Chiara Matraini
Senora de la Vanguardia
Direi che il vostro non è mai stato un rapporto pari
Tu mi sembri molto succube
Ma come si fa a cancellare gli amici su richiesta della moglie?????![]()
quoto
Direi che il vostro non è mai stato un rapporto pari
Tu mi sembri molto succube
Ma come si fa a cancellare gli amici su richiesta della moglie?????![]()
Bipolare con diagnosi di unipolare...
È stata in terapia?
Ci sono molti modi subdoli per cancellare gli amici, molto gradualmente.Direi che il vostro non è mai stato un rapporto pari
Tu mi sembri molto succube
Ma come si fa a cancellare gli amici su richiesta della moglie?????![]()
Dipende dall'importanza che dai all'amiciziaCi sono molti modi subdoli per cancellare gli amici, molto gradualmente.
Negli anni, i musi, i sensi di colpa indotti, i piccoli ricatti velati fanno molto di più di una richiesta esplicita, che verrebbe rifiutata se fatta all'improvviso.
Se poi a un certo punto si comincia a dire "Ma sabato dobbiamo vedere i XXXXX, con YYYY facciamo un'altra volta", pian piano si arriva che certe persone le perdi di vista.
Credimi, accade in più di una coppia.
Ed è accaduto anche a me, prima del matrimonio, di essere "cancellato" gradualmente da alcune coppie sposate e di perdere l'amicizia con lui che magari avevo prima.
Poi con la bambina gli amici ormai sono quelli che hanno bambini e sono gestibili uscendo tutti insieme.
Per gli altri... sì, ci sono, ma sono conoscenti, nulla più.
Amici veri... no. Direi proprio di no. Non ne è rimasto nessuno, e d'altronde sono passati tanti anni. Ci siamo proprio persi di vista.
Direi che il vostro non è mai stato un rapporto pari
Tu mi sembri molto succube
Ma come si fa a cancellare gli amici su richiesta della moglie?????![]()
QUOTO. Ma accade a tutti e due i componenti di una coppia. Anche lei dovrebbe aver rinunciato alle sue amicizie, su tue pressioni. Anche perchè questo processo di alienazione, che solitamente va avanti almeno un annetto, non è indolore,anzi..... Miduole dirtelo, ma se questa situazione non è stata reciproca, evidentemente i problemi c'erano già allora.....Ci sono molti modi subdoli per cancellare gli amici, molto gradualmente.
Negli anni, i musi, i sensi di colpa indotti, i piccoli ricatti velati fanno molto di più di una richiesta esplicita, che verrebbe rifiutata se fatta all'improvviso.
Se poi a un certo punto si comincia a dire "Ma sabato dobbiamo vedere i XXXXX, con YYYY facciamo un'altra volta", pian piano si arriva che certe persone le perdi di vista.
Credimi, accade in più di una coppia.
Ed è accaduto anche a me, prima del matrimonio, di essere "cancellato" gradualmente da alcune coppie sposate e di perdere l'amicizia con lui che magari avevo prima.
Poi con la bambina gli amici ormai sono quelli che hanno bambini e sono gestibili uscendo tutti insieme.
Per gli altri... sì, ci sono, ma sono conoscenti, nulla più.
Amici veri... no. Direi proprio di no. Non ne è rimasto nessuno, e d'altronde sono passati tanti anni. Ci siamo proprio persi di vista.
QUOTO. Ma accade a tutti e due i componenti di una coppia. Anche lei dovrebbe aver rinunciato alle sue amicizie, su tue pressioni. Anche perchè questo processo di alienazione, che solitamente va avanti almeno un annetto, non è indolore,anzi..... Miduole dirtelo, ma se questa situazione non è stata reciproca, evidentemente i problemi c'erano già allora.....
TUChi io o la signora? O era semplicemente un post ironico??
No stellina sputare non è elegante...mi piace,mi piace molto il tuo sistema ma anche meno di 50 volte non sarebbe maleMa guarda te dove siamo finite...12 anni fa ubriaca di amore quando me lo diceva arrivavo al orgasmo anche solo a sentirlo e invece adesso lo sputterei in un occhio!hahaha!
No stellina sputare non è elegante...
Meglio dire: si amore anche io ti amo
Forse più di prima.
