Buongiorno,
per prima cosa voglio ringraziare di cuore tutti voi per l'interessamento e l'impegno che avete profuso nel darmi risposte molto comprensive.
Ho davvero sentito la vostra vicinanza e per me in questo momento è di grande aiuto.
Per quanto riguarda la questione psicologo: io ci sono andata subito di mia spontanea volontà perchè non volevo subire ripercussioni da una situazione in cui per forza di cose mi sono ritrovata. Sono una persona che affronta, per quanto posso, i problemi di petto e che cerca di risolverli ed "archiviarli" il prima possibile. Tengo molto alla mia serenità e non amo il fatto che altri, tramite scelte egoistiche, possano togliermi arbitrariamente la voglia di vivere, di andare avanti, di avere una vita sentimentale serena. Ci sono andata da sola subito dopo aver disdetto il matrimonio. Poi per forza di cose mi sono dovuta vedere con il mio ex (per documenti della casa, firme varie) e, parlando con lui, ho visto che non stava molto bene quindi ho chiesto al mio psicologo delucidazioni in merito alla terapia di coppia. Lui mi ha spiegato che questo tipo di terapia non serve per ingoiare il rospo e vivere felicemente ma serve per rimettere tutto in discussione e tornare insieme oppure lasciarsi serenamente. Penso che la coppia faccia insieme la scelta di iniziare una storia e ritengo giusto che insieme la coppia decida di lasciarsi. Se non altro, parlandone serenamente e comprendendo le reali motivazioni che ci hanno portato alla crisi prima, poi al tradimento, poi alla rottura. Spero che questo, in futuro, possa servire ad entrambi per non commettere gli stessi errori, indipendentemente dalle strade che la vita riserva ad ognuno di noi. Abbiamo iniziato questa terapia da qualche settimana, ci vediamo solo dallo psicologo per il resto non lo vedo e non lo sento.
Questione vendetta: io non ho parlato di tradimento per vendetta. Intendevo altro.
Mi spiego meglio: quando in una coppia salta fuori improvvisamente un tradimento possono succedere tre cose da parte del "traditore":
1- il traditore dice: "senti, io mi sono innamorato di un'altra, arrivederci" e in questo caso si accusa il colpo e si cerca di farsene una ragione e di rifarsi una vita;
2- il traditore dice: "senti, io sono andato in crisi, non só se voglio lei o te" e si comporta in modo confuso, dice magari che vuole chiudere la relazione extra ma poi magari non lo fa. In questo caso, secondo me, è bene prendersi un distacco, chiudere subito e vedere con il tempo cosa succede;
3- il traditore dice: " senti, ho fatto una cavolata, ho sbagliato, è con te che voglio stare" e in questo caso o si chiude o si perdona.
Nel mio caso si è verificata prima la fase due poi la tre. Io ho chiuso tutto subito.
Oggi, dopo ben due storie terminate improvvisamente a causa di tradimenti, sono qui a chiedermi: ho sbagliato io in 9 anni a valutare questo fidanzato? Oppure ha sbagliato lui in questo determinato contesto?
É poi cosí difficile sbagliare?
È vero, nella coppia, che si puó decidere a 25 anni di stare insieme e rinnovare quella scelta ogni santo giorno senza tentennamenti o dubbi?
Avete intuito la mia stanchezza: infatti è cosí, il tradimento mi ha sconfitto, ben due volte. Oggi sono a chiedermi: succederà ancora? Ogni volta che succederà cambieró la mia vita di colpo di nuovo? Possibile che io scelgo sempre persone deboli che "cadono" improvvisamente?
Allora ho deciso di darmi qualche risposta, ho letto libri, testimonianze, articoli e forum e ho scoperto verità amare: ovunque ci sono traditi che soffrono, piangono e si disperano. Alcuni lasciano e stanno male, altri restano per i figli o per ragioni morali varie e, forse, stanno anche peggio perchè cercano di tirare avanti una storia nella quale fanno fatica a credere ed investire ancora. Ovunque ci sono traditori piú o meno pentiti che soffrono per quello che hanno perso in termini di fiducia, che vorrebbero ricostruire ma vivono una vita di coppia d'inferno, che ogni giorno si sentono rinfacciare i propri sbagli oppure che ogni giorno si sentono in colpa perchè hanno vicino una persona che soffre e tiene tutto dentro. Oppure che ogni giorno sono stretti dalla morsa di dover decide tra la moglie e l'amante senza capirci una mazza.
