net
Utente di lunga data
ahahaahah ma Nauuuu!!!....se l'esorcista è carinoPensi già a robette a tre? Zozzona...![]()
ahahaahah ma Nauuuu!!!....se l'esorcista è carinoPensi già a robette a tre? Zozzona...![]()
per la miseria mi fate venire l'ansia da prestazione...Che poi resta ancora in sospeso la parte carnale. Infatti è ancora troppo presto per definire qualsiasi cosa.
Oh, net, c'è la facciamo per questo fine settimana a concludere?
Se NON gli strappi i vestiti di dosso appena siete da soli, ti si gonfia come una zampognaPerdonatemi se ho bisogno di esternare che rischio di stracciargli i vestiti appena saremo soli. Mi serve un esorcista!apa:
speriamo che vada tutto beneSe NON gli strappi i vestiti di dosso appena siete da soli, ti si gonfia come una zampogna![]()
Battute a parte,ti auguro ogni bene bimba,ma ora che hai trovato il principe azzurro non ci lasciare eh....![]()
Centrato in pieno, Nausicaa.Francesco non è un tizio incontrato, piaciuto, con cui si frequentano da poco.
E' il suo più caro amico da un sacco di tempo.
La conosce come nessuna frequentazione appena iniziata potrebbe.
Sono "insieme" da due giorni, ma sono insieme da tanto tempo.
La loro relazione dovrà sistemarsi, adattarsi, li farà sorridere vedersi come innamorati dopo essere stati amici tanto tempo, sì, ma le loro abitudini, la loro frequentazione, in un certo senso è già radicata. Non è un nuovo morosetto.
Francesco è già più che a metà strada per essere compagno.
E, come ha detto net, Francesco l'ha vista piegarsi a causa dello sposato.
Anche io ho avuto a che fare con gelosi, sono paranoica con le mie cose -mai darei il mio cell in mano altrui- e di gente che cerca di prendere il controllo della mia vita ne ho fin sopra i capelli.
Ma net l'ha spiegato. Perfettamente. Non era gelosia. Era un prendersi cura di lei. Finalmente. Finalmente da parte sua. Una cosa che lui avrebbe voluto fare da chissà quanto tempo. Tirare due pagnotte allo sposato. Prendersi cura di lei. Proteggerla. Mettersi davanti a lei e schivarle almeno un pò di male.
.. mi ricordo una volta... un tizio a lavoro mi forza a baciarlo... io ci rimango così male che scappo e basta... lo racconto a un amico che mi vuole bene, l'ho letteralmente visto "gonfiarsi" "non ti preoccupare ci penso io! ti difendo io!" e io ridevo perchè era lontano non so quante centinaia di chilometri... ma non era certo gelosia...
Sinceramente, l'ho visto molto "maschio", sto Francesco. In senso buono. Così come l'ha percepito net.
Ohi, teniamo conto anche che net ha dato il cellulare senza chiedere spiegazioni, in un gesto di fiducia piena. Fiducia che Francesco ha colto, ed ha proseguito con le sue azioni. Se net avesse chiesto "sì, ma perchè? che vuoi fare?" Francesco avrebbe risposto, tranquillamente.
net ha accettato implicitamente che Francesco volesse fare qualcosa, e non ha chiesto spiegazioni.
Secondo me il "problema" gelosia non sussiste.
Si sono appena scoperti, è normale che "marchino il territorio" scherzosamente entrambi.
