Classico o scientifico?

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AnnaBlume

capziosina random
L'idea che una scuola deve preparare all'Università è vetusta.
Scuole e Università devono prepararti al mondo del lavoro.
Perché qualunque scuola frequenti, se hai voglia di studiare ti iscrivi all'Università che ti piace, ti laurei in qualsiasi cosa (anche se all'inizio puoi incontrare qualche difficoltà). La scuola e le Università invece devono fare altro. Devono preparare il tuo inserimento nel mondo del lavoro. Altrimenti finisce, anche con una laurea, a lavorare nei call center fino a 35-36 anni e poi cominci a l'inserimento nel tuo ambito professionale a 40. Questo è il problema di questo Paese. Altro che la crisi..

Buscopann
ecco, io su questo non sarò mai d'accordo. L'università deve prepararti per il lavoro; la scuola superiore deve prepararti al mondo e, secondo gli indirizzi: a) all'università (alla quale viene interamente demandanta la formazione professionale) b) lavoro tecnico (se scuola tecnica) c) lavoro professionale (se scuola professionale). In questo sono rigida, certo, e ferma quanto basta per dire che questa schiavitù della conoscenza mirata è uno scempio. Stiamo procedendo a passi da gigante nella fase buia del "conta solo ciò che è monetizzabile". Non sarò d'accordo mai, mai. Credo invece fortemente che il denaro serva solo e soprattutto per poterci permettere tempo e mezzi per godere di ciò che monetizzabile non è. Stai scambiano il mezzo -produrre cose, ottenere denaro- con il fine. Per me è sbagliato dalla cima al fondo. Senza contare che dalle scuole tecniche, di nuovo, non sei preparato per affrontare tutti i percorsi unversitari, ma solo a quelle connesse al fine 'industriale' prefissato. Poi, chiaro che le eccezioni esistono.
 

Tubarao

Escluso
Intanto tu, programmatore o no poco importa, dovresti imparare a leggere quel che si scrive e non quello che pensi che uno abbia scritto. Io ho parlato di metodo rispetto alle superiori. Un metodo, in sostanza, di approccio allo studio e allo scibile, alla conoscenza. Poi, poi Tuba, da mettere a frutto nel modo che più ti aggrada: proseguendo gli studi umanistici a livello ancor più serio, o passando a studi scientifico/speculativi o pragmatici. Se c'è' una cosa che chiara perfino ai frassini sul bordo del fiume e' che al classico si studia decisamente molto, regolarmente, criticamente (prova a studiare acriticamente la filosofia e vedi come fioccano i votacci) e senza premio immediato: non è' che c'è' il risultato numerico giusto o sbagliati alla fine del passaggio. Ripeto: poi, all'università. Pensare un laureato di lettere assunto per fare il tuo lavoro e' ridicolo quanto pensare te a fare il mio. Solo che, rimanendo nel seminato del lavoro -seminato che, mi ripeto, e' estraneo al concetto di liceo esso stesso, e vivvaddio che per una manciata d'anni siamo liberi di imparare cosa veramente conta, nell'umanità, senza che ci rompano i coglioni a farci schiavi- dicevo, rimanendo a discute di lavoro, io alla fine del 5 avrei potuto scegliere informatica. Magari faticando, ma con passione ce la avrei potuta fare. C'è', come si diceva, che ha fatto fisica. Tu, non avresti potuto fare il mio, di percorso. O almeno, non conosco nessuno che e' stato in grado di imparare a tradurre latino nei 3 mesi che intercorrono fra la fine del liceo e l'inizio dell'uni. In soldoni: il liceo, quale che sia, ti insegna a imparare e a farlo in modo critico. Il tecnico ti insegna a fare.
:rolleyes::rolleyes:
 

Tubarao

Escluso
e dovrei chiedere scusa per questo? :confused:
E' talmente chiaro che non c'è nemmeno da discutere...
E' chiaro che per me, e sottolineo per me, hai detto una cosa non vera e di quello stavo cercando di discutere ieri.

Le scuse non erano per quello ma lascia perdere, non saprei cosa farmene,
 

AnnaBlume

capziosina random
E' chiaro che per me, e sottolineo per me, hai detto una cosa non vera e di quello stavo cercando di discutere ieri.

