Sesso con il marito

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feather

Utente tardo
Anche a me è stata fatta questa assurda proposta, sai? Del tipo "io immagino la mia vecchiaia con te, non uscirai mai dalla mia vita". Ma ti rendi conto dell'assurdità?
Persone che non sanno che il futuro non esiste...
Comunque, io faccio la seguente diagnosi: lei è abbarbicata alla famiglia come concetto d'amore "alto", mentre l'amore erotico sta un gradino sotto. Non è questione di amore, ma di ATTACCAMENTO, di DIPENDENZA. Insomma, la tua donna è una debole, che conosce i suoi limiti, è una che probabilmente ama le abitudini, che trova rassicuranti. Non è la gioia, non è la felicità, ma è il benessere: capisci la distinzione? Rinuncia alla felicità perché il benessere è più sicuro, sembra offrire garanzie di stabilità, è una specie di assicurazione sulla vita. Cis ono persone che spendono fortune per le assicurazioni, una delle più grandi trovate per fare fessi i tordi, perché, ripeto, il futuro non esiste. Per la tua donna un tranquillo tran-tran è però una bella illusione di riparo contro i colpi dell'imprevisto e lei distingue tra ciò di cui ha bisogno da ciò che le piace. Tu le piaci, la relazione con te le piace, la sua famiglia non le piace, suo marito non le piace, però ne ha bisogno. Chiaro?
Purtroppo è chiarissimo.
Solo che faccio una fatica enorme a rassegnarmici. Non ci voglio credere che sia così. Anche perché per me è l'opposto. Quindi faccio una fatica enorme che qualcuno possa ragionare così. La vita è una sola e rinunciamo alla felicità per un po' di rassicurante e tranquillo tran tran? Per paura..?

In pratica hai scritto quello che ha scritto lei nella lunga email.
Solo che tu l'hai scritto più chiaro.
 

Innominata

Utente che predica bene
Purtroppo è chiarissimo.
Solo che faccio una fatica enorme a rassegnarmici. Non ci voglio credere che sia così. Anche perché per me è l'opposto. Quindi faccio una fatica enorme che qualcuno possa ragionare così. La vita è una sola e rinunciamo alla felicità per un po' di rassicurante e tranquillo tran tran? Per paura..?

In pratica hai scritto quello che ha scritto lei nella lunga email.
Solo che tu l'hai scritto più chiaro.
Feather, ma allora lotta, se per te e' l'opposto! Il problema e' che troppo spesso si lotta per i sogni, per mantenerli tali intendo, e molto più complicato e' tradurli in reale, tangibile concretezza che per forza di cose deve passare a uno stato di veglia...
E io credo che magari non si tratti affatto di codardia, ma di un bisogno umano troppo umano di avere comunque un sogno, che è' tale solo se non passa allo stato di veglia.
 

Etrusco

Utente di lunga data
A me il messaggino della buonanotte non mi turba più di tanto.
Quello che mi turba, e parecchio, e il ricordo del sogni che ho vissuto con lei e il ricordo del futuro che mi ero immaginato con lei.
Per non parlare che ho perso la speranza di poter mai avere una relazione con una donna come la sogno e che ho sperimentato per breve tempo con lei. Questo lascia dietro un'apatia profonda. Una sorta di rassegnazione che... Non so neanche come spiegare senza andare il poetico. E poi suono ridicolo. Ma penso che chi ha gli strumenti per capire abbia capito.


E come non capirti?....descrivi le mie stesse sensazioni, le mie stesse delusioni
anche con la mia lavoriamo a distanza di pochi metri....è più cerchiamo di evitarci e più ci ritroviamo viso a viso
 

Etrusco

Utente di lunga data
Anche a me è stata fatta questa assurda proposta, sai? Del tipo "io immagino la mia vecchiaia con te, non uscirai mai dalla mia vita". Ma ti rendi conto dell'assurdità?
Persone che non sanno che il futuro non esiste...
Comunque, io faccio la seguente diagnosi: lei è abbarbicata alla famiglia come concetto d'amore "alto", mentre l'amore erotico sta un gradino sotto. Non è questione di amore, ma di ATTACCAMENTO, di DIPENDENZA. Insomma, la tua donna è una debole, che conosce i suoi limiti, è una che probabilmente ama le abitudini, che trova rassicuranti. Non è la gioia, non è la felicità, ma è il benessere: capisci la distinzione? Rinuncia alla felicità perché il benessere è più sicuro, sembra offrire garanzie di stabilità, è una specie di assicurazione sulla vita. Cis ono persone che spendono fortune per le assicurazioni, una delle più grandi trovate per fare fessi i tordi, perché, ripeto, il futuro non esiste. Per la tua donna un tranquillo tran-tran è però una bella illusione di riparo contro i colpi dell'imprevisto e lei distingue tra ciò di cui ha bisogno da ciò che le piace. Tu le piaci, la relazione con te le piace, la sua famiglia non le piace, suo marito non le piace, però ne ha bisogno. Chiaro?

