Cedere alla passione tradendo ciò in cui si crede??!

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danny

Utente di lunga data
brava e casca a fagiuoolo....

ONORE E GLORIA ETERNA AI PARTIGIANI!

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti".......(Gramsci)..[/QUOTE]Sante parole.

Viviamo in un'epoca di qualunquisti che si vantano pure di esserlo. E infatti...

Il nonno di mia moglie lo era.
Morì per quello.
Il suo nome è iscritto sulla targa accanto alla Loggia dei Mercanti, in centro a Milano.
Davanti i ragazzi oggi messaggiano con What'App.
Abbiamo perso la memoria, ma più di tutto abbiamo perso la capacità di non essere indifferenti.
Il nostro mondo è diventato virtuale.
Ci scandalizziamo a comando. Se ce lo dice Crozza, se ce lo suggerisce Benigni.
Se lo scrive la Repubblica o il Fatto.
Conosco gente che raccoglie fondi da mandare in Africa, per i poveri.
Abitano vicino a me. A qualche centinaia di metri da casa loro c'è un campo di baracche, forse sono rom, forse no, sicuramente sono poverissimi, vivono sotto un cavalcavia.
Lì non si scandalizza nessuno. Nessun senso di colpa. La povertà per molti di noi, DA NOI, è una colpa.
Andai due anni fa dall'assessore competente... avevo delle foto con me, gente che dormiva nella spazzatura, africani quella volta, sfollati da un'area dismessa, una delle tante ("La sicurezza.... non si può... le gente non vuole barboni...) ... gli dico "Ma facciamo qualcosa... creiamo dei posti letto... "
Niente.
Ci ha dovuto pensare l'oratorio, almeno, a creare una mensa per i poveri.
Fatta da volontari.
Mia moglie mi fa "Perché non andiamo ad aiutarli?"
Questo è fare qualcosa. In qualunque maniera, con chiunque, basta fare qualcosa.
 

Sterminator

Utente di lunga data
uno dei miei due nonni, quello paterno, faceva parte della Brigata Gramsci, che non ha fatto moltissimissimo (in Umbria non ci sono stati molti episodi come in Emilia, ad esempio), ma è stata comunque grande. Alla testa c'era Germinal Cimarelli, un eroe da queste parti.
:applauso::applauso::applauso:

Anche mio padre era delle Brigate Garibaldi...ed e' stato a Sant'Arcangelo di romagna ed anche a Firenze... :up:
 

Sole

Escluso
L'ultima cosa che guardo in una persona quando la conosco è la sua appartenenza politica.
Eppure sono stato candidato nell'unico partito rimasto con falce e martello.
Non mi piace incasellare le persone dentro gli schemi, da una parte i buoni dall'altra i cattivi.
Ultimamente la politica mi sta disgustando.
E' fatta da tanta gente che si schiera per ottenere un piccolo potere personale, e dall'altra da persone ancorate a schemi mentali molto rigidi, superati. Poche le persone veramente coerenti: ne ho conosciute e le ho ammirate per questo.
Molti gli stupidi, soprattutto li ho incontrati nei due partiti di maggioranza.
Le uniche persone con cui non riesco a parlare sono proprio loro: gli stupidi, quelli che non hanno niente da dire, nulla da insegnarmi, che non vogliono spiegazioni, non le danno, non le cercano.
Il mio ex capo era un ex fascista, sì, ma di quelli che combatterono in Africa.
Fu una grande persona, e non mi permetterei mai di giudicarlo per la sua appartenenza, che non era ideologica, ma di... fame, come tanti dell'epoca. Scrisse un libro autobiografico di quegli anni, e la chiosa ti fa capire come quest'Italia sia fatta da decenni di meschini voltagabbana che si prostrano al potere più forte di loro per le loro ambizioni. La classe politica è ormai tutta così, fatta di mediocri servi.
In questo contesto parlare di casapound, di centri sociali, di fascismo e antifascismo ha il sapore della retorica del tifo da stadio. Mentre sugli spalti se le danno di santa ragione, i calciatori si beccano milioni di euro.
E le ditte lasciano a casa operai e terziario da 1000 euro al mese.
Il simile incontra il simile, ma non sempre è così vantaggioso cercare persone uguali a noi stessi.
E a volte può anche essere interessante aprirsi a chi è diverso.
Ogni persona intelligente ha qualcosa da trasmettere.
Io non riesco a percepire intelligente una persona razzista, non ce la faccio.