Le scuse non erano per quello ma lascia perdere, non saprei cosa farmene,
:up:
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Grande verità - che non trova purtroppo comprensione in questo frangente.
Appunto perché è bello parlare di apertura mentale e metodo, applicarli diventa difficile soprattutto per chi li sa spiegare così bene.
Formare gente appassionata allo studio è facile, prova coi quattro svalvolati con cui lavoro io [emoji1]
 
Ultima modifica:

tullio

Utente di lunga data
Tullio, la mia persuasione parte da qui:
SOCIETA' COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA AGNO CHIAMPO
Questa fu un'invenzione di mio padre.
(...)
NON mi interessa che cosa sta fuori della nave.
Naturalmente, non intendo discutere, e tantomeno svalutare, le tue esperienze. Anzi, sicuramente conosci i dettagli di lì molto meglio di me. C'è gente oculata e capace e questo non di discute. Direi, anzi, che è scontato che il Veneto in generale si stia portando bene. Cosa che, tra l'altro, mi fa anche piacere, non fosse che per motivi sentimentali: abbiamo in casa, da qualche parte, la medaglia d'argento di un bisnonno marinaio morto per difendere Venezia poco meno di 100 anni fa.
Ciò che discuto è le conseguenze che trai da questa situazione. Ad esempio, a me risulta che l'Italia, e vari paesi europei, hanno crisi di liquidità: mancano i soldi. Non stiamo qui a discutere perché: mi limiterei al fatto. Questo, in termini macroeconomici causa una grossa serie di problemi. E' poi chiaro che in singole realtà questo limite di liquidità non si senta affatto. Anzi: poiché i soldi non crescono sugli alberi, se da una parte mancano da altre son troppi.
La tentazione di rifuggiarsi nel proprio "particulare" è forte. Ma dubito sia sensata: sperare di salvare il Veneto, da solo, nel caos generale di un capitalismo ingestibile politicamente, è come voler andare a caccia di balene con il retino. L'interesse del VEneti, come il mio e di tutti coloro che vivono in questa penisola, è che lo Stato riesca a prendere il controllo della situazione avviando forme di gestione politica dell'economia. Azione che, ovviamente, lo Stato potrà fare solo unitamente all'impegno di altri Stati.
 

spleen

utente ?
Appunto perché è bello parlare di apertura mentale e metodo, applicarli diventa difficile soprattutto per chi li sa spiegare così bene.
Formare gente appassionata allo studio è facile, prova coi quattro svalvolati con cui lavoro io [emoji1]
Quando ho iniziato le superiori eravamo 2 prime di 31 alunni ciascuna, quando andavi a scuola la mattina non sapevi mai cosa ti poteva capitare, era un casino pazzesco. Già il secondo anno ci avevano dimezzati.
In quinta siamo arrivati in 15. (E solo perchè si era aggiunto qualcuno da fuori).
E se non parlavi o scrivevi più che correttamente, se non sapevi di storia o di diritto col cavolo che ti facevano andare avanti (anche se era un tecnico).
Scuole d'altri tempi.
 
Ultima modifica:

free

Escluso
quoto! E per me le cose che studi e affronti alle superiori non doveno solo essere propedeutiche agli studi che farai dopo. Valgono anche in sé e per la costruzione della persona, indipendentemente dalle considerazioni professionali.

anche secondo me
poi credo che a tutti sia capitato di conoscere persone che si sono "fatte" da sole e hanno avuto successo, e di pensare: che peccato che non abbiano avuto ANCHE la possibilità di studiare!
nel senso che queste persone ce l'hanno fatta nonostante la mancanza di basi, e che molto probabilmente con le basi avrebbero potuto fare meno fatica o fare di più o espandersi in altri campi etc. etc., o anche solo essere più dialetticamente affascinanti:D
queste persone suscitano stima ma anche un senso di dispiacere perchè inizialmente non hanno avuto le possibilità
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Appunto perché è bello parlare di apertura mentale e metodo, applicarli diventa difficile soprattutto per chi li sa spiegare così bene.
Formare gente appassionata allo studio è facile, prova coi quattro svalvolati con cui lavoro io [emoji1]
Verissimo..ma credo che sia compito anche della scuola fare in modo che lo studio diventi appassionante.
Ricordo i libri di storia che avevo alle superiori come un incubo. Oggi la storia è diventata una delle mie più grandi passioni. Ma se fosse stato per quei libri sarebbe rimasta solo un incubo.