Fantastica, pensavo di essere l'unico pollo al quale era stata promessa la...vecchiaia!! Mi consolo poco ma evidentemente sta' promessa corrisponde ad un cliché strausato!


condivido pienamente la analisi espressa nella tua diagnosi.....si sposa a puntino con il mio caso. Anzi sembra scritta su misura per il mio caso. Sostanzialmente descrive lo spartiacque tra le persone più passionali e quelle più razionali ( o da me cinicamente definite "anaffettive"). 😊
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ho la sensazione che tutto questo dispiacere sia dovuto al fatto che lei ha deciso di chiudere. Se fosse rimasta convoi come amante non ve ne sarebbe fregato nulla del fatto che non lasciasse il marito.
Quello che non accettate é che siete rimasti a piedi con loro e a casa non state bene
 

feather

Utente tardo
Ho la sensazione che tutto questo dispiacere sia dovuto al fatto che lei ha deciso di chiudere. Se fosse rimasta convoi come amante non ve ne sarebbe fregato nulla del fatto che non lasciasse il marito.
Quello che non accettate é che siete rimasti a piedi con loro e a casa non state bene
No. Sbagliato.
 

Etrusco

Utente di lunga data
Feather, ma allora lotta, se per te e' l'opposto! Il problema e' che troppo spesso si lotta per i sogni, per mantenerli tali intendo, e molto più complicato e' tradurli in reale, tangibile concretezza che per forza di cose deve passare a uno stato di veglia...
E io credo che magari non si tratti affatto di codardia, ma di un bisogno umano troppo umano di avere comunque un sogno, che è' tale solo se non passa allo stato di veglia.

Chiedo scusa a feather se gli rubo la scena, il thread e' suo ma i caso sono uguali. Io pure mi son posto il dubbio di lottare. Ma sai in che si traduce questa lotta? In randellate all'orgoglio, ad accettare al cuore, in notti in bianco.....è il tutto senza alcun risultato.
......diciamo che siamo al limite del masochismo 
 
Ultima modifica:

Etrusco

Utente di lunga data
Ho la sensazione che tutto questo dispiacere sia dovuto al fatto che lei ha deciso di chiudere. Se fosse rimasta convoi come amante non ve ne sarebbe fregato nulla del fatto che non lasciasse il marito.
Quello che non accettate é che siete rimasti a piedi con loro e a casa non state bene

Avrei preferito mi avesse detto che amava il marito piuttosto che dirmi che amava me, che il nostro amore era impossibile ma profondo, che in una altra vita, in un altra dimensione forse.....

...pure a me ha rifilato la storiella dell'ospizio assieme......saranno sorelle?
 

feather

Utente tardo
...pure a me ha rifilato la storiella dell'ospizio assieme......saranno sorelle?
Se non vivessi a 10000 km dall'Italia mi verrebbe il dubbio :)
Anzi, avrei il dubbio che sia la stessa donna che sta facendo fessi due tordi.
Qua nel forum mi hanno già assegnato il tordo d'oro, ma forse c'è ancora quello d'argento disponibile.
Scusa se la butto sul ridere ma.. Non mi pare mi rimanga altro..
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Avrei preferito mi avesse detto che amava il marito piuttosto che dirmi che amava me, che il nostro amore era impossibile ma profondo, che in una altra vita, in un altra dimensione forse.....

...pure a me ha rifilato la storiella dell'ospizio assieme......saranno sorelle?
Ripeto. Se avese decisio di continuare a fare l'amante avresti avuto qualcosa da ridire?
 

Innominata

Utente che predica bene
E sì, su questo sei inappuntabilmente morale (non moralistica, morale, vivaddio). E' la libertà che fa la differenza. La libertà che devi all'altro rendendolo edotto della sua situazione in cui tu l'hai cacciato, comprimario smorto del tuo teatrino amoroso. E' l'eterno dilemma: il mio Grande Amore è dalla tua parte, io invece credo nel valore della menzogna quando è senza sconti... Insomma: perché dire la verità, se la verità AUMENTA il dolore universale? Ma dimmi tu se è un dilemma risolvibile... Cosa fa più male? Sapere la verità e essere liberi (liberi di cosa, se non di soffrire il doppio di prima e di contribuire all'entropia universale?) o intuire la verità e però, non sapendola, scegliere (già, perché il marito che ama, sottolineo che ama, non l'imbecille che non avverte nulla) di soffrire quel tanto che ti fa aggrappare alla speranza che chi ami torni da te? E' uno schiavo ributtante un uomo/donna che si sottomette a tale imperativo categorico? No, per me no, per me è solo uno che ama...
La morale e' un complesso normativo interno che poi viene sistematizzato all'esterno, ma qui io mi richiamo al sentimento. Quello che fa la cura dell'altro, con cui hai condiviso affetti che portavano a promesse e speranze e coinvolgimenti condivisi. Il fatto che sia cambiato qualcosa non può a un certo punto relegarsi solo a vissuti separati e autoctoni su questo territorio del condiviso: sarebbe comunque sottoporre a un evidente maltrattamento quegli affetti. Non puoi limitarti a piangerne la modifica, ognuno per proprio conto; si snatura la sua natura. È' lavoro sentimentalmente inteso del sentimento, su cui non puoi stendere un velo, non è giusto sentimentalmente parlando, non moralmente parlando.
 