Sono disponibile a cambiare idea, ma ci sono dei paletti oltre i quali non riesco ad andare. Ci sono dei valori che non riesco a ignorare, al di là di nomi o etichette. Non ne faccio una questione di appartenenza politica. Anche se certamente un certo tipo di formazione ha influito sulle mie idee attuali.

Poi certo, se nella vita di ogni giorno dovessi negare il saluto a chi fa ragionamenti che non mi piacciono... ormai c'è una forma di razzismo serpeggiante che accomuna operai di sinistra e imprenditori di destra. Entro alcuni limiti discuto, cerco di capire... oltre quei limiti lo ritengo un esercizio sterile, che non mi arricchisce e non arricchisce l'altro.

L'intelligenza fine a se stessa poi non mi interessa. La reputo una risorsa solo se unita al rispetto dell'altro, alla tutela dei più deboli, all'onestà. In questo senso sì, preferisco trovarmi in mezzo ai miei simili.
 

AnnaBlume

capziosina random
Io non riesco a percepire intelligente una persona razzista, non ce la faccio.

Sono disponibile a cambiare idea, ma ci sono dei paletti oltre i quali non riesco ad andare. Ci sono dei valori che non riesco a ignorare, al di là di nomi o etichette. Non ne faccio una questione di appartenenza politica. Anche se certamente un certo tipo di formazione ha influito sulle mie idee attuali.

Poi certo, se nella vita di ogni giorno dovessi negare il saluto a chi fa ragionamenti che non mi piacciono... ormai c'è una forma di razzismo serpeggiante che accomuna operai di sinistra e imprenditori di destra. Entro alcuni limiti discuto, cerco di capire... oltre quei limiti lo ritengo un esercizio sterile, che non mi arricchisce e non arricchisce l'altro.

L'intelligenza fine a se stessa poi non mi interessa. La reputo una risorsa solo se unita al rispetto dell'altro, alla tutela dei più deboli, all'onestà. In questo senso sì, preferisco trovarmi in mezzo ai miei simili.
anche per me queste sono chiavi. Non aspiro comunque al regno dei cieli, e io, muro contro la barbarie, ne faccio.
 

Sole

Escluso

Caciottina

Escluso
Io non riesco a percepire intelligente una persona razzista, non ce la faccio.

Sono disponibile a cambiare idea, ma ci sono dei paletti oltre i quali non riesco ad andare. Ci sono dei valori che non riesco a ignorare, al di là di nomi o etichette. Non ne faccio una questione di appartenenza politica. Anche se certamente un certo tipo di formazione ha influito sulle mie idee attuali.

Poi certo, se nella vita di ogni giorno dovessi negare il saluto a chi fa ragionamenti che non mi piacciono... ormai c'è una forma di razzismo serpeggiante che accomuna operai di sinistra e imprenditori di destra. Entro alcuni limiti discuto, cerco di capire... oltre quei limiti lo ritengo un esercizio sterile, che non mi arricchisce e non arricchisce l'altro.

L'intelligenza fine a se stessa poi non mi interessa. La reputo una risorsa solo se unita al rispetto dell'altro, alla tutela dei più deboli, all'onestà. In questo senso sì, preferisco trovarmi in mezzo ai miei simili.

no non e' sterile. diventa solo dibattito, ma e' sempre importante il confronto....
non si diquisisce solo per cambiare idea o farla cambiare all altro, o no ? :)
 