Quello che mi estasia è che lui "rispetti i suoi tempi". Voglio dire, fossi in lui starei con gli occhi di fuori dal desiderio di finire sotto le lenzuola, eppure è lì tutto rispettosino (ecco da un altro punto di vista è questo che non mi piacesu net scherzo, ma direi che venerdì è una buona data
)
Ah perché non intendi stracciarglieli ?:mrgreenPerdonatemi se ho bisogno di esternare che rischio di stracciargli i vestiti appena saremo soli. Mi serve un esorcista!apa:
Una zampogna ?!?!?! :rotflSe NON gli strappi i vestiti di dosso appena siete da soli, ti si gonfia come una zampogna![]()
Battute a parte,ti auguro ogni bene bimba,ma ora che hai trovato il principe azzurro non ci lasciare eh....![]()
Insomma è da mo che Francesco è il padre reale di tua figlia. l'utilità invece di costringere il padre biologico a riconoscere di esserlo,a parte la questione sanitaria....in cosa dovrebbe consistere?E' molto dolce con Julia, e lei lo adora. Francesco ha sempre passato molto tempo con noi, al di là delle serate di lavoro da me, ed anche quando ha avuto altre storie ( o io ho avuto altre storie ) non si è mai allontanato molto da Julia. Magari passava dopo l' ufficio per salutarla e guardare un cartone, oppure quando Julia faceva l'orario ridotto e tornavo a casa per pranzo lui restava spesso con noi, andava a prenderla all' asilo mentre io mi avviavo a cucinare. Ma soprattutto... e questo è stato un momento in cui ho fatto forza su me stessa per non mandare l'amicizia all' aria e dirgli che volevo di più... quando ho trovato lavoro giù ed ho deciso di trasferirmi Francesco è venuto fin su col camioncino del fratello, mi ha aiutata con gli scatoloni ecc e poi a spacchettare tutto giù. Tra le tante cose che avevo dovuto lasciare nella vecchia casa di su c'era la sedia a dondolo su cui dondolavo Julia la sera, ci piaceva da matte. L' avevo comprata da un rigattiere... bellissima. Ero dispiaciuta di averla lasciata, ma nel furgoncino non entrava più nulla e avevo dovuto rinunciare a molte altre cose. Francesco il w.e. dopo si è rifatto il tragitto per andare a riprenderla, senza dirmi nulla. Per lei, per Julia. E una sera in cui Julia stava male lui era a casa con noi a lavorare al pc, perchè io mi ero dovuta assentare dal lavoro. Julia voleva stare sempre in braccio, io la notte non avevo chiuso occhio, ero distrutta ed avevo bisogno di fare almeno una doccia, e Francesco si è messo su quella sedia e l'ha cullata per farla addormentare mentre io mi davo una sciacquata. Se ci ripenso oggi... Credo che sia veramente una figura fondamentale nella vita di mia figlia. Certo, il nonno è il nonno. Ma Francesco è giovane e forte, è sportivo, è una figura molto vicina a quella dei "papà" delle altre, per Julia. Anche se sa che non è suo padre, ovvio. Oggi non l' ho mandata all' asilo, siamo state separate 2 giorni... Abbiamo fatto tutto ciò che ci andava ed abbiamo anche comprato un vestito per domani sera. Più tardi Julia va col nonno e i cuginetti a fare una piccola gita fuoriporta, io ho lo psicologo. Incrocio le dita. E poi ho intenzione di " incontrare " Marco ( il padre ), che lo voglia oppure no. Incontrare vuol dire che dovrò escogitare qualcosa per beccarlo.
ok. se proprio dovesse far l'anguilla,puoi sempre scrivergli una raccomandata A/R in cui gli esponi la versione dei fatti che racconterai a tua figlia quando sarà abbastanza grande per comprenderla.No perplesso, non voglio che Marco la riconosca. Ma penso che dovremmo stabilire se e come dirle chi è il padre o comunque voglio metterlo al corrente della versione che darò a mia figlia. Conta che la nostra cittå non è così grande da non incontrarsi abbastanza di frequente, e non voglio che siano altre persone a dirle chi è il padre naturale.
