Alessandra
πιθηκάκι
sei una gran bella persona oltre che molto coraggiosa.Oggi con lo psicologo abbiamo parlato della spiegazione che ho dato a Julia del fatto che il padre sia assente dalla sua vita. Lui sostiene che quella spiegazione per il momento va bene, perchè scarica su me e Marco ( il padre ) le colpe e non su lei. Mi ha detto che quando lei mi chiederà altro potrò via via approfondire la questione fino a quando sarà grande abbastanza da dirle l'esatta verità. Poi sono andata a casa di Marco. Era un tentativo, ero sicura che non sarei riuscita a parlargli. Ha risposto una donna, le ho detto il mio nome e che sono un' amica di Marco. Lei mi ha chiesto se volevo salire. Le urla si sentivano dalle scale, Marco non era contento che avessi osato andare da lui. Ha aperto lei la porta e mi ha detto ( imbarazzatissima ) che Marco non era in casa, e se doveva riferirgli qualcosa quando fosse tornato. Le ho detto di riferirgli che la madre di sua figlia avrebbe aspettato fuori dalla porta fino a che non fosse uscito e lei ha fatto una faccia assurda, cioè Marco non racconta nemmeno di avere una bambina che non ha mai voluto conoscere! La ragazza era diventata bianca come un cencio, mi ha chiesto se era uno scherzo ed io le ho detto di non preoccuparsi e che volevo solo parlare con Marco. Dopo un bel pò di tempo ( ed altre grida ) il vigliacco è uscito e mi ha aggredita dicendo che lui non ha nessuna figlia e che devo smetterla di disturbarlo con questa storia ( smetterla??? questa è la terza volta che ne parliamo in tutto! ) io con la calma del buddha gli ho detto di non preoccuparsi, che Julia è solo mia ma che purtroppo siamo nella stessa città ed io sto cercando un modo per riparare mia figlia dal dolore di venire a sapere da altri chi è il padre. Lui mi ha detto che non sono problemi suoi ed a me è venuta una stanchezza infinita. Mi sono chiesta, e gli ho chiesto, chi è diventato. Gli ho detto che non lo voglio nella vita di Julia, non mi importa che lui non voglia esserci, ma che non riconosco nulla in lui, della persona di cui mi ero innamorata e con cui sono cresciuta. Gli ho chiesto cosa gli fosse successo. Giuro che gli ho parlato con una calma rassegnata, ma lui ha avuto una reazione assurda: si è messo a gridarmi in faccia che era tutta colpa mia, che lui mi amava ma che io non avevo voluto abortire, che a quest' ora saremmo stati felici e invece per un errore avevo mandato tutto a puttane. Gli ho dato un ceffone epico e gli ho detto con un tono calmo ma minaccioso che se parla ancora così di mia figlia lo mando all' ospedale, e di ricordarsi sempre che l' unica cosa buona che abbia fatto nella sua vita è stata Julia... gli ho detto che è un vigliacco e me ne sono andata. Dopo la cena ed un cartone ho chiesto a J se voleva dormire nel lettone con me. Ne ho approfittato per chiederle se voleva dirmi o chiedermi qualcosa del suo papà. Lei mi ha detto che non le è molto simpatico perchè è impossibile litigare sempre con me e perchè non le telefona mai, nemmeno per il compleanno. Le ho detto che è una persona simpatica ma molto sbadata, che dimentica sempre tutto. Ho inventato una storia pechè mi credesse. Quando si è addormentata ho preso il quaderno che avevo fatto quando ero incinta. Ci sono le foto di Marco, le nostre foto insieme con riportate le date ed i luoghi in cui erano state scattate, la prima ecografia, la lista delle canzoni che le facevo ascoltare, e tante altre cose che avevo sistemato per lei, se un giorno avesse voluto vedere il padre. Non immaginavo che ci saremmo ritrovati qui entrambi e che avrebbe potuto vederlo da vicino, ma avevo già capito che lui non avrebbe preso parte della sua vita. Posso rassegnarmi alla mia sofferenza, ma a quella di mia figlia mai. Domando scusa per lo sfogo. E' dura. Penso di meritare un bagno caldo.
il vile e' un vile...e' un adulto che non crescera' mai..che vuoi farci...
un abbraccio...meriti il meglio...