Sterminator

Utente di lunga data
L'ultima cosa che guardo in una persona quando la conosco è la sua appartenenza politica.
Eppure sono stato candidato nell'unico partito rimasto con falce e martello.
Non mi piace incasellare le persone dentro gli schemi, da una parte i buoni dall'altra i cattivi.
Ultimamente la politica mi sta disgustando.
E' fatta da tanta gente che si schiera per ottenere un piccolo potere personale, e dall'altra da persone ancorate a schemi mentali molto rigidi, superati. Poche le persone veramente coerenti: ne ho conosciute e le ho ammirate per questo.
Molti gli stupidi, soprattutto li ho incontrati nei due partiti di maggioranza.
Le uniche persone con cui non riesco a parlare sono proprio loro: gli stupidi, quelli che non hanno niente da dire, nulla da insegnarmi, che non vogliono spiegazioni, non le danno, non le cercano.
Il mio ex capo era un ex fascista, sì, ma di quelli che combatterono in Africa.
Fu una grande persona, e non mi permetterei mai di giudicarlo per la sua appartenenza, che non era ideologica, ma di... fame, come tanti dell'epoca. Scrisse un libro autobiografico di quegli anni, e la chiosa ti fa capire come quest'Italia sia fatta da decenni di meschini voltagabbana che si prostrano al potere più forte di loro per le loro ambizioni. La classe politica è ormai tutta così, fatta di mediocri servi.
In questo contesto parlare di casapound, di centri sociali, di fascismo e antifascismo ha il sapore della retorica del tifo da stadio. Mentre sugli spalti se le danno di santa ragione, i calciatori si beccano milioni di euro.
E le ditte lasciano a casa operai e terziario da 1000 euro al mese.
Il simile incontra il simile, ma non sempre è così vantaggioso cercare persone uguali a noi stessi.
E a volte può anche essere interessante aprirsi a chi è diverso.
Ogni persona intelligente ha qualcosa da trasmettere.
Ma candidato a Milano recentemente?...magari ce semo visti pure a qualche manifestazione...:mrgreen:

cmq noi stiamo cercando di mettere fuorilegge quelle merde di Casapound, Fogna Nuova e Liberta' ed Azione..hanno rotto er cazzo...

e co' gente del genere non esiste dialogo...
 

danny

Utente di lunga data
Ma candidato a Milano recentemente?...magari ce semo visti pure a qualche manifestazione...:mrgreen:

cmq noi stiamo cercando di mettere fuorilegge quelle merde di Casapound, Fogna Nuova e Liberta' ed Azione..hanno rotto er cazzo...

e co' gente del genere non esiste dialogo...

No, nell'hinterland.
 

danny

Utente di lunga data
Io non riesco a percepire intelligente una persona razzista, non ce la faccio.

Sono disponibile a cambiare idea, ma ci sono dei paletti oltre i quali non riesco ad andare. Ci sono dei valori che non riesco a ignorare, al di là di nomi o etichette. Non ne faccio una questione di appartenenza politica. Anche se certamente un certo tipo di formazione ha influito sulle mie idee attuali.

Poi certo, se nella vita di ogni giorno dovessi negare il saluto a chi fa ragionamenti che non mi piacciono... ormai c'è una forma di razzismo serpeggiante che accomuna operai di sinistra e imprenditori di destra. Entro alcuni limiti discuto, cerco di capire... oltre quei limiti lo ritengo un esercizio sterile, che non mi arricchisce e non arricchisce l'altro.

L'intelligenza fine a se stessa poi non mi interessa. La reputo una risorsa solo se unita al rispetto dell'altro, alla tutela dei più deboli, all'onestà. In questo senso sì, preferisco trovarmi in mezzo ai miei simili.

Una persona razzista è per definizione ottusa.
L'intelligenza, per come la intendo io, si apre al reciproco scambio.
 

Sole

Escluso
no non e' sterile. diventa solo dibattito, ma e' sempre importante il confronto....
non si diquisisce solo per cambiare idea o farla cambiare all altro, o no ? :)
Dici?

Non lo so. E' sempre importante il confronto?