Direi che ti meriti un grande abbraccio pieno di calore umano ...Oggi con lo psicologo abbiamo parlato della spiegazione che ho dato a Julia del fatto che il padre sia assente dalla sua vita. Lui sostiene che quella spiegazione per il momento va bene, perchè scarica su me e Marco ( il padre ) le colpe e non su lei. Mi ha detto che quando lei mi chiederà altro potrò via via approfondire la questione fino a quando sarà grande abbastanza da dirle l'esatta verità. Poi sono andata a casa di Marco. Era un tentativo, ero sicura che non sarei riuscita a parlargli. Ha risposto una donna, le ho detto il mio nome e che sono un' amica di Marco. Lei mi ha chiesto se volevo salire. Le urla si sentivano dalle scale, Marco non era contento che avessi osato andare da lui. Ha aperto lei la porta e mi ha detto ( imbarazzatissima ) che Marco non era in casa, e se doveva riferirgli qualcosa quando fosse tornato. Le ho detto di riferirgli che la madre di sua figlia avrebbe aspettato fuori dalla porta fino a che non fosse uscito e lei ha fatto una faccia assurda, cioè Marco non racconta nemmeno di avere una bambina che non ha mai voluto conoscere! La ragazza era diventata bianca come un cencio, mi ha chiesto se era uno scherzo ed io le ho detto di non preoccuparsi e che volevo solo parlare con Marco. Dopo un bel pò di tempo ( ed altre grida ) il vigliacco è uscito e mi ha aggredita dicendo che lui non ha nessuna figlia e che devo smetterla di disturbarlo con questa storia ( smetterla??? questa è la terza volta che ne parliamo in tutto! ) io con la calma del buddha gli ho detto di non preoccuparsi, che Julia è solo mia ma che purtroppo siamo nella stessa città ed io sto cercando un modo per riparare mia figlia dal dolore di venire a sapere da altri chi è il padre. Lui mi ha detto che non sono problemi suoi ed a me è venuta una stanchezza infinita. Mi sono chiesta, e gli ho chiesto, chi è diventato. Gli ho detto che non lo voglio nella vita di Julia, non mi importa che lui non voglia esserci, ma che non riconosco nulla in lui, della persona di cui mi ero innamorata e con cui sono cresciuta. Gli ho chiesto cosa gli fosse successo. Giuro che gli ho parlato con una calma rassegnata, ma lui ha avuto una reazione assurda: si è messo a gridarmi in faccia che era tutta colpa mia, che lui mi amava ma che io non avevo voluto abortire, che a quest' ora saremmo stati felici e invece per un errore avevo mandato tutto a puttane. Gli ho dato un ceffone epico e gli ho detto con un tono calmo ma minaccioso che se parla ancora così di mia figlia lo mando all' ospedale, e di ricordarsi sempre che l' unica cosa buona che abbia fatto nella sua vita è stata Julia... gli ho detto che è un vigliacco e me ne sono andata. Dopo la cena ed un cartone ho chiesto a J se voleva dormire nel lettone con me. Ne ho approfittato per chiederle se voleva dirmi o chiedermi qualcosa del suo papà. Lei mi ha detto che non le è molto simpatico perchè è impossibile litigare sempre con me e perchè non le telefona mai, nemmeno per il compleanno. Le ho detto che è una persona simpatica ma molto sbadata, che dimentica sempre tutto. Ho inventato una storia pechè mi credesse. Quando si è addormentata ho preso il quaderno che avevo fatto quando ero incinta. Ci sono le foto di Marco, le nostre foto insieme con riportate le date ed i luoghi in cui erano state scattate, la prima ecografia, la lista delle canzoni che le facevo ascoltare, e tante altre cose che avevo sistemato per lei, se un giorno avesse voluto vedere il padre. Non immaginavo che ci saremmo ritrovati qui entrambi e che avrebbe potuto vederlo da vicino, ma avevo già capito che lui non avrebbe preso parte della sua vita. Posso rassegnarmi alla mia sofferenza, ma a quella di mia figlia mai. Domando scusa per lo sfogo. E' dura. Penso di meritare un bagno caldo.
ricambio con commozione. grazie cara.Direi che ti meriti un grande abbraccio pieno di calore umano ...
Non mi unisco all'abbraccio, se no arriva francesco :carneval:Direi che ti meriti un grande abbraccio pieno di calore umano ...
