro dovrebbe anche, ma non solo, in virtù del casino che ha combinato cercare di chiarire cosa vuol fare da grande .... ormai la frittata è fatta .... il dolore, quindi, non si condivide ma resta solo sulle spalle del tradito.
D'altro canto sulle spalle del traditore resta almeno spero, ma nemmeno troppo spesso, la paura di perdere definitivamente quello che resta del'unione e di rimanere solo, il risentimento per essere stato tanto sciocco da essere stato sgamato e forse, in qualche caso pure raro, la consapevolezza di essere riuscito, per una sbandata magari, a distruggere quello che insieme erano riusciti a costruire. Senza dialogo ognuno dei due porta un tipo diverso di dolore senza condividere proprio nulla con l'altro.
Spero di essere stato chiaro
Mi dispiace, ma abbiamo dei punti di vista diametralmente opposti.
Per me, scegliendo di rimanere insieme, credo che sia importante mettere da parte risentimento e sensi di colpa e tirare fuori quello che si è provato, da tutte e due le parti, e condividerlo con l'altro. Io credo che questo aiuti a evitare che le emozioni irrisolte si trasformino in un "cancro" nella coppia.
Per me condividere significa poggiare parte del proprio carico sull'altro e prendere parte del carico dell'altro su di sé. Non è una gara a chi ha sofferto di più...
Forse tu dai un'altra valenza alla parola condividere. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi dispiace, ma abbiamo dei punti di vista diametralmente opposti.
Per me, scegliendo di rimanere insieme, credo che sia importante mettere da parte risentimento e sensi di colpa e tirare fuori quello che si è provato, da tutte e due le parti, e condividerlo con l'altro. Io credo che questo aiuti a evitare che le emozioni irrisolte si trasformino in un "cancro" nella coppia.
Per me condividere significa poggiare parte del proprio carico sull'altro e prendere parte del carico dell'altro su di sé. Non è una gara a chi ha sofferto di più...
Forse tu dai un'altra valenza alla parola condividere. :)
Tu sei una quasi-potenziale traditrice, Wolf un tradito. E' ovvio che tu veda più la necessità di condivisione del dolore.
Per il resto, per me, avete detto le stesse cose :D
 

lolapal

Utente reloaded
Tu sei una quasi-potenziale traditrice, Wolf un tradito. E' ovvio che tu veda più la necessità di condivisione del dolore.
Per il resto, per me, avete detto le stesse cose :D
Ma io non volevo assolutamente sminuire l'importanza del dolore di chi è stato tradito!
Se leggi il post che ho scritto da cui è partita questa diatriba, visto che eagle diceva che la moglie non vuole parlare di quello che è successo, mentre lui ne ha bisogno, io suggerivo di mettere da parte il risentimento e aprirsi alla condivisione del proprio dolore, senza però far sentire la propria rabbia, perché se io sento che l'altro è arrabbiato per quello che ho fatto e a fatica ho recuperato la sua fiducia, è logico che ho paura a riaprire certe ferite parlandone. Se sento che lui un po' si è rappacificato con questa cosa, affronto la conversazione...
IMO

:)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non volevo assolutamente sminuire l'importanza del dolore di chi è stato tradito!
Se leggi il post che ho scritto da cui è partita questa diatriba, visto che eagle diceva che la moglie non vuole parlare di quello che è successo, mentre lui ne ha bisogno, io suggerivo di mettere da parte il risentimento e aprirsi alla condivisione del proprio dolore, senza però far sentire la propria rabbia, perché se io sento che l'altro è arrabbiato per quello che ho fatto e a fatica ho recuperato la sua fiducia, è logico che ho paura a riaprire certe ferite parlandone. Se sento che lui un po' si è rappacificato con questa cosa, affronto la conversazione...
IMO

:)
Hai ragione. Per questo hanno inventato le terapie di coppia perché è ben difficile non manifestare la rabbia che inevitabilmente si prova e che il silenzio alimenta, in un circolo vizioso.
 

eagle

Utente di lunga data
Hai ragione. Per questo hanno inventato le terapie di coppia perché è ben difficile non manifestare la rabbia che inevitabilmente si prova e che il silenzio alimenta, in un circolo vizioso.
Infatti le ho proposto in tutti i modi di affrontare una terapia di coppia ma da questo orecchio non vuole sentire. E' vero, si alimenta un circolo vizioso: lei vuole il silenzio - io provo di nuovo rabbia - lei si innervosisce, si sente controllata e si finisce di nuovo a litigare. Non solo si alimenta un circolo vizioso ma si rischia di finire in un vicolo cieco. Ho detto queste cose a mia moglie da subito e i primi segnali di malessere già ci sono... Possono anche essere fasi inevitabili di assestamento, non si può pensare di chiudere e risolvere tutto i 2-3 mesi dopo quello che è successo ma i presupposti iniziali, a parte la buona volontà, sono sbagliati, lo penso anche io.
La determinazione c'è ma, come ha detto qualcuno, ad un certo punto può subentrare il disamoramento e a quel punto si perde anche la voglia di combattere.
 