Io non credo. Se ad esempio io so che la mia vicina ha abbandonato il suo cane, posso sforzarmi di capire e discutere con lei, posso mantenermi su un piano comunque civile, certo. Ma dentro di me sento morire ogni possibilità di creare un dialogo aperto e privo di giudizio, perché inizierò a essere disgustata da quella persona. Succede inevitabilmente in me, non posso farci nulla.

Allo stesso modo, se sento fare discorsi razzisti o che ne so, omofobi, non è che scappo urlando: posso anche discutere e tentare un dialogo. Ma l'esperienza mi ha insegnato che l'irritazione che sento nascere in me non crea i presupposti per stabilire quel contatto 'emotivo' minimo che permette di parlare in modo costruttivo.

Attenzione: non sto dicendo che io giudico chiunque, anzi. Di norma sono una persona abbastanza aperta. Faccio anch'io i miei errori.
Ma ho dei confini. E ti dirò, sono felice che ci siano. Fanno parte di me, li ho costruiti anche sulla base di diverse esperienze. E oggi a quasi 40 anni, mi conosco abbastanza bene per capire che certe cose non mi vanno a prescindere. E' un segno dell'età, nel tempo ci si capisce e ci si conosce sempre meglio.
 

danny

Utente di lunga data
Ma candidato a Milano recentemente?...magari ce semo visti pure a qualche manifestazione...:mrgreen:

cmq noi stiamo cercando di mettere fuorilegge quelle merde di Casapound, Fogna Nuova e Liberta' ed Azione..hanno rotto er cazzo...

e co' gente del genere non esiste dialogo...
Io metterei fuorilegge il Bildeberg, la Trilaterale, G & S... anzi, mi alleerei pure con i fascisti al limite per farli fuori:), un po' come la Resistenza che era fatta di partigiani rossi e azzurri... qui il nemico non sono 4 coglioni con delle idee del cazzo, ma 'sta gente che dall'alto dei loro milioni di euro ci vomita addosso politiche economiche che ci vogliono schiavi. A me la pensione non l'ha fregata un fascio... i responsabili oggi ci vogliono attaccati alle idee di ieri... ma i tempi del festival del proletariato giovanile sono finiti da un pezzo... e già allora si capiva che c'era del marcio... non è tra di noi che si trova il nemico... al limite ci trovi delle teste di cazzo, servi di un padrone che manco riescono a vedere....
L'ho detto, i calciatori guadagnano milioni mentre gli ultrà si menano...
E pensa che i calciatori manco sono i padroni...
 
Ultima modifica:

Caciottina

Escluso
Dici?

Non lo so. E' sempre importante il confronto?

Io non credo. Se ad esempio io so che la mia vicina ha abbandonato il suo cane, posso sforzarmi di capire e discutere con lei, posso mantenermi su un piano comunque civile, certo. Ma dentro di me sento morire ogni possibilità di creare un dialogo aperto e privo di giudizio, perché inizierò a essere disgustata da quella persona. Succede inevitabilmente in me, non posso farci nulla.

Allo stesso modo, se sento fare discorsi razzisti o che ne so, omofobi, non è che scappo urlando: posso anche discutere e tentare un dialogo. Ma l'esperienza mi ha insegnato che l'irritazione che sento nascere in me non crea i presupposti per stabilire quel contatto 'emotivo' minimo che permette di parlare in modo costruttivo.

Attenzione: non sto dicendo che io giudico chiunque, anzi. Di norma sono una persona abbastanza aperta. Faccio anch'io i miei errori.
Ma ho dei confini. E ti dirò, sono felice che ci siano. Fanno parte di me, li ho costruiti anche sulla base di diverse esperienze. E oggi a quasi 40 anni, mi conosco abbastanza bene per capire che certe cose non mi vanno a prescindere. E' un segno dell'età, nel tempo ci si capisce e ci si conosce sempre meglio.
si in realta' dipende. a me l irritazione da razzista ottuso stimola ancora di piu. ci deve essere un motivo per cui la pensi cosi.....fammici arrivare pure a me (non a pensarla cosi ovviamente, a capire perhce la pensi cosi)
altrimenti, per quanto certe ragioni siano sbagliate, non si arrivera mai a capire nulla fino in fondo.
La signora che abbandona il cane e' solo da prendere a sberle, farla slaire in macchina e lasciarla a meta della roma l aquila.
perche non c'e' nessuna ideologia dietro....solo tanto egoismo e poco rispetto della natura e dei suoi figli
 

danny

Utente di lunga data
Dici?