feather

Utente tardo
Spiegami se vuoi.
Cosa volevi?
Che lasciasse il marito? E tu solo allora abresti lasciato tua moglie?
Allora mi sa che ha ragione brunetta, secondo me
Non è escluso che lasci la moglie in ogni caso.
Se fosse ci fosse stata lei ci sarebbe stato un motivo in più.
Ora quel motivo non esiste più. Ma rimangono tutti gli altri.
Mi sono innamorato di un'altra. Tanto bene non andava neanche prima.
 

feather

Utente tardo
La morale e' un complesso normativo interno che poi viene sistematizzato all'esterno, ma qui io mi richiamo al sentimento. Quello che fa la cura dell'altro, con cui hai condiviso affetti che portavano a promesse e speranze e coinvolgimenti condivisi. Il fatto che sia cambiato qualcosa non può a un certo punto relegarsi solo a vissuti separati e autoctoni su questo territorio del condiviso: sarebbe comunque sottoporre a un evidente maltrattamento quegli affetti. Non puoi limitarti a piangerne la modifica, ognuno per proprio conto; si snatura la sua natura. È' lavoro sentimentalmente inteso del sentimento, su cui non puoi stendere un velo, non è giusto sentimentalmente parlando, non moralmente parlando.
Quanto dico è vero. Da un punto di vista etico.
Ma non viviamo sul pianeta dei bei principi. Ma sul mondo reale.
Hai snaturato l'essenza stessa del legame che vi unisce. E metterlo per iscritto lo ripristina? O fa solo soffrire l'altro?
Che comunque, ricordo, se non è scemo già sa. Gli stai solo dicendo cose che già sa.
Il maltrattamento degli affetti non avviene anche, e forse soprattutto, rigirando il coltello nella piaga del compagno? Che già sofferente per quello che ha sentito e intuito viene messo con le spalle al muro davanti alla verità? Non è una inutile violenza anch'essa?
Per ottenere cosa nel mondo reale?
 

Leda

utente Olimpi(c)a
La morale e' un complesso normativo interno che poi viene sistematizzato all'esterno, ma qui io mi richiamo al sentimento. Quello che fa la cura dell'altro, con cui hai condiviso affetti che portavano a promesse e speranze e coinvolgimenti condivisi. Il fatto che sia cambiato qualcosa non può a un certo punto relegarsi solo a vissuti separati e autoctoni su questo territorio del condiviso: sarebbe comunque sottoporre a un evidente maltrattamento quegli affetti. Non puoi limitarti a piangerne la modifica, ognuno per proprio conto; si snatura la sua natura. È' lavoro sentimentalmente inteso del sentimento, su cui non puoi stendere un velo, non è giusto sentimentalmente parlando, non moralmente parlando.

Inno, io a pelle la penso e sento come te.
Ma ultimamente sto riflettendo su altro, e in particolare su come il concetto di giustizia in amore vada spogliato del suo imperativo assoluto e declinato in un assoluto a due. Non mi aspetto da chi mi ama che il suo comportamento e il suo sentire si adeguino ad un sentire che sia giusto in astratto, ma che tenga conto di ciò che è giusto per me. Giustizia non può essere dare a tutti la stessa cosa, ma corrispondere ciò che serve a chi ne ha bisogno.
Così, a me può servire ed essere congeniale la verità a tutti i costi, ma noto che c'è chi ha soprattutto bisogno di illudersi. Dare illusioni a chi richiede quelle e condivisione (anche spietata) a chi necessita di quella è riconoscere l'altro/a per quello che è, e forse è un modo migliore di amare.
Credo, ci sto pensando.
 

feather

Utente tardo
Inno, io a pelle la penso e sento come te.
Ma ultimamente sto riflettendo su altro, e in particolare su come il concetto di giustizia in amore vada spogliato del suo imperativo assoluto e declinato in un assoluto a due. Non mi aspetto da chi mi ama che il suo comportamento e il suo sentire si adeguino ad un sentire che sia giusto in astratto, ma che tenga conto di ciò che è giusto per me. Giustizia non può essere dare a tutti la stessa cosa, ma corrispondere ciò che serve a chi ne ha bisogno.
Così, a me può servire ed essere congeniale la verità a tutti i costi, ma noto che c'è chi ha soprattutto bisogno di illudersi. Dare illusioni a chi richiede quelle e condivisione (anche spietata) a chi necessita di quella è riconoscere l'altro/a per quello che è, e forse è un modo migliore di amare.
Credo, ci sto pensando.
Un bellissimo pensiero anche questo. Mi piace molto.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Guarda, concordo sul fatto che prima di rompere un matrimonio ci devi pensare non un milione di volte, ma un miliardo, ma penso che il punto sia, feather...