Poi dietro la schiena una bella mano
chiusa con dito medio alzato...
....da morir dal ridere toglie la rabbia prova!
Merito anche dell Avatar....rimitivo: io un mito? Da non credere
![]()
:risata::risata::risata: probabilmente "solo" merito dell'avatar .... sorry non avevo capitoMerito anche dell Avatar....
Ah saresti tu quello che destabilizza?!?!:singleeye: Alla faccia!!Faccio fatica a seguirla io... figurati tu attraverso i miei racconti.
C'è una coerenza in tutto quello che dice, sicuramente: sta difendendo i suoi spazi acquisiti, ma soprattutto l'euforia acquistata con questa storia, ritengo abbia il terrore di tornare in depressione.
Poi le contraddizioni emergono determinate dall'ansia di gestire tutto, con me che ovviamente costituisco un elemento psicologicamente destabilizzante per lei, in questo momento.
Il problema è che se lei ha dei problemi, e ce li ha, li sta scaricando su di me e di conseguenza sto male anch'io.
Tra poco si parte, si sta via una settimana, vediamo se un po' d'adrenalina del viaggio riesce a migliorare la situazione...
Ma anche in coppia mica gli fa male ... Almeno forse un bandolo di questa matassa lo trovanoScusa Danny ma a me tua moglie mi sembra una bipolare in fase maniacale con deliri di controllo..avete valutato l'aiuto di uno specialista?tutta questa mancanza di inibizioni e questa sfacciatagine normali non sono...
Adesso quoto quello che hai scritto..cosi' capisci:up::risata::risata::risata: probabilmente "solo" merito dell'avatar .... sorry non avevo capito![]()
certe esperienze uniscono i pensieri piu di quanto si pensi, inutile dirti che leggendoti scriverei anche io ogni tuo postBrava!Ancora meglio!Ma siamo in telepatia io e te?
MerciAdesso quoto quello che hai scritto..cosi' capisci:up:
Dio che ansia.
Mi ricorda quello che mi ha detto mia moglie in questi giorni.
"A un certo punto mi sono venuti i bollori, vedevo uno e mi piaceva... La mia storia è nata così, perché questa volta è arrivata l'occasione, ma credo capiti a tutti così... anche a te sarà venuta voglia di avere un'altra storia, no?"
Ci ho pensato un po' su.
"No, sì ho trovato carine alcune ragazze, ma l'idea di farmele, no, non l'ho mai avuta, io ho te"
"Ma tu hai sublimato negli hobby questo tuo bisogno. Io di hobby non ne ho, dopo un po' mi stufo, e allora...."
Questo è il disincanto dei quarant'anni. Quando hai raggiunto quello che speravi da 20/30 enne, la tua casa, una moglie, un figlio o più, ti dici "E adesso, cosa faccio?". Se poi muoiono anche i genitori ti trovi a contatto con la morte, con la vecchiaia e gli anni cha passano. Ma non per tutti vede la stessa soluzione.
Io ho cercato altrove la naturale necessità di stimoli che ognuno di noi ha per sentirsi vivo.
Mi sono appassionato a degli hobby che mi hanno coinvolto. Ho mia figlia, mi rifletto in lei, ho mia moglie: non farei nulla per fare male o far soffrire loro.
Mia moglie, no: non si è posta il problema. Dopo la depressione ha trovato il modo per tornare a galla.
Togliere i freni, uscire dal guscio (la prigione dorata, come chiama lei la nostra famiglia) e guardarsi attorno.
Così fan tutte, si è giustificata. Dice che non la basta più la nostra storia.
Vuole vivere, vuole aria, non vuole sentirsi oppressa.
Già. Questo è quello che dice.
Mi suggerisce di farmi anch'io una storia, di andare in palestra, di uscire.
Cose che fino a due mesi fa sarebbero state taboo per lei e che ora mi trovo ad affrontare sotto la spinta delle sue necessità. Facile dirmi "fatti una storia anche tu".
Ma, mia cara, a me basti tu, non voglio un riempitivo di un vuoto che tu stai creando. Non è facile per chi ama, trovare un succedaneo a un certo punto. E del resto lo trovo triste. Non è una mia necessità.