Non lo so. E' sempre importante il confronto?

Io non credo. Se ad esempio io so che la mia vicina ha abbandonato il suo cane, posso sforzarmi di capire e discutere con lei, posso mantenermi su un piano comunque civile, certo. Ma dentro di me sento morire ogni possibilità di creare un dialogo aperto e privo di giudizio, perché inizierò a essere disgustata da quella persona. Succede inevitabilmente in me, non posso farci nulla.

Allo stesso modo, se sento fare discorsi razzisti o che ne so, omofobi, non è che scappo urlando: posso anche discutere e tentare un dialogo. Ma l'esperienza mi ha insegnato che l'irritazione che sento nascere in me non crea i presupposti per stabilire quel contatto 'emotivo' minimo che permette di parlare in modo costruttivo.

Attenzione: non sto dicendo che io giudico chiunque, anzi. Di norma sono una persona abbastanza aperta. Faccio anch'io i miei errori.
Ma ho dei confini. E ti dirò, sono felice che ci siano. Fanno parte di me, li ho costruiti anche sulla base di diverse esperienze. E oggi a quasi 40 anni, mi conosco abbastanza bene per capire che certe cose non mi vanno a prescindere. E' un segno dell'età, nel tempo ci si capisce e ci si conosce sempre meglio.

Mi sembrano confini comprensibili.
Io normalmente ci litigo con chi ha un'etica (non si sta parlando di idee, ma di etica) profondamente diversa dalla mia. Altro che confronto.
 

Sole

Escluso
si in realta' dipende. a me l irritazione da razzista ottuso stimola ancora di piu. ci deve essere un motivo per cui la pensi cosi.....fammici arrivare pure a me (non a pensarla cosi ovviamente, a capire perhce la pensi cosi)
altrimenti, per quanto certe ragioni siano sbagliate, non si arrivera mai a capire nulla fino in fondo.
La signora che abbandona il cane e' solo da prendere a sberle, farla slaire in macchina e lasciarla a meta della roma l aquila.
perche non c'e' nessuna ideologia dietro....solo tanto egoismo e poco rispetto della natura e dei suoi figli
Ecco, infatti ho preferito farti questi esempi per spiegare meglio che la mia visione va oltre le varie ideologie, le varie etichette, la destra e la sinistra. Il discorso per me è decisamente più ampio e trasversale.

Poi certo, io mi riconosco in valori che storicamente sono rappresentati dalla sinistra. Ma lungi da me l'idea di rifiutare il dialogo con qualunque persona di destra. Mio padre è di destra, eppure ci parlo regolarmente... ci parla pure mia madre che invece è comunista fino all'osso :D Ma pur essendo di destra è una persona umana, aperta, e decisamente non razzista.
Quindi vedi, trovo riduttivo parlare solo di politica. Penso sia stato importante chiarirlo.
 

Sole

Escluso
Mi sembrano confini comprensibili.
Io normalmente ci litigo con chi ha un'etica (non si sta parlando di idee, ma di etica) profondamente diversa dalla mia. Altro che confronto.
Ecco, forse hai trovato il termine più giusto allora :)
 

Caciottina

Escluso
Ecco, infatti ho preferito farti questi esempi per spiegare meglio che la mia visione va oltre le varie ideologie, le varie etichette, la destra e la sinistra. Il discorso per me è decisamente più ampio e trasversale.