Sei una donna davvero in gamba. Meriti il meglio. Hai incontrato davvero uno che impossibile definire un uomo. Un abbraccioOggi con lo psicologo abbiamo parlato della spiegazione che ho dato a Julia del fatto che il padre sia assente dalla sua vita. Lui sostiene che quella spiegazione per il momento va bene, perchè scarica su me e Marco ( il padre ) le colpe e non su lei. Mi ha detto che quando lei mi chiederà altro potrò via via approfondire la questione fino a quando sarà grande abbastanza da dirle l'esatta verità. Poi sono andata a casa di Marco. Era un tentativo, ero sicura che non sarei riuscita a parlargli. Ha risposto una donna, le ho detto il mio nome e che sono un' amica di Marco. Lei mi ha chiesto se volevo salire. Le urla si sentivano dalle scale, Marco non era contento che avessi osato andare da lui. Ha aperto lei la porta e mi ha detto ( imbarazzatissima ) che Marco non era in casa, e se doveva riferirgli qualcosa quando fosse tornato. Le ho detto di riferirgli che la madre di sua figlia avrebbe aspettato fuori dalla porta fino a che non fosse uscito e lei ha fatto una faccia assurda, cioè Marco non racconta nemmeno di avere una bambina che non ha mai voluto conoscere! La ragazza era diventata bianca come un cencio, mi ha chiesto se era uno scherzo ed io le ho detto di non preoccuparsi e che volevo solo parlare con Marco. Dopo un bel pò di tempo ( ed altre grida ) il vigliacco è uscito e mi ha aggredita dicendo che lui non ha nessuna figlia e che devo smetterla di disturbarlo con questa storia ( smetterla??? questa è la terza volta che ne parliamo in tutto! ) io con la calma del buddha gli ho detto di non preoccuparsi, che Julia è solo mia ma che purtroppo siamo nella stessa città ed io sto cercando un modo per riparare mia figlia dal dolore di venire a sapere da altri chi è il padre. Lui mi ha detto che non sono problemi suoi ed a me è venuta una stanchezza infinita. Mi sono chiesta, e gli ho chiesto, chi è diventato. Gli ho detto che non lo voglio nella vita di Julia, non mi importa che lui non voglia esserci, ma che non riconosco nulla in lui, della persona di cui mi ero innamorata e con cui sono cresciuta. Gli ho chiesto cosa gli fosse successo. Giuro che gli ho parlato con una calma rassegnata, ma lui ha avuto una reazione assurda: si è messo a gridarmi in faccia che era tutta colpa mia, che lui mi amava ma che io non avevo voluto abortire, che a quest' ora saremmo stati felici e invece per un errore avevo mandato tutto a puttane. Gli ho dato un ceffone epico e gli ho detto con un tono calmo ma minaccioso che se parla ancora così di mia figlia lo mando all' ospedale, e di ricordarsi sempre che l' unica cosa buona che abbia fatto nella sua vita è stata Julia... gli ho detto che è un vigliacco e me ne sono andata. Dopo la cena ed un cartone ho chiesto a J se voleva dormire nel lettone con me. Ne ho approfittato per chiederle se voleva dirmi o chiedermi qualcosa del suo papà. Lei mi ha detto che non le è molto simpatico perchè è impossibile litigare sempre con me e perchè non le telefona mai, nemmeno per il compleanno. Le ho detto che è una persona simpatica ma molto sbadata, che dimentica sempre tutto. Ho inventato una storia pechè mi credesse. Quando si è addormentata ho preso il quaderno che avevo fatto quando ero incinta. Ci sono le foto di Marco, le nostre foto insieme con riportate le date ed i luoghi in cui erano state scattate, la prima ecografia, la lista delle canzoni che le facevo ascoltare, e tante altre cose che avevo sistemato per lei, se un giorno avesse voluto vedere il padre. Non immaginavo che ci saremmo ritrovati qui entrambi e che avrebbe potuto vederlo da vicino, ma avevo già capito che lui non avrebbe preso parte della sua vita. Posso rassegnarmi alla mia sofferenza, ma a quella di mia figlia mai. Domando scusa per lo sfogo. E' dura. Penso di meritare un bagno caldo.