Se resti, è perchè decidi che il tuo matrimonio valga la pena di restare in piedi, ora, domani, sempre.
Non eprchè non hai alternative. Perchè le "alternative" hanno il brutto vizio di saltare fuori, vere o false che siano, quando meno te le aspetti.
Oggi è stata questa. Domani?
Un'altra collega, una catechista di tuo figlio, la venditrice di aspirapolvere porta a porta, che ne sai.
E se non sei convinto, CONVINTO, che il tuo matrimonio ha senso -per amore, "per i figli", per la "squadra a vita"- il problema si riproporrà, ogni volta peggio.

Decidi che fare della tua vita con tua moglie, con calma, con estrema calma, ma con l'idea che devi decidere una volta per tutte che cosa vuoi.
Andare avanti facendo finta? Andare avanti con patti chiari amicizia lunga? Separarti?

La presenza o meno di un'altra non dovrebbe essere presa in considerazione, perchè un'altra è una variabile casuale che può o non può arrivare, che può essere seria come no, che puoi riuscire a gestire come no.

Restare perchè non pensi di poter avere di meglio non è una decisione, non è un punto fermo, rimanda solo il problema.

Non ti dico di separarti. Non ti dico di rimanere. Ti suggerisco di prenderti tutto il tempo del mondo epr decidere che fare della tua vita.
Quotone
 

Innominata

Utente che predica bene
Quanto dico è vero. Da un punto di vista etico.
Ma non viviamo sul pianeta dei bei principi. Ma sul mondo reale.
Hai snaturato l'essenza stessa del legame che vi unisce. E metterlo per iscritto lo ripristina? O fa solo soffrire l'altro?
Che comunque, ricordo, se non è scemo già sa. Gli stai solo dicendo cose che già sa.
Il maltrattamento degli affetti non avviene anche, e forse soprattutto, rigirando il coltello nella piaga del compagno? Che già sofferente per quello che ha sentito e intuito viene messo con le spalle al muro davanti alla verità? Non è una inutile violenza anch'essa?
Per ottenere cosa nel mondo reale?
Mi rattrista che tu li definisca bei principi, facendo capire che in realtà non li intendi così belli. Io dico che c'è anche il grave scomodo di rigirare il coltello nella propria piaga, di essere messo/a sé con le spalle al muro, di credere che sia anche per sé un'inutile violenza. Continuo a pensare che ci sia una grave trascuratezza nei confronti dell'altro lasciandolo ad arrabattarsi da solo nelle "intuizioni", nel dubbio, nelle ossessioni che sicuramente avrà (mica ce le hai solo tu;):)), nelle supposizioni, tra immagini oscure e trappole della mente, su un territorio comune. Così come tu vuoi sapere, dalla tua amante e perfino da noi, cosa può esserci veramente, cosa può pensare veramente, credo sia legittimo pensare che un con-sorte debba essere oggetto di cura nel non essere lasciato solo sui perché non è più con-sorte senza che gli sia stato detto (per detto mi riferisco a un dire insieme, non a un ESCLUSIVO reciproco sbattimento al muro. Ovviamente la rottura di piatti, oltre che di altro!, ci sta). Se no vaga comunque in un buco nero, che tenta di popolare con pensieri su cui sarà portato penosamente a dubitare, a rimuginare, a cui crederà e però poi rifiuterà e che poi tenterà di accettare, in un' altalena di oscillazioni destabilizzanti, da solo, in una giostra sfibrante su cui nessuno gli fa lumi e che lo porterà prima o poi a dar di stomaco (anche suo malgrado, prima o poi). E su un terreno di promessa di condivisione, condivisione su cui semplicemente non si torna lasciandola morire d'inedia.
I tradimenti possono essere utilissimi per fare un punto e a capo, può essere anche un buon punto e a capo, anzi. Possono essere molto strutturanti; ma queste forche caudine in tal caso vanno attraversate.
Se poi decidi di separarti, del fatto che i sentimenti sono cambiati le dovrai parlare comunque.
Ovviamente parlo ancora con le sequele di una trave nell'occhio:mrgreen:.
 
Stato
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