Buscopann
 

AnnaBlume

capziosina random
anche secondo me
poi credo che a tutti sia capitato di conoscere persone che si sono "fatte" da sole e hanno avuto successo, e di pensare: che peccato che non abbiano avuto ANCHE la possibilità di studiare!
nel senso che queste persone ce l'hanno fatta nonostante la mancanza di basi, e che molto probabilmente con le basi avrebbero potuto fare meno fatica o fare di più o espandersi in altri campi etc. etc., o anche solo essere più dialetticamente affascinanti:D
queste persone suscitano stima ma anche un senso di dispiacere perchè inizialmente non hanno avuto le possibilità

:up::up::up::up:
 

tullio

Utente di lunga data
Scuole d'altri tempi.
La scelta scellerata - nella quale la sinistra ha avuto un grosso peso - di eliminare praticamente ogni selezione dalle pratiche scolastiche, ha avuto come effetto quello di ridurre il valore della scuola quale strumento di promozione sociale, accrescendo di fatto i privilegi delle classi elevate... scuole d'altri tempi, concordo ...
 

Apollonia

Utente di lunga data
Appunto perché è bello parlare di apertura mentale e metodo, applicarli diventa difficile soprattutto per chi li sa spiegare così bene.
Formare gente appassionata allo studio è facile, prova coi quattro svalvolati con cui lavoro io [emoji1]
Se gli svalvolati di cui parli sono studenti delle scuole superiori, hai tutta la mia comprensione!
Io vi inviterei a leggere alcuni blog di insegnanti di medie e superiori, per vedere realmente cosa succede nelle nostre scuole!
 

Apollonia

Utente di lunga data
La scelta scellerata - nella quale la sinistra ha avuto un grosso peso - di eliminare praticamente ogni selezione dalle pratiche scolastiche, ha avuto come effetto quello di ridurre il valore della scuola quale strumento di promozione sociale, accrescendo di fatto i privilegi delle classi elevate... scuole d'altri tempi, concordo ...
:applauso::applauso::applauso:
 
anche secondo me
poi credo che a tutti sia capitato di conoscere persone che si sono "fatte" da sole e hanno avuto successo, e di pensare: che peccato che non abbiano avuto ANCHE la possibilità di studiare!
nel senso che queste persone ce l'hanno fatta nonostante la mancanza di basi, e che molto probabilmente con le basi avrebbero potuto fare meno fatica o fare di più o espandersi in altri campi etc. etc., o anche solo essere più dialetticamente affascinanti:D
queste persone suscitano stima ma anche un senso di dispiacere perchè inizialmente non hanno avuto le possibilità
condivido senz'altro
 

AnnaBlume

capziosina random
L'avvenuta acquisizione del metodo è più facilmente riscontrabile quando dal mondo accademico letterario e puramente speculativo vai a fare un lavoro diametralmente opposto, magari nel bieco mondo dei servizi, dove ci si deve confrontare giornalmente con chi non ha avuto l'otium per speculare sulla filosofia presocratica. Allora sì vedi se la tua mente si è aperta.
Il resto è chiacchiera astratta.
Mia nota personale:
A me sarebbe piaciuto, a posteriori ovviamente, aver fatto il classico: perché solo lì insegnano il greco, l'unico tassello che A ME manca per una formazione completa.
se intendi questo intervento, il fatto che non abbia risposto non vuol dire che non legga. Non ho risposto perché era un'asserzione e non una riflessione e perché sono in disaccordo sulla sua chiave, soprattutto perché se il metodo o quel che vuoi lo banalizzi, ancora, sempre e solo nel mondo del lavoro, altro che cultura vicaria (quella contro la quale ogni mio intervento è stato scritto)... per sopportare un lavoro che ti fa schifo (parli tu di bieco, mica io) bastano forse una lettura abbreviata degli stoici e le mie prigioni di Silvio Pellico. O il ricorso alla religione, tanto c'è la prossima vita.
Volgere al pragmatico ogni conoscenza, come se il metro del giudizio fosse sempre e solo il lavoro, lo lascio ai governi di destra e ai berlusconiani in senso allargato. Categorie che personalmente non ritengo essere né colte, né libere, né degne di stima. La contrapposizione otium/negotium ha fatto il suo tempo da mò. Ora esiste solo il negotium, e se secondo te il fondamentale è tutt'altro te la tiri. Dicono.
 

AnnaBlume

capziosina random
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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