Poi certo, io mi riconosco in valori che storicamente sono rappresentati dalla sinistra. Ma lungi da me l'idea di rifiutare il dialogo con qualunque persona di destra. Mio padre è di destra, eppure ci parlo regolarmente... ci parla pure mia madre che invece è comunista fino all'osso :D Ma pur essendo di destra è una persona umana, aperta, e decisamente non razzista.
Quindi vedi, trovo riduttivo parlare solo di politica. Penso sia stato importante chiarirlo.
avoja, no hai fatto bene, anche perche appare piui semplice dialogare con fascirazzinazi piuttosto che con la signora che abbandona il cane...
mia madre pure e' comunista fino all osso...
da piccola lei e mio padre biologico mi portavano in sezione con loro....casamia e' tutta un quadro di che guevara, gramsci, marx etc etc....tutti quadri fatti da mio padre che era pittore....
io mi ritrovo negli ideali di sinistra ma come te non ho problemi a confrontarmi con persone di destra.
forse l unico gruppo con i quali non riesco proprio a parlare sono i negazionisti dell olocausto....quelli proprio no, cambio strada se li incontro...per dire....
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Sono d'accordo.

Io con chi la pensa in modo molto diverso da me su temi e valori che per me sono importanti non avrei nulla da dire. No, non sono democratica in questo. Penso di poter esercitare il mio diritto a scegliere chi frequentare e chi no.

Sul prendere il caffè poi, boh. Con alcune persone che leggo qui dentro non lo prenderei, ma non perché sono intollerante, ma perché non mi ispirano particolare simpatia o curiosità. E' così importante prendere un caffè con chiunque? E' segno di apertura mentale? Per me è il contrario. E' segno di consapevolezza di sé avere ben chiari i limiti entro i quali possiamo tollerare qualcosa e oltre i quali, invece, non ci interessa più di tanto il confronto.

Ancora una volta leggo un po' di confusione... c'è chi il proprio percorso di costruzione del proprio sistema di valori l'ha iniziato molto tempo fa. Io già alle superiori detestavo i fascisti e i razzisti e mi facevo tutte le manifestazioni del mondo. Mi sono già costruita le mie idee e non mi interessa più di tanto approfondire un punto di vista che aborro e mi fa schifo: io con un razzista di destra nemmeno mi siederei a parlare e ne vado fiera!

Non sento la necessità di recitare la parte di quella aperta mentalmente che va d'accordo con tutti... potevo farlo quand'ero una ragazzina senza idee alla ricerca della sua identità.

I percorsi che portano alla definizione di sé tracciano inevitabilmente dei confini. Anche questi fanno parte di noi. Giusti o sbagliati che siano.

Personalmente ritengo più positivo avere idee chiare sulle cose piuttosto che vivere da adulti con un approccio alla conoscenza basato sulla continua sperimentazione di questo e di quello.

La disponibilità al cambiamento di sé la ritengo preziosa, ma altrettanto lo sono i punti di riferimento che ci siamo costruiti con convinzione profonda, perché ci crediamo davvero. Fanno parte di noi e della nostra identità, della nostra storia personale.

ma chi l'ha mai detto che bisogna andare d'accordo con tutti?
io ho parlato di rapportarsi con tutti senza pregiudizi, dopodiché ognuno si formasse l'idea che vuole

questo atteggiamento che hai descritto perfettamente si chiama PREGIUDIZIO. mi sa che quella confusa sei tu
 

AnnaBlume

capziosina random
ma chi l'ha mai detto che bisogna andare d'accordo con tutti?
io ho parlato di rapportarsi con tutti senza pregiudizi, dopodiché ognuno si formasse l'idea che vuole

questo atteggiamento che hai descritto perfettamente si chiama PREGIUDIZIO. mi sa che quella confusa sei tu
ma scusa, le idee di La Russa o di CasaPound e chi per loro sono ben note, mica segreti di stato...sono state esposte più e più volte, il giudizio è post conoscenza, non pre.
 

Ultimo

Escluso
che bello leggervi.E sono serio.

Epperò non capisco perchè quello che probabilmente è carattere viene chiamato pregiudizio o altro ancora. Spesso ci si rapporta anche in base a quello che dentro siamo caratterialmente, magari un carattere non tanto bello, ma andare a parare su termini.......
 
Stato
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