Ha ragione chi in un post mi ha scritto che se ci fosse una soluzione al tradimento questo forum non esisterebbe. Peró io oggi mi chiedo se non sia il caso di modificare un po' i valori che abbiamo. Molti uomini (e alcune donne molto disinibite) da quanto leggo, hanno due concezioni per lo stesso atto fisico: puó essere sesso oppure puó essere amore. Io ho un'unica concezione: se vado a letto con qualcuno è per amore. Questo comporta che loro possono confondere le due cose. A me questo non puó succedere perchè se lo faccio è perchè ne sono convinta.
Se io decidessi di tradire ció avverrebbe solo in un caso: vivo una storia già finita, incontro una persona che mi piace, PRIMA VALUTO BENE poi inizio una relazione e nello stesso istante inizio anche a parlare con il mio fidanzato per chiudere il tutto. Ma io ho una concezione univoca dell'amore, non è un gioco, non è un atto fisico, è solo amore. Ho avuto poche relazioni perchè ho cercato solo sentimenti.
Só di essere nel giusto e non posso sbagliare. Mi puó capitare il colpo di fulmine per una terza persona estranea alla coppia ma só già che se dovesse succedere farei le mie scelte in modo maturo e onesto, senza illudere nessuno e senza aggravare, per quanto possibile, la situazione di nessuno. E pur facendo tutto questo se dovessi accorgermi di aver sbagliato? Noi che abbiamo queste verità assolute non sbagliamo mai?
Veniamo al punto: una nave puó navigare in eterno senza intoppi? Se decido che mi piace mangiare carne, posso oggi affermare che tutta la vita vorró mangiare carne? Mai un dubbio? Se decido oggi di stare con una persona, questa decisione varrà per il resto dei miei giorni nonostante il tempo e le situazioni che mi cambieranno?
Quando una nave si trova in mezzo alla tempesta immagino che siano due le cose da fare:
- abbandono la nave
- oppure resto e faccio di tutto per salvarla
Pero forse c'è una terza cosa:
- la lascio affondare, guardo se ce la fa, valuto se il materiale che la compone è buono oppure no. Mi rendo conto di quanto vale.
Così è nella vita di coppia. Posso decidere di valutare, posso iniziare a pensare il tradimento come una tempesta mentale, posso decidere che invece di subire un tradimento posso iniziare a capire che esiste anche il sesso e che l'amore tra due persone puó essere svincolato dall'atto fisico. Che la materialità delle azioni resta tale ma che un rapporto maturo puó essere piú forte di tutto questo se il materiale di cui è fatta la nave è forte. Se la nave riesce a sopravvivere da sola alla tempesta non avrà piú timore di attraversarne altre.
una nave che non conosce le tempeste navigherà sempre nel timore di incontrarne una. Una nave che sà di poterle superare navigherà fiera e serena.
É qui che voglio arrivare.
Se io adesso, invece di starmene chiusa in casa a piangere, decidessi di uscire, di fare le mie esperienze (non ovviamente con il primo che capita)....decidessi di capire che non necessariamente esiste solo amore. Che la coppia non è fatta solo di una lunga vita serena insieme. Che esiste altro che io ho sempre rifiutato di riconoscere in nome dei miei tanto amati valori...che peró esiste ed è diffuso talmente tanto da incombere nella mia vita e modificarla a suo piacimento.
Non parlo di coppia aperta, non parlo di vendetta 1-1 e palla al centro.
parlo di altro: il mio fidanzato è andato in crisi, non è un traditore seriale, io in 9 anni non mi sono sbagliata. Ha sbagliato lui in questo contesto. Invece di giudicare dall'alto dei miei valori morali, invece di pianificare e pianificare continuamente una vita senza calcolare gli intoppi che poi puntualmente si verificano, potrei vivere questa crisi fino in fondo e vedere cosa e se qualcosa si salva.
Scusate la lunga dissertazione, spero di avere reso l'idea.