Sei stata brava. questo post farebbe molto bene leggerlo a Scaredheart.Oggi con lo psicologo abbiamo parlato della spiegazione che ho dato a Julia del fatto che il padre sia assente dalla sua vita. Lui sostiene che quella spiegazione per il momento va bene, perchè scarica su me e Marco ( il padre ) le colpe e non su lei. Mi ha detto che quando lei mi chiederà altro potrò via via approfondire la questione fino a quando sarà grande abbastanza da dirle l'esatta verità. Poi sono andata a casa di Marco. Era un tentativo, ero sicura che non sarei riuscita a parlargli. Ha risposto una donna, le ho detto il mio nome e che sono un' amica di Marco. Lei mi ha chiesto se volevo salire. Le urla si sentivano dalle scale, Marco non era contento che avessi osato andare da lui. Ha aperto lei la porta e mi ha detto ( imbarazzatissima ) che Marco non era in casa, e se doveva riferirgli qualcosa quando fosse tornato. Le ho detto di riferirgli che la madre di sua figlia avrebbe aspettato fuori dalla porta fino a che non fosse uscito e lei ha fatto una faccia assurda, cioè Marco non racconta nemmeno di avere una bambina che non ha mai voluto conoscere! La ragazza era diventata bianca come un cencio, mi ha chiesto se era uno scherzo ed io le ho detto di non preoccuparsi e che volevo solo parlare con Marco. Dopo un bel pò di tempo ( ed altre grida ) il vigliacco è uscito e mi ha aggredita dicendo che lui non ha nessuna figlia e che devo smetterla di disturbarlo con questa storia ( smetterla??? questa è la terza volta che ne parliamo in tutto! ) io con la calma del buddha gli ho detto di non preoccuparsi, che Julia è solo mia ma che purtroppo siamo nella stessa città ed io sto cercando un modo per riparare mia figlia dal dolore di venire a sapere da altri chi è il padre. Lui mi ha detto che non sono problemi suoi ed a me è venuta una stanchezza infinita. Mi sono chiesta, e gli ho chiesto, chi è diventato. Gli ho detto che non lo voglio nella vita di Julia, non mi importa che lui non voglia esserci, ma che non riconosco nulla in lui, della persona di cui mi ero innamorata e con cui sono cresciuta. Gli ho chiesto cosa gli fosse successo. Giuro che gli ho parlato con una calma rassegnata, ma lui ha avuto una reazione assurda: si è messo a gridarmi in faccia che era tutta colpa mia, che lui mi amava ma che io non avevo voluto abortire, che a quest' ora saremmo stati felici e invece per un errore avevo mandato tutto a puttane. Gli ho dato un ceffone epico e gli ho detto con un tono calmo ma minaccioso che se parla ancora così di mia figlia lo mando all' ospedale, e di ricordarsi sempre che l' unica cosa buona che abbia fatto nella sua vita è stata Julia... gli ho detto che è un vigliacco e me ne sono andata. Dopo la cena ed un cartone ho chiesto a J se voleva dormire nel lettone con me. Ne ho approfittato per chiederle se voleva dirmi o chiedermi qualcosa del suo papà. Lei mi ha detto che non le è molto simpatico perchè è impossibile litigare sempre con me e perchè non le telefona mai, nemmeno per il compleanno. Le ho detto che è una persona simpatica ma molto sbadata, che dimentica sempre tutto. Ho inventato una storia pechè mi credesse. Quando si è addormentata ho preso il quaderno che avevo fatto quando ero incinta. Ci sono le foto di Marco, le nostre foto insieme con riportate le date ed i luoghi in cui erano state scattate, la prima ecografia, la lista delle canzoni che le facevo ascoltare, e tante altre cose che avevo sistemato per lei, se un giorno avesse voluto vedere il padre. Non immaginavo che ci saremmo ritrovati qui entrambi e che avrebbe potuto vederlo da vicino, ma avevo già capito che lui non avrebbe preso parte della sua vita. Posso rassegnarmi alla mia sofferenza, ma a quella di mia figlia mai. Domando scusa per lo sfogo. E' dura. Penso di meritare un bagno caldo.