lolapal

Utente reloaded
Infatti le ho proposto in tutti i modi di affrontare una terapia di coppia ma da questo orecchio non vuole sentire. E' vero, si alimenta un circolo vizioso: lei vuole il silenzio - io provo di nuovo rabbia - lei si innervosisce, si sente controllata e si finisce di nuovo a litigare. Non solo si alimenta un circolo vizioso ma si rischia di finire in un vicolo cieco. Ho detto queste cose a mia moglie da subito e i primi segnali di malessere già ci sono... Possono anche essere fasi inevitabili di assestamento, non si può pensare di chiudere e risolvere tutto i 2-3 mesi dopo quello che è successo ma i presupposti iniziali, a parte la buona volontà, sono sbagliati, lo penso anche io.
La determinazione c'è ma, come ha detto qualcuno, ad un certo punto può subentrare il disamoramento e a quel punto si perde anche la voglia di combattere.
Comunque, rabbia a parte, il tuo mi sembra un atteggiamento costruttivo. Spero che lei lo percepirà e accetterà di farsi aiutare. Tu insisti, ma senza portare all'esasperazione e al litigio il suo rifiuto. Forse, quando lei ti vedrà rappacificato, riuscirà a lasciarsi andare. Con questo, ripeto, non voglio sminuire il tuo dolore, ma se la scelta che hai fatto è di riprovare, ripartire con lei, credo che sia un passo importante da fare.
:)
 

Anais

Utente di lunga data
Infatti le ho proposto in tutti i modi di affrontare una terapia di coppia ma da questo orecchio non vuole sentire. E' vero, si alimenta un circolo vizioso: lei vuole il silenzio - io provo di nuovo rabbia - lei si innervosisce, si sente controllata e si finisce di nuovo a litigare. Non solo si alimenta un circolo vizioso ma si rischia di finire in un vicolo cieco. Ho detto queste cose a mia moglie da subito e i primi segnali di malessere già ci sono... Possono anche essere fasi inevitabili di assestamento, non si può pensare di chiudere e risolvere tutto i 2-3 mesi dopo quello che è successo ma i presupposti iniziali, a parte la buona volontà, sono sbagliati, lo penso anche io.
La determinazione c'è ma, come ha detto qualcuno, ad un certo punto può subentrare il disamoramento e a quel punto si perde anche la voglia di combattere.
Eagle, noi ci siamo andati in terapia di coppia.
E non c'era un tradimento di mezzo.
E' un percorso molto duro che cerca ovviamente di toccare i "nervi scoperti".
Credo che tua moglie abbia paura di andare. Anche io ne avevo all'inizio ed ero reticente e sai perchè?
Perchè sapevo che sarebbe venuto fuori che io non lo amavo più.
TUa moglie invece avrà timore di dover rivivere e rileggere la sua storia con l'altro e di essere messa "sotto accusa"...cosa che invece, non succederà, perchè il terapista non si schiera mai da una parte o dall'altra.
 

eagle

Utente di lunga data
Eagle, noi ci siamo andati in terapia di coppia.
E non c'era un tradimento di mezzo.
E' un percorso molto duro che cerca ovviamente di toccare i "nervi scoperti".
Credo che tua moglie abbia paura di andare. Anche io ne avevo all'inizio ed ero reticente e sai perchè?
Perchè sapevo che sarebbe venuto fuori che io non lo amavo più.
TUa moglie invece avrà timore di dover rivivere e rileggere la sua storia con l'altro e di essere messa "sotto accusa"...cosa che invece, non succederà, perchè il terapista non si schiera mai da una parte o dall'altra.
Mia moglie ha paura, su questo non ci piove. Sui motivi posso solo immaginarli. Sicuramente ha timore di dover rileggere la sua storia con l'altro e non vuole essere messa sotto accusa. Posso anche immaginare che come minimo abbia le idee confuse su chi ama in questo momento, sempre perchè credo che 2-3 mesi non possano cancellare d'un colpo ogni cosa.
 

feather

Utente tardo
Perchè sapevo che sarebbe venuto fuori che io non lo amavo più.
Scusa se mi faccio i fatti tuoi ma la cosa mi interessa. Se sapevi che sarebbe venuto fuori. Perché andare in terapia? Per tirare fuori qualcosa che già in cuor tuo già sapevi? Qual'era l'obiettivo?
Non sto cercando di fare polemica, è proprio una domanda onesta.
 

Anais

Utente di lunga data
Mia moglie ha paura, su questo non ci piove. Sui motivi posso solo immaginarli. Sicuramente ha timore di dover rileggere la sua storia con l'altro e non vuole essere messa sotto accusa. Posso anche immaginare che come minimo abbia le idee confuse su chi ama in questo momento, sempre perchè credo che 2-3 mesi non possano cancellare d'un colpo ogni cosa.
Ma io credo che in questo momento lei non ami nessuno. Manco se stessa. O meglio, ama i vostri figli più di chiunque.
E' talemnte sotto stress e ha passato un periodo di totale confusione e spavento che sarà un pò sottosopra.
La terapia vi aiuterà.
 

eagle

Utente di lunga data
Ma io credo che in questo momento lei non ami nessuno. Manco se stessa. O meglio, ama i vostri figli più di chiunque.
E' talemnte sotto stress e ha passato un periodo di totale confusione e spavento che sarà un pò sottosopra.
La terapia vi aiuterà.
Ti do il numero di telefono, vuoi chiamarla tu? :rotfl:
 

Anais

Utente di lunga data
Scusa se mi faccio i fatti tuoi ma la cosa mi interessa. Se sapevi che sarebbe venuto fuori. Perché andare in terapia? Per tirare fuori qualcosa che già in cuor tuo già sapevi? Qual'era l'obiettivo?
Non sto cercando di fare polemica, è proprio una domanda onesta.
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