Ma poi quello che sembra facile a parole non lo è nella realtà
"Però - continua - se hai una storia non dirmelo, perché non so come la prenderei, magari mi destabilizzerebbe, e siccome già tu sei stato destabilizzato da me, è meglio che almeno non lo sia anch'io per stare insieme".
E allora tutto torna all'inizio della questione.
La morale e l'etica a qualcosa servono.
Ad evitare di trovarsi in situazioni come queste.
In cui una persona si lascia andare dietro alle pulsioni, ma allo stesso tempo non vuole subirne le conseguenze.
Una coppia è fatta di due individui e dell'equilibrio che c'è tra loro.
Muta un individuo e automaticamente l'equilibrio deve ridefinirsi.
Pretendere che non vari, o simulare che nulla sa cambiato, credo sia un errore.
Mia cara, vuoi farti la/le tua/e storia/e?
Me lo dici e mi convinci pure che sia giusto che io me le faccia? Ma allora non puoi nascondere la testa sotto la sabbia, facendo finta che io sia il marito di prima, che pensa solo a te.
C'è molta incoerenza ed egoismo in questa volontà.
Cosa succederebbe se lei scoprisse che io ho una storia?
Ci starebbe male?
Soffrirebbe?
Ma, allora, ha senso tutto questo "troiaio"?
O non è meglio anteporre il rispetto degli altri e alcuni "valori" che ci permettano di mantenere saldo quello che abbiamo costruito con fatica.
Quanto vale un amante ogni tanto davanti a un matrimonio, una famiglia, la prospettiva di invecchiare insieme con dei ricordi condivisi?
Per me tanto, tantissimo.
Pensavo che per mia moglie fosse la stessa cosa, e lei mi aveva fatto credere fosse così.
In entrambi i post hai messo alla fine quello che è per te il senso di te, della vita, del tuo stare al mondo.Ma la grande disillusione dei 40 anni non è scoprire che l'amore vagheggiato e idealizzato (ma cos'è se non un sogno?) non è eterno.
No, quello se non sei proprio illuso, l'hai già scoperto al massimo a 25.
Sai bene che una coppia resiste e si fonda su tante altre cose che vanno oltre la passione e l'incantamento che c'è all'inizio.
No, la cosa che ti prende a quest'età è il crollo dell'illusione delle certezze nella vita.
Comprendi la precarietà di tutto.
Scopri la vecchiaia o la morte dei genitori, che pensavi eterni, come eterno il loro bagaglio di conoscenze, ricordi, che perdi con loro.
La precarietà del lavoro, che intuivi da giovane ma colmavi con le speranze.
Dell'amicizia... quanto si rimane soli a quest'età, più di altre.
Soli anche con gli altri, intendo, soli nelle distanze che si sono create, nelle differenze che sono sorte anche con chi conosci da anni.
La precarietà della salute, cominciano i primi acciacchi, i primi problemi.
Quello che ti tiene a galla dovrebbe essere la famiglia, quella che dovrebbe essere l'ultimo baluardo prima di finire ad essere individui e basta, l'ultimo scampolo di società, la più piccola società rimasta.
Quando pure essa assume i toni della precarietà, rimani tu individuo a fare i conti con te stesso.
E con il crollo di tutte queste certezze.
Allora ti rendi veramente conto di quello che sei e di quello che hai o non hai. E di cosa hai bisogno per vivere.
"Senza gli altri, cosa siamo", mi ha detto mia moglie, condividendo questi dubbi.
Senza dei punti di riferimento, chi siamo?
Avrebbe senso tutto questo se fossimo soli?
Potremmo parlare di sentimenti, di felicità, di tristezza, se rimanessimo soli?
Da ragazzo avevo paura del matrimonio, dei figli, come tutti.
Li vedevo in un futuro lontano, ma nel presente mi godevo gli amici e le esperienze.
Ora che posso fare un bilancio, mi ricordo tanta solitudine in quell'individualità di allora, e di essere stato felice solo da sposato, e di avere capito diventando padre quanto le mie paure di ragazzo fossero infondate.
Essere padre è bellissimo, e ho avuto solo il rimpianto di averlo capito tardi, di avere aspettato una certa età.
Eh :up:Scusa Danny ma a me tua moglie mi sembra una bipolare in fase maniacale con deliri di controllo..avete valutato l'aiuto di uno specialista?tutta questa mancanza di inibizioni e questa sfacciatagine normali non sono...